audio2 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio però se tu prendi la lista dei chessò 10 più ricchi d' italia, c'è appunto gente come ferrero, del vecchio ( eredi ), ferrari, aleotti, bertelli ecc ecc le cui aziende non sono quelle dove mediamente si lavora peggio.
briandinazareth Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio Penso che si stia perdendo un po' il focus della discussione, non si parla di ghigliottinare zuckemberg, ma solo di far pagare un minimo di v tasse in più, considerando che le percentuali che pagano sono di molto inferiori ad v un operaio. C'è un fatto interessante che molti trascurano, ma non gli economisti: Negli usa La tassazione anche molto elevata (anche decisamente sopra il 70% per l'aliquota superiore) non ha ostacolato in alcun modo la crescita, così come non l'ha favorita la riduzione delle tasse. In generale, nel mondo occidentale, non esiste alcun legame fra la tassazione e la capacità di crescita. È un fatto incontrovertibile, ci sono i dati. L'idea che con b un po' più div tasse sullo o, della popolazione si limiti l'avanzamento tecnologico o la crescita non ha alcun motivo razionale per essere creduto. La parte psicologica di molti invece ne viene colpita e siv diventa difensori acritici, con conseguente adorazione dei nuovi satrapi dal potere illimitato 2
extermination Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio @audio2 Stavo pensando all’America di Trump e dei super ricchi!
audio2 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio beh, facciamo le proporzioni. il punto è che secondo me la ricchezza intanto bisogna produrla, perchè altrimenti redistribuisci solo povertà.
briandinazareth Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 1 minuto fa, audio2 ha scritto: beh, facciamo le proporzioni. il punto è che secondo me la ricchezza intanto bisogna produrla, perchè altrimenti redistribuisci solo povertà. Che però non ha attinenza col tema... Come detto prima, anche c tassazioni elevatissime non hanno in alcun modo ostacolato la crescita e la ricchezza. E parliamo del 2% su una percentuale minima della popolazione... Seguendo la proposta dei più grandi economisti viventi (liberisti)
extermination Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio Da un punto di vista squisitamente economico sarei anche per una drastica riduzione dell’ IRES, alle aziende che destinano una parte significativa dei loro utili a nuovi investimenti. Pure questo è welfare!
audio2 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio gira che ti rigira la tassazione è tutta esorbitante, c'è poco da fare.
briandinazareth Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 10 minuti fa, extermination ha scritto: Da un punto di vista squisitamente economico sarei anche per una drastica riduzione dell’ IRES, alle aziende che destinano una parte significativa dei loro utili a nuovi investimenti. Pure questo è welfare! Non è welfare ma sono totalmente d'accordo su misure di questo tipo.
extermination Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 19 minuti fa, audio2 ha scritto: tassazione è tutta esorbitante Andrebbero incentivati i consumi, dunque drastica riduzione dell’ aliquota ordinaria iva del 22% che, come noto, grava sul consumatore finale.
audio2 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio eh già, torniamo sempre al fatto che dove tagli per poter abbassare il carico, quando si sono inventati l' iva la prima aliquota era il 12%, fa te. prima dell' irpef c'era la tassa sulla ricchezza, flat e meno del 10% credo l' 8. per forza che adesso l' economia non gira.
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 11 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 11 Luglio 1 ora fa, extermination ha scritto: super ricchi contribuiscono al benessere o al malessere generale del paese? Brian ha ricordato il tema fondamentale: non si tratta di definire il limite massimo ammissibile di ricchezza, ma di mantenere un sistema di regole che eviti i monopoli, o li faccia gestire (bene) nel rispetto di chiari vincoli nell'interesse pubblico. A ben pensarci il concetto di sovraprofitto lo inventarono proprio gli economisti, cioè i sostenitori del libero mercato, riferendosi all'iperprofitto ingiustificato determinato dalle posizioni dominanti, che é inevitabile e non necessariamente frutto di intenzioni diaboliche. Una volta si diceva che i monopoli naturali dovessero passare in mano pubblica: l'indebolimento di questa regola ha determinato un forte cambiamento, con effetti variegati. Il punto è che ci sono soggetti che utilizzano su scala mondiale enormi quantità di denaro altrui (fondi di investimento, fondi pensionistici, banche, istituti finanziari). Ad esempio possono finanziare una guerra, come fanno con Israele, senza che questo emerga in modo trasparente. I principi di cui parlo sono quelli dell'economia liberale, non socialista. Confondere economia liberale ed economia liberista, è una forma di inganno a beneficio di pochi, quando il concetto stesso di mercato si sviluppa per puntare ad un'economia in cui il benessere è distribuito. Contemperare gli interessi a beneficio della società è il compito principale della politica, che dovrebbe governare, e non essere governata dall'economia, soprattutto se intesa in senso oligarchico. Siamo in una situazione confusa: tecnocrazie, oligarchie, stati controllati dalle medesime, insieme ai consueti interessi in conflitto tra le parti sociali che neppure sanno di esserlo e tantomeno che pesci pigliare salvo tentare di salvarsi... Invece sarebbe tanto, tanto più sano affidarsi ad un minimo di cognizioni sull'importanza delle regole e della loro funzione di equilibrio... 4 1
extermination Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio Due righe andrebbe spese sull’Influenza politica dei super ricchi
senek65 Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 24 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: per puntare ad un'economia in cui il benessere è distribuito. Nessuno , concretamente, vuole arrivare ad avere una siffatta economia. Se il benessere fosse realmente distrbuito in modo maggiormente equo, si amplierebbe enormente la platea di coloro a più basso indice di ricattabilità. I bassi redditti, la semi povertà, sono elementi fondamentali per poter mantenere in piedi il nostro sistema economico. I poveri sono necessari e nessuno mai, almeno in questo modello economico, si sognerebbe mai di portarli ad un altro livello. La popolazione che cresce ad un ritmo sostenuto, permette di mantenere un buon livello di povertà: ci sarà chi salirà un poco nella scala sociale, mantenendo così l'illusione della "vittoria" e la speranza. Ma per dieci che salgono, cento appaiono sulla scena della povertà. Il controllo economico è anche controllo sociale e politico.
Superfuzz Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 21 minuti fa, senek65 ha scritto: I bassi redditti, la semi povertà, sono elementi fondamentali per poter mantenere in piedi il nostro sistema economico. I poveri sono necessari e nessuno mai, almeno in questo modello economico, si sognerebbe mai di portarli ad un altro livello. ma anche no. In occidente, dal dopo guerra, la povertà si è progressivamente ridotta, fino a raggiungere minimi impensabili fino a qualche decennio fa, tanto che il proletariato, tradizionalmemte inteso, non esiste sostanzialmente più. Questo non vuol dire che non esistono sacche di povertà e quant'altro, così come è innegabile che, negli ultimi anni, il potere d'acquisto della classe medio-bassa si è considerevolmente ridotto (in effetti, questa sarà la grande sfida dei prossimi anni). Ma è proprio il tuo ragionamento che, a parer mio, è concettualmente sbagliato: ridurre il potere d'acquisto di una parte più o meno consistente della popolazione non è nell'interesse del mercato.
briandinazareth Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 13 minuti fa, Superfuzz ha scritto: povertà si è progressivamente ridotta, fino a raggiungere minimi impensabili fino a qualche decennio fa, tanto che il proletariato, tradizionalmemte inteso, non esiste sostanzialmente più. dipende, negli usa ad esempio la questione è molto più complessa e dai tempi di reagan in poi, la diminuzione è stata molto lenta, soprattutto per i neri, così come la mortalità infantile. c'è stao poi un miglioramento evidente con il medicare. nelle condizioni di vita risulta sempre molto evidente per me il divario incredibile sulla mortalità infantile, rispetto all'europa ad esempio.
Panurge Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio Le ultime modifiche della legge su successioni e donazioni de-tassano alla grande, altro che tassare
briandinazareth Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 1 minuto fa, Panurge ha scritto: Le ultime modifiche della legge su successioni e donazioni de-tassano alla grande, altro che tassare perché stiamo tornando all'idea della nobiltà ereditaria, altro che liberismo...
briandinazareth Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 51 minuti fa, senek65 ha scritto: Se il benessere fosse realmente distrbuito in modo maggiormente equo, si amplierebbe enormente la platea di coloro a più basso indice di ricattabilità. I bassi redditti, la semi povertà, sono elementi fondamentali per poter mantenere in piedi il nostro sistema economico. non sono d'accordo, le economie con meno disparità non crescono meno di quelle con maggior sperequazione, anzi. e lo dimostrano anche le economie europee, la povertà si è abbassata in modo netto sul lungo periodo e la crescita ne guadagna. non intendo dire che non esiste la questione, vedi il caporalato in agricoltura e molti altri fenomeni simili, ma che non è una necessità per un'economia sana e che cresce.
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