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Melius Club

Borsa di Israele ai massimi storici.


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RobertoBi
Inviato

Qualcuno che se ne intende mi sa spiegare questa cosa? Grazie. 
 

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  • Melius 1
gibraltar
Inviato

Forse le borse intravedono già una Gaza e una Cisgiordania "liberate" dai Palestinesi (morti in gran parte e deportati i superstiti), ripulite e ricostruite in modo moderno e attraente per investimenti esteri, turismo e affari.

È solo questione di tempo e, a mio personale avviso, l'inevitabile conclusione di tutta questa tragedia come ho detto nell'altro 3D specifico sull'argomento.

Tutto sarà dimenticato nell'arco di relativamente pochi anni.

 

Inviato

Da sempre le guerre fanno arricchire qualcuno. È il principale motivo per il quale si combattono.

Business sul genocidio. Soldi sporchi di sangue innocente.

Sono addirittura riusciti a superare baffetto che andava matto per i denti d'oro: hanno quotato in borsa Auschwitz.

  • Melius 1
Inviato

Le industrie legate ad armi e tecnologie belliche e  di intelligence, comparti dal futuro radioso, sono numerose in quel paese.

  • Melius 2
Inviato
8 minuti fa, Panurge ha scritto:

Le industrie legate ad armi e tecnologie belliche e  di intelligence, comparti dal futuro radioso, sono numerose in quel paese.

Un'altra prova di ciò che scritto la Albanese nel suo rapporto per l'ONU. Il business del genocidio.

  • Melius 1
Inviato

Consideriamo anche che un’economia di guerra, è sempre un grosso stimolo per i mercati che ci investono. 

Roberto M
Inviato

 

In sintesi 

 

i mercati sono solo un luogo, dove s’incrociano in ogni frazione di secondo milioni di decisioni prese da masse di investitori, piccoli o grandissimi, in base a calcoli di convenienza, previsioni, aspettative. I mercati non stanno dalla parte del bene o del male, non sono di destra o di sinistra, anche se per la verità sono influenzabili da “narrazioni” ideologiche. 

Su Israele, vi propongo una lettura come sempre istruttiva, è la riflessione di Adam Tooze nella sua newsletter Chartbook. Per chi non lo sapesse, Tooze è un autorevole storico dell’economia, autore di saggi fondamentali. Britannico, è un progressista molto schierato: come tale è molto ostile a Trump e ancor più a Netanyahu. Senza nascondere le sue idee, offre comunque uno sguardo profondo e originale. Come in questo caso. Ecco cosa scrive Tooze, a proposito di Israele:

 

“nei media finanziari tradizionali, commentatori come Ruchir Sharma elencano a raffica l’entità degli investimenti in ricerca di Israele e il tasso di crescita della produttività. I benefici derivanti dal settore della difesa hanno reso Israele un leader globale in campi che spaziano dal controllo del traffico aereo fino alla cybersicurezza. Con più start-up pro capite di qualsiasi altro paese, la sua cultura imprenditoriale è più simile a quella californiana che a quella mediorientale. Israele conta 73 start-up nel promettente campo dell’intelligenza artificiale generativa, il terzo numero più alto al mondo. La metà delle sue esportazioni riguarda prodotti tecnologici — una quota che pochi Paesi avanzati possono eguagliare — mentre i suoi vicini esportano ancora principalmente petrolio, una commodity ormai superata. Il risultato è un miracolo isolato di produttività. La produttività totale dei fattori, che misura l’efficacia con cui il lavoro utilizza le nuove tecnologie, è cresciuta in Israele quattro volte più rapidamente che negli altri Paesi sviluppati negli ultimi 25 anni, e questo divario si è allargato negli ultimi cinque anni. Spinto dalla tecnologia, il Pil pro capite è quasi triplicato dal 2000, superando i 55.000 dollari e passando dal 50% al 70% del livello degli Stati Uniti.

 

Roberto M
Inviato

La trasformazione di Israele da paese in crisi con inflazione galoppante negli Anni 80 a campione mondiale dell’high-tech, con un reddito pro capite oggi superiore a quello della Germania, è fondamentale per comprendere come rimanga un partner attraente per il capitale globale 
… Il palcoscenico su cui si celebra il trionfalismo capitalistico israeliano non è innanzitutto la pulizia etnica, né le sporche battaglie per gli uliveti, ma la corsa all’intelligenza artificiale e i grandi piani infrastrutturali regionali. È questo il terreno degli Accordi di Abramo, concepiti appositamente per relegare la questione palestinese a tema secondario. … La svolta è arrivata con l’estensione drammatica e riuscita della campagna revisionista israeliana oltre Hamas e Gaza: contro Hezbollah in Libano, in Siria e infine contro l’Iran nel giugno 2025. Come altri osservatori, anche i mercati finanziari avevano inizialmente sottovalutato l’ampiezza del vantaggio militare israeliano, sia su Hezbollah che sull’Iran. È la superiorità israeliana in quelle campagne, non la terribile distruzione di Gaza, ad aver acceso i motori della Borsa di Tel Aviv. Se dobbiamo individuare un punto di partenza per il boom del mercato azionario israeliano, è il 17-18 settembre 2024, quando i servizi segreti israeliani hanno fatto esplodere migliaia di piccoli ordigni nei cercapersone e nei walkie-talkie di Hezbollah. Nessuna operazione ha segnalato in modo più chiaro di questa la superiorità schiacciante di Israele nella pianificazione a lungo termine, nella tecnologia e nell’astuzia. Da allora, i mercati non si sono più voltati indietro».

 

Come si vede Tooze non assolve certo Netanyahu, del quale condanna le politiche in modo netto (e per brevità non ho riportato alcuni brani della sua newsletter dove questa condanna è dettagliata, ferma e inequivocabile). Però questa sua analisi ci ricorda che la curva dei mercati ha una sua razionalità, guarda ad alcuni dati fondamentali della performance economica, prescinde dai nostri valori etici o politici. Peraltro il successo economico e tecnologico di Israele è proprio quello che ha ispirato e spinto all’emulazione diversi paesi arabi del Golfo: Emirati, Qatar, Bahrain, infine la monarchia saudita. Questi attori accettano la contraddizione: da una parte condannano l’azione delle forze armate israeliane a Gaza, o gli insediamenti illegali di coloni in Cisgiordania. D’altro lato continuano a volere – sommessamente – una normalizzazione di rapporti con Israele, per applicarne la ricetta economica a casa loro. 

appecundria
Inviato
1 ora fa, RobertoBi ha scritto:

mi sa spiegare

È scritto nel rapporto della dottoressa Albanese. 

  • Melius 1
Roberto M
Inviato
14 minuti fa, appecundria ha scritto:

Invece non è altro che Rampini

Veramente Rampini riporta per intero l’opinione di di Adam Tooze nella sua newsletter Chartbook.

C’è scritto sopra, la parte che ho evidenziato in corsivo e’ il virgolettato di Adam Tooze.

Che è un pro pal critico feroce di Netanyahu, parla di politiche illegali di Israele e pure di genocidio e cita pure la Albanese.

Addirittura secondo Canarymission (una ONG che si occupa di denunciare gli episodi di antisemitismo nel mondo) questo professore della Columbia ha preso le parti degli studenti pro Hamas che bullizzavano gli studenti ebrei. 

https://canarymission.org/professor/Adam_Tooze

appecundria
Inviato

@Roberto M in cosa differisce la spiegazione Rampini - Tooze dal rapporto Onu?

appecundria
Inviato
36 minuti fa, Roberto M ha scritto:

studenti pro Hamas che bullizzavano gli studenti ebrei. 

Uff

appecundria
Inviato

Le "spiegazioni" di Federico Rampini e Ian Tooze  si differenziano profondamente dal rapporto di Francesca Albanese per le Nazioni Unite, sia per **argomento**, **prospettiva**, **scopo** che **metodologia**.

 

Ecco una sintesi delle principali differenze:

 

**1. Argomento e Scopo:**

 

* **Rampini - Tooze:** Tendono ad analizzare macro-tendenze geopolitiche ed economiche globali.

    * **Federico Rampini**, giornalista e scrittore, si occupa spesso di analisi delle relazioni internazionali, economia globale, il ruolo dell'Occidente e le sfide del mondo contemporaneo. I suoi scritti, come "Grazie Occidente!", spesso presentano una visione critica delle narrazioni anti-occidentali e sottolineano i contributi positivi della civiltà occidentale. Il suo scopo è spesso quello di fornire un'interpretazione ampia dei fenomeni globali, con un'attenzione particolare alle dinamiche di potere tra le grandi potenze e le culture.

    * **Ian Tooze**, storico ed economista, è noto per le sue analisi approfondite della storia economica e delle crisi globali, spesso con un focus sulle interconnessioni economiche e finanziarie. Ad esempio, il suo lavoro "Crashed: How Ten Years of Financial Crises Changed the World" analizza la crisi finanziaria del 2008. Il suo scopo è spesso quello di fornire una comprensione storica e strutturale delle dinamiche economiche e delle loro conseguenze politiche.

    * **In sintesi, i loro lavori sono spesso analisi generali su temi globali (geopolitica, economia, storia, cultura) con un taglio più interpretativo e di commento.**

 

* **Rapporto ONU di Francesca Albanese:** Si concentra su una **specifica questione di diritti umani e diritto internazionale**, ovvero la situazione nei Territori Palestinesi Occupati.

    * Francesca Albanese, in quanto Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi Occupati, ha il compito di indagare e riferire sulle violazioni dei diritti umani in quella specifica area. I suoi rapporti, come "Anatomia di un genocidio" (marzo 2024) o "Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio: i profitti multimiliardari incassati da aziende di tutto il globo nel sostenere e mantenere il progetto di colonialismo d'insediamento israeliano" (luglio 2025), hanno uno scopo molto preciso: **documentare presunte violazioni del diritto internazionale, identificare responsabilità e raccomandare azioni agli stati membri e alla comunità internazionale**. Il suo focus è sui diritti umani e il diritto internazionale umanitario.

 

**2. Prospettiva e Oggettività/Neutralità:**

 

* **Rampini - Tooze:** Presentano analisi che, sebbene basate su dati e ricerche, riflettono inevitabilmente la loro interpretazione e le loro posizioni accademiche o editoriali. Possono avere una tesi da dimostrare o un punto di vista specifico da argomentare. Non sono vincolati da un mandato di neutralità istituzionale in senso stretto.

 

* **Rapporto ONU di Francesca Albanese:** Sebbene i Relatori Speciali ONU possano esprimere opinioni forti, i loro rapporti sono formalmente **ufficiali** e dovrebbero essere basati su un'attenta raccolta di prove, analisi giuridiche e rispetto dei principi del diritto internazionale. Sono prodotti nell'ambito di un mandato delle Nazioni Unite, il che implica un tentativo di **oggettività e neutralità** (anche se possono essere contestati o criticati da alcuni attori politici). La loro funzione è quella di fornire informazioni e analisi "ufficiali" alle Nazioni Unite e agli stati membri.

 

**3. Metodologia:**

 

* **Rampini - Tooze:** Utilizzano una metodologia di analisi accademica, giornalistica, storica ed economica, basata sulla ricerca bibliografica, l'analisi di dati macroeconomici, l'interpretazione di eventi storici e contemporanei. Le loro "spiegazioni" sono spesso articolate in libri, articoli o saggi.

 

* **Rapporto ONU di Francesca Albanese:** La metodologia si basa su un mandato specifico delle Nazioni Unite. Questo include la raccolta di testimonianze, l'analisi di documenti legali, la consultazione con esperti, organizzazioni della società civile e vittime, e l'applicazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. I rapporti seguono un formato specifico e sono presentati a organismi ONU come il Consiglio per i Diritti Umani.

 

**In sintesi:**

 

* Le "spiegazioni" di **Rampini e Tooze** sono ampie analisi di contesti geopolitici ed economici, con una forte impronta interpretativa e autoriale.

* Il **rapporto di Francesca Albanese** è un documento ufficiale e specialistico delle Nazioni Unite, focalizzato sulla documentazione e l'analisi di specifiche violazioni dei diritti umani in un'area geografica definita, con l'obiettivo di informare e guidare l'azione della comunità internazionale.

 

Sono due tipi di "spiegazione" con scopi, nature e contesti istituzionali molto diversi.

Supertramp
Inviato

 

6 minuti fa, appecundria ha scritto:

Uff

 

 

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Roberto M
Inviato

@Supertramp

Il topic e’ sul dato (oggettivo) dell’enorme successo economico, finanziario e tecnologico di Israele. 
Ammirato da tutti gli Stati arabi che prima lo combattevano e ora ci vogliono fare affari ed imitarlo.

 

Supertramp
Inviato
1 minuto fa, Roberto M ha scritto:

@Supertramp

Il topic e’ sul dato (oggettivo) dell’enorme successo economico, finanziario e tecnologico di Israele. 
Ammirato da tutti gli Stati arabi che prima lo combattevano e ora ci vogliono fare affari ed imitarlo.

 

Se gli ammeregani staccano la spina, tornano a ciabattare nelle truppe cammellate.

Tempo al tempo.

  • Melius 1
Ospite
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