UpTo11 Inviato 6 ore fa Inviato 6 ore fa @Savgal . https://global.oup.com/academic/product/the-social-acceptance-of-inequality-9780197814499 . . https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/29/filantropia-al-posto-delle-tasse-e-creazione-di-posti-di-lavoro-presunti-cosi-la-grande-finanza-giustifica-le-disuguaglianze-globali/8142128/
senek65 Inviato 5 ore fa Inviato 5 ore fa 17 minuti fa, Jack ha scritto: Social Acceptance of Inequality a.k.a. Esatto come fa lo STATO cinese.
wow Inviato 4 ore fa Inviato 4 ore fa @Jack Come fa il rotolo di carta igienica ad avere due capi? E il titolo sul dorso differente? 1
briandinazareth Inviato 4 ore fa Inviato 4 ore fa rimangono i fatti: 1) non è vero che il bisogno fa trottare la vecchia, è una semplificazione infantile che non ha alcun riscontro nella realtà. I meccanismi della crescita economica sono molto diversi. 2) dove sono stati applicati questi metodi (vedi reagan e tatcher) non si è avuta alcuna maggiore crescita economica. i dati sono chiarissimi e contemporaneamente sono peggiorati i servizi (vedi treni e sanità ad esempio) ed è cresciuta la disparità sociale. 3) le teorie neo-liberiste sono popolari per via della grande frza mediatica posseduta dalle fasce più ricche della popolazione e servono essenzialmente alla giustificazione della sempre maggiore accumulazione di ricchezza e potere in poche mani e all'idea che sacche sempre maggiori di povertà siano non solo necessarie ma giustificate moralmente. se sei povero è colpa tua.
UpTo11 Inviato 1 ora fa Inviato 1 ora fa 27 minuti fa, Jack ha scritto: ci vuole MilAI Quello lo trovi alla casa bianca capello in mano "tengo famiglia" style (e soprattutto elezioni imminenti)....
Jack Inviato 1 ora fa Inviato 1 ora fa @UpTo11 minckia ancora non hai studiato? vedi che ti metto due e ti rimando a settembre… ah no, è già settembre. Mi spiace devo bocciarti
briandinazareth Inviato 1 ora fa Inviato 1 ora fa 18 minuti fa, Jack ha scritto: minckia ancora non hai studiato? vedi che ti metto due e ti rimando a settembre… ah no, è già settembre. Mi spiace devo bocciarti sembri un ragazzino delle medie innamorato della squadra del cuore... eppure basterebbe per una volta dare un'occhiata ai dati
Savgal Inviato 58 minuti fa Autore Inviato 58 minuti fa @UpTo11 Nei libri letti durante questa estate gli autori concordano sul fatto che le diseguaglianze nella distribuzione dei redditi si sono ampliate dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso, in particolare negli Stati Uniti, dove i redditi della working class sono fermi da quel momento. Sono modesti premi Nobel per l'economia e docenti universitari. Mia figlia, magistrale in statistica, è in questo periodo a Varsavia nell'ambito del progetto Erasmus, ha conosciuto tanti altri studenti che sono lì per la stessa ragione. Ho pensato a come la sua visione del mondo sia inevitabilmente diversa rispetto ai suoi coetanei che si sono fermati alla scuola dell'obbligo, che raramente si sono allontanati dalla loro città e che svolgeranno probabilmente lavori a basso reddito. Sono due mondi diversi, che difficilmente si incontreranno. A. Case e A. Deaton in "Morti per disperazione e il futuro del capitalismo" mostrano quato grande è la differenza fra i laureati che lavorano nelle imprese ad alta tecnologia e i lavoratori manuali delle catene di montaggio o dei servizi ausiliari. Questi ultimi potranno impegnarsi quanto possono, ma i loro redditi continueranno ad essere prossimi alla sopravvivenza. Vi è un passaggio in "Il governo economico del mondo" di Martin Daunton che illustra bene le conseguenze politiche di questo divario. Se mi sarà possibile più tardi lo posterò.
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