senek65 Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto @extermination pare che fino a qualche anno fa fossero più o meno pari a 1.600 miliardi di dollari. Mi pare che poi Biden ne abbia "cancellati" un po.
audio2 Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 19 minuti fa, extermination ha scritto: rate spalmate a lungo termine la è tutta una rata per tutta la vita università mutuo casa mutuo auto credito al consumo spicciolo eventuali integrazioni di polizze varie, sanità vita ecc ecc per carità
extermination Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 4 minuti fa, audio2 ha scritto: La è tutta una rata per tutta la vita Quanti sono i suicidi all’anno? Quanti sono gli indigenti ed i senzatetto su circa 340milioni di popolazione ?
Savgal Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto I comportamenti sanitari continuano a variare in funzione dell'istruzione. Nel 2017 i bianchi americani adulti (di oltre 25 anni) con un titolo di studio non superiore al diploma avevano quattro volte più probabilità di fumare rispetto a quelli almeno laureati (29% contro 7%), mentre coloro che avevano fatto studi universitari ma non si erano laureati si collocavano nel mezzo (al 19%). Un terzo dei bianchi con un titolo di studio non superiore al diploma era obeso nel 2015, rispetto a meno di un quarto dei laureati, e i non laureati non riuscivano a tenere sotto controllo l'ipertensione. I laureati sono anche più alti dei non laureati, in media di circa 1 centimetro, cosa che riflette un migliore stato di salute e una migliore alimentazione nell'infanzia18. Questi fattori contribuiscono al rapido ampliamento del divario in termini di mortalità tra i bianchi con e senza laurea cui stiamo assistendo oggi. Nel complesso, la mortalità dei bianchi nella fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni è rimasta costante dai primi anni '90. Il dato cumulativo tuttavia occulta il fatto che per i non laureati i tassi di mortalità sono aumentati del 25%, mentre sono diminuiti del 40% per i laureati1. Nel 2017 i laureati con almeno un titolo quadriennale guadagnavano il doppio dei non laureati, a dimostrazione del vantaggio di cui i più istruiti godono in vita. Che il loro rischio di morire nella mezza età fosse solo un quarto di quello dei non laureati dimostra anche il loro vantaggio in termini di mortalità. Sebbene l'accentuarsi dei differenziali di mortalità per malattie cardiache e cancro abbiano entrambi contribuito al crescente divario in termini di mortalità per livelli di istruzione, è soprattutto l'aumento delle morti per disperazione fra i non laureati a spiegare il differenziale di mortalità per tutte le cause. La figura 4.2 mostra le cifre per gli Stati Uniti nel loro insieme, distinguendo fra uomini e donne. Uomini e donne in questa fascia di età hanno probabilità molto inferiori di morire di disperazione se hanno una laurea. Il divario tra i due gruppi è evidente per gli uomini già nel 1992: tra i meno istruiti era costantemente maggiore la probabilità di morire per l'effetto di alcol, droghe o suicidio, ma il divario si è rapidamente ampliato con il progredire dell'epidemia, fino a diventare il triplo, nel 2017, per il gruppo dei meno istruiti. Da "Morti per disperazione e il futuro del capitalismo" di A. Case e A. Deaton, di cui consiglio la lettura
nullo Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 59 minuti fa, audio2 ha scritto: 1 ora fa, extermination ha scritto: rate spalmate a lungo termine la è tutta una rata per tutta la vita però, banalmente... e tanto per capire che la realtà è fatta da più punti di vista: https://www.instagram.com/reel/DKsWgyyNHCT/?igsh=bmlpd2R2eHRhbjg=
Panurge Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto Il ragazzo imperversa abbastanza su Instagram, però quel punto di vista indica una fragilità intrinseca degli usa, la crisi è sempre dietro l'angolo stante la quantità di debito di fatto impagabile che circola come una nube temporalesca, ogni tanto grandina.
extermination Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 8 minuti fa, Savgal ha scritto: Nel 2017 i laureati con almeno un titolo quadriennale guadagnavano il doppio dei non laureati, a dimostrazione del vantaggio di cui i più istruiti godono in vita. Che il loro rischio di morire nella mezza età fosse solo un quarto di quello dei non laureati dimostra anche il loro vantaggio in termini di mortalità. Bene. 9 minuti fa, Savgal ha scritto: è soprattutto l'aumento delle morti per disperazione fra i non laureati a spiegare il differenziale di mortalità per tutte le cause Grafico interessante. Tks @nullo Non ho accesso ad Instagram.
nullo Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 13 minuti fa, extermination ha scritto: nullo Non ho accesso ad Instagram allora riassumo, ma puoi scaricarlo italiano che vive in Usa. priorità diverse dal cittadino medio americano. riesce a investire molto più del 50% del proprio reddito. interessi composti miracolosi. riesce a vivere in famiglia dividendo le spese e gli bastano 25kusd per campare, il resto è risparmio. spesa per le assicurazione sanitarie molto più basse della media per comportamenti virtuosi, dice circa 1/3 della media. non butta soldi in cose come auto a rate che costano mediamente al mese più della metà di un slario medio italiano... e cose del genere a seguire. segno che anche in quel contesto puoi essere attore attivo e costruirti un futuro e non passivo. esattamente come qua da noi se usi la testa e pensi al futuro nel lungo periodo fin da ragazzo. l'atteggiamento paternalista nei confronti del popolo genera mostri esattamente come il capitalismo senza freni. l'autodisciplina è uno dei vari antidoti. ma non siamo tutti uguali, quindi il mix delle soluzioni può andare... però spesso tarpi le ali a chi sa correre, demotivi, e rischi di allevare "vagabondi" o gente senza schiena dritta se si esagera con le tutele.
extermination Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 3 minuti fa, nullo ha scritto: se usi la testa e pensi al futuro nel lungo periodo fin da ragazzo. E qui mi fermo. Non fa per me 😭
nullo Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 6 minuti fa, extermination ha scritto: E qui mi fermo. Non fa per me 😭 priorità... ma finisci per essere un numero nelle statistiche, che poi ognuno tira per la giacca per sostenere le proprie teorie. senza autodisciplina si alimentano le ragioni di chi sostiene che solo stato presente in maniera pervasiva ti possa salvare. **** ps bella anche quella del neoliberismo col cūlus degli altri. qui in italia abbiamo le opposizioni che incalzano il governo perché dia aiuti alle aziende colpite dai dazi... ancora prima di capire quel che succederà...
Savgal Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto @Panurge Il passaggio da saggi di docenti universitari e premi Nobel al post su instagram di uno sconosciuto è a dir poco ardito.
Panurge Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 17 minuti fa, nullo ha scritto: opposizioni Pure Confindustria si da da fare, sente odore di prebende. Si uniscono i sindacati.
Savgal Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto "La nostra prima storia è tipicamente americana: è una caratteristica del capitalismo americano quella di tradire ampia parte della popolazione." Da "Morti per disperazione e il futuro del capitalismo " di Case e Deaton.
Savgal Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto Molti pensano che il valore del mercato azionario sia un indicatore positivo dello stato dell'economia americana e seguono l’indice Dow Jones o lo Standard & Poor 500 nello stesso modo in cui seguono i risultati del baseball, rallegrandosi dei rialzi e lamentandosi dei ribassi. Sebbene sia vero che migliori prospettive di crescita possano in genere stimolare il mercato, cosa che tutti concordano nel ritenere positiva, è anche vero che il mercato salirà anche se i salari diminuiranno o i dirigenti sostituiranno i lavoratori con i più economici robot. Il mercato azionario premia la redistribuzione che toglie al lavoro e dà al capitale. Come abbiamo visto, i manager sono sempre più incentivati a conseguire questo tipo di redistribuzione. Ma c’è un altro gruppo di cui meno spesso si discute in questo contesto: gli azionisti che detengono piani pensionistici 401(k), o in effetti chiunque abbia un ben definito piano pensionistico. Un tempo, era molto più frequente per i dipendenti beneficiare di un piano il cui finanziamento era assicurato da terzi; il livello del mercato azionario poteva essere rilevante per il finanziatore, non direttamente per il dipendente. I dipendenti che fruiscono di piani contributivi in azioni hanno un interesse diretto per il livello del mercato, per cui ricevono un premio quando i salari scendono o quando i lavoratori vengono rimpiazzati grazie all’automazione. Ma i beneficiari di simili risorse sono per lo più gli stessi che detengono titoli universitari, i cui salari peraltro hanno evidenziato un buon andamento nel tempo. La sostituzione di un programma di benefici con schemi pensionistici ha quindi messo gli americani più istruiti e di successo nella situazione di essere interessati all’insuccesso di quelli meno istruiti. Non vogliamo dire che l'élite colta si stia battendo contro i lavoratori americani, ma certo la sua acquiescenza è risultata ben pagata: dal 1990, lo S&P 500 è aumentato di oltre il 7% l’anno. Da "Morti per disperazione e il futuro del capitalismo " di Case e Deaton. 1
Savgal Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto Ameremmo vedere un'America più giusta. Il problema è che persone diverse hanno idee di giustizia molto diverse e reciprocamente incompatibili. Ma possiamo fare molto, con- centrandoci, invece, sulle evidenti ingiustizie, ovvero caratteristiche della società sulla cui erroneità molte persone possono concordare. Non dobbiamo completare l'intero puzzle della giustizia per invocare riforme. Questo è ciò che l'economista e filosofo Amartya Sen definisce approccio comparativo, contrapposto all'approccio trascendentale che inizia descrivendo una società ideale. Se possiamo concordare sull'identificazione di un elenco di ingiustizie, ogni rimozione ci fa fare un passo in direzione di un mondo migliore. Per fare alcuni esempi concreti, vi è un ampio consenso sul fatto che lucrare sulle sofferenze umane sia sbagliato e che la disuguaglianza della ricchezza che nasce da quella sofferenza sia ingiusta. Vi è anche un ampio consenso, a destra come a sinistra, tra persone con visioni politiche molto diverse, sull'in- giustizia della ricerca di posizioni di rendita e del capitalismo clientelare. Quale che sia la nostra percezione della brama di ricchezza, possiamo concordare sul fatto che è ingiusto diventare ricchi attraverso favori speciali, come quelli che Adam Smith biasimava con l'espressione «monopoli assurdi e oppressivi». Al contrario, non esiste consenso sul fatto che qualsiasi azione che riduca la disuguaglianza dei redditi sia di conseguenza automaticamente auspicabile. Da "Morti per disperazione e il futuro del capitalismo " di Case e Deaton. 1
Savgal Inviato 6 Agosto Autore Inviato 6 Agosto Nei quattro decenni tra il 1973 e il 2014 il reddito annuo corretto per l'inflazione è diminuito di 427 dollari per le famiglie dell'ultimo quinto ed è aumentato di 3.624 dollari per le famiglie collocate nella mediana nazionale; 136.406 dollari per le famiglie nel top 5%; 1.254.189 dollari per le famiglie nell'1% più alto; 6.804.553 dollari all'anno per le famiglie nella frazione dello 0,1%. .... Il cambiamento che ne emerso è stato enorme. Se il reddito fosse stato distribuito nello stesso modo in cui era distribuito il reddito del 1970, il 99% inferiore avrebbe ricevuto circa 1 trilione di dollari in più all'anno, e l'1% più alto avrebbe ricevuto circa 1 trilione di dollari in meno. da "Comunità contro individualismo. Una parabola americana" di Robert Putnam (pag. 52 e 53) 1
extermination Inviato 6 Agosto Inviato 6 Agosto 10 minuti fa, Savgal ha scritto: Morti per disperazione e il futuro del capitalismo Già dal titolo si capiscono le intenzioni: la voleva metter giù dura, molto dura! Nonostante tutto, oggi, mediamente, si sta da Dio rispetto al passato e per farla andare avanti basterebbe anche solo un poco di cervello anziché far guerre per poi costruire su macerie anche se questo genera PIL
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