best_music Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto Schifare i ricchi e rimpiangere gli imprenditori... : ...ma vi sembra coerenza questa? Certo non tutti i ricchi sono imprenditori, ma tutti gli imprenditori necessitano di essere almeno un po' ricchi, perché qualcosa di tasca propria devono pur mettere, non possono investire solo denaro altrui. : Come la mettiamo allora? Il ricco italiano è un fottuto evasore che andrebbe castigato con la patrimoniale, la tassa sulla successione e Dio sa cos' altro. Se ne va in Svizzera (o dove più gli piace), allora, dopo aver trasferito le società in Olanda ed averle quotate alla borsa di Londra. : Di tasse magari non ne paga meno di quante ne pagasse in Italia ma sicuramente lì è benvenuto - forse coccolato, se è molto ricco - e di servizi - specie per ricchi come lui - ne trova per qualsiasi esigenza. : A noi non resta che accontentarci di investitori cinesi, indiani, mediorientali ecc per non parlare dei soliti fondi americani pigliatutto e dei "fondi sovrani" di Paesi di dubbie tradizioni democratiche. : Questo abbiamo voluto, questo abbiamo avuto, di cosa ci possiamo mai lamentare?
Velvet Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto 42 minuti fa, Martin ha scritto: direi 80-95. Too late., appunto.
Martin Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto 4 minuti fa, Velvet ha scritto: Too late., appunto. Non pochi ritengono che già l'acquisizione a folle prezzo nel 1959 di Underwood (che era messa come la costa concordia dopo schettino) fu una mossa sbagliata con conseguenze a lungo termine. Pochi anni dopo dovettero ricorrere alle banche. Il settore elettronico fu tagliato anche in conseguenza di questi tentativi di restauro della situazione economica.
Velvet Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto @Martin Tu lo sai vero chi spinse Olivetti all'acquisizione di Underwood?
Martin Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto 46 minuti fa, Velvet ha scritto: chi spinse Olivetti all'acquisizione di Underwood? per i dinosauri sopravissuti a Ivrea primi anni '90 quella fu una operazione mirabile purtroppo condita dalla sfortuna. Ma tra quelle mura sollevare il benchè minimo dubbio sul famoso paròn sarebbe stato come cacciare una mortadella in moschea durante la preghiera del venerdì... Di fatto nei 3 anni successivi al disastro underwood la famosa divisione elettronica evaporò, sia nell'avventura pisana che in quella americana con GE.
Martin Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto @Velvet non conosco retroscena specifici, come detto tra le sacre mura olivettiane era impossibile anche solo un sussurro che mettesse in dubbio l'operato di AO per i quale vigeva una sorta di venerazione. (cmq non immotivata su molti punti)
Velvet Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto @Martin indizio: c'entrano molto gli amici Usa, la loro specifica influenza in seguito al piano Marshall e il ruolo di alcuni personaggi che condizionavano, su preciso mandato, il favore o meno dell'azione di governo nei confronti di alcune grandi aziende. Specie nei settori che gli americani ritenevano di loro quasi esclusiva competenza (come il settore mainframe). Underwood era un cavallo morto che qualcuno doveva continuare a tenere in vita, tutto li. Qualcuno doveva farlo e Olivetti, magari pure colpevole di aver contribuito ad affossarla con i propri prodotti era un ottimo candidato. Le cronache off the records raccontano che gli uomini di Adriano e lui stesso fossero tutt'altro che entusiasti.
Martin Inviato 5 Agosto Inviato 5 Agosto @Velvet underwood la tirarono pure su, ma con quei soldi avrebbero fondato due ibm da zero...
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