Questo è un messaggio popolare. Renato Bovello Inviato 4 Agosto Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Agosto Storia vera o non vera,importa poco,molto poco . "Oggi mi chiamano per una consulenza in un altro reparto. Una delle solite e molteplici consulenze della giornata... ordinaria amministrazione. Paziente con un tumore in fase ormai terminale con insufficienza renale da compressione degli ureteri. Arriva con il letto una paziente tra i 70 e gli 80 anni, bianca bianca, capello rosso carota con due dita di ricrescita ma smalto rosa impeccabile. -"Buongiorno signora". -"Buongiorno a lei dottore". Vedo la cartella, la visito e ripeto l'ecografia. -Allora signora in questo momento i suoi reni hanno difficoltá a scaricare le urine per cui non potendo eliminare le urine per via naturale devo posizionare un tubicino, una specie di rubinetto che scavalca l'ostacolo cosi farà pipí da due tubicini nella schiena collegati a due sacchette...". -"Scusi se la interrompo... avró un'altra sacchetta anche dietro?" (aveva la colostomia). -"Si signora...". Silenzio assordante di un minuto che sembrava interminabile. Sorridendo mi dice:"Scusi dottore come si chiama?". -"Deplano". -"No il nome". -"Marco". -"Marco che bel nome...hai due minuti per me?". -"Certo signora ci mancherebbe...". -"Lo sai che io sono già morta?". -"Scusi non la seguo... non è così immediato...". -"Si... sono morta 15 anni fa". Silenzio. -"15anni fa mio figlio a 33 anni e venuto a mancare... ha avuto un infarto. Io sono morta quel giorno lo sai?". "Mi spiace signora...". -"Io dovevo morire con lui 15 anni fa, dovevo morire 10 anni fa quando mi hanno trovato la malattia e adesso io non devo più fingere per gli altri. I figli sono sistemati, i nipoti pure... io devo tornare da lui. Che senso ha vivere qualche giorno in più con sacchette soffrendo e facendo penare i miei cari... io ho una dignità. Ti offendi se non voglio fare nulla... io sono stanca e mi affido alle mani di Dio. Dimmi la verità soffriró?". -"No signora... lei può fare quello che vuole... ma mettendo due...". -"Marco ti ho detto no. La vita e mia e ho deciso cosi. Anzi fai una cosa sospendi la trasfusione che ho voglia di tornare a casa e mangiare un gelato con mio nipote". Piano piano ogni parola mi ha spogliato come quando si tolgono i petali a una rosa. Ho scordato la stanchezza, la rabbia e tutto quello che mi angoscia. Non c erano piu gli anni di studio, le migliaia di pagine studiate, le linee guida... nulla tutto inutile. Nudo e disarmato dinanzi a un candore e una consapevolezza della morte che mi hanno tramortito. Mi sono girato per scrivere la consulenza per evitare che mi vedesse gli occhi lucidi e l'infermiera si è allontanata commossa. Non sono riuscito a controllarmi e chi mi conosce sa che non è da me... -"Marco ti sei emozionato?". -"Si signora un pochino, mi scusi". -" É bello invece, mi fai sentire importante. Senti fammi un altro favore. Se vengono i miei figli e ti prendono a urla chiamami che li rimprovero per bene. Tu scrivi che io sto bene cosí...Ok?". -"Si signora". -"Marco posso chiederti una cosa?". -"Si signora dica". -"Sei un ragazzo speciale io lo so e sei destinato a grandi cose. Me lo dai un bacio? Come quelli che i figli danno alle mamme". -"Si signora". -"Preghero per te e per mio figlio. Spero di riverderti". -"Anche io signora... grazie.". In quel momento era la donna più bella del mondo, luminosa, decisa, mamma, nonna... in una parola amore puro. Forse é stata la volta in cui sono stato contento di fare una figura di mezza. Smontato, denudato e coccolato da chi avrei dovuto aiutare e invece mi ha impartito la lezione di vita piu toccante della mia vita. La morte vista come fase finale della vita, senza ansia, paura, egoismo. Consapevolezza che anni di studio mai ti insegneranno...il mio curriculum valeva meno di zero... Anni di studio, master, corsi... Il nulla. Parlavano le anime. Tutto é relativo e io sono piccolo piccolo davanti a tanta grandezza. Tutto quello che riguarda la vita, quando la si cerca, quando la si ha o la si perde fino a quando finisce va vissuto intimamente nella massima libertà e discrezione. L'unico momento che davvero unisce chi si vuol bene cancellando litigi e negatività. Sembra paradossale ma il dolore che è un aspetto dell'amore unisce a volte più dell'amore stesso. Io credo molto nell'accompagnamento in queste fasi: a volte una parola dolce ha più beneficio di molte medicine. Comunque vada buon viaggio." Marco Deplano, urologo dell'ospedale Sirai di Carbonia, in Sardegna 11 9
TetsuSan Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto 21 minuti fa, Renato Bovello ha scritto: La morte vista come fase finale della vita, senza ansia, paura, egoismo. Non possiamo scegliere di nascere, ne dove, ne come, ne quando. Poter scegliere quando porre fine alla propria vita terrena mi sembra il minimo sindacale per ritenere una vita degna di essere vissuta. Onore al MEDICO che lo capisce.
Discopersempre2 Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto 1 ora fa, Dufay ha scritto: Allegria portami via Non sarà allegra, ma vera o non vera, può far riflettere meglio e far capire, tra le varie cose, il confine tra quello che dice la scienza e l' essere, anche a malincuore, "umano". 1
Renato Bovello Inviato 4 Agosto Autore Inviato 4 Agosto 1 ora fa, Dufay ha scritto: Allegria portami via L'ho letta,mi ha colpito,l'ho riportata sul forum. Non mi sono posto molte domande ma mi ha fatto pensare
Renato Bovello Inviato 4 Agosto Autore Inviato 4 Agosto 28 minuti fa, keres ha scritto: Dillo che volevi farci pangere anche a noi. Ma no,per carita', pero' ,onestamente,mi ha colpito
keres Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto 2 minuti fa, Renato Bovello ha scritto: onestamente,mi ha colpito Sei umano, mica tutti lo sono.
Renato Bovello Inviato 4 Agosto Autore Inviato 4 Agosto 7 minuti fa, keres ha scritto: Sei umano, mica tutti lo sono. Il fatto vero e' che potrebbe capitare ad ognuno di noi. Se pensi che le stime parlano di circa 485 decessi ogni giorno in Italia,solo per tumore ...
60diver Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto Rispetto per la paziente e rispetto per il medico. Senza tanti commenti e/o voli pindarici.
luimas Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto Sono ignorante , ma si può obbligare una persona a subire l'accanimento terapeutico ? La scelta di non voler proseguire le cure in questi casi mi pare legittima , bella la serenità che trapela e la speranza di poter rivedere il figlio ... 1
ferrocsm Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto 35 minuti fa, 60diver ha scritto: Rispetto per la paziente e rispetto per il medico. Senza tanti commenti e/o voli pindarici Giusto, tuttavia se ci aggiungessimo che un paese civile meriterebbe una legge su un fine vita dignitoso la stessa dignità che quella persona ha avuto in vita e che io vorrei tanto gli fosse riconosciuta anche quando la scienza medica si arrende impotente, evitandogli sofferenze atroci che una persona onesta e dignitosa appunto non merita. Allora sicuro che potremo dire stop ai commenti e ai voli pindarici. Ma a tuo avviso la Meloni o gli altri politici (che su questi specifici temi sono tutti uguali per paura di perdere il consenso dei cattolici bigotti) ce la daranno mai questa legge senza che si inventino sotterfugi come le cure da accanimento terapeutico passate come cure palliative o le commissione politiche da loro nominate e incaricate di decidere, che neppure più di un mese fa ci hanno fatto vedere?
Questo è un messaggio popolare. Renato Bovello Inviato 4 Agosto Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Agosto Se non vi annoio vi posto un altro articolo di un certo Carlo Cascone che mi ha molto colpito. Pur essendo assolutamente contrario filosoficamente, umanamente ed eticamente alla pena di morte, ci sono altre morti che mi colpiscono e mi addolorano maggiormente. Penso alla morte delle persone anziane. Come muoiono oggi i vecchi? Muoiono in OSPEDALE. Perché quando la nonna di 92 anni è un po’ pallida ed affaticata deve essere ricoverata. Una volta dentro poi, l’ospedale mette in atto ciecamente tutte le sue armi di tortura umanitaria. Iniziano i prelievi di sangue, le inevitabili fleboclisi, le radiografie. “Come va la nonna, dottore?”. “E’ molto debole, è anemica!”. Il giorno dopo della nonna ai nipoti già non gliene frega più niente! “Come va l’anemia, dottore?”. “Che vi devo dire? Se non scopriamo la causa è difficile dire come potrà evolvere la situazione”. “Ma voi cosa pensate?”. “Beh, potrebbe essere un’ ulcera o un tumore… dovremmo fare un’ endoscopia”. Io faccio il chirurgo e lavoro da venti anni in ospedale. Mi sono trovato moltissime volte in situazioni di questo tipo. Che senso ha sottoporre una vecchia di 92 anni ad una gastroscopia? Che mi frega sapere se ha l’ulcera o il cancro? Perché deve morire con una diagnosi precisa? Ed inevitabilmente la gastroscopia viene fatta perché i nipoti vogliono poter dire a se stessi e a chiunque chieda notizie, di aver fatto di tutto per la nonna. Dopo la gastroscopia finalmente sappiamo che la vecchia ha solamente una piccola ulcera duodenale ed i familiari confessano che la settimana prima aveva mangiato fagioli con le cotiche e broccoli fritti, “…sa, è tanto golosa”. A questo punto ormai l’ ospedale sta facendo la sua opera di devastazione. La vecchia perde il ritmo del giorno e della notte perché non è abituata a dormire in una camera con altre tre persone, non è abituata a vedere attorno a sé facce sempre diverse visto che ogni sei ore cambia il turno degli infermieri, non è abituata ad essere svegliata alle sei del mattino con una puntura sul sedere. Le notti diventano un incubo. La vecchietta che era entrata in ospedale soltanto un po’ pallida ed affaticata, rinvigorita dalle trasfusioni e rincoglionita dall’ambiente, la notte è sveglia come un cocainomane. Parla alla vicina di letto chiamandola col nome della figlia, si rifà il letto dodici volte, chiede di parlare col direttore dell’albergo, chiede un avvocato perché detenuta senza motivo. All’inizio le compagne di stanza ridono, ma alla terza notte minacciano il medico di guardia “…o le fate qualcosa per calmarla o noi la ammazziamo!”. Comincia quindi la somministrazione dei sedativi e la nonna viene finalmente messa a dormire. “Come va la nonna, dottore? La vediamo molto giù, dorme sempre”. Tutto questo continua fino a quando una notte (chissà perché in ospedale i vecchi muoiono quasi sempre di notte) la nonna dorme senza la puntura di Talofen. “Dottore, la vecchina del 12 non respira più”. Inizia la scena finale di una triste commedia che si recita tutte le notti in tanti nostri ospedali: un medico spettinato e sbadigliante scrive in cartella la consueta litania “assenza di attività cardiaca e respiratoria spontanea, si constata il decesso”. La cartella clinica viene chiusa, gli esami del sangue però sono ottimi. L’ospedale ha fatto fino in fondo il suo dovere, la paziente è morta con ottimi valori di emocromo, azotemia ed elettroliti. Cerco spesso di far capire ai familiari di questi poveri vecchi che il ricovero in ospedale non serve e anzi è spesso causa di disagio e dolore per il paziente, che non ha senso voler curare una persona che è solamente arrivata alla fine della vita. Vengo preso per cinico, per un medico che non vuole “curare” una persona solo perché è anziana. “E poi sa dottore, a casa abbiamo due bambini che fanno ancora le elementari non abbiamo piacere che vedano morire la nonna!”. Ma perché? Perché i bambini possono vedere in tv ammazzamenti, stupri, “carrambe” e non possono vedere morire la nonna? Io penso che la nonna vorrebbe tanto starsene nel lettone di casa sua, senza aghi nelle vene, senza sedativi che le bombardano il cervello, e chiudere gli occhi portando con sé per l’ultimo viaggio una lacrima dei figli, un sorriso dei nipoti e non il fragore di una scorreggia della vicina di letto. Regaliamo ai nostri vecchi un atto di amore, non cacciamoli di casa quando devono morire. 6
60diver Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto @ferrocsm @Renato Bovello Avete ragione entrambi. Con riferimento ai nostri politici la Meloni in questo campo fa esattamente quello che hanno fatto finora TUTTI i partiti che sono stati al Governo. Non posso fare a meno di notare che la Meloni dia fastidio e quindi che tutti i rosiconi si siano accorti ADESSO che la Legge è inadeguata. Inoltre giova ricordare che abbiamo un vicino scomodo (SCV) specialmente adesso che è in carica Prevost. Ma il problema è dannatamente reale e servirebbe davvero una Legge bipartisan. Le mie però sono speranze agostane.............. 1
LeoCleo Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto @Renato Bovello il mio più grande rammarico è non essere riuscito a ripotare a casa il babbo dopo la caduta. Due mesi ininterrotti di ospedale con bollettini altalenanti ci avevano sfiancati, soprattutto mamma. Quando hanno detto: non possiamo fare più nulla, solo dimetterlo... è crollato il mondo addosso. Tentare di allestire una stanza ospedaliera in casa? Trovare infermieri fissi, fisioterapista, un medico, macchinari per aspirare il muco dai polmoni, un sollevatore, letto traspirante... per carità tutto si può fare, ma non ce la siamo sentiti. E' stato accudito amorevolmente in una RSA, altri due mesi orrendi in cui non l'abbiamo lasciato mai un giorno da solo, dalle 8 del mattino alle 8 di sera, trasgredendo l'orario visite con la necessità di doverlo imboccare. Ovviamente, come da articolo, non solo negli ospedali ma anche nelle RSA i vecchi muoiono quasi sempre di notte, e ti arriva la telefonata. Ma poi pure mamma, in casa, nel suo letto, ci ha svegliati alle 3 del mattino... per un bicchiere d'acqua... che non ha fatto in tempo a bere.
60diver Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto @LeoCleo si, rispetto e la consapevolezza di avere fatto tutto quanto umanamente possibile. In aggiunta il fatto che, per pura fortuna, mio Padre e mia Madre quando sono andati avanti mi avevano vicino. Una magra consolazione, ma si vive anche di queste cose. 1
best_music Inviato 4 Agosto Inviato 4 Agosto 1 ora fa, luimas ha scritto: ma si può obbligare una persona a subire l'accanimento terapeutico ? Ovviamente no: Cita In Italia, un paziente ha il diritto di rifiutare le cure mediche, anche se ciò potrebbe avere conseguenze gravi, fino alla morte. Questo diritto è sancito dall'articolo 32 della Costituzione, che riconosce la libertà di scelta terapeutica, e dalla legge 219/2017, che disciplina il consenso informato e le DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento). Tuttavia, il rifiuto deve essere espresso in modo consapevole, informato e attuale, dopo che il paziente è stato adeguatamente informato sui rischi e le alternative. (sintesi effettuata da Google) . 1
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