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Storia di una malata terminale..


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mchiorri
Inviato
4 ore fa, Renato Bovello ha scritto:

L'ho letta,mi ha colpito,l'ho riportata sul forum. Non mi sono posto molte domande ma mi ha fatto pensare 

non mi vergogno sto piangendo....

mchiorri
Inviato

REgà, la vecchiaia ne ha rovinati d giovani... 

Tanto per alleviare il peso. Io ci sono ora con mia madre....

Renato Bovello
Inviato
2 ore fa, LeoCleo ha scritto:

. E' stato accudito amorevolmente in una RSA, altri due mesi orrendi in cui non l'abbiamo lasciato mai un giorno da solo, dalle 8 del mattino alle 8 di sera, trasgredendo l'orario visite con la necessità di doverlo imboccare.

Ti conosco e so che hai fatto tutto quello che era giusto fare. Lascia solo lo spazio al ricordo senza alcun rimpianto

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Renato Bovello
Inviato
33 minuti fa, mchiorri ha scritto:

non mi vergogno sto piangendo...

Perche questa storia parla di noi.....

mchiorri
Inviato
1 minuto fa, Renato Bovello ha scritto:

Perche questa storia parla di noi.....

appunto..... caro amico

  • Thanks 1
extermination
Inviato

Già ! meglio morire d’altro che di tumore. 

maverick
Inviato
3 ore fa, Renato Bovello ha scritto:

Io penso che la nonna vorrebbe tanto starsene nel lettone di casa sua, senza aghi nelle vene, senza sedativi che le bombardano il cervello, e chiudere gli occhi portando con sé per l’ultimo viaggio una lacrima dei figli, un sorriso dei nipoti e non il fragore di una scorreggia della vicina di letto.
Regaliamo ai nostri vecchi un atto di amore, non cacciamoli di casa quando devono morire.

questo intervento mi porta indietro di 1 anno; nel giro di 6 mesi ho vissuto la medesima, straziante ma inevitabile esperienza, prima con mio papà 92 enne, poi con mamma, solo di pochi anni più giovane.

Credo non si possa generalizzare,  dipende da caso per caso ; quando ho portato mio padre in ospedale, l'ultima volta, dopo 2 mesi di assistenza e cura domiciliare, perché fosse seguito negli ultimi momenti di vita nel modo più appropriato (cosa che a casa non sempre è possibile fare, bisogna essere sinceri) egli stesso, con serenità mi disse "non voglio più tornare a casa, qui mi seguono benissimo, voglio morire qui...".

E se ne è andato serenamente, di notte;  purtroppo non ero lì quando ha esalato l'ultimo respiro, l'avevo lasciato solo poche ore prima; è un piccolo rammarico, ma così è andata.

Con mia mamma non è stato molto diverso, ma le ultime settimane le ha trascorse in un hospice, anche lei accudita in modo amorevole dal personale, bravissimo.

Questa volta ero lì, a tenerle la mano, come ho fatto praticamente per tutto l'ultimo periodo di vita; da figlio unico è stato un periodo tremendo, ma ho la serenità di averla accompagnata al meglio di quanto potessi umanamente fare.

Scusate la divagazione personale, ma la ferita è ancora fresca, ..anche se il ricordo è tenero e dolce; arrivati ad una certa età occorre anche accettare con serenità che non siamo eterni,  e che lo stare globalmente bene per 90 anni, andandosene serenamente senza troppo soffrire, è già una grazia.

 

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