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Melius Club

Una società di adolescenti


Messaggi raccomandati

briandinazareth

@Savgal

 

c'è anche l'aspetto della dipendenza dalla dopamina, fondamentale nei fenomeni che descrivi,  che permea tutta la nostra società e che i social utilizzano per aumentare il craving.

consiglio il libro dopamine nation (l'era della dopamina), un breve estratto:

https://www.google.it/books/edition/L_era_della_dopamina/d3FdEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&printsec=frontcoverhttps://www.google.it/books/edition/L_era_della_dopamina/d3FdEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&printsec=frontcover

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Scriveva Marshall McLuhan: "Le società sono sempre state modellate più dalla natura dei media con cui gli esseri umani comunicano che dal contenuto della comunicazione". "L’azione dei media è quella di far accadere le cose piuttosto che di darne conoscenza."

Le tecnologie di comunicazione di cui una società dispone condizionano fortemente la cultura di quella società, la visione del mondo e la forma mentis di chi ne fa parte.

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Per fortuna che Melius c'è 

Comunque, nei limiti del possibile, bisogna cercare di accettare anche persone che non ci piacciono, o che giudichiamo negativamente

Possono essere un monito per la nostra autoconsapevolezza, nel cercare di non incorrere nei loro stessi errori

Anche perché se odiamo, o qualora determinate caratteristiche ci fanno reagire emotivamente, è molto probabile che non abbiamo integrato quella parte in noi che non sopportiamo negli altri e allora trattasi di proiezione

Forse sbagliando, mi pongo sempre in questa posizione, quando critico e giudico severamente qualcuno

Poi, ognuno fa quel che può 

In fondo, siamo tutti sulla stessa barca

 

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loureediano

Anche questo è un social

Ci sono i melius etc

Anche qui ci sono persone che paiono bambini mai cresciuti, ma chi ha questo hobby è un bambino per forza di cose, si crede a cose che solo i bambini hanno la capacità di crederci, vedi Babbo Natale o la Befana 

Quindi di che parliamo?

  • Melius 1
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12 ore fa, Savgal ha scritto:

 

@criMan

"Uno studio corrente dice che la media del pubblico italiano rappresenta l'evoluzione mentale di un ragazzo che fa la seconda media e che non sta nemmeno seduto nei primi banchi"

 

Capite adesso perché uno come Salvini è stato eletto? 

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Di Berne lessi anni fa "A che gioco giochiamo", lo trovai divertente.

Tornando al tema del thread, certo la passione dell'hi-fi ha diversi aspetti infantili, anzi più adolescenziali che infantili, ma ritengo che siamo tutti consapevoli di ciò. Ho acquistato oggetti che desideravo a 16-17 anni e che utilizzo raramente e penso di non essere il solo.

Il punto è la regressione adolescenziale di soggetti adulti nei comportamenti quotidiani amplificata dai social. Il mondo virtuale dei social è una forma di "comunismo", nel senso che non vi sono differenze di status, di ceto o di classe. Nel mondo reale le cose sono ben diverse, ma quella situazione virtuale lusinga la nostra vanità. Scriveva Rochefoucauld "Non c’è uomo che in ciascuna delle sue qualità si ritenga inferiore all’uomo che stima di più al mondo", nel mondo virtuale dei social questo impulso adolescenziale trova la sua conferma. Ho qualche volta provocatoriamente evidenziato le differenze culturali e di status in questo forum per osservare cosa accadeva, la reazione di alcuni è stata a dir poco piccata, come mi aspettavo. Invece nel mondo reale queste differenze sono, talvolta a malincuore, accettate. 

La mia tesi è che il "comunismo virtuale" dei social media e la loro struttura basata sugli impulsi primordiali della psicologia umana portino gli utenti ad una regressione adolescenziale, una regressione che ha inevitabilmente delle ricadute sulla coesione della nostra società. La regressione rende il soggetto facilmente manipolabile e ho il sospetto che non pochi abbiano compreso.

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