Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato Lunedì alle 15:37 Questo è un messaggio popolare. Inviato Lunedì alle 15:37 Per ragioni di lavoro e poi come genitore, ho dovuto e devo confrontarmi con gli adolescenti. Per comprenderli ho studiato. Un libro ho letto con particolare attenzione, “Psicologia dell’adolescenza”, curato da A. Polmonari. Scrive l’autore: “il passaggio dall’infanzia all’adolescenza avviene in modo drammatico e la stessa epoca adolescenziale è piena di sentimenti contrastanti, di stati d’animo ora dolorosi ora entusiasti, di tensioni estreme spesso contraddittorie. L’adolescenza è l’età delle tempeste emozionali, degli innamoramenti irrazionali e degli odi ciechi, delle prese di posizioni estremistiche, della fiducia smisurata nelle proprie forze e della disperazione dei propri limiti …” “L'adolescenza si conclude quando l'individuo è in grado di stabilire rapporti stabili e significativi con se stesso, con i gruppi di riferimento più prossimi e con il proprio ambiente di vita più ampio. Questa assunzione, fondata sul carattere attivo del rapporto sé-altri-mondo [Mead 1934], indica che nel corso dell'adolescenza accadono avvenimenti che obbligano l'individuo a comportarsi e a definirsi in rapporto sia con l'ambiente in cui è inserito, sia con i gruppi di cui è membro, sia con le proprie trasformazioni.” L’adolescenza dovrebbe concludersi con l’età adulta, che dovrebbe manifestarsi nell'assunzione di responsabilità, nell'autonomia, nella capacità di gestire la propria vita quotidiana e il lavoro in modo autonomo. È un percorso che dovrebbe includere anche la costruzione di relazioni significative e l'integrazione nella società. L’esperienza quotidiana mi pone spesso a confronto con adulti che sono regrediti all’adolescenza e adolescenti sempre più fragili. Adulti che parlano come se fossero adolescenti, con gli stessi codici linguistici, che scrivono utilizzando lo stesso lessico semplificato, ma soprattutto l’assunzione di posizioni e comportamenti estremi, poco tollerabili in un adolescente, ma inaccettabili in un adulto. Avrete sentito cosa il ministro dell’istruzione Valditara ha detto sugli smartphone e sui social. Molti studi concordano su un fatto, che la struttura dei social network si fonda sugli impulsi primordiali della psicologia umana e i nostri ragazzi andrebbero protetti da queste subdole forme di manipolazione, che li ha resi ancor più soli, fragili e rabbiosi. I social non sono stati concepiti per dare tranquillità, bensì per tenere gli utenti in una condizione di incertezza e di frustrazione permanente. Il cliente ideale di un social è un soggetto compulsivo, costretto da una forza irresistibile a tornare sulla piattaforma decine, se non centinaia di volte alla ricerca delle mini-dosi di dopamina di cui è diventato dipendente. Non proprio il comportamento di un adulto, autonoma ed in grado di controllarsi. Per non pochi aspetti molti utenti dei social paiono dei tossicodipendenti che si drogano continuamente con refresh e di like. È un processo di regressione, l’utente dei social pare regredito alla condizione della prima adolescenza. Gli odi ciechi e la rabbia con cui si manifestano caratterizzano l’adolescente e l’utente compulsivo dei social. La rabbia nasce da una sensazione di solitudine e di impotenza e contraddistingue tipicamente figura dell'adolescente, un soggetto ansioso, sempre in cerca dell'approvazione dei suoi pari, in un continuo oscillare fra un narcisismo, che si manifesta nella fiducia smisurata nelle proprie forze, ed un senso di totale inadeguatezza. La gran parte degli utenti dei social network sono nei fatti degli adolescenti, chiusi al mondo esterno nelle nostre camerette virtuali, un luogo dove cresce la frustrazione a causa dello scarto tra la mediocrità della vita quotidiana e i desideri infiniti del narcisismo. Come gli adolescenti costoro hanno la forte probabilità di finire su due tipi di siti che alimentano ancora di più la frustrazione. I siti porno e quelli che offrono loro una spiegazione, irrazionale come gli impulsi che li governano, del complottismo. La frustrazione per questi desideri infiniti che agitano questo adulto regredito ad adolescente e che non potranno ma essere soddisfatti sono attribuiti agli “altri”, soggetti che lo manipolano per raggiungere i loro scopi malvagi. Il messaggio del complottista è una lusinga nei confronti di questo adulto regredito ad adolescente, comprende la sua rabbia e la giustifica. La rabbia e la frustrazione non solo è attribuita agli altri, ma gli offre la possibilità di riscattarsi diventando un protagonista nella battaglia per una “vera giustizia”. Essere adulti significa anche interagire con la società, mantenere relazioni significative, siano esse familiari, professionali, amicali, nonché contribuire al bene degli altri. L’adulto regredito ad adolescente si pone agli antipodi dell’adultità. 4
mozarteum Inviato Lunedì alle 15:41 Inviato Lunedì alle 15:41 Mah. A me piu’ che adolescenti paiono fessi. Con o senza social 1
briandinazareth Inviato Lunedì alle 15:44 Inviato Lunedì alle 15:44 @Savgal c'è anche l'aspetto della dipendenza dalla dopamina, fondamentale nei fenomeni che descrivi, che permea tutta la nostra società e che i social utilizzano per aumentare il craving. consiglio il libro dopamine nation (l'era della dopamina), un breve estratto: https://www.google.it/books/edition/L_era_della_dopamina/d3FdEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&printsec=frontcoverhttps://www.google.it/books/edition/L_era_della_dopamina/d3FdEAAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&printsec=frontcover
criMan Inviato Lunedì alle 17:48 Inviato Lunedì alle 17:48 Conosco in maniera approssimativa il lavoro in corso d'opera fatto sugli algoritmo che gestiscono i social per manipolare gli utenti. Ci sono fior di psicologi e studi dietro. Niente di improvvisato. Pero' da li' a cascarci con tutti e due i piedi ce ne vuole.
Savgal Inviato Lunedì alle 18:06 Autore Inviato Lunedì alle 18:06 Scriveva Marshall McLuhan: "Le società sono sempre state modellate più dalla natura dei media con cui gli esseri umani comunicano che dal contenuto della comunicazione". "L’azione dei media è quella di far accadere le cose piuttosto che di darne conoscenza." Le tecnologie di comunicazione di cui una società dispone condizionano fortemente la cultura di quella società, la visione del mondo e la forma mentis di chi ne fa parte. 1
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato Lunedì alle 18:17 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato Lunedì alle 18:17 @criMan "Uno studio corrente dice che la media del pubblico italiano rappresenta l'evoluzione mentale di un ragazzo che fa la seconda media e che non sta nemmeno seduto nei primi banchi" (Berlusconi sull'evoluzione mentale degli Italiani 9 dicembre 2004) Leggo gli interventi in questo forum, perché per alcuni aspetti è un microcosmo particolare che riflette il macrocosmo. In linea di massima il livello culturale dovrebbe essere più alto della media, con una quota elevata di laureati. Eppurei post di alcuni forumers fanno pensare. Riescono a scrivere una cosa ed il suo contrario dopo pochi post, la capacità di argomentare e motivare le proprie posizioni per alcuni aspetti è inferiore a un buon studente di un liceo, ma traspare la supponenza di chi ritiene di possedere la verità. Sono il prodotto dei social. 4
LUIGI64 Inviato Lunedì alle 19:18 Inviato Lunedì alle 19:18 Per fortuna che Melius c'è Comunque, nei limiti del possibile, bisogna cercare di accettare anche persone che non ci piacciono, o che giudichiamo negativamente Possono essere un monito per la nostra autoconsapevolezza, nel cercare di non incorrere nei loro stessi errori Anche perché se odiamo, o qualora determinate caratteristiche ci fanno reagire emotivamente, è molto probabile che non abbiamo integrato quella parte in noi che non sopportiamo negli altri e allora trattasi di proiezione Forse sbagliando, mi pongo sempre in questa posizione, quando critico e giudico severamente qualcuno Poi, ognuno fa quel che può In fondo, siamo tutti sulla stessa barca
loureediano Inviato Martedì alle 06:23 Inviato Martedì alle 06:23 Anche questo è un social Ci sono i melius etc Anche qui ci sono persone che paiono bambini mai cresciuti, ma chi ha questo hobby è un bambino per forza di cose, si crede a cose che solo i bambini hanno la capacità di crederci, vedi Babbo Natale o la Befana Quindi di che parliamo? 1
Questo è un messaggio popolare. gibraltar Inviato Martedì alle 07:01 Questo è un messaggio popolare. Inviato Martedì alle 07:01 40 minuti fa, loureediano ha scritto: chi ha questo hobby è un bambino per forza di cose Però io credo (ma non ho studi/letture in merito) che ci sia differenza tra il conservare un po' il bambino che c'è dentro di noi (inteso nelle sue caratteristiche positive: la capacità di stupirsi, di emozionarsi per le novità di ridere anche delle piccole cose, di "giocare" coi nostri giocattoli costosi, etc.) e l'essere infantili. Purtroppo troppa gente mi pare avere molto forte (sempre secondo me) questa seconda caratteristica. 4
iBan69 Inviato Martedì alle 07:12 Inviato Martedì alle 07:12 12 ore fa, Savgal ha scritto: @criMan "Uno studio corrente dice che la media del pubblico italiano rappresenta l'evoluzione mentale di un ragazzo che fa la seconda media e che non sta nemmeno seduto nei primi banchi" Capite adesso perché uno come Salvini è stato eletto?
LUIGI64 Inviato Martedì alle 07:40 Inviato Martedì alle 07:40 26 minuti fa, gibraltar ha scritto: conservare un po' il bambino che c'è dentro di noi ( Mi ricorda molto la teoria post Freudiana di E. Berne e il suo Bambino interiorizzato (Es)
Martin Inviato Martedì alle 07:43 Inviato Martedì alle 07:43 Era uno dei mantra impartiti nei corsi per candidati ed agli attivisti di forza italia al momento della "scesa in campo" del puttaniere arcoriano: "L'elettore medio ha l'intelligenza di un ragazzo di seconda media, e nemmeno seduto nei primi banchi".
LUIGI64 Inviato Martedì alle 07:59 Inviato Martedì alle 07:59 15 minuti fa, Martin ha scritto: attivisti di forza italia Andiamo bene 😑
gibraltar Inviato Martedì alle 07:59 Inviato Martedì alle 07:59 19 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Mi ricorda molto la teoria post Freudiana di E. Berne e il suo Bambino interiorizzato (Es) Si, ma tu voli sempre troppo alto...
LUIGI64 Inviato Martedì alle 08:11 Inviato Martedì alle 08:11 47 minuti fa, gibraltar ha scritto: sempre troppo alto Macché Analisi transazionale Spesso viene utilizzata anche in ambito aziendale ☺️ Pensa se analizzassimo gli stati dell'Io implicati che emergono nei vari post...meglio di no 😂
Savgal Inviato Martedì alle 14:22 Autore Inviato Martedì alle 14:22 Di Berne lessi anni fa "A che gioco giochiamo", lo trovai divertente. Tornando al tema del thread, certo la passione dell'hi-fi ha diversi aspetti infantili, anzi più adolescenziali che infantili, ma ritengo che siamo tutti consapevoli di ciò. Ho acquistato oggetti che desideravo a 16-17 anni e che utilizzo raramente e penso di non essere il solo. Il punto è la regressione adolescenziale di soggetti adulti nei comportamenti quotidiani amplificata dai social. Il mondo virtuale dei social è una forma di "comunismo", nel senso che non vi sono differenze di status, di ceto o di classe. Nel mondo reale le cose sono ben diverse, ma quella situazione virtuale lusinga la nostra vanità. Scriveva Rochefoucauld "Non c’è uomo che in ciascuna delle sue qualità si ritenga inferiore all’uomo che stima di più al mondo", nel mondo virtuale dei social questo impulso adolescenziale trova la sua conferma. Ho qualche volta provocatoriamente evidenziato le differenze culturali e di status in questo forum per osservare cosa accadeva, la reazione di alcuni è stata a dir poco piccata, come mi aspettavo. Invece nel mondo reale queste differenze sono, talvolta a malincuore, accettate. La mia tesi è che il "comunismo virtuale" dei social media e la loro struttura basata sugli impulsi primordiali della psicologia umana portino gli utenti ad una regressione adolescenziale, una regressione che ha inevitabilmente delle ricadute sulla coesione della nostra società. La regressione rende il soggetto facilmente manipolabile e ho il sospetto che non pochi abbiano compreso.
LUIGI64 Inviato Martedì alle 14:25 Inviato Martedì alle 14:25 Hai letto uno dei testi meno significativi di E. Berne Ovviamente, non deve piacere per forza Tra l'altro non l' ho trovato neanche troppo chiaro Meglio questo:
LUIGI64 Inviato Martedì alle 15:28 Inviato Martedì alle 15:28 Questo un po' meno divertente Parecchio più tecnico: Chiusa parentesi transazionale:
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