mozarteum Inviato Martedì alle 19:18 Inviato Martedì alle 19:18 A una certa, superficialita’, ottime cene, belle case cazzeggio di qua cazzeggio di la’. la conoscenza ai sapienti o ai saputi
LUIGI64 Inviato Martedì alle 19:29 Inviato Martedì alle 19:29 Quello che ci fa sentire bene Senza rompere troppo gli zebedei a nessuno
Gaetanoalberto Inviato Martedì alle 19:31 Inviato Martedì alle 19:31 1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto: Senza rompere troppo gli zebedei No, quello mi piace...😆 2
Questo è un messaggio popolare. 31canzoni Inviato Martedì alle 19:37 Questo è un messaggio popolare. Inviato Martedì alle 19:37 Bisognerebbe qualche volta sorteggiare la scelta del colore degli scacchi, se uno sceglie sempre il bianco all'altro tocca sempre il nero. Discussioni che sempre sono impostate con la premessa che A è giusto e frutto di profonde letture e che tutto ciò che diverso da A è frutto per definizione di culture approssimative, letture superficiali, frustrazioni esistenziali etc...e che palle il gioco delle tre carte dove sempre vince il banco. Suprematismo intellettuale e relativo apartheid. 2 1
criMan Inviato Martedì alle 19:45 Inviato Martedì alle 19:45 5 ore fa, Savgal ha scritto: La mia tesi è che il "comunismo virtuale" dei social media e la loro struttura basata sugli impulsi primordiali della psicologia umana portino gli utenti ad una regressione adolescenziale, una regressione che ha inevitabilmente delle ricadute sulla coesione della nostra società. argomento lungo e complesso , penso che possiamo trattarne solo alcuni aspetti in superficie. I social in generale penso siano uno strumento che amplifichi i problemi dei singoli, mi spiego. Mentre su Melius c'e' un contraddittorio piu' o meno efficace , sui social si vive in una bolla di informazione fatta a nostra immagine e somiglianza. Lo vuole l'algoritmo , gli psicologi sapevano che piu' trovi cose che confermano le tue idee piu' rimani sulla piattaforma. E lo scopo e' far rimanere l'utente sulla piattaforma piu' tempo possibile. Sono un novax , arrivano le pagine e i gruppi novax. Sono un terrapiattista , scorrendo la bacheca mi appariranno per lo piu' post e gruppi terrapiattisti. Di livello piu' o meno basso , ma anche piu' qualificati. Accade anche con la home di Youtube e cosi' via. Ecco , se uno parte che gia' ha dei problemi i social li amplificheranno. Quindi 10-15 anni di social secondo me hanno "imbastardito" parecchia gente. Il termine virgolettato e' inteso nel senso di portare il singolo non alla sua autenticita' ma solo ad una fortificazione delle sue credenze. 1
mozarteum Inviato Martedì alle 19:51 Inviato Martedì alle 19:51 13 minuti fa, 31canzoni ha scritto: di profonde letture Nein! Studi!
Savgal Inviato Martedì alle 19:56 Autore Inviato Martedì alle 19:56 @criMan Sui social ho letto questo libro qualche mese fa ("Fake news. Vivere e sopravvivere in un mondo post-verità" di Giuseppe Riva) e recentemente "Gli ingegneri del caos: Teoria e tecnica dell’Internazionale populista" di Giuliano Da Empoli. Comincio ad essere preoccupato. 1 1
dariob Inviato Martedì alle 23:20 Inviato Martedì alle 23:20 3 ore fa, 31canzoni ha scritto: Bisognerebbe qualche volta sorteggiare la scelta del colore degli scacchi, se uno sceglie sempre il bianco all'altro tocca sempre il nero. Discussioni che sempre sono impostate con la premessa che A è giusto e frutto di profonde letture e che tutto ciò che diverso da A è frutto per definizione di culture approssimative, letture superficiali, frustrazioni esistenziali etc...e che palle il gioco delle tre carte dove sempre vince il banco. Suprematismo intellettuale e relativo apartheid. Concordo, ma basterebbe che il depositario di tanto sapere ci graziasse delle interessantissime sue "pillole culturali" senza insultare la platea ad ogni piè sospinto. Risulta francamente stancante. Per parte mia sarei attentissimo. Peraltro devo dire che è strano: nei miei 68 anni le persone da cui ho imparato di più erano quelle che meno davano a vedere di avere tanto da insegnare, ma serenamente lo dimostravano. Ma c'è sempre una prima volta. 2
P.Bateman Inviato Mercoledì alle 04:43 Inviato Mercoledì alle 04:43 10 ore fa, mozarteum ha scritto: 10 ore fa, LUIGI64 ha scritto: Ho notato questo trend anche io Noto posizioni molto, molto giudicanti Capisco la cultura, ma non vedo premi Nobel in questi lidi Non dico altro Fessacchiume micropositivista Lupus in fabula.
LUIGI64 Inviato Mercoledì alle 05:59 Inviato Mercoledì alle 05:59 6 ore fa, dariob ha scritto: ci graziasse delle interessantissime sue "pillole culturali Ma se sono ignoranti, mica è colpa mia 😜
LUIGI64 Inviato Mercoledì alle 06:01 Inviato Mercoledì alle 06:01 6 ore fa, dariob ha scritto: davano a vedere di avere tanto da insegnare, ma serenamente lo dimostravano. Parole sagge 😊
criMan Inviato Mercoledì alle 09:01 Inviato Mercoledì alle 09:01 13 ore fa, Savgal ha scritto: Sui social ho letto questo libro qualche mese fa ("Fake news. Vivere e sopravvivere in un mondo post-verità" di Giuseppe Riva) e recentemente ti ringrazio per la segnalazione , sicuramente leggero' il libro. Nel frattempo , a conferma della mia tesi, eccoti un post da facebook. Viene mostrata tutta la crema dei dottori novax che negli anni hanno cavalcato l'industria del covid. Cavalcato ovviamente a fini prettamente economici. Buttate un occhio sulle reazioni al post , sono tutte reazioni "positive". Non c'e' neanche una risata, che sarebbe il minimo sindacale.
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato Mercoledì alle 09:34 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato Mercoledì alle 09:34 @criMan I social network comunità chiuse Siamo inevitabilmente portati ad interagire con persone simili a noi, con cui abbiamo affinità, ma il mondo reale limita di molto questa possibilità. Invece le comunità che si costruiscono nei social media si fondano sulle affinità tra i soggetti. Si è quindi in presenza di comunità virtuali composte da persone con interessi e profili psicologici molto simili, chiuse all’esterno, sufficientemente ampie, che condivide le stesse convinzioni. I gruppi dei social media sono fondamentalmente chiusi all’esterno, come se fossero dei silos sigillati che contengono soggetti con caratteristiche molto simili. I social media, con i loro meccanismi di selezione, creano a loro volta una selezione di contenuti destinati a specifici gruppi di utenti, escludendo ciò che non corrisponde ai gusti e alle scelte di questi gruppi, impedendo confronto e spegnendo lo spirito critico, facendo tacere ogni potenziale voce di diversità. Queste comunità virtuali sono il terreno ideale su cui le fake news si diffondono ed attecchiscono. Vi è anche un altro aspetto che va evidenziato, le comunità reali sono sempre più deboli. Negli ultimi anni l’interesse per i problemi sociali, la partecipazione politica, la fiducia nelle istituzioni ha subito un forte declino. Ma vi è anche un altro aspetto che non è adeguatamente considerato, la solitudine, la vera epidemia del nostro tempo. I social divengono una compensazione illusoria ai rapporti umani di uomini e donne sempre più soli e, in quanto tali, più facilmente manipolabili ed ingannabili. 3
alexis Inviato Mercoledì alle 11:23 Inviato Mercoledì alle 11:23 1 ora fa, Savgal ha scritto: Vi è anche un altro aspetto che va evidenziato, le comunità reali sono sempre più deboli. Negli ultimi anni l’interesse per i problemi sociali, la partecipazione politica, la fiducia nelle istituzioni ha subito un forte declino. Ma vi è anche un altro aspetto che non è adeguatamente considerato, la solitudine, la vera epidemia del nostro tempo. I social divengono una compensazione illusoria ai rapporti umani di uomini e donne sempre più soli e, in quanto tali, più facilmente manipolabili ed ingannabili. Vorrei incorniciare questo passo.. sintesi purtroppo perfetta. Conoscete, vero, la triste realtà dei Hikikomori? Nata in Giappone, la patria elettiva della solitudine sociale, si sta diffondendo a macchia d’olio anche nelle aree metropolitane occidentali. E interessa milioni di giovani.. sottratti alle dinamiche di crescita ma anche di costruzione dell’impalcato sociale. Se ci penso mi vengono i brividi.
simpson Inviato Mercoledì alle 11:33 Inviato Mercoledì alle 11:33 4 minuti fa, alexis ha scritto: Vorrei incorniciare questo passo.. sintesi purtroppo perfetta. Conoscete, vero, la triste realtà dei Hikikomori? Nata in Giappone, la patria elettiva della solitudine sociale, si sta diffondendo a macchia d’olio anche nelle aree metropolitane occidentali. E interessa milioni di giovani.. sottratti alle dinamiche di crescita ma anche di costruzione dell’impalcato sociale. Se ci penso mi vengono i brividi. Con il covid ho rischiato una cosa simile con la figlia più grande, che invece adesso non vede l’ora che riapra lo studentato per raggiungere il suo gruppo di amici (santo studentato! (loro pomposamente si definiscono college))
LUIGI64 Inviato Mercoledì alle 11:36 Inviato Mercoledì alle 11:36 Mettiamoci pure la fissazione dei ragazzini per gli youtuber ,(nuovi eroi da emulare) e i videogiochi (spesso on line) ed il quadro inquietante mi sembra completo😑 Esperienza personale
Savgal Inviato Mercoledì alle 12:04 Autore Inviato Mercoledì alle 12:04 @alexis Per lavoro ho affrontato alcuni casi. Anche tra gli adolescenti la solitudine è diventata un'epidemia. 1
alexis Inviato Mercoledì alle 13:51 Inviato Mercoledì alle 13:51 Ma non solo tra i ragazzini.. è il male del secolo, iperinterlacciato.. certo.. ma scollegato sempre di più dai valori del contatto sociale.
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