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Secondo voi ho sbagliato?


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Ieri pomeriggio giocavo a tennistavolo con un amico. Nei pressi del tavolo la struttura in legno di una tettoia, priva dell'ondulato di copertura. C'erano bambini che giocavano e genitori incuranti intenti in chiacchiere o a guardare il cellulare. Un bambino tenta di arrampicarsi sulla struttura, gli dico di non farlo perché è pericoloso e potrebbe piantarsi schegge di legno nelle mani. Continuo a giocare. Poco dopo giro l'occhio, e il bambino, avrà avuto 9-10 anni, è a cavalcioni su una trave della tettoia, a circa due metri e mezzo da terra. Appena lo noto mi guarda con aria di sfida. Non resisto e me ne esco con: 

"Ma tu sei deficiente, lo sai che sei proprio deficiente? Se cadi muori o rimani su una sedia a rotelle!"

 

Lo sbronzetto, appollaiato, continua a guardarmi con aria di sfida. Il mio amico prova a spiegarglielo con le buone, ma niente da fare. Riprendiamo quindi a giocare, nonostante mi sentissi inquieto per il rischio che il ragazzino stava correndo. 

Evidentemente poi è sceso, e poco dopo una curiosa signora viene a dirmi che non mi devo permettere di dare del deficiente a suo figlio. Rendersi conto che abbiamo a che fare con una famiglia di imbecilli e un attimo, e cadendo nell'ingenuità che ci fa ritenere che tutti abbiano i nostri stessi meccanismi mentali, le spiego che l'imprudenza è l'atteggiamento del figlio potevano costargli cari,  e ho fatto il possibile per farglielo capire. 

La poveretta mi risponde che se cade è un problema di suo figlio e non mio, e io non devo permettermi di dargli del deficiente. 

Le rispondo che ha perfettamente ragione e che mi faccia il piacere di togliersi dalle palle, ma si ricordi che  se a lei non frega niente del figlio almeno sappia che se cade si prende  una denuncia per omessa custodia.

Credo che non abbia nemmeno capito cosa intendessi. 

A quel punto la ignoro e riprendo a giocare, troppo stupida per tentare qualsiasi spiegazione. 

Dite che abbia sbagliato i modi? Non nascondo che sono stato tentato di farlo scendere prendendolo per un orecchio, metodo educativo vecchio stile che probabilmente sarebbe stato utile per l'incolumità e soprattutto per l'educazione dello sbronzetto, ammesso ci fosse stato il supporto di genitori intelligenti. 

Ma se la madre fosse stata intelligente avrebbe omesso in quel modo la sorveglianza del figlio?

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Si, hai sbagliato. Il deficiente non era il bambino (a quell'età il senso di sfida alla cd. "autorità" degli adulti comincia ad emergere vigoroso) ma la madre.

Personalmente avrei evitato epiteti (soprattutto con un ragazzino) e avrei cercato il/i genitori, segnalando che il pargolo si metteva in una situazione pericolosa. Punto.

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captainsensible

@Guru Purtroppo da mettere in conto che se, seguendo il tuo avvertimento fosse sceso e, scendendo si fosse fatto male, la cosa sarebbe andata decisamente peggio nei rapporti con il genitore.

E comunque a quella età non si percepisce il senso di pericolo.

 

CS

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