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Società e politica al tempo della morte di Dio


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Inviato

@P.Bateman

Nota personale, sono laureato in filosofia ed ho insegnato filosofia e storia nei licei fino al 2015. Fino ad allora esporre agli studenti delle chiavi di lettura per i fenomeni storici e sociali era il lavoro quotidiano.

Inviato
14 minuti fa, Savgal ha scritto:

sono laureato in filosofia

Non si era capito 😁

  • Haha 1
Inviato

Anche Giovanni Reale era un prof universitario

😜

Inviato

@P.Bateman

Nella giornata devo staccare da incombenze, quale quella che devo affrontare quotidianamente, amministrative e di gestione delle persone.

Resto un lettore accanito e il più possibile attento, consapevole che il buon senso spesso conduce del tutto fuori strada e che è quanto mai vero che “Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza”. 

Inviato

La coscienza è multidimensionale 

Interazione di molteplici fattori

Dal mio punto di vista, mi pare più corretto interpretarla in questo modo

Poi, si possono riportare innumerevoli citazioni

Ognuno può scegliere quella che piace di più 😁

Inviato

Con noi materialisti storici ste cose non attaccano.:classic_smile:

  • Haha 2
Inviato
2 minuti fa, Panurge ha scritto:

cose non attaccano

Tranquillo

C'è reciprocità 

😂

Inviato

Perché insegno ancora, a ottant’anni compiuti? Perché credo nei giovani. Il futuro non è il vecchio, ma il giovane. Il vecchio è per il giovane, in questo senso dinamico. La filosofia è questo: ricerca della verità, con tutte le fatiche che essa impone. Platone, il mio filosofo preferito, scrittore di capolavori assoluti, è tuttora il più venduto al mondo e mi ha insegnato la cosa più bella. Egli ha rivoluzionato il sapere umano, sostenendo che le verità si devono scrivere nella mente dell’uomo e non sui rotoli di carta. È questa l’idea di scuola. Alcuni anni fa il provveditore agli studi di Palermo mi invitò a un corso di aggiornamento dei presidi di tutte le scuole. Essi mi dissero questo: “Professore, se noi riuscissimo a far capire alla gente che l’insegnante scrive nell’animo degli uomini, ridaremmo a quella figura una dignità che la cultura contemporanea ha perso.”

...La filosofia oggi vive un momento di crisi profonda. Il nichilismo ha portato molti professori a scegliere la filosofia di metodo: quella formale, analitica ecc., perché non vogliono entrare nei contenuti. Habermas scrive addirittura che la filosofia non ha più diritto di parlare di etica. Io penso che l’Europa si salverà se i giovani ritorneranno agli ideali e alla capacità di spendersi per essi. Molti obiettano dicendo che sempre meno persone credono negli ideali. A questo proposito, mi ha colpito molto una frase di Kierkegaard, grande filosofo dell’Ottocento, che diceva: “Cristo vive finché ci sarà anche uno solo sulla Terra che lo considera un contemporaneo. Scomparirà completamente quando questa condizione verrà meno”.  

(G. Reale)

Inviato

Non ricordo chi ha scritto che la civiltà è un leggero mantello che copre la barbarie. Non è affatto difficile che questo mantello si laceri e che la barbarie si manifesti nuovamente come numerose volte è avvenuto nel passato, remoto e prossimo.

Rancore e risentimento, l'odio verso coloro che impongono dolore, rinunce, inutili sofferenze nel passato prossimo sono state il carburante dei sommovimenti politici. Peter Sloterdijk sostiene che coloro che sono stati in grado di tesaurizzarlo e di farlo esplodere al momento giusto hanno prodotto i grandi sommovimenti politici del recente passato e ritiene che ciò si ripeterà nel presente.

La fede è stata una delle "banche" che ha accumulato questo "capitale" di ira, di rancore, ma oggi non è più in grado di svolgere questa funzione. Oggi vi sono altri soggetti che alimentano ed accumulano questo capitale.

Inviato
4 ore fa, LUIGI64 ha scritto:

: “Cristo vive finché ci sarà anche uno solo sulla Terra che lo considera un contemporaneo. Scomparirà completamente quando questa condizione verrà meno”.  

(G. Reale)

Cristo fa ormai parte dei miti del passato, è fattuale.

altro mito che oramai solo qualche squinternato crede ancora di potere portare avanti all'infinito, è la "gratuità" del sitema sociale,  che è stato fonte di lotte di conquista e poi ha fatto da collante sociale per decenni.

c'è da chiedersi cosa sostituirà il pregresso.

quando si spengono certi fari, si vedono milgiaia di piccole e poco consistenti luci a raccogliere ed indirizzare le persone. semi-cit. L. P.

in quel marasma può germogliare di tutto, compreso una politica dispotica che "promette" una qualche forma di ordine e di richiamo al passato.

tutto sta a vedere chi sarà a impersonare il leader che raccoglierà consenso sufficiente a sparigliare i giochi. 

Inviato
2 ore fa, Savgal ha scritto:

Peter Sloterdijk sostiene che coloro che sono stati in grado di tesaurizzarlo e di farlo esplodere al momento giusto hanno prodotto i grandi sommovimenti politici del recente passato e ritiene che ciò si ripeterà nel presente.

senza lui non ci saremmo mai arrivati, pensarlo da soli, guardando il passato e il presente, è davvero fuori dalle normali capacità.

Inviato

Però abbiate pazienza, chiunque lo abbia detto, ridetto o pensato, che lo spirito di comunità ed il suo nucleo di valori condivisi sia un collante sociale che caratterizza i periodi di pace penso sia inequivocabile.

Altrettanto indiscutibile penso che sia, per motivi diversi nelle varie fasi storiche, che il motore dello sconvolgimento (apparente?) dell'ordine sociale sia molto spesso uno scollamento ed un rifiuto dell'ordine preesistente.

Le ragioni possono essere endogene ed esogene, e comunque in ogni caso c'è chi cerca di riposizionarsi, chi soccombe e chi si rifugia nella neutralità.

Dalle rivolte degli schiavi, ai vespri siciliani, alle varie rivoluzioni e restaurazioni, ci sono queste forze sotterranee che tendono a riemergere.

L'illusione è stata di immaginare che il benessere diffuso, l'affermazione dei diritti in una società più equa potessero aver determinato un cambiamento definitivo.

Ma l'insoddisfazione, che poi penso significhi mancata accettazione della propria posizione (senza necessariamente riferirsi ad una gerarchia in senso proprio), risorge, un po' come i bisogni e l'istinto ferale che a lungo si controlla ma poi scatta.

 

  • Melius 2
Inviato
36 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Ma l'insoddisfazione, che poi penso significhi mancata accettazione della propria posizione (senza necessariamente riferirsi ad una gerarchia in senso proprio), risorge, un po' come i bisogni e l'istinto ferale che a lungo si controlla ma poi scatta.

Ma voi questo revanscismo sociale diffuso lo vedete veramente?

Ovviamente a parte certi gruppuscoli per cui ogni occasione è buona per spaccare tutto e che

c'erano anche 60 anni fa.

 O magari sono io con gli occhi foderati di prosciutto.

Inviato
8 ore fa, nullo ha scritto:

Cristo fa ormai parte dei miti del passato

Queste grandi figure (come del resto anche Buddha e altri importanti esponenti spirituali) travalicano il tempo, forniscono messaggi universali ed in quanto tali risultano sempre validi

Almeno per me

Inviato
2 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Queste grandi figure (come del resto anche Buddha e altri importanti esponenti spirituali) travalicano il tempo, forniscono messaggi universali ed in quanto tali risultano sempre validi

Almeno per me

questo è indubbio.

ma la conoscenza del suo messaggio, come altro del cristianesimo non trova riscontro fra i ragazzi di oggi.

non ne sanno praticamente nulla.

questo intendevo.

diverso è stato per le generazioni passate scolarizzate e non.

chiaramente quelle scolarizzate ne coglievano il senso in maniera maggiore.

Inviato
7 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

 

L'illusione è stata di immaginare che il benessere diffuso, l'affermazione dei diritti in una società più equa potessero aver determinato un cambiamento definitivo

il cambiamento è indiscutibile.

di definitivo non c'è nulla, si è sempre in divenire.

difficile per ora pensare di tornare agli albori, ma la storia ci racconta di alti e bassi, e la storia è un film che continua. 

 

Inviato
7 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

L'illusione è stata di immaginare che il benessere diffuso, l'affermazione dei diritti in una società più equa potessero aver determinato un cambiamento definitivo.

L'illusione è non considerare l'impermanenza di quelli che per noi occidentali sono valori acquisiti (democrazia, libertà, etc. etc.) quali fossero degli stadi oramai raggiunti e consolidati dell'evoluzione, tipo la postura eretta (che pure quella...)

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