Savgal Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre @mozarteum Per l'operaio degli anni '50-'70 il figlio/a laureato era un valore importante. Il figlio professionista, ma anche insegnante, ripagava una vita spesso fatta di rinunce, ma anche di motivazioni quotidiane ai figli. Un percorso di studi impegnativo per chi non può fare affidamento sul capitale familiare lo è ancora di più. Oggi questo valore si è perso e con esso la mobilità sociale, ciò che più si avvicina all'idea di uguaglianza. Sentire ragazzi dire che la scuola non serve perché non si impara a far denaro mette una profonda tristezza. Altro particolare che più volte mi ha colpito. Quando insegnavo andavo a piedi a scuola. Il mio liceo è su una strada su cui si affacciano due istituti professionali. Mentre le studentesse della mia scuola vestivano quasi tutte casual, con lo zaino Eastpak di "ordinanza", sul marciapiede opposto osservavo spesso ragazze vestite con cura e con la borsa invece dello zaino. La concezione che il significato dell'esistenza sia nel soddisfacimento dei desideri individuali, quasi esclusivamente consumistici, mi pare che sia stata fatta propria soprattutto da coloro che molti di questi desideri non potranno soddifarli. L'istruzione, la cultura consente di vedere con le giuste proporzioni e distacco le cose e di quanto questi desideri oscillino tra il frivolo e il futile. Senza il dovuto distacco si inizia a pensare di aver subito un grave torto da una società che con una mano ti ha promesso di poter avere tutto e con l'altra te lo ha subito dopo negato. Un sociologo ha scritto che i conservatori iniziano la delusione e i progressisti terminano con la delusione, i reazionari con una rabbiosa rassegnazione. 2
Panurge Inviato 5 Ottobre Autore Inviato 5 Ottobre 2 ore fa, senek65 ha scritto: vegliardi vadano a fare il lavoro dei giovani e viceversa. Cioè io dormo da amici dopo seratona e Filippo viene a tagliare l'erba e passare il decespugliatore? Affare fatto. 1
mozarteum Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre Sono le punizioni per non andar a studio sabato e domenica
nullo Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 1 ora fa, LUIGI64 ha scritto: Ti sfugge la definizione assegnata a videocrazia... ...sovrastimolazione digitale sulle nuove generazioni. Un fenomeno sempre più diffuso che altera profondamente la qualità dell’esperienza mentale. La cosiddetta videocrazia – un sistema di consumo compulsivo di contenuti audiovisivi, brevi e incessanti – mina alla radice la capacità di concentrazione, riduce lo spazio del pensiero critico, trasforma la relazione con il sapere e genera una vera e propria intossicazione cognitiva ed emotiva no, continuo a pensare che l'uomo di oltre cento anni fa, potesse pensare cose simili dell Radio, del cinema, quello di cento, qualcosa di simile per la tv. quello di cinquanta anni anni fa, lo stesso della radio è televisione commerciale... e via di seguito. dico, ma una chiacchierata con un po' di quindici/ventenni, ciò di quelli cresciuti bombardati, te li fanno sembrare davvero peggio della generazione del cioè anni '70? io li vedo meglio e ne vedo tanti e ci parlo... sarò fortunato.
mozarteum Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre I cioe’ degli anni 70 sono finiti alle poste o in politica (che e’ sempre un buon modo per sbarcar il lunario senza aver talento). in effetti non e’ molto diverso oggi 1
LUIGI64 Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 31 minuti fa, nullo ha scritto: una chiacchierata con un po' di quindici/ventenni, Non saprei Io vedo i quindicenni attuali, anno più anno meno, con i loro schermi sempre accesi 24h su 24h A me inquietano un poco, ma forse sarò io allarmista, che ti devo dire Poi, se tali preoccupazioni sono anche confermate da psichiatri...
LUIGI64 Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre Ah già è vero, Recalcati allora certamente avrà detto, a seguito di demenza senile, un sacco di stupidaggini ed io sono un vecchio rimbambito allarmista che ancora legge quello che lui scrive In effetti, può essere... 😂😜
nullo Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 30 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Ah già è vero, allora certamente avrà detto, a seguito di demenza senile, un sacco di stupidaggini ed io sono un vecchio rimbambito allarmista che ancora legge quello che scrive In effetti, può essere... 😂😜 ma no, credo semplicemente che si possa confondere quello che si crede possa succedere se si usano comportamenti oltre certi limiti, i rischi, con la certezza che questo sia la norma degli effetti subiti da chiunque usi il cellulare come fonte di scambio e stimoli. non è che tutti siano improvvisamente rincoglioniti dopo l'introduzione del telecomando tv e si siano dedicati allo zapping compulsivo. parimenti ci saranno indubbiamente casi particolari pernvia dell'utilizzo del cellulare o del pc, ma continuiamo a vedere anche persone giovani normali, affrontare gli studi e le relative carriere lavorative, e che pur usano il cellulare, il pc e i social. insomma, per farla breve, una demonizzazione mi pare eccessiva.
senek65 Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 2 ore fa, Panurge ha scritto: Cioè io dormo da amici dopo seratona e Filippo viene a tagliare l'erba e passare il decespugliatore? Affare fatto. No, vai a girare gli hamburger da McDonalds
LUIGI64 Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 1 ora fa, nullo ha scritto: una demonizzazione mi pare eccessiva La mia non è una demonizzazione, se così fosse non utilizzerei smartphone, Pc, AI, né vedrei serie Tv, ecc. E' una seria preoccupazione nei confronti delle nuove generazioni videocratiche... Qualora io fossi in errore, sarei il primo ad esserne felice
Savgal Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre Dei social, del loro essere ingegnerizzati per abbassare la soglia di attenzione e creare dipendenza ho scritto più volte. Ma se chiedete di facebook ad un adolescente o un giovane vi diranno che sono infestati dagli anziani. Ma vi è anche l'assenza di riferimenti adulti, ad iniziare dai genitori. Ne abbiamo scritto nel thread di un mondo di adolescenti. La metafora del frutto che raramente cade lontano dall'albero resta ancora valido. 1
LUIGI64 Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 17 minuti fa, Savgal ha scritto: l'assenza di riferimenti adulti, ad iniziare dai genitori. Lo stesso Recalcati, ha parlato più volte dell'evaporazione della figura paterna...sob
Savgal Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre Le identificazioni primarie costituiscono le fondamenta della persona. Genitori vacui e assenti o con un rapporto molto conflittuale segnano spesso indelebilmente la vita e il carattere del bambino e dell'adolescente. Nella vita si deve avere anche la fortuna di nascere nella famiglia giusta e non solo dal punto di vista economico.
nullo Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 52 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Lo stesso Recalcati, ha parlato più volte dell'evaporazione della figura paterna...sob ci risiamo, era meglio la figura autoritaria e lontana emotivamente, spesso pure assente che appartiene al passato? un vero nostalgico 'sto tipo.
Panurge Inviato 5 Ottobre Autore Inviato 5 Ottobre 1 ora fa, Savgal ha scritto: metafora del frutto che raramente cade lontano dall'albero resta ancora valido. Allora poveri figli miei😁 1
Savgal Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre @Panurge Sabato ho viaggiato in treno per andare a scuola. Dietro di me c'erano alcune studentesse della mia scuola, parlavano del rapporto con i loro genitori. Due ragazze parlavano dei genitori separati, una che si chiedeva come suo padre potesse scop...si la sua nuova compagna, con un pesante body shaming nei suoi confronti. Un'altra del rapporto con la madre e della minaccia di questa di mandarla dal padre e di ciò che lei pensava del padre. Ho pensato tra me "povere figlie".
LUIGI64 Inviato 5 Ottobre Inviato 5 Ottobre 22 minuti fa, nullo ha scritto: un vero nostalgico 'sto tipo. E' uno psichiatra Andrebbe letto, non liquidato semplificando eccessivamente alcune riflessioni Poi, certo, nessuno ha la verità in tasca
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