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Pathos Aurium


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Inviato

Apro qui qs thread perchè, contrariamente alla grande quantità di materiale presente sui vari forum anglosassoni (ecc), dove l'Aurium gode (da oltre 10 anni) di ottimi feedback, qui non ho trovato molto. Qualcuno di voi mi ha conosciuto come fruitore di grandi sistemi (ma anche mini), e la cuffia ha sempre rappresentato, dalla mia prima Koss Pro-4AA del 1975, un sistema di ascolto secondario. Una decina -o quasi- di anni fa acquistai un ampli per cuffie Pathos Aurium, scelto non solo per la qualità, ma anche per la bellezza (lo ammetto :classic_wink:), e per lungo tempo lo impiegai con le mie varie Grado, AKG, ecc. Poi, arrivato un DAC/ampli Hifiman EF-400, finii per collegare le cuffie prevalentemente a qs ultimo, non riuscendo a preferire in maniera netta l'Aurium rispetto all'Hifiman. Qualche giorno fa, ricollegato l'Aurium e con un po' di tempo a disposizione, e disponendo di una grande varietà di valvole di segnale NOS in casa, ho cercato conferma di quanto ripetutamente riportato in rete, e di quanto...prevedibile. Ricordo che, pur essendo un ampli a Mosfet, il segnale inizialmente passa attraverso due 6922 Sovtek, valvole certamente inferiori alle migliori NOS. Ho montato quindi due Brimar E88CC (equivalenti alle 6922), le sto utilizzando da qualche giorno, e, ragazzi!, il miglioramento non consiste in sfumature, essendo quanto mai tangibile ed apprezzabile. Timbrica più credibile e corretta, gamma media viva e palpabile, grande ariosità. Mi sembra sia sparita anche gran parte della fatica di ascolto che con le cuffie, parlo per me, è sempre dietro l'angolo. Sostanzialmente una mossa che consiglio a coloro che avessero ascoltato il Pathos Aurium, come ha fatto il sottoscritto fino a qualche giorno fa, solo e soltanto con le Sovtek di serie. Peraltro la medesima Pathos, nel suo manuale, propone (neanche tanto tra le righe) l'opportunità di provare un tube rolling con valvole equivalenti NOS. 

Il gioco vale certamente la candela. Un paio di consigli: mantenete gli attenuatori attivi, sia sull'ingresso XLR, che sugli ingressi RCA, dato che con le uscite di un DAC si va in saturazione facilmente. Furono i tecnici di Pathos a consigliarmelo, dopo le mie lamentele iniziali relativam alla distorsione ottenuta collegando l'Aurium ad un paio di sorgenti con tensioni di uscita particolarmente "robuste". Immediatamente dopo qs correzione tutto filò liscio: parliamo di 6 dB di attenuazione, quindi non propriamente bruscolini. Gli interruttori degli attenuatori, separati per ogni ingresso, sono sotto lo chassis, e per attivarli occorre spegenere e riaccendere. Analogamente, il gain posteriore va fatto lavorare in posizione più chiusa possibile, soprattutto con le cuffie a bassa impedenza (come le Grado).

Se qualcuno di voi conosce o utilizza l'Aurium, mi farebbe piacere avere un feedback od un riscontro :classic_smile:.

 

 

 

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Inviato

Ascoltai molti anni fa' questo ampli. Per i miei gusti un ottimo apparecchio. Aveva un'ottima sinergia con sennheyser 600/650/800. All'epoca si vociferava che questo ampli è stato progettato per questo tipo di marchio e modelli. Essendo un prodotto semiartigianale la produzione di questo ampli a volte variava da ampli e ampli.

  • Melius 1
Inviato
7 ore fa, Lepidus ha scritto:

Essendo un prodotto semiartigianale la produzione di questo ampli a volte variava da ampli e ampli.

In realtà la costruzione dell'Aurium è decisamente sturdy ed industriale (certamente assai superiore ad altri prodotti realmente semiartigianali italici che ho in casa). Dal punto di vista qualitativo lo reputo un buon ampli cuffia, ma il salto di qualità lo ha fatto con la modifica sopra descritta. Con le Sovtek di serie lo trovo di poco (o per nulla) superiore all Hifiman EF400 che ho in casa (anche questo, ottimo headphone amp ed ottimo DAC, ma la sua costruzione è economica, e nettamente inferiore a quella dell'Aurium, a partire dal pot del volume).

Inviato
2 ore fa, bandalex ha scritto:

Un bel po' di tempo fa scrissi qualcosina sull'Aurium: 

https://giardinoelettronico.forumattivo.it/t373-pathos-aurium

Bella recensione. Confermo il fatto che il Pathos non riesca a pilotare adeguatamente cuffie difficili, ma grazie al cielo non è l'unica possibilità che ho in casa di pilotare cuffie (con quelle letteralmente impossibili come la mia Pioneer SE-700 anni '70 utilizzo direttamente un finale, come si legge nel mio intervento nel thread sulla SE-700). In generale con le mie Grado (fu uno dei motivi per cui tanti anni fa lo acquistai, dopo averlo testato sul campo con la mia RS2e) si dimostra adeguato e quanto mai musicale. Confermo il clipping con sorgenti in grado di fornire tensioni elevate: furono gli stessi tecnici Pathos a consigliarmi di lavorare con gli attenuatori attivati, in queste situazioni.

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