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La superstizione e i riti come adattamento evolutivo


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briandinazareth

spesso quando si parla di superstizione e dei riti a questa associati, compresa la divinazione, si tende a vedere la cosa come un sottoprodotto culturale senza una reale ragione evolutiva e funzionale. 

in realtà non è così, la superstizione aiuta ad aggiungere imprevedibilità a degli animali che tendono ad essere ripetitivi come siamo noi e i riti aiutano a gestire situazioni nelle quali non si ha conoscenza delle relazioni causa-effetto e a non perdere queste informazioni. 

pochi giorni mio nipote adolescente mi chiedeva d queste cose e ho buttato giù qualche riga per spiegare in che modo la superstizione faccia parte di noi (tutti noi) per ragioni evolutive, spero di fare cosa gradita condividendolo.

è frutto di molte letture, esperimenti e studi fatti da altri, io ho riassunto in modo semplice la cosa, non si tratta di mie idee originali.

per chi fosse interessatomposso poi suggerire approfondimenti.



la superstizione, capire causa-effetto è un lusso:

nella storia evolutiva, capire il perché (causalità scientifica) è spesso un lusso costoso e lento. xapire il cosa (l'azione che salva la vita) è urgente.

la superstizione funge da euristica di sopravvivenza. se una tribù crede che "gli spiriti del fiume si arrabbiano se bevi l'acqua senza bollirla", il risultato pratico è la sterilizzazione dell'acqua.

chi cerca la causa potrebbe morire di dissenteria migliaia di anni prima di scoprire i batteri.

il superstizioso sopravvive perché esegue il rituale per paura della punizione sovrannaturale.

in questo senso, la superstizione è un contenitore che preserva una conoscenza empirica corretta (bollire l'acqua) avvolgendola in una narrazione errata ma efficace (gli spiriti), rendendola incontestabile. se la regola fosse solo un generico  "è meglio bollire l'acqua", qualcuno pigro potrebbe smettere.

se la regola è "dio ti punirà se non lo fai", l'aderenza è molto più alta, anche per la riprovazione sociale che questo comporta.



la divinazione, una strategia di imprevedibilità:

la divinazione rende meno abitudinari, ad esempio nella caccia per evitare che le prede imparino gli schemi o si esauriscano le risorse o che i nemici sappiano in anticipo dove verranno attaccati.

forza gli uomini a fare anche cose imprevedibili ed è un vantaggio in molte situazioni. 

serve a limitare il potere dei singoli:
la divinazione è utile come  meccanismo sociale per ignorare l'autorità o la logica dominante senza causare conflitti interni.

se un capo tribù voleva attaccare ma il rito diceva "no", il gruppo poteva evitare un'azione rischiosa senza che il capo perdesse la faccia (era una decisione  degli dei, non sua).

l'altra funzione della divinazione è superare il blocco decisionale, in genere per mancanza di sufficienti informazioni o conflitti.



il rito, uno stabilizzatore tecnologico e della memoria:

su questo c'è un esempio famoso legato alla manioca che spiega bene in che modo il rito possa essere utile:

se devi mangiare la manioca (che contiene cianuro), il processo richiede giorni di ammollo, sminuzzamento e cottura con dei passaggi molto precisi e complessi; se dimentichi qualcosa, avveleni la tua famiglia.

trasformare il processo in una danza, una canzone o una liturgia fissa (dove la sequenza delle azioni è legata al ritmo o alla narrazione mitica) serve a 

Impedire il "drift" culturale:

senza rito, col tempo la gente cercherebbe scorciatoie ("ammollare per 3 giorni invece di 4 va bene uguale"). Il rito proibisce le scorciatoie.

inoltre facilita l'insegnamento e aiuta non perderlo: per gli esseri umani è molto più facile ricordare una canzone che una lista di istruzioni tecniche.

quando gli europei hanno scoperto la manioca, senza conoscere il dettaglio dei passi e il perchè servissero, si avvelenavano.
una cosa analoga è capitata con il mais e la pellagra

 


la paranoia e l'agente come strategia di sopravvivenza:

 

in natura, la superstizione è spesso preferibile alla logica statistica a causa dell'asimmetria del costo degli errori.

immagina un ominino di un milione di anni fa che sente un fruscio nell'erba. ha due ipotesi:

è il vento.

è un predatore.

 

se crede che sia un predatore (superstizione/paranoia) e scappa, ma era il vento: costo = poche calorie perse.

se crede che sia il vento (razionalità/scetticismo) e resta, ma era un predatore: costo = morte.


l'evoluzione ha selezionato cervelli che vedono pattern e intenzioni (agenti) anche dove non ci sono, perché il costo di un falso positivo (superstizione) è molto più basso del costo di un falso negativo (morte).



essendo tutti questi aspetti della superstizione euristici e basati su poche informazioni, hanno margini di errore enormi che però, in natura, tendono ad essere meno importanti degli aspetti positivi. 
a volte però gli effetti sono stati catastrofici, come nel caso dei gatti e la peste nel medioevo, oppure il suicidio degli xhosa (andatelo a cercare, un esempio di come lo stress e la pressione possano portare a credere a cose molto pericolose e prendere decisioni tragiche). 

in genere la scoperta delle reali cause dei fenomeni cancella la superstizione nello specifico ambito, perché la causa-effetto è una conoscenza molto più efficace, scalabile e soggetta a miglioramento, cosa che il rito e la superstizione non riescono a gestire.
esempio tipico sono le malattie.


in più tutto questo non è limitato agli esseri umani, la superstizione, con diversi gradi di complessità è una strategia molto diffusa nel resto del regno animale.


nota bene: non è un discorso sulla religione, spiritualità o cose simili, evitiamo polemiche di quel tipo per favore.







 

  • Melius 1
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briandinazareth
11 minuti fa, mozarteum ha scritto:

 

In due parole? 

 


difficile farne uno slogan, é un tema molto corposo già molto condensato, penso che per la lettura occorrano meno di 2 minuti, se interessa ;) 

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3 ore fa, briandinazareth ha scritto:

non è un discorso sulla religione

non puo' non esserlo (o diventarlo): sai bene che molti "comandamenti" o divieti religiosi derivano proprio da quei meccanismi che hai citato (non si capisce davvero che gliene frega all'Altissimo se tu mangi maiale al posto della pecora)

  • Melius 2
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briandinazareth
2 minuti fa, gibraltar ha scritto:

non puo' non esserlo (o diventarlo): sai bene che molti "comandamenti" o divieti religiosi derivano proprio da quei meccanismi che hai citato (non si capisce davvero che gliene frega all'Altissimo se tu mangi maiale al posto della pecora)


si, ma volevo concentrarmi sul perché esiste e come funziona, anche perché non è cosa molto nota, pensa al perché della divinazione.

Non volevo avere la solita trita e inutile  polemica su dio o non dio

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10 minuti fa, gibraltar ha scritto:

se tu mangi maiale al posto della pecora

E mo facciamo incavolare @briandinazareth andando completamente fuori tema:classic_biggrin:, ma lo sapete che da una recente ricerca di un archeologo di Cambridge è venuto fuori che la pecora è l'animale più infedele di tutti, mentre quello più fedele è il topo? Brian ha voluto aprire un thread lungo? Adesso pazientemente sopportane le conseguenze. 

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Per prima cosa bisognerebbe distinguere tra scaramanzia e superstizione. Personalmente trovo la superstizione qualcosa di molto stupido mentre non riesco a sottrarmi alle consuetudini scaramantiche. Per quel nulla che conta ma questo e' quanto mi capita 

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Mi pare un retaggio di un passato oscuro, cosa diversa era nei tempi antichi dove la superstizione era legata ad una concezione della natura e del divino assai diversa. Per fortuna ill’Illuminismo e il positivismo ha decretato la fine di questi riti

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briandinazareth
39 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

Mi pare un retaggio di un passato oscuro, cosa diversa era nei tempi antichi dove la superstizione era legata ad una concezione della natura e del divino assai diversa. Per fortuna ill’Illuminismo e il positivismo ha decretato la fine di questi riti


é comunque interessante capire perché siano Stati  fenomeni evolutivamente vantaggiosi, inoltre non tutto è limitato al passato.

 Pensa alla questione della divinazione, ovvero l’introduzione di un certo grado di casualità che risulta vincente anche oggi, la teoria dei giochi lo mostra chiaramente e pure qualunque campione di poker

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