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I poveri si vergognano di avere fame


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Inviato
13 minuti fa, nixie ha scritto:

per la cifra di 500L mese

Temo tu abbia sbagliato la cifra, il secondo canale Rai iniziò le trasmissioni a fine 1961, lo stipendio medio di un operaio nel 1960 era di 150 Lire/ora cioè 24.000 Lire/Mese, un operaio specializzato con gli straordinari pagati in nero sfiorava le 50.000 Lire. 

Ho fatto anche io l'antennista all'inizio dell'estate '81 fino a quando mio padre si è veramente inka§§ato con il proprietario del negozio perchè oltre ad essere senza alcuna assicurazione, ero costretto ad usare i miei attrezzi da lavoro.

Inviato

@Jack

1 minuto fa, Jack ha scritto:

Ma sei un metro e cinquanta?

No un metro e settantatre,ero "allampanato",ora invece sono come la maggioranza in Parlamento.

Schelefetris
Inviato
1 minuto fa, nixie ha scritto:

ora invece sono come la maggioranza in Parlamento.

 

di dubbia moralità?!!?

 

😄 

Inviato
Adesso, Schelefetris ha scritto:

di dubbia moralità?!!?

No, allargato😁

Inviato

@nixie se tirava aria sul tetto potevi volare insieme alle vespe 😁

Inviato
9 minuti fa, Jack ha scritto:

potevi volare

Ci ho provato,ma non mi è mai riuscito perfezionare l atterraggio,cosicchè ho desistito.😁

Inviato
6 ore fa, karnak ha scritto:

Il Burkina Fasu è altro discorso.

Secondo me la povertà intesa come la difficoltà di sbarcare il lunario, di avere prospettive a lungo termine e di non doversi preoccupare di eventuali spese non preventivate (tipo un figlio che ha bisogno dell’apparecchio) esiste ed è ben presente anche nei paesi “ricchi”, purtroppo spesso viviamo in una condizione tale per cui non ce ne accorgiamo o non la cogliamo ma esiste eccome e la globalizzazione/delocalizzazione degli ultimi decenni non ha fatto altro che accentuarla, perché sono convinto che non ci sia un lavoro (stipendiato in maniera adeguata intendo, ovvero correlato al costo della vita) per tutti, esiste la maniera per arrabattarsi (tipo fare le pulizie a 4€ l’ora in regola) e magari trovare qualche lavoretto in nero per portare a casa il minimo indispensabile, ma in un paese che si definisce “moderno” queste situazioni non dovrebbero esistere.

Inviato

@qzndq3 Io non ero operaio,andavo nei mesi estivi per imparare,qualche "babbo" a quei tempi pagava di tasca propria lo "stipendio" del figlio imparaticcio.Nel 68 avevo 20 anni,all età di 16/17 anni era il boom delle istallazioni del 2° canale TV.Vi invidio solo una cosa, siete giovani.

Inviato

@nixie Porta pazienza, hai scritto 500L/mese, più verosimilmente erano 5.000 Lire/mese. Giusto?

Nell'estate 1972 quando avevo 8 anni, aiutavo al mattino mia zia nel suo bar/pasticceria quasi affacciato sullo Stretto, ricordo che mi dava 3.000 Lire a settimana, più un gelato ed un cornetto alla marmellata al giorno. Quei pochi soldi avevo un profumo incredibile, era una bella sensazione guadagnare qualcosa con il proprio lavoro.

47 minuti fa, nixie ha scritto:

Vi invidio solo una cosa, siete giovani.

Magari!!! 

Inviato

Nel corso della vita,posson capitare momenti di ristrettezze,è necessario vivere 'sempre',sotto le proprie possibilità e se possibile accantonare per gli imprevisti.

Ho lavorato 33 anni nella stessa azienda,ho avuto colleghi,che han fatto le formiche,han fatto il loro mutuo,han fatto studiare i figli,poche ferie,tante rinunce,però sono parecchi anni che vivono serenamente,al contrario di alcuni,che dopo 33 anni non hanno costruito ne accantonato nulla,e il 10 del mese son già li ad aspettare il 27.

Mi spiace per chi non ha avuto opportunità, non mi spiace per coloro che le opportunità le hanno avute ma non si sono impegnati.

Mi riferisco a soggetti sani,con eventuali figli sani e supportati da genitori sani,la malattia e la disgrazia purtroppo lasciano poche alternative.

Inviato
52 minuti fa, jj@66 ha scritto:

Secondo me la povertà intesa come la difficoltà di sbarcare il lunario, di avere prospettive a lungo termine e di non doversi preoccupare di eventuali spese non preventivate (tipo un figlio che ha bisogno dell’apparecchio) esiste ed è ben presente anche nei paesi “ricchi”, purtroppo spesso viviamo in una condizione tale per cui non ce ne accorgiamo o non la cogliamo ma esiste eccome e la globalizzazione/delocalizzazione degli ultimi decenni non ha fatto altro che accentuarla

Sono d'accordo ed in disaccordo. Sembra un controsenso, ma non lo è.

Mi spiego: a fine anni '60 le famiglie "normali" cioè con il padre operaio/impiegato e la madre il più delle volte casalinga, arrivava a fine mese e forse si poteva permettere una settimana di villeggiatura e la 500 o al massimo la 850. Andare dal dentista per una canalare o per una protesi in modo da "mettere" un dente mancante era un lusso per pochi. Curare una carie importante costava 20.000 Lire, mio padre operaio caposquadra specializzato, ne guadagnava 90.000. Anche solo mangiare carne o prosciutto crudo (al tempo era molto più caro del cotto) più di una volta o due a settimana non era per tutti.

A seguire un po' per la possibilità della mia generazione di prendere l'ascensore sociale, un po' per la "fame" di crescita e riscatto, un po' per le opportunità che erano disponibili, la situazione generale è cambiata in meglio, almeno per chi si è dato da fare.

Il vero problema secondo me è che come popolo ci siamo imborghesiti, molte persone sono convinte che sia tutto dovuto ed il livello di competenze non è cresciuto facendo sì che si sia persa competitività. Diciamocelo chiaramente, è volutamente una enfatizzazione, produrre viti in Italia non è conveniente e non tutti gli italiani sono in grado di fare gli ingegneri.

E comunque vero che è una sconfitta non poter garantire il diritto al lavoro, almeno un lavoro che dia la possibilità di vivere decorosamente seppur senza lussi, per una Nazione che si reputi civile.

Inviato
8 minuti fa, pino ha scritto:

Nel corso della vita,posson capitare momenti di ristrettezze,è necessario vivere 'sempre',sotto le proprie possibilità e se possibile accantonare per gli imprevisti.

Infatti.

Inviato
6 minuti fa, qzndq3 ha scritto:

hai scritto 500L/mese

Ribadisco,500L/mese,l ultima estate da un altro riparatore,500L/settimana,nel 72 percepivo 160.000L mese essendo manutentore elettrico in un fabbrica(circa 100 dipendenti) di forme di plastica per scarpe,ed ero già sposato.

Inviato
19 minuti fa, nixie ha scritto:

Ribadisco,500L/mese

Ma dai... era l'equivalente di tre ore di un operaio... Puro sfruttamento 🙂 

Inviato

@qzndq3 Con tutta la stima,se non ci credi non è un mio problema,hai detto che ne 72 avevi 8 anni,io 24 e non hai vissuto gli anni 60 dove l apprendista era già grasso che cola se intascava qualcosa,ti dicevano che imparavi,ma alla fine lavoravi quasi come un operaio......sfruttamento,pensi che oggi come oggi sia cambiato qualcosa,facendo conti, Lira di quei tempi Euro di oggi.

P.S 16 anni di differenza,e non sei giovane.......ma!!!!

extermination
Inviato

Nel 1972 con 500 lire non credo ci si comperassero più di una cinquantina di ghiaccioli. 

Inviato
3 minuti fa, extermination ha scritto:

Nel 1972 con 500 lire

Nel 72 guadagnavo 160.000L mese,@extermination quando leggo un post cerco di leggerlo fino in fondo,eppure di figurine non ne ho messe.


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