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Il protocollo sperimentale di "cure domiciliari" e l'inefficacia dell'idrossiclorochina come supporto principale


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Inviato

Abbiamo sentito mille scuse per non vaccinarsi , quasi sempre frutto di paura. Tra queste c'e' il protocollo sperimentale di cure domiciliari come alternativa al vaccino.

Prima di iniziare ricordiamo che il protocollo di cure domiciliari non evita assolutamente l'odioso Long Covid ai pazienti.

Il perche' lo capirete leggendo.

Cerco di riassumere.

Il protocollo e' Sperimentale perche' nasce con il prof Remuzzi su un gruppo utilizzando i farmaci conosciuti con l'aggiunta dell'idrossiclorochina. Farmaco conosciuto che , per motivi misteriosi mistici , e' entrato nell'immaginario collettivo di chi vuole curare il covid in maniera alternativa.

Dal protocollo sperimentale sono nati vari altri gruppi (la cui affidabilita' e' da verificare) che hanno perso lo spirito iniziale di sperimentazione e sono seguiti da medici e pseudo medici (parliamo di altre figure professionali riciclate a medici).

La particolarita' (vincente) e' la presenza del medico a casa che cura il paziente e NON a distanza. Tuttavia sgomberiamo subito i dubbi , in caso di forte epidemia sarebbe ovviamente impossibile da adottare. I numeri sono inclementi , a meno che i medici ricevano il dono della bilocazione la vedo impossibile stare nelle case di decine di pazienti nello stesso momento.

Il protocollo sperimentale di cura (e susseguenti piu' o meno pseudo) usano poi le stesse terapie indicate dalle linee guida del Ministero della Salute , attenzione ad eccezione della famosa idrossiclorochina. In sostenza il protocollo del Ministero della Salute sono linee guida che poi il medico di base sulla conoscienza storica del proprio paziente, in scienza e coscienza ,adotta.

E' disinformazione parlare di tachipirina e vigile attesa perche' e' sempre tutto demandato al medico di famiglia .

La stessa identica cosa che si fa nei gruppi WP e nel protocollo sperimentale con idrossiclorochina.

E' ovviamente una bufala disinformativa lo spacciare il protocollo di cura domiciliare per qualcosa di diverso dalle cure applicate

dal medico standard. Ma la propaganda disinformativa e' potente sui social e chi vuole credere crede. E' una fede.

Una fede che fa da contraltare alla ferrea volonta' di non vaccinarsi.

Tutto questo a grandi linee ovviamente.

Ora mi preme parlare della bufala dell'idrossiclorochina;

Ecco un link interessante da chi studia biologia molecolare:

https://www.biologiperlascienza.it/2021/08/idrossiclorochina-non-ha-funzionato/?fbclid=IwAR0sIaYB9_IGzPbFKbq43RVMV0JafmYjpL-RHp4gO8_eMm19Bu7KTtT8KMg

leggiamone le fasi salienti;

 

Le origini

Come abbiamo già avuto modo di raccontare in un precedente post, il primo medico a proporre l’utilizzo dell’idrossiclorochina come cura per la COVID-19 è stato l’infettivologo francese Didier Raoult. Nelle sue innumerevoli presentazioni trionfali fatte durante la prima ondata della pandemia, Raoult ha messo da subito in campo i 3 punti di forza dell’idrossiclorochina: 1) un farmaco poco costoso 2) estremamente disponibile 3) sicuro e con un meccanismo d’azione plausibilmente in grado di contrastare l’infezione di SARS-CoV-2.

La propaganda

Nella lotta alla COVID-19 l’idrossiclorochina è stato (ed è tutt’ora) un farmaco di propaganda politica. Non è stato l’unico farmaco al centro di fiorenti discussioni su Facebook, lo stesso copione si è ripetuto in più occasioni con l’Avigan, il plasma iperimmune e molti altri di cui abbiamo per fortuna perso memoria. Sarà un caso, ma tutti i sostenitori dell’idrossiclorochina sono quelli che si sono dichiarati contrario alle misure di distanziamento sociale. “Non possiamo chiudere tutto se abbiamo una cura che funziona bene e non la vogliamo usare” dice il mantra. Seguendo lo stesso ragionamento anche i gruppi no-vax hanno cercato di portare acqua al loro mulino: il vaccino non protegge (falso) ed è inutile (falso), meglio usare una cura efficace. È meglio l’idrossiclorochina.

Uno studio uscito su Nature a giugno 2020 ha dimostrato che la clorochina non è in grado di inibire l’infezione di SARS-CoV-2 in una linea umana di cellule polmonari (Calu-3 cell line). I risultati dimostrerebbero che il pathway sul quale agirebbe la clorochina non sarebbe attivo nelle cellule polmonari. Di conseguenza, il farmaco sarebbe scarsamente efficace nel combattere l’infezione.

Vi sono diverse evidenze che suggeriscono che, a differenza del virus della SARS, il SARS-CoV-2 utilizzerebbe un diverso meccanismo d’ingresso, che non prevede il passaggio per gli endosomi: nel nostro apparato respiratorio il virus è in grado di rilasciare il proprio materiale genetico direttamente nell’ambiente cellulare , bypassando l’endosoma e il sistema vescicolare su cui dovrebbe agire l’idrossiclorochina.

La speranze riposte nel farmaco hanno prodotto agli albori della pandemia numerosissimi trial clinici in tutto il mondo. Stando a un articolo uscito su Nature a marzo 2021 l’idrossiclorochina è risultato essere il farmaco più testato al mondo con oltre 250 studi che hanno coinvolto circa 90 mila persone.


Cosa dicono gli studi

L’enorme quantità di dati accumulati ha permesso di condurre delle meta-analisi, ovvero degli studi scientifici che analizzano i risultati di svariati studi scientifici. Vien da sé che le conclusioni tratte da una meta-analisi sono notevolmente più affidabili di un singolo studio.

In una meta-analisi comparsa sul British Medical Journal (consultabile qui) nessun effetto significativo in chi ha assunto idrossiclorochina, rispetto allo standard di cura, si è osservato nella mortalità, nell’ospedalizzazione, nella durata dell’ospedalizzazione, negli eventi avversi e nella carica virale. Le conclusioni tratte da questa meta-analisi sono state confermate in un’ulteriore meta-analisi che ha raggruppato 28 trial randomizzati (con oltre 10 mila pazienti analizzati). In questo secondo studio studio, comparso su Nature, si è evidenziato in aggiunta che l’utilizzo dell’idrossiclorochina ha comportato un aumento delle morti nei pazienti positivi alla COVID-19.

Le evidenze accumulate non sono frutto di un complotto dei ricercatori. Studi proveniente da tutto il mondo traggono le medesime conclusioni: contro il SARS-CoV-2 l’idrossiclorochina non funziona e potrebbe addirittura provocare più danni che benefici. Di seguito citiamo alcuni degli studi più autorevoli che ridimensionano il ruolo dell’idrossiclorochina da cura efficace a farmaco inutile nella prevenzione e cura alla COVID-19.
“La mortalità è risultata essere più elevata negli studi che hanno impiegato l’idrossiclorochina” (V. T. Chandrasekar et. al, meta-analisi, Wiley, 15 luglio 2020).

 

Inviato

/

Signori , e' stata usata idrossiclorochina in 250 studi in tutto il mondo in circa un anno coinvolgendo 90.000 persone.

La mortalita' addirittura e' risultata piu' alta.

Ovviamente il complottista no vax medio dira' che erano tutti sotto controllo di enti occulti della big pharma. Che l'idrossiclorochina italiana e' piu' "bella" di quella del resto del mondo ,,, piu' altre scemenze che ora non mi vengono.

I dati sono questi.

Il protocollo di cure sperimentali domiciliari ha provato a testare questo farmaco in via preventiva (assurdo).

La cura funziona come funziona la cura standard con i medesimi effetti collaterali (long covid nei pazienti predisposti).

Fuori dallo studio di Remuzzi sono nati i gruppi WP cure domiciliari , con l'uso di nuovi potenti mezzi della medicina moderna come... l'Aspirina a posto della tachipirina.

Sono bastati pochi mesi per capire che l'aspirina fa piu' danni che benefici (1 su 1000 emorragia).

Si e' passati , in via esplorativa, ai fans..

Ma sopratutto in questi gruppi WP c'e' il rischio concreto che l'idraulico super informato vi faccia la diagnosi e la cura perche' ha gia ' visto casi simili!

ma non era meglio il medico di base che Vi conosce da una vita?

 

  • Melius 1
extermination
Inviato

In sintesi non e stato sviluppato un farmaco per la cura. Giusto?

Inviato

Per me, esiste un gomblotto 😁

Inviato

@extermination no assolutamente.

Era una sorta di "best practice" usando farmaci standard e inizialmente cambiando qualcosa.

Da quello che mi risulta hanno prima sponsorizzato l'idrossiclorochina come risolutiva rispetto al protocollo Ministero della Salute , poi visto l'inefficacia al fine di distinguerla dalle cure standard si e' passati all'ivermectica.

La particolarita'  della seconda e' che costa ancora meno ma richiede dosaggi alti.

L'efficacia ancora e' oggetto di studio ma le indicazioni attuali sono come per l'idrossiclorochina...

Insomma cercano ogni tanto di mettere qualcosa di nuovo dentro per differenziarsi dicendo che hanno trovato la cura del male... chi si cura non sa' che sta seguendo una sperimentazione in effetti.

 

extermination
Inviato
3 minuti fa, criMan ha scritto:

no assolutamente

Cioè intendi dire che sono stati sviluppati farmaci per la cura? 

Quali sono?

appecundria
Inviato
45 minuti fa, criMan ha scritto:

oltre 250 studi che hanno coinvolto circa 90 mila persone.

Eh ma vuoi mettere l'esperienza del mio medico...

Schelefetris
Inviato

... del cuggggino del mio amico su FB

appecundria
Inviato
1 ora fa, criMan ha scritto:

La mortalita' addirittura e' risultata piu' alta.

Ecco, io questo vorrei sottolineare.

"Non voglio fare da cavia al vaccino" ma qualcun altro deve fare da cavia alla candeggina perché io voto. Dovremmo contare vittime e danneggiati da psicopatologie altrui in combinato disposto col diritto di voto.

Inviato
54 minuti fa, extermination ha scritto:

Cioè intendi dire che sono stati sviluppati farmaci per la cura? 

Scusa, ho letto male la tua domanda. 

Non sono stati sviluppati farmaci per la cura. 

Inviato

E gli anticorpi monoclonali ? 

Qui il report aifa sull'utilizzo.

https://www.aifa.gov.it/uso-degli-anticorpi-monoclonali

 

Mi risulta sia in corso anche la sperimentazione di un farmaco preventivo che dovrebbe impedire il passaggio del virus per via respiratoria, tale farmaco è sotto forma di spray nasale. 

Ovviamente è impensabile che gli anticorpi monoclonali possano diventare un farmaco di uso domiciliare e magari venduto OTC come vorrebbero i tisanisti.  Oltre al fatto che sono molto più big-pharma-like dei vaccini e questo potrebbe produrre un empasse ideologico nelle compagini no-vax. 

Inviato
3 ore fa, Martin ha scritto:

Mi risulta sia in corso anche la sperimentazione di un farmaco preventivo che dovrebbe impedire il passaggio del virus per via respiratoria, tale farmaco è sotto forma di spray nasale. 

Utilissimo anche per contrastare il contagio tramite peti. Pare che questo spray sarà profumato al pino silvestre.

Fabio Cottatellucci
Inviato
4 ore fa, appecundria ha scritto:

Dovremmo contare vittime e danneggiati da psicopatologie altrui in combinato disposto col diritto di voto

O semplicemente ammetterci che il suffragio universale è stato un errore madornale dal quale non si può tornare indietro?

Inviato
6 ore fa, criMan ha scritto:

per motivi misteriosi mistici

Ti dice niente 'protocollo di mers e sars'?

Deve essere venuto fuori per l'assonanza con China.

 

Inviato
1 minuto fa, tigre ha scritto:

Ti dice niente 'protocollo di mers e sars'?

vedo che non hai letto l'articolo che tratta appunto anche quello che hai scritto sopra.

Oppure non l'hai capito.

Membro_0022
Inviato
4 ore fa, Martin ha scritto:

questo potrebbe produrre un empasse ideologico nelle compagini no-vax. 

Semplifica, non credo possano essere in grado di capire il significato dell'espressione "empasse ideologico" 😁


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