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Melius Club

L'integrazione impossibile


Renato Bovello

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Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

come a Cuba... bah

Se permetti:

 

Il salario minimo esiste in 21 dei 27 Stati dell’Unione europea. Non lo hanno (ancora) adottato, insieme al nostro Paese, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia. 

I livelli salariali garantiti non sono univoci e dipendono, per  semplificare, dal livello di "benessere" di ciascuno dei paesi. Valori al primo gennaio 2021.

-Paesi europei in cui il salario minimo mensile non arriva a 700 euro:

Bulgaria (332 euro);

Ungheria (442);

Romania (458);

Lettonia (500);

Croazia (563);

Repubblica Ceca (579);

Estonia (584);

Polonia (614);

Slovacchia (623);

Lituania (642).

-Poi vi sono cinque Paesi il cui salario minimo è compreso fra 700 e 1.100 euro al mese:

Grecia (758 euro);

Portogallo (776);

Malta (785);

Slovenia (1.024);

Spagna (1.108).

-Infine nei sei Stati rimanenti il Pil pro-capite è più alto e il costo della vita più caro. Per questi motivi prevedono salari minimi che in Italia sarebbero in linea con la media delle retribuzioni, se non superiori:

Francia (1.555);

Germania (1.614);

Belgio (1.626);

Olanda (1.685);

Irlanda (1.724);

Lussemburgo (2.202).

Non mi pare che Cuba c'entri molto, in effetti.

 

extermination
Inviato

Cosa da poco ma per completezza d'informazione va detto che molti immigrati, per una ragione o per l'altra, non hanno la benché minima intenzione ad integrarsi.

  • Melius 1
Inviato

@dago tu però hai scritto "parametri stipendiali adeguati" non salario minimo eh...

io a questa affermazione ho risposto.

(sebbene io sia contrario anche ai salari minimi ed a qualsiasi congegno dirigista che esuli dalla libera contrattazione tra libere parti ma ribadisco che la risposta non era per i salari minimi)

extermination
Inviato

Noi ( come paese) che cosa siamo disposti a fare e/o facciamo per quella che potremmo definire una " corretta" integrazione? Loro, che cosa sono disposti a fare? Trattasi di azioni solidali e/o di convenienza reciproca? A chi spetta il compito di trovare le " giuste" modalità comunicative e comportamentali per una proattiva e serena convivenza ed una valorizzazione delle differenze? Fino a che punto è possibile condividere tradizioni e cultura? 

  • Melius 1
Inviato
48 minuti fa, Masaniello ha scritto:

E poi quale sarebbe il ragionamento si deve accettare chiunque perchè gli immigrati italiani portavano con se mafia, camorra e affini?

Sinceramente non capisco quale sia la necessità di ridurre a parodia quello che scrive l'interlocutore.

Eppure basterebbe fare uno sforzo.

Dove avrei scritto che si deve accettare tutti perché i napoletani portavano mafia e camorra? 

34 minuti fa, Masaniello ha scritto:

perchè le forze politiche "buone" non fanno campagna elettorale chiara su questo? Sento dire alla ministra dell'interno che dopo quattro medagliette vinte alle olimpiadi sarebbe diventato urgente discutere di jus soli; perchè invece pd, leu, e compagnia cantante non mettono lo ius soli come punto fondante del programma elettorale per le prossime elezioni?

Secondo te perché? 

Ma immagino che tu faccia ironia. 

Poi parli di un altro spauracchio, quello del bambino che diventa italiano e chiama tutta la tribù dall'Africa. 

Eppure, in altri stati civili, p.e. Francia, Germania, Irlanda e Regno Unito, hanno lo ius soli e non hanno i problemi che paventi. 

Eppure si parla di ius soli moderato e di ius culturale, oppure, secondo te, è giusto che un ragazzino, nato in Italia, che studia in Italia, che parla italiano perfettamente, con genitori che pagano le tasse, debba essere 'non italiano' fin dopo ai diciotto anni e passa? 

 

44 minuti fa, pino ha scritto:

Ha un livello di immigrazione già fuori controllo

Ti risulta ci sia qualche forza politica che vorrebbe mantenere lo status quo? 

 

45 minuti fa, pino ha scritto:

molti semplicemente non accettano le regole che noi siamo obbligati a seguire,accettano eventuali sussidi,ed assistenzialismo o li pretendono ( i diritti ) ,ma non le regole ( i doveri ).

Il quadro che tu tratteggi non mi sembra di vederlo. Lo vedo di più per la popolazione autoctona. Specie in questi giorni. 

 

47 minuti fa, pino ha scritto:

me mi giran le balle quando qualcuno,imbacuccato dalla testa ai piedi,che tratta le femmine come esseri inferiori,viene a casa mia e dopo che l'ho accolto mi da dell'infedele.

Ma dove?

Ma è possibile che in questo bailamme ti girano le scatole perché qualcuno imbaccuccato ti da dell'infedele? 

Inviato
28 minuti fa, extermination ha scritto:

non hanno la benché minima intenzione ad integrarsi.

altro luogo comune da etnocentrismo strisciante 😆

l'integrazione è commistione non esplicitamente consapevole, è ibridizzazione reciproca. E' questo che fa cahare sotto l'autoctono. Mi ha sempre fatto un po' godere questa cosa 🙂 ... il vedere che avevano più paura di diventare terùn che non che io non diventassi autoctono intendo

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, Masaniello ha scritto:

Secondo me l'immigrazione che conduce all'integrazione è quella che è governata. In nessun paese civile del mondo arrivi e ti stabilisci senza chiedere un visto come vorrebbe sdoganare la sinistra italiana (sono sicuro che qualcuno dirà che non è questo che si vuole ma tant'è) 

Tant'è il cavolo. Stai facendo disinformazione.

Esiste una forza politica in Italia che propugna l'immigrazione fuori controllo?

Smettiamola di ripetere slogan.... 

extermination
Inviato
2 minuti fa, Jack ha scritto:

altro luogo comune da etnocentrismo strisciante

Com'è umano lei!

Inviato

Stavo facendo mente locale... dei miei amici intimi, quelli di gioventù, non ce n'è uno me compreso che si sia accompagnato con cultura del paesello.

Il veneto con la lombarda, il terùn con la milanese, la terona con il lombardo ... tutto un bricolage di etnie ingroppate.

E badiamo bene: negli anni 60 il pugliese e l'umbro, il siciliano ed il veneto, il piemontese ed il napoletano erano etnie eh... adesso dopo la rimescolata siam tutti italiani ma allora manco per le palle... chi c'era lo sa.

Inviato
3 minuti fa, extermination ha scritto:

Com'è umano lei!

mica è colpa tua... ci si passa tutti. E' normale, uno è abituato, glieli inculcano, a valori e riti sociali ben precisi. E' ovvio che pensi in cuor suo che siano il giusto approccio alle cose del mondo. E' ovvio che metta al centro la propria appartenenza etnica. mica è un offesa eh

extermination
Inviato

@Jack

solo per te: nell' Azienda  in cui lavoro una integrazione multietnica  organica  su valori condivisi funziona alla grande con risultati oggettivamente misurabili e palpabili - non solo risultati " gestionali" ma di alta qualità nelle interrelazioni personali e di gruppo -tra persone civili ovviamente.

Inviato
5 ore fa, pino ha scritto:

Gli emigranti Italiani del Sud e delle Isole,che si trasferivano all'estero ,stringevano i denti,lacrime e sangue,testa bassa,imparavano lingua e costumi del paese ospite e si integravano,senza reclamare alcun diritto.

L'integrazione va accettata,vanno rispettate le leggi,le regole,gli usi e costumi del paese ospite.

A parte il fatto che non era solo un problema di stringere i denti e di lacrime e sangue. 

Gli italiani all'estero ne hanno passate e anche di brutte. Ripeto, L'orda di G. A. Stella è illuminante in tal senso. 

Ma siccome, cento anni fa, gli italiani hanno passato quello che hanno passato, occorre perpetuare la barbarie? Insisti sul fatto degli stranieri che non rispettano leggi, regole, usi e costumi. A parte il fatto che gli autoctoni non scherzano per leggi, usi e costumi, basta vedere lo spettacolo indecente offerto in questi giorni da no vax e da quel poveretto che vorrebbe sfrattare Falcone e Borsellino, ma abbiamo un codice civile, uno penale, chi non rispetta le regole paga. L'integrazione significa diritti, ma soprattutto doveri. Ma veramente, oltre a vedere milioni di immigrati, li vedete tutti disonesti, imbaccuccati e incivili?

Inviato
6 minuti fa, extermination ha scritto:

solo per te: nell' Azienda  in cui lavoro una integrazione multietnica  organica  su valori condivisi funziona alla grande con risultati oggettivamente misurabili e palpabili - non solo risultati " gestionali" ma di alta qualità nelle interrelazioni personali e di gruppo -tra persone civili ovviamente.

come solo per me? il 90% minimo delle aziende funziona così... sennò sarebbero degli scannatoi. Cosa c'entra? io parlo di altro.

(però non esagerare ... non è nelle aziende che avviene il principale trade off tra le culture... lì dentro prevale una cultura, quella aziendale e la impone l'azienda appunto)... la faccenda si complica nelle strade, nelle piazze e nelle abitazioni, soprattutto per gli sfortunati che (con)vivono nei condomini di città

extermination
Inviato
7 minuti fa, Jack ha scritto:

mica è colpa tua... ci si passa tutti

Vedi che nel lontano 1987 "sbarcato" in Lombardia per lavoro, per me, è stato tutt'altro che facile " integrarmi" in quei "meccanismi sociali" della " milano da bere" .

Adesso, Jack ha scritto:

come solo per me

Intendevo dire, dedicata a te !!

extermination
Inviato
1 minuto fa, Jack ha scritto:

faccenda si complica nelle strade, nelle piazze e nelle abitazioni, soprattutto per gli sfortunati che (con)vivono nei condomini di città

Appunto! Vedi che più sopra avevo fatto una serie di domande! Ti è sfuggito l'intervento?

22 minuti fa, extermination ha scritto:

Noi ( come paese) che cosa siamo disposti a fare e/o facciamo per quella che potremmo definire una " corretta" integrazione? Loro, che cosa sono disposti a fare? Trattasi di azioni solidali e/o di convenienza reciproca? A chi spetta il compito di trovare le " giuste" modalità comunicative e comportamentali per una proattiva e serena convivenza ed una valorizzazione delle differenze? Fino a che punto è possibile condividere tradizioni e cultura? 

@Jack

Inviato

@extermination eh vedi?

pensa addirittura nei '60 per uno che veniva da dove i cugini non esistono e si chiamano fratelli cugini per distinguerli un po' dai fratelli di sangue e son tutti figli di tutte le nuore nella famiglia matriarcale contadina-

Religione a parte, ma mica troppo, eravamo più afgani che milanesi di città oggi... ma qua non ci si crede.

Si crede che migrassero i benestanti signori di Posillipo ... 🙂 

Inviato
28 minuti fa, Jack ha scritto:

tu però hai scritto "parametri stipendiali adeguati" non salario minimo eh...

... cercherò di essere più preciso...

  • Thanks 1
Inviato
1 ora fa, dago ha scritto:

Non lo hanno (ancora) adottato, insieme al nostro Paese, Danimarca, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia. 

Togli Cipro (non conosco la situazione)  gli altri sono tra i paesi migliori per distribuzione del reddito e erogazione di welfare in forme non economiche. Guarda caso. 

I paesi "europei" che generano i maggiori flussi migratori interni, invece, hanno tutti il salario minimo. Riguarda-caso....


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