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Schiavi


wow

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Inviato

 

Gli antefatti sono questi:

https://www.today.it/economia/grafica-veneta.html

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https://www.repubblica.it/economia/2021/07/27/news/maurizio_maggiani_la_rabbia_e_la_vergogna_per_i_miei_romanzi_stampati_dagli_schiavi_-312023466/

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lL PAPA: "NO AL LAVORO SCHIAVO LA CULTURA NON SI PIEGHI AL DIO MERCATO".

 

Gentile Signor Maggiani, ho letto la sua lettera pubblicata il 1 ° agosto. Con coraggio, senza temere di provare vergogna, ha voluto commentare la notizia che tanti avrebbero taciuto: i suoi libri - e molti altri - sono stampati sfruttando il lavoro schiavizzante di diversi cittadini pakistani. Così ha informato me e i lettori di questo paradosso e ha posto una domanda: «vale la pena produrre la bellezza grazie agli schiavi?».

Sono rimasto colpito dalle sue parole. Lei non pone una domanda oziosa, perché in gioco c'è la dignità delle persone, quella dignità che oggi viene troppo spesso e facilmente calpestata con il «lavoro schiavo», nel silenzio complice e assordante di molti. Lo avevamo visto durante il lockdown, quando tanti di noi hanno scoperto che dietro il cibo che continuava ad arrivare sulle nostre tavole c'erano centinaia di migliaia di braccianti privi di diritti: invisibili e ultimi - benché primi! - gradini di una filiera che per procurare cibo privava molti del pane di un lavoro degno.

La questione che lei pone è forse ancora più stridente: persino la letteratura, pane delle anime, espressione che eleva lo spirito umano, è ferita dalla voracità di uno sfruttamento che agisce nell'ombra, cancellando volti e nomi. Ebbene, credo che pubblicare scritti belli ed edificanti creando ingiustizie sia un fatto di per sé ingiusto. E per un cristiano ogni forma di sfruttamento è peccato.

Ora, mi domando, che cosa posso fare io, che cosa possiamo fare noi? Rinunciare alla bellezza sarebbe una ritirata a sua volta ingiusta, un'omissione di bene. La penna, però, o la tastiera del computer, ci offrono un'altra possibilità: quella di denunciare, di scrivere cose anche scomode per scuotere dall'indifferenza, per stimolare le coscienze, inquietandole perché non si lascino anestetizzare dal «non mi interessa, non è affare mio, cosa ci posso fare se il mondo va così?». Per dare voce a chi non ha voce e levare la voce a favore di chi viene messo a tacere.

Amo Dostoevskij non solo per la sua lettura profonda dell'animo umano e per il suo senso religioso, ma perché scelse di raccontare vite povere, «umiliate e offese». Sono tanti gli umiliati e gli offesi di oggi, ma chi dà a loro voce? Chi li rende protagonisti, mentre soldi e interessi spadroneggiano? La cultura non si lasci soggiogare dal mercato. Lei racconta, come ha scritto, «le storie dei silenti, degli ultimi e degli umili». Apprezzo questo e pure quello che ha scritto il 1 °agosto, perché non ha calcolato i suoi ritorni di immagine, ma ha messo nero su bianco la voce scomoda della coscienza. Di questo abbiamo bisogno, di una denuncia che non attacchi le persone, ma porti alla luce le manovre oscure che in nome del dio denaro soffocano la dignità dell'essere umano. È importante denunciare i meccanismi di morte, le «strutture di peccato».

Ma denunciare non basta. Siamo chiamati anche al coraggio di rinunciare. Non alla letteratura e alla cultura, ma ad abitudini e vantaggi che, oggi dove tutto è collegato, scopriamo, per i meccanismi perversi dello sfruttamento, danneggiare la dignità di nostri fratelli e sorelle. È un segno potente rinunciare a posizioni e comodità per fare spazio a chi non ha spazio. Dire un no per un sì più grande. Per testimoniare che un'economia diversa, a misura d'uomo, è possibile. Questi sono i pensieri che mi vengono dal cuore. Le sono fraternamente grato per aver attirato la mia attenzione su un grave problema dei nostri giorni, grazie per la sua denuncia costruttiva! E grazie a quanti fanno rinunce buone e obiezione di coscienza per promuovere la dignità umana.

Fraternamente,

Francesco

 

(un Grande Uomo Vs il pressappochismo, il pregiudizio, le generalizzazioni qualunquistiche e populiste)

 

  • Thanks 1
Inviato
5 minuti fa, wow ha scritto:

Francesco

Ma... è il Papa?

Inviato

Vedesi mio post su integrazione impossibile

Inviato

 

Il punto non e' che grazie a sti poveri cristi aumenta la ricchezza di tanti, semplicemente aumenta la ricchezza dei pochissimi che sono già troppo ricchi di loro.

Nel mentre si inasprisce la guerra tra poveri.

Voglio uno schiavo anche io, dove si compra?

  • Melius 1
Inviato

Purtroppo anche un libro deve rispondere a logiche di mercato. Logiche che dicono che i consumatori guardano il prezzo, produttori e commercianti il proprio margine. Quando un prodotto costa poco c'è sempre qualcuno che paga la differenza al posto tuo, come diceva quel bel documentario di qualche anno fa. Come si potrebbero cambiare le cose? Difficile, lo sfruttamento cambia modalità ma è sempre esistito...

Inviato

Concordo con @keres, prima di parlare dei massimi sistemi vorrei vedere due conti. Alle volte il problema è il mercato ma altre volte il problema è l'ingordigia criminale. 

  • Melius 2
Inviato

Nota a margine: l'azienda è quella che saltò prontamente sul carro del covid fornendo "in regalo" qualche milione di mascherine sponsorizzate (perfettamente inutili, perchè non omologate e prive dei requisiti di filtraggio minimi) all'amministrazione Zaia.

La protezione Civile regionale smise di distribuirle ai cittadini dopo una settimana, quando saltò fuori che non davano alcuna protezione. Credo ne abbia ancora i magazzini pieni.

 

Quando uno è generoso, è generoso..

 

Inviato

@wow Bel discorso, belle parole,ma ormai da tanti anni si stà parlando della scoperta dell acqua calda

Inviato

Premessa: gli unici libri che ho dovuto restituire in libreria, con sostituzione, perche’ in piu’ parti illeggibili erano stampati da Grafica Veneta. Acquisto, 

solo in libreria, una media di circa 200 libri anno; il mio libraio mi ha confessato che questa stamperia brilla per bassa qualita’.  Ritengo che un solo commento si possa fare :  E’ il progresso baby😒, con annessi e connessi.

Inviato

@vaurien2005 naturalmente il focus non è la Grafica Veneta. Potremmo parlare tranquillamente di qualsiasi forma di sfruttamento, nei cantieri, nei campi, nelle fabbriche di persone che, prima di rendersi invisibili, dovrebbero anche ringraziare i cittadini italiani che, secondo qualcuno, li mantengono. 

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