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Turismo italiano estate 2021: finalmente basta lamentele


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Inviato

Comunque la lagna fa parte del DNA, poco da fare:

 

https://www.ilsole24ore.com/art/turismo-ferragosto-record-ma-senza-big-spender-extra-ue-AEUSkGd?refresh_ce=1

 

Ora il grido di dolore si alza perché mancano i magnati stranieri da spennare nelle città d'arte. Direi che forse una cura disintossicante a certe città italiane (non faccio nomi per non attirarmi ire) ormai ridotte a vetrine di negozi fashion gestiti dalle solite multinazionali farebbe molto bene e le riporterebbe a ciò che dovrebbero essere: luoghi di vita.

  • Melius 2
Inviato
12 minuti fa, Velvet ha scritto:

ciò che dovrebbero essere: luoghi di vita.

Vita che si nutre di ? … 

Inviato

@Jack Di ciò che si è nutrita negli ultimi 15 secoli.

Sai com'è, l'Italia esisteva anche prima di Prada, di Louis Vuitton e degli attici con vista occupati due mesi l'anno. 

O veramente c'è ancora chi pensa che la gentrificazione delle città d'arte sia una cosa positiva e sostenibile sul medio periodo? Buffo davvero.

Inviato
4 minuti fa, Velvet ha scritto:

negli ultimi 15 secoli.

Prevalentemente di commerci, ospitalità e artigianato di bottega. Quest’ultimo non c’è più perché le macchine fanno mille volte di più, restano gli altri due. Che hanno i nomi di nuovi commercianti e albergator-ristoratori
Ma se hai nuove idee vincenti su come campare in città direi di investirci sopra. No?

Inviato
4 minuti fa, Velvet ha scritto:

gentrificazione delle città d'arte

☺️Non so cosa significhi. Mai sentito

Inviato
3 minuti fa, Jack ha scritto:

artigianato di bottega. Quest’ultimo non c’è più perché le macchine fanno mille volte di più

L'artigianato pregiato di bottega (cibo, gioielli, pellame, abiti, vetro ecc ecc) è proprio ciò che i magnati stranieri vorrebbero acquistare a caro prezzo nelle nostre città d'arte, peccato che se l'artigiano lo cacci per far posto a Prada che paga un affitto 10x ...

Inviato
4 minuti fa, Jack ha scritto:

a wikipardare ero buono anche io

Non ero io quello che non conosceva un termine che ormai è in uso da lustri in tutto il mondo, ho cercato solo di colmare una tua lacuna in modo veloce 😉  Spero di esserti stato d'aiuto.

  • Thanks 1
Inviato
2 minuti fa, Velvet ha scritto:

Mi pare una cosa molto positiva per una città d’arte. 
No? Io tutto sono tranne che borghese* ma so benissimo che le cose belle ed antiche ci vogliono i ricchi per tenerle bene. 
*infatti il penultimo posto dovre vorrei vivere è una città, l’ultimo una città d’arte 😂

Inviato
6 minuti fa, Jack ha scritto:

l’ultimo una città d’arte

Questione di punti di vista. 

Certo in alcune (peraltro magnifiche) città d'arte italiane non ci vivrei mai nemmeno io, invase dal turismo e dove è quasi impossibile trovare spazi "normali" che non siano dedicati all'attività di spennapolli.

Il che è un peccato, perché non sono più città con un tessuto vivo ma delle Disneyland che vivono di un passato sclerotizzato e ormai votate a soddisfare le esigenze di un consumo estemporaneo.

Inviato

@Velvet beh se non compete con un negozio, non è così appetito. Eppoi ormai necessitano di spazi e infrastrutture anche i cosiddetti artigiani, non possono rimanere  in vicoli e stradine. 
Ma non me ne intendo troppo. La città per me è un luogo alieno ed inospitale. Ci faccio 3-4 we lunghi all’anno per far contenta la mugliera ma quelle europee le ho pure finite tutte ormai. 
Sono per boschi, api ed urogalli e piccoli borghi antichi 😀

Inviato
Adesso, Jack ha scritto:

Sono per boschi, api ed urogalli

 

Il che non è affatto sbagliato, anzi 🙂 

Inviato
2 minuti fa, Jack ha scritto:

beh se non compete con un negozio, non è così appetito

Però tu che sei uomo di mondo sai che un artigiano o un singolo imprenditore non potrà mai competere con una multinazionale sul piano delle risorse destinate all'affitto o acquisto di spazi commerciali o artigianali.

Un giro a Firenze (esempio fra i tanti) è illuminante in tal senso.

Inviato
4 minuti fa, Velvet ha scritto:

che è un peccato, perché non sono più città con un tessuto vivo ma delle Disneyland che vivono di un passato sclerotizzato e ormai votate a soddisfare le esigenze di un consumo estemporaneo.

È un processo inarrestabile. 
Stili e situazioni di vita vissuta cambiano. 
Le semi e le periferie sono ancora molto peggio. Casermoni pop dove si dorme di notte e si diffida di chiunque di giorno. 

Inviato
2 minuti fa, Velvet ha scritto:

Un giro a Firenze (esempio fra i tanti) è illuminante in tal senso.

Sono di casa a Firenze per questioni familiari. 

Lo so, io capisco il tuo dire, ma temo non si possa altro che prenderne atto. 
Pensa che nei bellissimi paesini dell’Appennino è molto peggio. Le attività antiche morte e nessun Prada a sostituirle. Solo vecchi e qualche “stolto” a resistere. 
Ed i pensionati di città restano in canottiera a boccheggiare sul metro quadro di balcone. 
Un mondo strano. 


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