Amministratori cactus_atomo Inviato 29 Settembre 2021 Amministratori Inviato 29 Settembre 2021 è divertente vedere come basti cambiare l punto di osservazione per far cambiare i giudizi. Fino a ieri la Cina era il pericolo mortale, il dragone che ci avrebbe mangiato tutti, il sitema produttivo che ci avrebbe stritolato, insomma l'avversario da battere e da contenere. Ma basta che òla Cina tiri il fiato perchè ci si cominci a preoccupare delle conseguenze, della mancanza delle cineserie a basso prezzo che tutti a parole disprezziamo ma che alla fine tutti compriamo. Prima della rivoluzione industriale tutte le crisi economiche erano dovute a mancanza di bene (qualunque cosa producevi il mercato la asorbiva perchè ka genete nin aveva nulla) , dopo alla sovrabbondabza ella offerta rispetto alla domanda, da qui la scarsa durata, l'obsolescenza programmata, la creazione di nuvi bisogni, ecc ecc. Ma nessun processo può svilupparsi all0infinito. Abbiamo avuto in poco tempo delle svolte epocali nel mecato del lavoro, pronma i lavoratori erano in maggiornaza contadini, poi in maggiornaza operai, oggi in maggioranza nel terziario,. ma la logica è rimasta quella del passato. Il futuro sarà ancora dverso, dovremo abituarci a produrre meno meglio, a recuperare i materiali dai prodotti dismessi (e questo significa progettare in funzione del riciclaggio, anche se dovesse costare di più), dovremo abituarci ad avere meno meni, che cambiamo piùà di rado e che pagheremo di più- vedo invece un tentativo dimettere una pezza ad un sistema che ha grippato poi certo è facile dare la colpa ad entità astratte come le multinazionali per i cambiamenti climatici, ma loro si limitano a vendere quelo che noi vogliamo. La cina ha saturato il mercato interno ed estero, dovrà ridimensionarsi per fora. Non si può guardare al futuro cn le logiche del passato
Velvet Inviato 29 Settembre 2021 Inviato 29 Settembre 2021 1 minuto fa, cactus_atomo ha scritto: cineserie a basso prezzo che tutti a parole disprezziamo ma che alla fine tutti compriamo. Ma anche no.
homesick Inviato 2 Ottobre 2021 Inviato 2 Ottobre 2021 https://www.ripartelitalia.it/ferro-la-molisana-le-materie-prime-sono-scarse-manca-il-grano/ Sono 40 anni che una parte di economisti e climatologi ci indicano come il treno sia impazzito e rischiamo di schiantarci , ma nulla . Se la classe politica avesse usato un decimo della forza bruta imposta per l'emergenza sanitaria in altre questioni altrettanto importanti , specie in un ottica di lungo periodo , non ci troveremmo in questa situazione . Ora i cancelli dell'abisso sono spalancati e so cazzi per tutti anche per i pensionati perché fra un po' si daranno le danze alla pandemia economico finanziaria e temo farà molto più danni , anche in termini di vite umane di quella sanitaria.
maurodg65 Inviato 2 Ottobre 2021 Inviato 2 Ottobre 2021 Il 29/9/2021 at 09:38, ferrocsm ha scritto: ti capita di risentire clienti che era dal 2007 che erano uccel di bosco e allora ti avevano cordialmente salutato con in mano il listino cinese a cui ti avresti dovuto uniformare e che ora stanno a pietire la fornitura anche se raddoppiata di prezzo. Scusa Ferruccio, ma sicuro che il problema della reperibilità delle materie prime e del loro aumento esponenziale di prezzo, con annessa inflazione record, non sia una conseguenza dello “stop and go” dell’economia nell’anno della pandemia e dalla ripartenza che ha causato un’eccesso di domanda che fatica ad essere soddisfatta? Perché se fosse così il “problema” è temporaneo, una volta “rimessa in moto” l’economia mondiale la situazione si dovrebbe “normalizzare”.
otaner Inviato 3 Ottobre 2021 Inviato 3 Ottobre 2021 10 ore fa, homesick ha scritto: della forza bruta imposta per l'emergenza sanitaria Ma sta forza bruta dove la vedi?
blueray Inviato 3 Ottobre 2021 Inviato 3 Ottobre 2021 @camaro71 Stanno già ricadendo su di noi, vedi gli aumenti spaventosi della bolletta energetica ed il metano, dovuti ad una maxi richiesta cinese che sta facendo andare prezzi alle stelle.
maurodg65 Inviato 4 Ottobre 2021 Inviato 4 Ottobre 2021 8 ore fa, blueray ha scritto: dovuti ad una maxi richiesta cinese che sta facendo andare prezzi alle stelle. Credo che si stia facendo un po’ di confusione: https://www.startmag.it/energia/cina-crisi-energetica-cause-conseguenze/ ECCO CAUSE E CONSEGUENZE DELLA CRISI ENERGETICA IN CINA La crisi energetica in Cina potrebbe ripercuotersi sulla crescita del paese e sui prezzi delle materie prime. Fatti, numeri e scenari La crisi energetica in Cina, dovuta principalmente a una carenza di carbone, sta causando interruzioni alle attività industriali e razionamenti dell’elettricità ai cittadini, soprattutto a quelli che vivono nella parte nordorientale del paese. LA SITUAZIONE IN CINA Le autorità della provincia del Liaoning hanno fatto sapere che i livelli di generazione energetica sono diminuiti notevolmente da luglio. La settimana scorsa hanno dovuto estendere le interruzioni di corrente anche alle utenze domestiche e non soltanto alle industrie; hanno anche raccomandato ai cittadini di non utilizzare elettrodomestici dall’alto consumo energetico (come i forni a microonde) nelle ore di picco della domanda. Alcuni abitanti della provincia del Heilongjiang hanno raccontato a Reuters che molti negozi stanno chiudendo prima dell’orario previsto per mancanza di elettricità; altri ricorrono alle candele per l’illuminazione. Tra le città colpite ci sono anche Dalian e Shenyang, che contano complessivamente oltre 13 milioni di abitanti. LE CONSEGUENZE PER L’ECONOMIA E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE Oltre che un problema sociale – nel nord le temperature notturne si sono peraltro abbassate parecchio -, la crisi energetica è anche una minaccia all’economia cinese. E potrebbe ripercuotersi sulle catene di approvvigionamento di Apple, ad esempio, visto che molte aziende che forniscono componenti o assemblano gli iPhone si trovano in Cina. Prezzi dell’energia più alti, poi, potrebbero far salire l’inflazione. IL PARERE DI MORGAN STANLEY Stando a Morgan Stanley, circa il 7 per cento della capacità produttiva cinese di alluminio è stata sospesa (i prezzi del metallo erano già molto alti) e il 29 per cento della produzione nazionale di cemento sta riscontrando problemi. La banca sostiene che, se i tagli produttivi dovessero durare a lungo, la crescita del PIL cinese nel quarto trimestre dell’anno potrebbe risentirne di un punto percentuale in meno. LA STIMA DI GOLDMAN SACHS Goldman Sachs stima che le carenze energetiche abbiano interessato fino al 44 per cento dell’attività industriale cinese e potrebbero causare il calo di un punto percentuale nel PIL per il terzo trimestre dell’anno e di due punti percentuali nel periodo ottobre-dicembre. La banca d’affari ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del PIL della Cina, passate dal +8,2 al +7,8 per cento. LE CAUSE La crisi affonda principalmente nella carenza di carbone, il combustibile nettamente più utilizzato nel paese per la generazione elettrica: possiede una quota del 70 per cento nel mix nazionale. L’estrazione del carbone è però stata scoraggiata dalle politiche climatiche del presidente Xi Jinping: allineandosi alla tendenza globale, la Cina si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra (attualmente è il paese con i livelli più alti) fino ad arrivare al loro azzeramento netto entro il 2060. Oltre a questo, c’è l’impatto della pandemia di coronavirus sulla produzione industriale, che sta facendo fatica a tenere il passo con una domanda che aumenta e diminuisce in maniera poco prevedibile (varia a seconda delle riaperture e delle chiusure, determinate a loro volta dall’andamento dei contagi). Negli ultimi mesi le società energetiche cinesi non sono riuscite a rispondere alla maggiore richiesta di energia proveniente dalle fabbriche, che hanno aumentato la produzione in risposta alla crescita della domanda estera di beni e materie prime. I PREZZI DEL CARBONE Le scorte di carbone in alcune zone della Cina settentrionale sono ora basse, e c’è bisogno di riempirle in previsione della stagione fredda, ormai vicina. D’altra parte, le utility stanno facendo fatica ad aumentare l’output energetico perché i prezzi del carbone sono cresciuti moltissimo: i contratti cinesi per il carbone termico (quello utilizzato per produrre elettricità) sono arrivati al record di 1324 yuan (circa 205 dollari) per tonnellata. I CONTRASTI CON L’AUSTRALIA La Cina non può nemmeno fare troppo affidamento sulle importazioni per via della crisi politica con l’Australia, che ha spinto Pechino a sospendere gli acquisti di carbone da Canberra: ma quello australiano – il Newcastle – è un combustibile di qualità, dall’alta efficienza energetica. La Cina ha trovato un’alternativa nell’Indonesia, ma sta faticando a trovare altre forniture sufficienti, vista la richiesta proveniente dalle nazioni del Sud-est asiatico.
ferrocsm Inviato 4 Ottobre 2021 Inviato 4 Ottobre 2021 Il 2/10/2021 at 22:54, maurodg65 ha scritto: Scusa Ferruccio, ma sicuro che il problema della reperibilità delle materie prime e del loro aumento esponenziale di prezzo, con annessa inflazione record, non sia una conseguenza dello “stop and go” dell’economia nell’anno della pandemia e dalla ripartenza che ha causato un’eccesso di domanda che fatica ad essere soddisfatta? Eh Mauro, fammi indovino ti farò ricco. Le ipotesi che possiamo fare sono tante e sicuramente anche la pandemia ha avuto ed ha la sua parte, ci stanno anche le speculazioni e chi su queste ci fa affari d'oro lasciando poi la patata bollente in mano all'ultimo utilizzatore finale, ci sta che i paesi emergenti Cina in prima fila comincino davvero a puntare i piedi contando sul fatto che si sono e li abbiamo resi quasi indispensabili, ci sta anche che i loro governi sempre con la Cina in prima fila, dopo aver sponsorizzato e sostenuto le loro aziende perchè penetrassero nei mercati mondiali, ora vogliano passare all'incasso. Ti faccio un esempio terra terra e in questo caso mai termine fu più appropriato (e poi ti renderai conto del perché), l'esempio chiaramente riguarda il mio settore. Si parla tanto di risparmio energetico e di conseguenza si cerchi di andare a risparmiare il più possibile energia elettrica, penso di non raccontarti nulla di nuovo se ti scrivo che più del 70% dell'energia consumata dalle industrie serve ad alimentare motori elettrici, per fare questo si è giustamente pensato di costruire e quindi poi normare apparecchi che abbiano efficienze molto elevate, l'ultimo step è quello che noi chiamiamo IE4 con rendimenti molto alti (per chi fosse a digiuno scrivo che "rendimento" o "efficienza" nel motore elettrico altro non è che la differenza tra potenza resa all'albero espressa in kW o watt e potenza assorbita anch'essa espressa in kW o watt) hanno anche modificato il come arrivare a determinare l'efficienza o rendimento considerando anche e normando tutte le perdite sugli avvolgimenti, sul rotore, etc-etc non mi addentro oltre in considerazioni tecniche che sviano dal discorso. Tornando a bomba e rientrando dall'ot la IE4 si arriva a ottenerla non più usando motori asincroni, ma bensì motori sincroni, per farla breve questi motori li si costruiscono per la stragrande maggioranza non più con rotori a gabbia di scoiattolo, ma servono i magneti da infilare dentro al rotore. Il mercato dei magneti permanenti e terre rare sono esclusivo monopolio della Cina e con lei devi scendere a patti se vuoi produrre motori a basso consumo energetico che nei nobili intenti contribuiscono a risparmiare energia e salvaguardare il pianeta. Mi scuso per la lunghezza della risposta. Comunque spero che tu abbia ragione Mauro quando scrivi che possa essere cosa passeggera dovuta a pandemia, ma come i prezzi ci mettono un attimo a salire, purtroppo non così velocemente scendono. 1
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