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Il miracolo d’essere nati proprio noi


Messaggi raccomandati

11 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Alberonate male al solito

Sicuramente, però se incontrassi un fatalista di quelli che "Niente accade per caso" potrebbe ribattere che siccome nulla va secondo i nostri piani, ma secondo quelli che l'universo ha in serbo per noi, allora tua madre e tuo padre quella sera non potevano andare al cinema. 😃 

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Ma Brian dove sta che e’ pane per i suoi denti.

Ma chi abortisce strappa il biglietto del superenalotto a chi lo ha vinto?

Io trovo che il tema delicatissimo dell’aborto sia impostato in termini donnocentrici. Non ho opinioni definitive al riguardo ma l’impressione e’ questa.

 

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2 ore fa, Panurge ha scritto:

Pensa fossi nato giù e mi fosse piaciuto il sartù, roba da sconvolgere le fondamenta dell'universo.

Ieri ho avuto l'infelice idea di provare il riso al salto......manco nei peggiori ospedali di Caracas...

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briandinazareth

Qualche riflessione sull'argomento, però mi tocca partire da pipino il breve 😂 abbiate pazienza.

cosa significa essere un individuo? 

se la guardiamo da un punto di vista materialista, siamo il risultato del nostro corredo genetico (quindi il mischione di quello dei nostri genitori), il nostro sviluppo embriologico e successivo e le nostre esperienze.
anzi, più precisamente, l'interpretazione che la nostra mente da alle esperienze, cosa e come viene ricordato, come associa le cose ecc. 

quindi non possiamo pensare all'individuo come qualcosa di definito nel tempo, perché ogni esperienza crea un individuo diverso ad ogni istante.
questo anche dal punto di vista della materia: ogni pochi anni sostituiamo totalmente ogni parte del nostro corpo, tutta la nostra materia non è più e viene sostituita da materia nuova, non esiste l'individuo fisicamente stabile, è solo l'organizzazione del nostro corpo (e quindi l'incessante lavoro dei geni:  pura informazione.

sappiamo anche che la sensazione di unitarietà e identità di noi stessi è un fenomeno emergente del nostro cervello,  non insito nell'essere vivi, nel pensare o anche nel ritenersi un individuo!

questo è sperimentabile nei casi di personalità multiple e in molte altre situazioni simili; persone che non percepiscono il tempo, il proprio corpo, la propria mente come unitaria ecc. tutte cose necessarie all'esperienza di noi stessi che conosciamo. 

da qui ritornando alla domanda originale ci troviamo di fronte ad una situazione ancora più estrema per quanto riguarda le probabilità.
 

se in un qualunque momento, una qualunque minima cosa fosse andata in un modo diverso saremmo stati individui diversi, ed è così per ogni singolo momento passato o futuro. 


sembrerebbe quindi che le probabilità di essere gli individui che siamo in questo preciso momento diventino ancora più incredibilmente basse, di triliardi di ordini di grandezza, rispetto alla sola lotteria degli spermatozoi e successivo mescolamento dei geni.
i geni sono il punto di partenza ma non l'individuo, i gemelli omozigoti sono l'esempio perfetto. 

sintetizzando, diventiamo ogni momento "fratelli gemelli" di noi stessi come eravamo poco fa.

ma c'è un paradosso quando ragioniamo delle probabilità in questo modo: 
da un lato ci sembra incredibilmente improbabile che siamo esattamente come siamo in questo momento, dall'altro sappiamo che un qualunque individuo ha il 100% di probabilità di aver percorso una delle innumerevoli concatenazioni di eventi possibili per arrivare a questo punto. 

è un po' come la lotteria:
non sai quale biglietto vincerà ma non ti stupisce affatto vedere che c'è un biglietto vincente (100% di probabilità che ce ne sia uno). 
in ogni momento della nostra vita c'è una lotteria con un biglietto vincente e dopo ogni estrazione siamo individui diversi.
questo ha la probabilità del 100% di avverarsi, quindi perché stupirsi? 

ci stupiamo e siamo sopraffatti perché la nostra mente non è capace di sperimentare questi concetti estremi.
il nostro cervello si è sviluppato per un'analisi probabilistica molto elementare e limitatissima nelle occorrenze. 

quello probabilistico è un campo decisamente controintuitivo:
ad esempio, quando tiriamo un dado e per 10 volte esce 6 pensiamo di aver assistito ad un fenomeno molto improbabile. non ci capita con altre combinaziomni.
eppure se tiri un dado 10 volte hai il 100% di possibilità che esca una combinazione e ognuna di queste ha esattamente la stessa probabilità che esca per dieci volte sempre 6. 

per semplicità sto limitando la cosa all'uomo, considerato come entità isolata, ma si può estendere all'intero universo implicando il concetto di entropia e alcune forme di principio antropico.


tutto questo da una prospettiva materialista.

 

se invece credi all'anima, come essenza eterna dell'individuo come in quasi tutte le religioni, il problema non si pone affatto. 
l'anima viene instillata nel corpo, al concepimento o più avanti secondo le diverse tradizioni, è incorruttibile e di certo non influenzata dal giorno nel quale i genitori decidono di fare sesso.

in questo caso la probabilità non gioca alcun ruolo o comunque ha un'importanza limitata, in generale è la volontà di dio e la tua individualità è la tua anima, il resto è accidente. 




 

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