Questo è un messaggio popolare. Necro Inviato 19 Novembre 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Novembre 2021 Erzetich Phobos 2021. Prodotto interessante. Provenienza slovena. Difficilmente mi dilungo sugli aspetti estetici ed ergonomici, ma in questo caso è doveroso spendere alcune righe. ----- ERGONOMIA ED ESTETICA Trattasi di cuffie magnetoplanari dai padiglioni enormi costruiti 50% in legno e 50% in metallo. Il legno è molto particolare: proviene dalle traversine dismesse delle rotaie Slovene. Scelta bizzarra che dona alla cuffia un look "grezzo", certamente diverso da tutto quello che c'è in circolazione e che la rende particolarmente "aggressiva" nel suo aspetto "steam-punk". Purtroppo la lavorazione del legno è alquanto approssimativa (volutamente?) e abbastanza asimmetrica. Ad ogni modo, questa nuova versione si concentra di più sull'impatto visivo della parte metallica montata verso l'esterno con la sua peculiare forma ottagonale. L'arco di supporto è realizzato in carbonio, alquanto sottile e flessibile a cui si aggiunge una headband in (finto) cuoio. Nel complesso la cuffia è certamente molto solida anche se l'arco subisce il grosso peso dei padiglioni che tendono a girarsi facilmente sulle loro cerniere quando si maneggia la cuffia stessa. Effetto marionetta! I pads sono molto spessi, simmetrici e appaiono di qualità elevata: solidi (non traforati), in vera finta pelle 😄 con invito circolare del padiglione auricolare. La cuffia è pesante: 695gr alla mia bilancia. Tutto sommato si indossa bene grazie alla larga headband ma lunghe sessioni di ascolto potrebbero essere difficoltose. E' sufficientemente stabile in testa e l'arco in carbonio esercita una pressione laterale blanda. Questo da un lato la rende più comoda da indossare, ma dall'altro può creare dell'instabilità in caso di rapidi movimenti della testa. In definitiva, non è perfetta ergonomicamente ed esteticamente ma parliamo di una cuffia che si vuole porre nella fascia sonica di cose come Meze Empyrean ma con un costo pari a circa 1000 euro in meno. Da qualche parte si doveva "pagare qualcosa". In definitiva, la sensazione complessiva è quella di un prodotto solido che espone il fianco ad alcuni "peccati" di ergonomia ed estetica (ognuno deciderà se veniali o meno). ----- DATI TECNICI La Phobos è dotata di enormi drivers magnetoplanari di oltre 10cm di diagonale per 45Ohm su circa 100db di sensibilità. La facilità di pilotaggio è simile alla Meze Empyrean. Cuffia aperta, ha un leakage esterno non esagerato (paragonabile alla Empy). Il cavo in dotazione lascia molto a desiderare: semirigido di sezione infima, 2m terminato jack 6.3. Vivamente consigliata la sostituzione (mini XLR standard ai padiglioni). Le prime sessioni di ascolti sono state fatte con un cavo Invictus rame 7N 8 cores. ----- OPINIONI SONICHE Tenderò a fare paragoni con la Empy in quanto ritengo che siano "dirette concorrenti" in termini sonori. Con la Phobos ho avuto un'esperienza sonica vivida, live, ampia, dettagliata e di impatto: difficilmente si potrà restare indifferenti. Per molti, incluso il sottoscritto, l'Empy eccelle in termini di headstage per estensione in larghezza ed altezza. La presentazione del palcoscenico della Phobos va OLTRE la Empy, allargandosi in tutte le direzioni: altezza, ampiezza, profondità. In cuffie come la Empy o la ZMF VC possiamo parlare, in un certo qual modo, di "coperta corta": a fronte di un importante comparto basso e dell'headstage ampio (anche nella ZMF VC, per essere una chiusa) si ripaga la resa in gamma medio-alta ed alta in termini di timbrica non sempre corretta e di limitazione del dettaglio (ne parlavo meglio in una vecchia discussione, soprattutto in merito alla Empy). La Phobos riesce a superare questo limite mantenendo dettaglio e correttezza timbrica superiori alle "concorrenti" ma al contempo non sacrifica nulla in gamma bassa e medio-bassa con una resa veloce, realistica, presente e controllata. Se dal punto di vista costruttivo ed ergonomico la Empy è l'indiscussa vincitrice, dal punto di vista sonico la rumena esce con le ossa rotte: a mio parere la Phobos risulta superiore un po' su tutti i fronti. Dettaglio, dinamica, headstage, correttezza timbrica complessiva e qualità del comparto basso sono tutti punti a vantaggio della Phobos. Tutte queste caratteristiche rendono la slovena una cuffia all-round che ben si adatta un po' a tutti i generi a patto di darle in pasto buone registrazioni. La sua tendenza analitica di base si sposa poco con recording di dubbia qualità dove possono emergere difetti di registrazione che potrebbero disturbare l'ascoltatore (non è colpa della Phobos, così come non è un difetto, anzi... 😄). ----- COMMENTI 'A PELLE' PER ALCUNI ASCOLTI Quando sono entrati i cori di 'Winter' (Allan Taylor in 'Leaving at Dawn') mi sono venuti i brividi da come le voci hanno avvolto lo spazio intorno a me. I giochi stereofonici del basso fretless di Karn in 'Dali's Car' (Dalis Car in 'The Waking Hour') sono portati all'ennesima potenza in un modo mai ascoltato prima. L'impatto viscerale del basso in 'Soundcheck' (Nils Landgren Funk Unit in 'Live in Stockholm') è stata una riscoperta sonica. La precisa scansione del comparto basso in 'Come on, come over' (Brian Bromberg in 'Jaco') permette di ben distinguere il lavoro del basso soprattutto nella parte veloce dell'inciso. Altro momento di "goduria bassistica" in 'No sanctuary here' (Chris Jones in 'Rodhouse & Automobilies') dove l'affollamento del comparto basso è sempre molto difficile da rendere. La coerenza timbrica e il posizionamento degli strumenti in 'Castle of dreams' (Dave Koz in 'Dave Koz') ha esaltato ulteriormente un ascolto sempre eccelso. L'impatto dinamico di 'Stimela' (Hugh Masekela in 'Hope') è sempre una dura prova: superata a pieni voti! Oltre al basso, suono anche l'armonica (diatonica) e per me questo è uno strumento molto importante che spesso non viene registrato e riprodotto in modo adeguato. E' facile che l'armonica in 'She' (Sugar Blue in 'In Your Eyes') finisca per trapanare i timpani al malcapitato ascoltatore, soprattutto nel bending in alto nell'assolo di metà brano. Nonostante il volume molto alto, la Phobos mi ha ridato un ascolto dell'armonica del maestro Blue davvero emozionante e senza fastidi! 'Hidden Details' (Soft Machine in 'Hidden Details') mi ha restituito quel sapore "sporco" e "sanguigno" degli overdrive in modo molto live! Brividi all'ingresso del pieno musicale verso la fine del brano 'Comrades' (Antimatter in 'On the Judas table') per la pienezza armonica restituita. Molto bella anche la voce maschile di Moss che si proietta bene di fronte all'ascoltatore. La già ottima spazialità di 'Familiar' (Agnes Obel in 'Citizen of Glass') e la texture del contrabbasso sono state proiettate in un'arena con una resa spaziale e timbrica davvero bella. Emozionanti anche gli ascolti più acustici e classici a partire dalla 'Toccata und fuge' per l'esecuzione di Hans Otto e la relativa rivisitazione al pianoforte jazz di Massimo Farao'. In definitiva è una delle poche cuffie che personalmente mi ha davvero rapito ai primi ascolti. Arriva subito e bene. Peccato davvero per i fattori ergonomico-estetici. Catena di ascolto: Mac+Roon -> Sonnet Hermes -> Sonnet Morpheus -> Rogue RH5 (Telefunken ECC82). Ciao! 4 1
carloc1 Inviato 19 Novembre 2021 Inviato 19 Novembre 2021 Ciao Necro, avevo recensito la prima serie e mi era piaciuta molto. Concordo con le tue opinioni d'ascolto. Io l'avevo ascoltata con il suo ampli Deimos e la sorgente era proprio un Sonnet Morpheus...gran bel DAC. 1
Necro Inviato 19 Novembre 2021 Autore Inviato 19 Novembre 2021 5 minuti fa, carloc1 ha scritto: Sonnet Morpheus...gran bel DAC. Non ti si può dare torto! 😄 Se ne parla molto bene del Deimos. Purtroppo non avrò modo di provarlo. Sono in attesa di un MHZ Musicale da affiancare al Rogue RH5 😄
MCnerone Inviato 19 Novembre 2021 Inviato 19 Novembre 2021 Molto bella ed esauriente la recensione, peccato che in giro se ne vedono davvero poche. 1
Necro Inviato 19 Novembre 2021 Autore Inviato 19 Novembre 2021 @MCnerone La mia è stata prodotta circa due mesi fa ed ha come seriale 00061. 61 unità in giro per il mondo? Di cui probabilmente la metà in terra slava e confini? Effettivamente ha poca diffusione ma è un peccato perchè ritengo sia una cuffia "speciale" da vari punti di vista, nel bene e nel male, prezzo incluso (nel bene 😄).
Moderatori madmax Inviato 20 Novembre 2021 Moderatori Inviato 20 Novembre 2021 8 ore fa, pier ha scritto: Finalmente una recensione seria 🙂 Confermo 👍 ha quasi risvegliato la mia scimmia ormai dormiente 🤗😉 1
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