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Non illudiamoci troppo: siamo pur sempre in Italia (e Venezia affonda)


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Nel frastuono roboante del PIL a +6% con alcuni coraggiosi titoloni del tipo "italia locomotiva d'europa" fortunatamente continuano le notizie confortanti che ci tengono con i piedi per terra.

 

Una mi ha colpito in particolar modo, perchè è spia di ciò che è l'amministrazione pubblica in Italia e di ciò che è in realtà il nostro paese ormai da decenni.

Come sappiamo, Venezia passa dei grossi guai e , nonostante la narrativa trionfalistica del Mose, i guai non sono finiti, anzi stanno peggiorando. L'ultimo in ordine di tempo è lo stato in cui versa il più importante antico simbolo della civiltà mediterranea ancora in piedi dopo secoli e secoli: la basilica di San Marco.

Dopo anni ed anni sono stati avviati ad agosto i lavori per le paratie mobili ma ad oggi nessuna impresa è stata ancora pagata e dopo 3 mesi i lavori sono già fermi con il sito ridotto ad uno stagno putrescente.

Alla faccia del PIL, alla faccia del governo Draghi, alla faccia di tutti i cittadini l'amministrazione italiana si rivela ancora una volta per ciò che è. Un cancro che si autoalimenta fra dirigenti che non decidono, corte dei conti che annulla, burocrati che mettono bastoni.

 

 

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/12/01/news/venezia_san_marco_si_sgretola_tra_mose_in_ritardo_e_acqua_alta_in_piazza-328561327/

 

Ad agosto il provveditore triveneto alle opere pubbliche è stato sospeso. L'attuale facente funzioni, nominato dal ministero, non autorizza atti a rischio-nullità davanti alla Corte dei conti. Il Consorzio Venezia Nuova, ex monopolista degli appalti in Laguna travolto da tangenti e processi, tenta intanto di evitare il fallimento e di uscire dal concordato preventivo con le banche. "Una montagna di burocrazia, di vendette personali e di paralisi amministrativa - dice un dirigente del Commissariato al Mose - condanna San Marco e Venezia alla catastrofe". Al resto ci pensano mare, clima sconvolto e dighe mobili già insufficienti per tenere a galla basilica e città. La chiesa è finita sott'acqua perfino lo scorso giugno: mai successo d'estate, in oltre mille anni. Nel 2020 è stata allagata 120 volte, un giorno ogni tre. "Il Mose non sarà ultimato prima del 2023 - dice Alberto Vitucci, memoria delle cronache veneziane - ma nessuno garantisce che la corrosione sottomarina non lo blocchi prima. Oggi le dighe mobili vengono sollevate con maree da 130 centimetri, a regime si scenderà a 110. Tra 74 e 76 però San Marco si allaga, il resto dell'insula marciana resiste solo fino a quota 85. Nessuno spiega perché, spesi 6,5 miliardi per il Mose, non si trovano pochi spiccioli per salvare San Marco e 50 milioni per proteggere il resto della piazza".

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14 minuti fa, Velvet ha scritto:

Ehhhh che malmostosi

@Velvet fuori da ogni polemica, io sono del 58 ed è da quando ero bambino che già sentivo dire: Venezia affonda in mezzo alla noncuranza e grasso che cola se intorno ad una decina danni non coli a picco. Sono passati più di cinquant'anni e Venezia fa ancora il boom di turisti, troppo importante per lasciarla affondare. Più facile che lascino crollare questo castello del mio paesello che a pochi interessa piuttosto che affondi Piazza San Marco.

08-castello-compiano.thumb.jpg.9fc9dba087454a1dae58e0444b29cff1.jpg 

@ferrocsm non è che stia affondando (o meglio, non più di quanto lo facesse prima) , è che un tesoro di arte e cultura inestimabile come la basilica viene allagato da acqua salata una volta ogni tre giorni. Se ci sei stato sai di cosa parlo, compresi gli incredibili mosaici che si stanno sgretolando.

Con tutto il rispetto per il bel castello

che spero duri altri 1000 anni, parliamo di ordini di importanza un po' diversi 

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