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La questione ucraina


newton

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Membro_0022
1 ora fa, appecundria ha scritto:

Continuo a pensare che gli oligarchi agiranno presto.

Cioè che si sbarazzino (fisicamente o meno) di Putin e fermino la macchina ? 

Credo che lo scopo delle sanzioni sia proprio questo: far salire il malcontento a chi conta economicamente fino al punto di scatenare un colpo di stato.

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Membro_0022
15 minuti fa, qzndq3 ha scritto:

E' da un po' che non è più un'opportunità

Giusto per riallacciarsi al thread sulla crisi dei chip.

Bella idea quella di delocalizzare tutta o quasi la produzione di componenti elettronici. Costano un quinto, d'accordo, ma praticamente è come mettere il topo in bocca al gatto.

 

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I magnati russi, adesso pare proprio ne abbiano abbastanza di Putin: ecco il primo:

Taglia da 1 milione su Putin.

A offrirla è un imprenditore russo residente negli Stati Uniti, Alex Konanykhin, che in un post su Facebook ha scritto: "Prometto di ricompensare con un milione di dollari gli ufficiali che, nell'adempimento del loro dovere costituzionale, arresteranno Putin come criminale di guerra in base al diritto russo e internazionale".

 

Secondo Konanykhin, che ha anche messo la foto di Putin ricercato 'vivo o morto per omicidio di massa', il leader russo "non è il presidente, dal momento che è arrivato al potere come risultato di un’operazione speciale di esplosioni di condomini in Russia (in un riferimento a una serie di attentati avvenuti nel settembre del 1999 per i quali vennero accusati i separatisti ceceni, ndr), ha poi violato la Costituzione eliminando le libere elezioni e uccidendo i suoi oppositori".

"Come cittadino russo di etnia russa - ha continuato nel suo post - vedo come mio dovere morale facilitare la denazificazione della Russia. Continuerò la mia assistenza all’Ucraina nei suoi sforzi eroici per resistere all’assalto dell’Orda di Putin". “.

https://www.adnkronos.com/guerra-ucraina-russia-taglia-da-1-milione-su-putin_1LCReYOuZwViKNZ5wAF52i

 

 

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Un dato di fatto è che finora i Russi hanno parzialmente risparmiato Kiev dal massacro, e ci si auguri continuino così.

Questa spiegazione potrebbe essere plausibile:

 

(...) Tutto questo vuol dire che ci sono negoziati sottobanco, magari mediati da Israele, come dicono alcune fonti diplomatiche, oppure dal Vaticano o da altri ancora o da tutti assieme. E il risultato è che Putin trattiene i colpi più forti contro la capitale dell’Ucraina. E a volte questi negoziati arrivano in superficie e altre no, ma se ne possono osservare gli effetti sulla guerra – che non è soltanto cieca volontà di distruggere tutto, o almeno non lo è ancora per ora. Vuol dire anche che la reazione corale dell’occidente, che ha imposto sanzioni e bloccato servizi, ha funzionato più del previsto.

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 Ferrara con la consueta lucidità di analisi:

 

 

 

(...)  credo di sapere che cosa c’è all’origine del putinismo immoralista di tanti che “non la bevono”, che non ci stanno all’uniformità della regola libertaria imposta dai fatti e dai loro sviluppi così tetri. C’è il culto della forza, della politica di potenza, del senso pesante e maestoso della Storia maiuscola, c’è il novecentismo para avanguardistico della guerra come igiene del mondo e dell’elogio del carro armato, c’è una nozione a mio giudizio limitata del concetto stesso, sacrosanto, di realismo in politica (una tendenza che unisce noi relitti del totalitarismo e della guerra mondiale a molti anche sottili e intelligenti diplomatici di scuola kissingeriana, come Sergio Romano, per esempio).
Per chi ha questo assetto mentale la resistenza partigiana dilettantesca e a suo modo gioiosa degli ucraini è il solito incidente, se non una caccola, di una storia più imponente e più esigente. Per loro l’unità del vecchio e disarticolato occidente angloamericano ed europeo ha una tonalità insopportabile: non è necessario essere eurasiani, duginisti, neotradizionalisti, per consegnarsi al mito della Russia, che è stata due volte campione della disfatta delle costruzioni illuministiche a vocazione imperiale, con Napoleone, e poi con quell’orrore mostruoso che fu la ricerca del Lebensraum da parte del Terzo Reich. C’è chi guarda a Kyiv e non matura comprensione per l’assedio o il controassedio posto al regime di Putin, anche in virtù della sua resistenza, perché ha il cuore e la coscienza fissi su Stalingrado.


Le tesi dell’espansione egemonica della Nato dopo la Guerra fredda e quella collegata della guerra o operazione speciale difensiva dell’armata di terra più forte del continente sono due sciocchezze evidenti. E’ vero che Putin è stato anche uno scacchista e un ricostruttore, che ha cercato una legittimazione parademocratica in mezzo alle forzature e ai letterali veleni della metodologia kagebista, ed è innegabile che non tutto può essere letto e parametrato sul dissenso delle avanguardie russe antiputiniane, eppure concluderne che non è un dittatore infoiato dall’insicurezza e dallo spirito di una mala avventura è folle. L’occidente non ha sbagliato nell’espansionismo, ma nel suo opposto: ha lasciato che la Georgia, la Crimea, in modi meno cruenti l’Azerbaigian e l’Armenia, e poi la Siria fino alle avventure libica e africana fossero pegni di un percorso che non trovava nelle democrazie armate e imbelli un ostacolo strategico. Per cogliere questa evidenza e per capire che oggi i carri armati che schiacciano o vorrebbero schiacciare l’Ucraina sono il segno di una nevrosi indotta dalla debolezza degli avversari, e un pericoloso capitolo nella storia universale dell’infamia, bisogna coltivare un realismo non irrigidito nella dottrina, non contaminato da una visione della storia come racconto senza sorprese. I putiniani coltivano un realismo magico che si pretende crociano o marxista o clausewitziano ma è solo un loro brutto sogno, un loro incubo. Zelensky per loro è un diavoletto insignificante che si mette in mezzo sulla strada dell’armonia e della trattativa diretta tra le potenze, basata sulla forza e sui meccanismi della necessità, che non tollera esibizioni di libertà. Ecco perché sono putiniani e non possono accettare la santa alleanza a difesa di una nazione che è cresciuta nel tempo fuori dello stretto e troppo rigoroso sentiero di un realismo pessimista e immobilista. 

 

  • Melius 1
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Per Putin più passano i giorni e più la possibile vittoria consisterà semplicemente nel rimanere in vita. E' evidente, e lo era da subito, che i russi non accetteranno mai di tornarsene a braghe calate dal territorio ucraino, e questo indipendentemente dalla sorte di Putin.

Qualsiasi soluzione "pacifica" (mi sia consentito il termine) produrrà comunque "nel cortile  della UE"  un immenso territorio instabile con, sotto la cenere,  la brace di una guerra dormiente tra slavi pronta a riaccendersi per un nonnulla. Diversamente dalle altre guerre tra slavi, questa però avrebbe la Russia direttamente confinante e interessata "per fatto personale" per così dire. 

Questo nella migliore delle ipotesi. La situazione potrebbe sempre precipitare, ad esempio se - come trapela da alcune voci - la Polonia decidesse di intervenire direttamente con uomini e mezzi a supporto dei resistenti sul territorio ucraino. Sarebbe il vale-tudo che i russi aspettano trepidamente, vedasi le provocazioni col sorvolo della Svezia. 

  • Melius 1
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20 minuti fa, Martin ha scritto:

Questo nella migliore delle ipotesi. La situazione potrebbe sempre precipitare, ad esempio se - come trapela da alcune voci - la Polonia decidesse di intervenire con uomini e mezzi a supporto dei resistenti sul territorio ucraino. Sarebbe il vale-tudo che i russi aspettano trepidamente, vedasi le provocazioni col sorvolo della Svezia. 

Ecco magari questo io cercherei di evitarlo 😅

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18 minuti fa, Martin ha scritto:

la Polonia decidesse di intervenire con uomini e mezzi a supporto dei resistenti sul territorio ucraino. Sarebbe il vale-tudo che i russi aspettano trepidamente, vedasi le provocazioni col sorvolo della Svezia. 

Non pare passato il messaggio, ma di fatto siamo gia' in guerra contro la Russia. Siamo nel senso di UE e segnatamente alcuni paesi.

Germania oggi manda 2700 lanciarazzi. Noi abbiamo deciso ieri di mandare armamenti. 

Certo è una guerra non dichiarata ma è una guerra.

 

Per i resto consiglio vivamente di ascoltare pagina 3 di oggi (c'è il podcast si raiplay sound) che riguarda la situazione interna in Russia.

 

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13 ore fa, GianGastone II ha scritto:

Tutt'ora lo considero un Grillo 2.0. Con la differenza che Grillo in realta' sapeva che il potere lo avrebbe logorato e sta ancora maledicendo il risultato del 2018.

Non lo voterei in Italia dove però non hanno avuto ritegno a votarlo un comico vero e dove votano anche comici per caso, ma con la nostra storia di fughe di papi, duci, reucci, finanzieri e chi più ne ha più ne metta, non possiamo negare che 'sto cristiano gli attributi ce li ha.

Quindi Rispetto. 

 

  • Melius 2
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1 minuto fa, Velvet ha scritto:

siamo gia' in guerra contro la Russia.

Vero, ma quello che trattiene - sempre più a fatica - i russi dall'esplicare tutto il potenziale distruttivo è oggi solo l'illusorio proposito di Putin di una invasione con pochissime vittime civili. 

La Ue e la Nato sono politicamente inchiodate nel contrattaccare direttamente, e questo rende il conflitto fortemente asimmetrico.

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Membro_0021
11 ore fa, qzndq3 ha scritto:

Le testate vennero restituite con il memorandum di Budapest del'94 firmato da Ucraina, Russia, Usa e Regno Unito che imponeva alla Russia il rispetto dei confini territoriali e della sovranità dell'Ucraina. La

@qzndq3 i russi hanno violato il trattato ma se gli angloamericani avessero proposto ai russi di lasciare qualche testata nucleare in Ukraina oggi non avremmo l'invasione...l'America non vuole che i "piccoli" si difendano da soli e il motivo è abbastanza chiaro (devono dipendere dagli USA)

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