wow Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 3 minuti fa, Dima83 ha scritto: Bomba nucleare Ieri, quando ho avvertito la scossa di terremoto (cfr thread) è stata la prima cosa alla quale ho pensato.
vizegraf Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 5 minuti fa, extermination ha scritto: Lungi da me l'idea di turbarti. Semplice punto di vista. Ma figurati, niente di male. Come giustamente dici tu "Semplice punto di vista". Si vedrà se ho avuto ragione o torto.
Dima83 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 2 minuti fa, wow ha scritto: Ieri, quando ho avvertito la scossa di terremoto (cfr thread) è stata la prima cosa alla quale ho pensato. Non lo sapevo , ho visto ora il 3d ero troppo impegnato a riporre i viveri nel Bunker
Dima83 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 Kiev, se Putin usa armi nucleari catastrofe per il mondo L'allerta delle forze nucleari della Russia èun modo per "mettere pressioni" sulla delegazione ucraina in viaggio verso la Bielorussia per negoziare con i russi. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in conferenza stampa. "Noi andiamo al negoziato per ascoltare, siamo pronti per trattare l'uscita delle truppe dal nostro Paese: se Putin usa le armi contro di noi sarà una catastrofe per il mondo, ma non ci spezzerà". Se qualcuno ha una idea anche vaga di cosa voglia esattamente Putin.. Demilitarizzare il paese : Fatto Denazificare : in parte fatto uccidendo la guerriglia filo-occidentale e Nazista Quelli che sono ancora vivi verrano giustiziati, interrati, polonio? che fine farà Zelensky?
maurodg65 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 https://www.corriere.it/economia/finanza/22_febbraio_27/sanzioni-contro-russia-sono-atto-guerra-quali-sono-4-obiettivi-quali-3-rischi-707478d4-97a7-11ec-97aa-535db4de4386.shtml Le sanzioni contro la Russia sono un atto di guerra difensiva: quali sono i 4 obiettivi (e quali i 3 rischi) Non dobbiamo sbagliarci. Le misure annunciate sabato sera dagli Stati Uniti, dalla Commissione europea e dai principali Paesi del continente (oltre all’Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna) non sono solo una ritorsione per l’attacco della Russia all’Ucraina. Non sono solo il tentativo di ostacolare le attività di affari degli oligarchi o ridurre il tasso di crescita del Paese in mano a Vladimir Putin. No, sono un atto di guerra. Una guerra difensiva che risponde alla più grave aggressione a uno Stato e ai principi di libertà, democrazia e autodeterminazione mai visto sul suolo europeo dalla fine della seconda guerra mondiale. Solo se si tiene presente questo significato di fondo, si può comprendere quali sono gli obiettivi da raggiungere e le trappole da evitare. Perché questa non dev’essere una ripetizione della seconda guerra mondiale, neanche sul piano finanziario. Allora le potenze alleate, Gran Bretagna e Stati Uniti, dichiararono un embargo totale sulla Germania nazista e il divieto per le banche e banche centrali di tutti i Paesi accettassero oro da essa — dato che il Reichsmark era ormai intoccabile — in operazioni di scambio per materie prime e derrate alimentari. Ma anche mentre accettava rifugiati ebrei in fuga dall’Italia e altri Paesi, la Svizzera continuò ad accettare oro dalla Germania in cambio di materie prime, senza chiedere quale ne fosse la provenienza: anche oro depredato agli ebrei stessi e ai Paesi sottomessi. La guerra durò più a lungo per questo. L’obiettivo delle sanzioni decise ieri dagli occidentali è generare l’opposto di questo scenario. La Russia oggi va paralizzata finanziariamente, le sue banche portate all’insolvenza, il rublo mandato in un avvitamento che genera iperinflazione, l’opinione pubblica e persino gli oligarchi e le élite di regime spostate su posizioni ostili a Putin, che sarà il colpevole ultimo dell’impoverimento del Paese. 1. La paralisi della banca centrale russa Le misure più dirompenti decise ieri dagli Stati Uniti e dagli alleati europei riguardano la banca centrale russa: non potrà più usare le sue consistenti riserve in dollari e in euro per salvare le banche commerciali, che di fatto da domani non riusciranno più a rifinanziare (cioè rimborsare assumendo nuovi debiti, a rotazione continua) la loro esposizione in valuta forte con scadenze di breve termine. Non solo. La banca centrale russa non potrà neppure operare con le modalità che ha disperatamente cercato di praticare in questi ultimi giorni, peraltro senza successo: bussare alle porte delle grandi banche centrali del pianeta, quelle delle valute forti del mondo libero, per chiedere essa stessa operazioni di rifinanziamento in dollari e in euro. Diminuisce così in modo significativo la potenza del principale strumento finanziario con cui Putin aveva preparato la guerra: la costruzione di riserve sovrane, grazie ala vendita di gas e petrolio, stimate dai governi occidentali pari all’equivalente fra 550 e 700 miliardi di dollari. 2. Il colpo alle banche commerciali e il «bank run» in Russia Aumenta invece l’efficacia delle altre sanzioni sulle banche, quelle più importanti del pacchetto varato ieri sera: un certo numero di istituti commerciali russi si vedono proibire l’accesso a operazioni in euro e in dollari e dunque anche il rifinanziamento dei loro debiti in euro e in dollari. Quando la lista sarà resa nota, è molto probabile che risultino incluse le due prime banche del Paese, Sberbank e Vtb (entrambe a controllo pubblico). La prima ha un’esposizione per 350 miliardi di euro, la seconda pari a 214 miliardi di euro (in aggregato, debiti per circa un terzo del prodotto lordo russo). Entrambe venerdì sono crollate in borsa al punto da dimezzare la loro capitalizzazione, ma il crollo proseguirà sicuramente domani. Di fatto quelle banche sono tagliate fuori dai mercati mondiali. La prospettiva già da giorni sta seminando il panico fra gli investitori e i risparmiatori russi, che si sono precipitati a ritirare gli euro e i dollari dalle principali banche del Paese al punto da metterle in grande difficoltà. Ormai è impossibile ottenere valuta estera da una banca russa e con difficoltà si ottengono gli stessi rubli, per il momento. È in corso un vero è proprio «bank run» in Russia, una corsa agli sportelli. Le banche europee a Mosca registrano invece forti afflussi di valuta forte, perché i risparmiatori russi portano i loro patrimoni presso istituti dei quali hanno fiducia che non saranno messi sotto sanzioni. 3. Il rublo e l’iperinflazione Intanto il declassamento del debito russo a «spazzatura» da parte dell’agenzia di rating S&P fa sì che anche oggi valgano di meno anche quei titoli di Stato di Mosca portati in garanzia da tutte le banche russe per ottenere prestiti. Da domattina anche le banche russe non sanzionate dovranno dunque reintegrare le garanzie per mantenere le proprie posizioni: dovranno cioè portare più valori, più titoli obbligazionari a garanzia dei loro debiti nel mondo per non essere costrette a rimborsare subito tutto, oppure fallire. La banca centrale di Mosca sta già reagendo con il solo strumento che le resta: stampare rubli in abbondanza e rifornire i bancomat e gli sportelli bancari con quelli, per cercare di tamponare il «bank run» a Mosca e nelle altre grandi città. Ma l’eccessiva creazione di una moneta ormai intoccabile all’estero può solo farne crollare ancora di più il valore, in un avvitamento che genererà iperinflazione. Il rublo ha già perso oltre l’8% sull’euro e sul dollaro solo negli ultimissimi giorni, ma lunedì crollerà molto di più. 4. I tre rischi: le ritorsioni sul gas, la Cina, la «falla» svizzera Quali sono i rischi? Il più immediato — su cui Gazprom questa mattina ha cercato di rassicurare l’Europa — è che la Russia risponda bloccando le forniture di petrolio e soprattutto di gas al Vecchio continente (queste ultime però le fruttano entrate per circa 50 miliardi di euro all’anno). Per l’Italia sarebbe senz’altro un problema, perché attualmente il Paese ha un’autosufficienza completa di circa 14 settimane senza nuovi arrivi di gas russo, che rappresentano circa il 43% delle importazioni totali della materia prima nel Paese. Però l’aumento del pompaggio dagli altri fornitori (Algeria, Libia, Azerbaigian, Norvegia) e la riattivazione delle centrali a carbone dovrebbe garantire che il Paese possa arrivare almeno fino a luglio senza misure molto significative di riduzione dei consumi. Il secondo rischio è che la Cina corra in soccorso della Russia, diventandone il prestatore internazionale di ultima istanza, di fatto sottomettendo Putin alle proprie condizioni e lanciando una sfida senza precedenti all’Occidente. Si profilerebbe uno scontro di proporzioni storiche, tutto sul piano finanziario, fra mondo libero e grandi dittature del mondo emergente. Ma questo lo si capirà solo nelle prossime settimane. Resta poi di fondamentale importanza che la Svizzera non pratichi lo stesso gioco ambiguo della seconda guerra mondiale, ma si allinei alle misure di Europa e Stati Uniti. I primi segnali sono incoraggianti: nelle ultime ore anche le banche svizzere hanno ricevuto dalle loro autorità una lunga lista di clienti russi ai quali bloccare l’operatività da lunedì. Le reti della finanza internazionale si stringono attorno agli oligarchi del sistema putiniano in tutto il mondo libero. Nel frattempo l’embargo sui semiconduttori, le parti di ricambio degli aerei e i sistemi industriali dell’estrazione petrolifera e metaniera (un’industria, quest’ultima, nella quale l’Italia è forte) mirano a bloccare nel medio e lungo termine la capacità tecnologica della Russia in tutti i settori strategici.
Membro_0014 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 Analisi molto lucida (non mia la riporto….) Questa guerra è nata nel 2014, quando è stato fatto un colpo di stato in Ucraina sostenuto da Stati Uniti (c'era Biden agli esteri e la Clinton alla difesa). Tolsero il Presidente ucraino filo-russo che si rifugiò a Mosca, presero il potere con la forza e piazzarono un governo filo- americano. Dopo il colpo di stato sono subito state emanate delle leggi anti russe. Solo che l'Ucraina è un paese diviso in due, a ovest sono ucraini, nazionalisti e vicini all'Europa, ad est e in Crimea sono russi. La Russia con un colpo di mano si è ripresa la Crimea senza sparare un colpo (perché il 90% sono russi e hanno fatto un referendum). Mentre nelle altre province sono state fatte persecuzioni (multe se parli in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni. Nel 2014 c'è stata la strage di Odessa, ma ne hanno parlato troppo poco in tv. Gli ucraini diedero fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all'incendio furono uccisi a colpi di fucile. Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbas (14.000 morti) ma nessuno nei media occidentali ha approfondito. Poi è arrivato Trump e l'Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava. C'è stato i cessate il fuoco e sono stati fatti gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell'Ucraina come regioni a statuto speciale. Si arriva così all'elezione di Biden, che affermò subito che Putin è un killer e che gliel'avrebbe fatta pagare. Il figlio di Biden, Hunter, ha diversi gasdotti in Ucraina, e affari milionari. Biden ha chiesto l'ingresso nella Nato dell'Ucraina, inaccettabile per la Russia. Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca. Perché sarebbero puntati su Pechino, infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi. Da dicembre è iniziata l'isteria americana sull'inizio della guerra. Hanno pompato Zelensky a bombardare di nuovo il Donbas per riprenderselo promettendogli aiuto militare. Lui ci è cascato. La Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribattevano che l'Ucraina ha il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l'Ucraina e farlo uno stato cuscinetto, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no. Aggiungo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina 14 laboratori che producono armi chimiche, lungo tutto il confine russo. Dunque una minaccia di non solo missili. A questo punto non è difficile comprendere la reazione di Putin, acclamato dalle popolazioni filo-russe del Donbass come un liberatore di quelle zone che non devono essere annesse alla Russia ma rese alla loro libertà dopo i massacri di questi anni. Non esistono buoni e cattivi, ma solo una buona o una cattiva informazione... ( Una delle poche analisi corrette che ho letto)
Martin Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 1 ora fa, vizegraf ha scritto: In tutta questa storia l'unica a guadagnarci sarà la Cina. Costringerà Putin ad addivenire a più miti consigli senza umiliarlo. Qualche commentatore giornalistico ieri diceva che cinesi aspettano che lo zar si rotoli per bene nel vischio, per poi magari offrire una via d'uscita e finire per figurare come "la vera altra superpotenza mondiale affidabile". 1
Schelefetris Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 Niente PornHub in Russia: messaggi di sostegno all’Ucraina al suo posto tra le sanzioni credo che questa sarà quella che colpirà di più e non è una battuta 😉
Velvet Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 38 minuti fa, aldofranci ha scritto: Resta da capire cosa si possa intendere per intervento "da fuori". Ciò che molti auspicano da almeno due giorni, una volta concluso sulla base di azioni scellerate e fuori da ogni diritto internazionale che a Putin era partito il boccino in modo irreversibile: qualcuno dei suoi che gli pianti una pallottola in testa o, meno cruentemente, lo accompagni in una località sperduta e lo fornisca di un cappello alla Napoleone con cui esercitarsi nella Tundra.
vizegraf Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 3 minuti fa, Martin ha scritto: Qualche commentatore giornalistico ieri dicevano che cinesi aspettano che lo zar si rotoli per bene nel vischio, per poi magari offrire una via d'uscita e uscirne come "la vera altra superpotenza mondiale affidabile". Ti ringrazio. Sai com'è, tra chi mi ha detto che mi sono perso qualcosa e chi mi accusa di fare il tifo (per chi poi?), mi ero un po' depresso. Ora almeno sono in compagnia e come è noto ... mal comune ...
maurodg65 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 16 minuti fa, ivantaggi78 ha scritto: (Una delle poche analisi corrette che ho letto) Una delle poche analisi che si sposa con la tua visione della questione sarebbe intellettualmente più onesta come affermazione.
Dima83 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 @ivantaggi78 tutti corretto però: Il governo è stato praticamente eletto quasi all’unanimità, perché il popolo ucraino non armato ha votato così. Nessuno li ha obbligati. Anche perché obbligare milioni di persone mi sembra un po’ complicato. il governo è appoggiato dall’America , anche militarmente. I gruppi nazisti però sono nati internamente e sono anche una branca della politica che da quello che so io influenza anche il comportamento del governo. Da qui le azioni di cui conosciamo nel donbass Questo per dire che la colpa, l’ucraina che vuole vivere libera e all’occidentale , non c’è l’ha. si poteva fare qualcosa , prima dell’escalation , già 8 anni fa , questo sicuramente. La Russia non aveva nessun diritto di prendere le redini della situazione in questo modo.
Robbie Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 1 ora fa, Audio_Max ha scritto: Molti studiosi e cremlinologi sostengono che negli ultimi due anni sia andato in paranoia totale. Il covid ha fatto male a tanti
UpTo11 Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 Mi ha molto sorpreso il fatto che in tanti, anche tra gli stessi ucraini, non credevano che sarebbe successo davvero. Per me era chiaro da parecchio che era solo questione di tempo. Nella suo delirio Vlad non si è nemmeno preoccupato di farla bene la messinscena. Anzi, credo che l'abbia appositamente messa su posticcia, per dimostrare al mondo che lui fa quello che vuole. Il punto cruciale secondo me è: quali sono le sue reali condizioni di salute mentale? Solo chi gli sta attorno, da tempo, può saperlo. Per questo secondo me si dovrebbe cercare di mandare messaggi in tal senso a chi gli sta attorno e potrebbe farci il favore di levarcelo dai coglionski, anche facendo leva sulle loro ambizioni. Certo non è affatto detto che un eventuale sostituto sia migliore, anche considerando le personcine che lo circondano. Ma se quello che tiene i polpastrelli sui bottoni dei missili in questo momento è un totale squilibrato non vedo molte altre soluzioni. Oltre alle sanzioni e alle altre misure che molti paesi stanno adottando in questi giorni, ci vorrebbe una dichiarazione congiunta per chiedere al parlamento, ai vertici delle forze armate e di sicurezza e ai ministri russi, garanzie sulle condizioni di salute mentale di chi ha il bottone dei loro missili e sull'esistenza di meccanismi per la sua esautorazione nel caso questa venisse meno. Sottolineando a futuro vantaggio di tutti.
78 giri Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 @maurodg65 quello che riporta @ivantaggi78forse "qualcosa di vero c'è (e tu lo sai perché?)" se veramente vogliamo analizzare la questione da un punto di vista oggettivo. Al di là della ovvia condanna dell'azione militare, che NON ha giustificazioni, ho la vaga impressione che l'occidente su certe questioni certe volte sia un po' strabico e certe altre faccia lo struzzo. Avvertenza: se qualcuno mi dà del "maglioncino rosso", dato che l'unico rosso che tollero è quello della Ferrari e della Ducati, lo sfido a duello!
extermination Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 1 ora fa, aldofranci ha scritto: No non lo sono affatto, ci sono responsabilità eclatanti dell'Occidente Zelensky presidente - eletto democraticamente- con oltre il 70% dei voti. l' Europa è intervenuta per difendere la democrazia di un paese sovrano.
keres Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 Aspettiamo domani l'esito di questi colloqui, son pessimista. Credo che Vlad abbia pochi giorni di vita, a causa dei suoi, una mia idea chiaramente.
max Inviato 27 Febbraio 2022 Inviato 27 Febbraio 2022 8 minuti fa, 78 giri ha scritto: se qualcuno mi dà del "maglioncino rosso", ti quoto solo per commentare la definizione che hai riportato...... il maglioncino a me pare di altro colore, magari milanista vista la comune avversione ai principi democratici ... poi imho che in questa situazione il rosso prevalga sul nero è tutto da dimostrare, vedrei più assonanze con il regime zarista che con l'unione sovietica anche se il risultato finale probabilmente non cambia
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