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La questione ucraina


newton

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Intervento che condivido al 100%:

 

 

La Guerra di Putin è segno di debolezza del suo regime (J.P. Darnis)

 

(...)

 

La Russia oscilla fra un’interpretazione ultranazionalista della propria storia e una teoria dell’occidente nemico, due elementi che si scontrano con la realtà dei fatti ma anche con il buon senso. La storia del Novecento, e non soltanto, ci ha insegnato a diffidare di queste visioni che sono sempre finite male per chi le ha adoperate. Il regime russo pagherà probabilmente a caro prezzo questo errore di interpretazione, perché una tale dissonanza cognitiva non può che ampliare le falle nel consenso interno. Come la guerra in Afghanistan aveva contribuito alla fine dell’Unione Sovietica, il conflitto in Ucraina rappresenta anche un segno dello strutturale indebolimento del regime putiniano. Se fino ad oggi gli Ucraini potevano accomodarsi di una realtà politica mista, anche con alcuni compromessi con l’endemica corruzione, la guerra farà sicuramente progredire l’idea riformista e democratica, con un meccanismo paragonabile alla disfatta dei regimi collaborazionisti durante la seconda guerra mondiale.

 

(...) Al di là del legittimo dibattito sulla nostra riluttanza ad usare gli strumenti della potenza o ad acquisirne nuovi al livello europeo, l’invasione dell’Ucraina sta producendo una serie di effetti sull’Unione. Si è già ampliamento commentato sull’unità ritrovata del campo occidentale, con una Nato compatta e che ritrova la sua ragion d’essere di fronte al nemico russo. Ma soprattutto dobbiamo constatare che di fronte alla minaccia le posizioni dei vari paesi, ma anche della società europea nel suo insieme, stanno esprimendo una visione comune.

 

Dopo gli anni del sovranismo e delle fantasie nazionaliste, la crisi del Covid aveva già costituito un concreto scenario di difficoltà nella quale sia l’effettiva solidarietà che la solidità delle istituzioni dell’Unione era emersa con forza. Oggi l’aggressione Russa crea, a nostro malgrado, un ulteriore senso di comunanza per fronteggiare il nemico, il ché sia mette a tacere gli alfieri del relativismo filorusso antioccidentale, ma permette anche di pensare a una serie di meccanismi comuni a sostegno dell’economia, includendo forme di trattamento comunitario dell’approvvigionamento energetico. Come nella crisi finanziaria del 2008, e nella pandemia del 2020, la crisi ucraina rappresenta già un concreto scenario di approfondimento dell’integrazione. E dobbiamo ribadire il paradosso dell’assoluta svista russa. Una Russia che disdegna a tal punto l’Europa, percepita come fragile, che crea con le sue azioni le condizioni e l’ulteriore consenso politico per assicurarne il progresso e il rafforzamento. Tutto questo pagato al caro prezzo dell'orrore della guerra, un passaggio che tutte le donne e uomini di buona volontà avrebbero voluto evitare.

 

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7 ore fa, appecundria ha scritto:

io non sono ottimista

L'ultimo romanzo di Ken Follet (leggetelo) ci fa vedere quanto sia facile una escalation nucleare. Non spoilero e non dico come va a finire.

Speriamo nel buon senso di chi circonda questi pazzoidi e che le escalation restino sempre temi da film e romanzi. 

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@keres Si aspettano che accettino (di fronte all'arma fine di mondo) la loro proposta di rendere l'Ucraina uno stato fantoccio e fintamente "neutrale" simile alla Bielorussia.

Ma forse non capiscono che l'asticella ormai è spostata di qualche metro più in alto.


Spero di sbagliarmi ma credo siano negoziati finiti in partenza.

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 vogliamo parlare dei nostri filo putiniani più o meno camuffati? Ieri leggevo le dichiarazioni di Salvini, ovverosia la guerra è brutta e Putin ha gravemente sbagliato  ma però meglio non ricorrere a sanzioni pesanti e neppure all'invio di armi letali (?!) alla resistenza ucraina. Tradotto: si beh Putin avrà anche sbagliato, ma, insomma, oramai lasciamolo finire in santa pace quello che ha iniziato, cribbio. Credo sia una sostanziale ammissione di quello che già si sapeva, ovverosia la Lega scelta, a suon di rubli, come il partito quinta colonna della Russia in Italia, spero che prima o poi spero si indagherà seriamente su questa cosa. Penso che nessun politico italiano mi faccia schifo come lui, manco la Meloni, che almeno è più coerente.

  • Melius 1
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un punto di incontro sulla mediazione potrebbe essere la messa al bando del battaglione Azov in quanto responsabile degli eccidi in donbass.
l'ucraina non è un governo verginello se la vogliamo dire tutta
questa organizzazione di neonazisti dal 2014 ha epurato molti russi nelle regioni separatiste con il benestare del governo avendoli messi sotto controllo del ministrero degli esteri....e pare addestrati da personale nato.
non giustifico certo lo psicopatico di mosca...però la situazione non è proprio come la si dipinge in occidente

speriamo basti, ma non credo.

  • Melius 2
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