gianventu Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 "Le forze missilistiche strategiche, le flotte Nord e Pacifica, il comando dell'aviazione a lungo raggio, hanno assunto lo stato di combattimento con personale rinforzato". Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa russo, secondo Interfax.
audio2 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 me lo spiegate anche a me cosa avrebbe fatto di particolare e strano e nascosto zelezny, cioè a parte la sequela di cappellate diplomatiche, i neo nazisti e i crimini del donbass ? 2
lampo65 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 @Dima83 Se è tradotta bene, non ci si aspetterebbe un ammissione del genere, che gli frega di parlarne adesso ?
Dima83 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 Adesso, lampo65 ha scritto: Se è tradotta bene, non ci si aspetterebbe un ammissione del genere, che gli frega di parlarne adesso ? Me lo sono chiesto anche io la notifizia è di Sky TG24 e fino adesso non mi pare abbia riportato notizie false
Questo è un messaggio popolare. wow Inviato 28 Febbraio 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Febbraio 2022 Le due guerre del Cremlino di Ezio Mauro Ci sono due guerre in corso sulla linea del Dnepr, il fiume della Storia che sta diventando la nuova frontiera tra Est e Ovest. La prima è una guerra di carne, sangue e terra come i conflitti classici del Novecento, con la città di Kiev che prova a resistere intrappolando nei boschi e nei tweet la potenza dei suoi aggressori, all’assalto del cuore dell’Ucraina. La seconda è la guerra alla democrazia che è la prima vera battaglia del secolo nuovo e promette di ridisegnarlo nei suoi equilibri, nella sua gerarchia e nei suoi valori, non soltanto nei suoi confini, perché è un conflitto di idee e di identità, che ha per posta l’egemonia culturale del nuovo mondo. Nel primo caso, sono contrapposte la Russia e l’Ucraina. Nel secondo la Russia e l’Occidente, perché Putin in realtà con le sue truppe uscite dalle caserme sta cercando nei vicoli di Kiev l’anima dell’Europa. Tutto questo accade perché la Storia si è spezzata. Improvvisamente non c’è più un racconto unico del mondo, condiviso e accettato dai vincitori e dai vinti dei vecchi conflitti, dai premiati e dagli sconfitti della globalizzazione, dai superstiti delle crisi che abbiamo attraversato: tutti con la loro legittima lettura particolare degli eventi, ma tutti tenuti dentro la cornice generale di una vicenda comune in cui ci siamo riconosciuti, accettando la moralità politica del suo percorso, pur tra tante contraddizioni e frequenti infedeltà. Il Novecento dopo aver dischiuso proprio qui in Europa l’orrore di due guerre mondiali ha regolato i conti con le due pretese totalitarie che aveva generato, la lezione del conflitto e l’ambizione della pace hanno faticosamente realizzato un sistema di garanzia internazionale e un meccanismo di regolazione delle tensioni tra i Paesi, la tecnologia e la paura hanno trasformato la potenza atomica di distruzione in deterrenza, la politica ha sorvegliato i nazionalismi costruendo in Europa un’Unione col compito di radunare la Storia e la civiltà del continente trasformandola in autorità e identità. La cifra unificante di questo processo è la democrazia, infine unica religione civile superstite dopo la morte delle ideologie, riconosciuta come valore supremo ovunque, praticata con ambiguità in più di una capitale, in contraddizione con se stessa nella prova delle crisi, insidiata dalla scorciatoia semplificatrice del populismo, svuotata dagli abusi del moderno autoritarismo: e tuttavia punto di riferimento comune, principio ispiratore e regolatore non solo della politica, ma della vita sociale. Potremmo dire che la democrazia dei diritti e la democrazia delle istituzioni, insieme con lo Stato di diritto e la legalità internazionale è la vera natura del patto di civiltà che lega l’Europa, gli Stati Uniti, Israele e il Giappone in una cultura comune, che chiamiamo Occidente. In questi lunghi decenni di pace, questo impegno è stato talvolta travisato, mistificato e anche tradito, ma non rinnegato. Faticosamente, ha rappresentato il codice condiviso di interpretazione del bene e del male nella modernità e nella quotidianità, della declinazione del progresso civile nel rispetto della giustizia e della libertà. Com’è evidente la scelta della democrazia e la sua pratica è appunto un’espressione di libertà, ma è soprattutto un vincolo: agli egoismi, all’irresponsabilità, all’abuso e al sopruso, alla dismisura e allo squilibrio, alla potestà della forza. Abbiamo creduto che questi valori potessero diventare universali, in un atto di fede. Abbiamo pensato di esportarli con le armi, in un gesto di superbia. Siamo stati testimoni incoerenti, e tuttavia testardi nel credere alla democrazia: perché noi siamo questo, o non siamo nulla. Oggi la guerra portata da uno Stato sovrano contro e dentro un altro Stato sovrano attraversa e sgretola tutta questa impalcatura, infrange il diritto internazionale, violenta la sovranità nazionale, fa saltare quei vincoli reciproci, nega il diritto del popolo ucraino di scegliere il suo destino, svuota di qualsiasi autorità l’Onu, infrange la mappa del mondo disegnata a Jalta, rompe la sacralità del confine. Ecco perché questa guerra non è una partita a due, ma coinvolge già il mondo, proprio in quanto sconvolge l’ordine mondiale mentre lo nega, precipitandolo nel buio. A Kiev si apre un’era incognita, senza più regole, senza un riferimento comune, un unico criterio di giudizio. Da oggi ognuno decide cos’è bene o cos’è male, la forza diventa la nuova misura, nella guerra russo-ucraina scompaiono il diritto e i diritti, l’Europa non ha più un codice. È precisamente questo che innesca la seconda guerra, tra Mosca e l’Occidente. Putin ci sta restituendo la consuetudine della democrazia (nel suo Paese deformata da democratura) dicendoci tenetevela, è roba vostra, non l’accettiamo come pratica perché è inefficiente rispetto alla potestà suprema e assoluta dell’autocrazia, ma soprattutto la rifiutiamo come canone planetario di valutazione di quel che è giusto e di quel che è sbagliato. Sta respingendo l’universale in cui noi crediamo riducendolo a occidentale, sta svalutando l’assoluto a relativo. Ciò che il leader del Cremlino con l’invasione dell’Ucraina ci manda a dire è che non c’è più un unico sistema di credenze in Europa, perché la forza vale quanto e più del diritto, la regola è annullata dal colpo di mano, i diritti non reggono davanti ai tank. In sostanza Putin ripropone un’altra volta l’eresia orientale, notificando all’Occidente che la democrazia non è un valore generale e perpetuo, ma soltanto l’ideologia temporanea, faticosa e disarmata dei “vecchi credenti” in una parte limitata del mondo. Dietro l’offesa della guerra c’è in realtà l’istinto di difesa dell’aggressore, la sua paura. Oggi come ieri, infatti, la democrazia con tutte le sue difficoltà rappresenta per il potere russo il principio di contraddizione, ciò da cui il Cremlino si sente minacciato ben più che dalla Nato: dentro il Paese e fuori. Per questo l’opposizione russa è stata rasa al suolo prima di dare il via ai piani operativi di invasione, e Navalny è in carcere. Putin ha calcolato i rapporti di forza, ma non può misurare gli effetti di una guerra prolungata sulla sua popolazione, dove la radicalità del conflitto può addirittura suscitare un embrione di opinione pubblica. Ecco perché ha bisogno di giocare nel teatro ucraino la carta del secondo decisivo conflitto, la battaglia ideale contro la democrazia. Questa guerra è già in corso: l’Occidente lo sa? 4
qzndq3 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 1 ora fa, criMan ha scritto: ha detto Soloviev durante il suo programma. «Mi era stato detto che l'Europa è una cittadella dei diritti, che tutto è permesso, questo è quello che hanno detto». Idiota.
Velvet Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 1 minuto fa, wow ha scritto: Putin ha calcolato i rapporti di forza, Li ha calcolati bene? Secondo me aveva finito il nastro della Divisumma.
maurodg65 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 4 minuti fa, audio2 ha scritto: me lo spiegate anche a me cosa avrebbe fatto di particolare e strano e nascosto zelezny, cioè a parte la sequela di cappellate diplomatiche, i neo nazisti e i crimini del donbass ? Vorrei capirlo anch’io.
qzndq3 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 1 ora fa, OLIVER10 ha scritto: comunque sentire la Von der Leyen invitare l'ucraina nella nato il giorno prima dei trattati è da idioti veramente. ma chi ce l'ha messa questa ? Cosa ti inventi??? La VDL non c'entra nulla con la Nato 😉
wow Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 2 minuti fa, Velvet ha scritto: Li ha calcolati bene? Secondo me aveva finito il nastro della Divisumma. Guarda che è un articolo di una lucidità spaventosa.
keres Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 1 minuto fa, maurodg65 ha scritto: Vorrei capirlo anch’io In realtà Zelensky e' un agente russo in incognito. 🙂 @appecundria cosa sospetti?
wow Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 13 minuti fa, appecundria ha scritto: Col senno di poi abbiamo capito che aveva ragione il PD e che per un soffio non abbiamo inguaiato il Paese consegnandolo ad oscuri personaggi manovrati da una potenza ostile. Giusto per trarre le logiche conseguenze. A riciao. Innanzi tutto vorrei continuare a leggerti su questo thread, poi ti chiederei di essere più esplicito perché secondo me stai affermando una grande verità ...
qzndq3 Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 30 minuti fa, Dima83 ha scritto: Oligarca Deripaska: porre fine a capitalismo di stato russo E' arrivato il momento di porre fine al "capitalismo di stato" in Russia. Lo ha detto l'oligarca Oleg Deripaska, molto vicino al presidente russo Vladimir Putin. Azz... eppur si muove...
Velvet Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 6 minuti fa, wow ha scritto: Guarda che è un articolo di una lucidità spaventosa. Non lo nego. Ma non aggiunge molto alla lettura dei fatti effettuata finora: -in Russia c'è una dittatura autocratica che segue regole sue lontane da quelle democratiche. Dato acquisito da mo' (uno che da lustri manda in giro ad ammazzare oppositori a colpi di veleno cos'altro dovrebbe essere?). Non mi pare una gran scoperta. - la forza vale più del diritto: Ok, ma poi devi anche saper usarla e soprattutto dimostrare di averla fino in fondo. Putin lo farà e ne avrà la possibilità? L'occidente sa di essere in guerra contro il male che vorrebbe distruggere la democrazia? Mi pare che in questa settimana se ne sia finalmente accorto (noi compresi, ed anche Ezio Mauro probabilmente) e si sia ricompattato in modo prima impensabile in quella direzione.
wow Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 Salvini stregato da Mosca di Sebastiano Messina Salvini rompe il fronte italiano e avverte Draghi: non voglio che siano inviate «armi letali» all’Ucraina, «e comunque non in mio nome». Ricordando le teatrali scenate del capo leghista sul lockdown, sulle mascherine, sui vaccini e sul Green Pass, nessuno oggi si stupisce davvero. Conosciamo il personaggio. Sappiamo anche come vanno a finire i suoi ultimatum. Ma quella di ieri non è una delle tante mosse acchiappavoti di un leader nazionalpopulista. È una scelta di campo, in quello che Ursula von der Leyen ha giustamente definito «un momento spartiacque» per il mondo libero. Ed è, purtroppo, la scelta sbagliata. Che fino a ieri Salvini sia stato - dopo Berlusconi - il più fedele e appassionato sostenitore di Vladimir Putin in Italia, lo ricordiamo tutti. Non abbiamo dimenticato i suoi viaggi della speranza a Mosca, le sue sperticate lodi all’amico russo («Scambierei due Mattarella con mezzo Putin», «Preferisco Putin all’Europa», «Con Putin in Italia staremmo meglio», eccetera), la sua imbarazzante resistenza alle sanzioni dopo l’invasione («Sono l’ultima delle soluzioni») e la sua difesa d’ufficio della Russia contro l’esclusione dal sistema Swift, perché «rischiamo di lasciare milioni di italiani al freddo e al buio». Ma oggi, con il suo no a ogni aiuto concreto a un Paese che rischia di essere schiacciato da un invasore terribilmente più forte, il segretario della Lega rivela di non essere un leader affidabile nella difesa dei due valori sacri per l’Occidente, la libertà e la democrazia, e perde sulla scena internazionale la sua residua credibilità di aspirante premier. L’invasione russa di una nazione sovrana è infatti, come ha detto Mario Draghi dopo il vertice Nato di venerdì, «la più grave minaccia alla sicurezza euro-atlantica da decenni e soprattutto alla nostra democrazia e alla nostra libertà». Una provocazione così inquietante da convincere all’invio di lanciarazzi anticarro e missili antiaerei la Francia di Macron e la Germania del socialdemocratico Scholz, e poi l’Olanda, il Belgio, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e persino la Svezia, che non inviava armamenti a un Paese in guerra dal 1939, quando Stalin invase la Finlandia. L’Italia ha fatto la sua scelta. «Siamo pronti a fare la nostra parte», ha detto Draghi al vertice Nato, informando il coraggioso presidente Zelensky che il nostro Paese fornirà all’Ucraina «assistenza per difendersi». E purtroppo in una guerra l’«assistenza» si può dare in un solo modo: con le armi. Ma ora Salvini dice che no, non bisogna inviare armamenti. I carri armati del suo amico Putin sono alle porte di Kiev, i missili piovono sulle case degli ucraini e lui il leader di uno dei maggiori partiti italiani - se la cava dicendo che «è fondamentale non smettere di pregare», anche se poi precisa con un’ambigua dichiarazione di avere «piena fiducia in Draghi per fermare con ogni intervento e aiuto necessario, l’aggressione russa». Ma questo è davvero «un momento spartiacque». Oggi il governo approverà il decreto legge sugli aiuti all’Ucraina: se i suoi ministri seguiranno Sal vini sulla sciagurata linea del no alle armi, la Lega porterà la responsabilità di una rottura non con Draghi ma con l’Europa e con l’Occidente. Una rottura che la porterà inequivocabilmente dalla parte sbagliata. E stavolta nessuno lo dimenticherà.
Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 28 Febbraio 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 28 Febbraio 2022 Più che stregato Salvini è profumatamente pagato in rubli. Una volta i traditori in tempo di guerra facevano una brutta fine, mentre qua c'è chi il puffone se lo tiene caldo caldo. Bisogna tenere memoria di certe cose. 3
wow Inviato 28 Febbraio 2022 Inviato 28 Febbraio 2022 6 minuti fa, Velvet ha scritto: Non lo nego. Non lo neghi tu, ma ascoltando e leggendo opinioni, c'è gente che soffermandosi su dettagli di vecchia geopolitica, impelagandosi nei soliti sensi di colpa, fermandosi all'ammirazione della mascella dell'uomo solo al comando, ancora non ha compreso il significato di questo momento storico. E' una chiamata alle armi. 2
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