maurodg65 Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 10 ore fa, senek65 ha scritto: Che non son certo colpa degli Ucraini Però anche tu non suggerire che adesso sfrutteranno anche questa tra le altre. 😄😉
Jack Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 « La Russia chiede che l'Ucraina cessi l'azione militare, modifichi la sua costituzione per sancire la neutralità, riconosca la Crimea come territorio russo e le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Reuters lunedì mattina. Peskov ha detto all'agenzia britannica che Mosca ha informato il governo ucraino di essere pronta ad interrompere la sua azione militare "immediatamente" qualora Kiev "accetti le condizioni". La dichiarazione dello stretto collaboratore di Putin è la dichiarazione russa più esplicita fatta finora dal Cremlino per fermare quella che Putin ha definito un'"operazione militare speciale" in Ucraina, giunta ormai al suo 12esimo giorno. Secondo il portavoce, il governo di Kiev "è a conoscenza delle condizioni", in quanto gli è stato che "tutto questo può essere fermato in un momento". Sulla questione della neutralità, per Peskov "dovrebbero apportare modifiche alla costituzione in cui viene specificato che l'Ucraina rifiuta qualsiasi obiettivo per entrare in qualsiasi blocco. Questo è possibile solo apportando modifiche alla costituzione". Il portavoce del Cremlino ha poi ribadito che la Russia "non sta cercando di avanzare ulteriori rivendicazioni territoriali sull'Ucraina". "Stiamo davvero finendo la smilitarizzazione dell'Ucraina. La finiremo. Ma la cosa principale è che l'Ucraina cessi la sua azione militare. Dovrebbero fermare la loro azione militare e poi nessuno sparerà", ha detto. "Abbiamo anche parlato di come Kiev debba riconoscere la Crimea come territorio russo e le province di Donetsk e Lugansk come Stati indipendenti a tutti gli effetto. E questo è tutto. Poi tutti si fermerà in un momento", ha ribadito Peskov all'agenzia di stampa »
Panurge Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 Se entro 30 gg dall'inizio operazioni non chiudono in modo vendibile come vittoria è sconfitta di fatto vista la sproporzione dei mezzi a disposizione ed attestato di esercito buono per bombardare i disarmati (Siria), speriamo trovino un accordo rapidamente o può solo peggiorare. 2
briandinazareth Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 molto credibili i russi mentre continuano a bombardare i civili in evacuazione... e sarebbero gli ucraini a dover fermare le operazioni belliche! come se fossero loro ad aver invaso... non si sono fermati neppure per i corridoi umanitari. e devono pure farsi scrivere la costituzione da putin. è fantastico se non fosse tragico... ma poi, quanti italiani abboccano alla propaganda di putin? vedo un sacco di gente che ripete a pappagallo le veline russe... non pensavo che la propaganda stile sputnik avesse avuto un così grande successo.
appecundria Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 8 minuti fa, Jack ha scritto: La Russia chiede che l'Ucraina cessi l'azione militare Sarebbe a dire la resa senza condizioni. Come è buono Putin.
davenrk Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 Non c'è possibilità che Putin lasci l'Ucraina, nessuna. Per fermarli bisogna lasciargli l'Ucraina, si salverebbero migliaia di vite umane.
briandinazareth Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 Adesso, davenrk ha scritto: Non c'è possibilità che Putin lasci l'Ucraina, nessuna. Per fermarli bisogna lasciargli l'Ucraina. bisogna però convincere gli ucraini che debbono farsi conquistare e comandare da un fantoccio di mosca. e pure farsi riscrivere la costituzione...
luckyjopc Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 La Cina è uscita allo scoperto. Abbastanza inquietanti le parole del portavoce del ministro degli esteri. Credo che non si possa andare avanti nel muro contro muro, non potendosi sfuggire alla alternativa di cottura a fuoco lento dell’Ucraina o intervento della nato con seguente conflitto mondiale. nei prossimi anni poi l’Occidente europeo dovrà rivedere la sua politica energetica e militare. Cessare se necessario di fare affari anche con la Cina
wow Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 I razzi forniti dall’Occidente decimano l’armata russa di Gianluca Di Feo - La Repubblica I generali russi non si fermano e mandano le loro truppe all’attacco in tutte le direzioni, da Kiev al Mar Nero. Sul campo si vedono altri soldati e altri mezzi gettati nella mischia per sfondare le difese ucraine: sembrano unità nuove, che forse hanno rimpiazzato quelle provate dai combattimenti. Ovunque l’avanzata segna piccoli passi avanti, sostenuti dai massicci bombardamenti aerei sulle città assediate. Ma questi successi rischiano di essere effimeri, perché la resistenza colpisce alle spalle delle avanguardie e infligge danni spaventosi all’esercito di Mosca. La situazione è testimoniata dalle immagini filmate a Myrhorod, una località a ottanta chilometri dal fiume Dnepr: nessuno pensava che gli invasori fossero arrivati così lontano. La squadra di carri armati russi però è rimasta senza carburante ed è stata abbandonata in un bosco. La regione tra Karkhiv e Sumy si è trasformata in un incubo per la 41ma armata, bersagliata senza sosta dagli agguati ucraini: sono azioni coordinate di fanti, razzi e blindati che decimano le colonne e poi scompaiono. Interi convogli di camion e cisterne vengono carbonizzati da plotoni spuntati dai boschi, lasciando senza rifornimenti la prima linea. Ieri lì sarebbe stato ucciso il generale Valery Gerasimov, il secondo alto ufficiale ammazzato in quell’area. I missili terra-aria Stinger e quelli anti-tank Javelin stanno diventando i protagonisti del conflitto: impediscono agli elicotteri russi gli interventi ravvicinati e fanno strage dei cingolati. Una stima neutrale sostiene che siano già stati distrutti 900 mezzi, tra camion e veicoli corazzati, e il Pentagono ritiene che sia andato in fiamme il 5 per cento dell’arsenale schierato da Mosca in Ucraina. Un bilancio destinato ad aggravarsi perché stanno venendo distribuiti i 17 mila razzi controcarro forniti finora dai Paesi occidentali: il loro arrivo al fronte rende sempre più forte la resistenza e può aumentare esponenzialmente i caduti. Ogni volontario e ogni recluta con quelle armi diventano capaci di sbaragliare un semovente. Allo stesso tempo, anche i reparti di Kiev stanno vedendo ridursi le dotazioni di sistemi sofisticati, soprattutto semoventi contraerei e tank, e accusano i colpi subiti dalle brigate scelte impegnate nella lotta contro l’esercito più potente d’Europa. Siamo davanti a quella che i manuali chiamano “guerra d’attrito”: un mostro che divora uomini e macchine, nel tentativo di logorare le forze dell’avversario. Come nelle carneficine della Prima Guerra Mondiale, nelle trincee del Carso o di Verdun: vince chi ha più riserve da mandare all’assalto e soprattutto chi riesce a sostenere il morale delle truppe. Sulla carta, la Russia è superiore ma soldati e ufficiali cominciano a chiedersi perché invece dell’operazione di pace annunciata da Putin sono finiti in un massacro. Mentre la determinazione degli ucraini continua a crescere. E il peso della strage inizia a farsi insostenibile per il Cremlino, che rischia di esaurire le risorse della sua armata. Le aperture verso tregue e negoziati di queste ore nascono anche dalla realtà sul terreno, dove le soluzioni militari paiono sempre più remote. I generali di Mosca cercano di piegare la resistenza delle città con i bombardamenti dal cielo: come in Siria i Sukhoi sganciano grappoli di ordigni da 4mila metri di altezza, dove gli Stinger non riescono ad arrivare, e radono al suolo le periferie delle città assediate. Succede ovunque ma soprattutto a Karkhiv, a Sumy, a Chernihiv: secondo l’Onu ci sono già 471 civili morti e 861 feriti. La strategia è quella sovietica: circondare i contingenti nemici, tagliando i rifornimenti, poi andare all’attacco diretto sotto la copertura di aerei e cannoni. Ci stanno provando in tutto il territorio a est del fiume Dnepr, senza prenderne il controllo. Sul fronte del Mare Nero l’offensiva sta assumendo una direttrice che sembra confermare l’obiettivo di unire la Crimea alla Transnistria, l’enclave filorussa in Moldavia: Odessa si ritroverebbe chiusa in una sacca, sotto il tiro della flotta di Mosca. Un’altra avanzata procede lungo le rive del Dnepr verso nord: marcia su un’altra grande centrale elettrica e in prospettiva verso Dnipro, la terza città del Paese. A Mariupol, sul Mare di Azov, i combattimenti non si fermano: i legionari neri della brigata Azov si confrontano casa per casa con i marines russi. Per la prima volta, nelle zone occupate sono stati fotografati i rastrellamenti di “esponenti nazionalisti”, prelevati di notte dai miliziani agli ordini del Cremlino: l’inizio della pulizia etnica. La battaglia più sanguinosa è quella per la capitale. I russi sono terrorizzati dalle imboscate e sparano su tutto quello che incontrano. Ieri il paesone di Makariv è stato devastato dai tiri reciproci di razzi, poi i tank sono penetrati tra i condomini e hanno sbarrato l’autostrada per la Polonia: un tentativo di fermare il flusso di nuove armi. La pressione ormai avviene su tre lati, con un accumulo di parà e mezzi corazzati: si calcola che 18 gruppi tattici mobili stiano combattendo alle porte di Kiev. La difesa reagisce con ogni strumento e usa con abilità i droni: sia quelli TB2 forniti dalla Turchia, che sfuggono ai radar e lanciano missili con precisione; sia quelli commerciali, sfruttati per dirigere il fuoco dei cannoni. In mezzo a questi scontri ci sono decine di migliaia di donne, bambini e anziani senza un rifugio sicuro.
ferdydurke Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 1 minuto fa, davenrk ha scritto: Non c'è possibilità che Putin lasci l'Ucraina, nessuna. Per fermarli bisogna lasciargli l'Ucraina, si salverebbero migliaia di vite umane. Infatti personalmente non difendo assolutamente Putin e ho ben presente che è un dittatore sanguinario e probabilmente psicopatico, quello però che nell'immediato conta è essere realistici e salvare la popolazione da ulteriori sacrifici. La guerra di Zelensky è persa, resistere fino alla fine è inutile e provocherebbe solo un aggravamento della catastrofe in corso. L'Ucraina potrà essere un paese neutrale con altri…il Donbass, anche secondo gli accordi di Minsk del 2014 sarebbe dovuto comunque entrare nella sfera di influenza Russa e la Crimea in ogni caso è già occupata e sarebbe complicato far sloggiare i Russi
Panurge Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 4 minuti fa, wow ha scritto: Interi convogli di camion e cisterne vengono carbonizzati da plotoni spuntati dai boschi, lasciando senza rifornimenti la prima linea. Mi ricorda qualcosa 1
qzndq3 Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 27 minuti fa, Jack ha scritto: La Russia chiede che l'Ucraina ..... modifichi la sua costituzione Invadiamo la Svizzera e pretendiamo che modifichi la costituzione... 🤣 29 minuti fa, Jack ha scritto: La Russia chiede che l'Ucraina cessi l'azione militare Veramente è la Russia che ha invaso e che continua a bombardare l'Ucraina e non il contrario 1
criMan Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 26 minuti fa, Panurge ha scritto: Se entro 30 gg dall'inizio operazioni non chiudono in modo vendibile come vittoria è sconfitta di fatto vista la sproporzione dei mezzi a disposizione ed attestato di esercito buono per bombardare i disarmati (Siria), speriamo trovino un accordo rapidamente o può solo peggiorare. a conferma di quello che hai scritto e' di ieri sera una dichiarazione di alti componenti della CIA ammericana che sono preoccupati per l'allungarsi del conflitto. Piu' dura e piu' e' una figuraccia dell'esercito russo contro una popolazione ucraina praticamente non attrezza in confronto a loro. Piu' dura e piu' l'umiliazione del dittatore sarebbe tale da portarlo a fare gesti estremi per le figuraccia. Pero' a questo punto mi chiedo perche' vogliano armare con arei l'Ucraina. Forse per forzare la mano al dittatore putin a trovare un qualche accordo.. chissa'.
briandinazareth Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 Adesso, criMan ha scritto: Pero' a questo punto mi chiedo perche' vogliano armare con arei l'Ucraina. gli americani non lo vorrebbero, da quello che si capisce è la polonia che procederebbe di sua sponte. la questione è chiara: gli aerei russi, smontati dagli stinger, stanno cominciando con i bombardamenti alla cieca, ovvero lanciano da altezze elevate oltre il raggio dei missili terra-aria. questo significa colpire ancor più indiscriminatamente la popolazione.
qzndq3 Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 6 minuti fa, ferdydurke ha scritto: il Donbass, anche secondo gli accordi di Minsk del 2014 sarebbe dovuto comunque entrare nella sfera di influenza Russa e la Crimea in ogni caso è già occupata e sarebbe complicato far sloggiare i Russi Veramente chi si è fatto i fatti propri fregandosene del memorandum di Budapest è stata proprio la Russia invadendo la Crimea. 😉 E temo non si fermerà: 11 minuti fa, wow ha scritto: Sul fronte del Mare Nero l’offensiva sta assumendo una direttrice che sembra confermare l’obiettivo di unire la Crimea alla Transnistria Inoltre: 12 minuti fa, wow ha scritto: Per la prima volta, nelle zone occupate sono stati fotografati i rastrellamenti di “esponenti nazionalisti”, prelevati di notte dai miliziani agli ordini del Cremlino: l’inizio della pulizia etnica. E si chiede agli Ucraini di arrendersi?
Panurge Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 4 minuti fa, briandinazareth ha scritto: stanno cominciando con i bombardamenti alla cieca, le armi "intelligenti" costano cifre enormi e con un budget che è 1/12 di quello americano non si può far tutto, secondo me questa campagna militare sta rendendo evidenti alcune magagne della macchina russa, gli esperti dicono logistica pessima per esempio (la logistica era il punto forte di Prinz Eugen già nel 700)
Jack Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 @qzndq3 ma lo dici a me? scrivi al ministro degli esteri russo, hai visto mai che ti dia retta
wow Inviato 9 Marzo 2022 Inviato 9 Marzo 2022 Pechino tende la mano “D’intesa con l’Europa lavoriamo per la pace” dai nostri corrispondenti Anais Ginori e Gianluca Modolo PARIGI-PECHINO – «L’attuale situazione in Ucraina è preoccupante e la Cina è profondamente addolorata dallo scoppio della guerra, di nuovo, sul continente europeo. La cosa urgente al momento è di evitare che la situazione si intensifichi o vada fuori controllo. Pechino elogia gli sforzi di mediazione di Parigi e Berlino sull’Ucraina. La Cina rimarrà in comunicazione e coordinamento con Francia, Germania e Ue e, alla luce delle esigenze delle parti coinvolte, lavorerà attivamente insieme alla comunità internazionale. Dobbiamo sostenere insieme i colloqui di pace e incoraggiare le due parti a mantenere lo slancio dei negoziati. E chiedere la massima moderazione per evitare una massiccia crisi umanitaria». Da giorni sono in molti a ripetere che a smuoversi per provare a risolvere la crisi ucraina debba essere proprio la Cina. E il suo presidente Xi Jinping: l’unico, forse, che ha ancora qualche leva sull’amico Vladimir Putin per farlo rinsavire. Le parole del leader cinese durante il video- summit con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz non si discostano molto da quanto ripete la diplomazia mandarina da settimane. E però già il fatto che abbia parlato con i due leader europei è un segnale. Vitale per Pechino mantenere buoni rapporti col Vecchio Continente. Un passetto in più rispetto agli appelli di maniera ascoltati in questi giorni? Un «ruolo attivo » che segnala una certa, anche se ancora vaga, volontà ad impegnarsi. Lo stesso capo della diplomazia europea, Josep Borrell, aveva auspicato una mediazione cinese nella crisi. In un fronte occidentale finora unito e coordinato, tocca agli europei cercare la sponda di Pechino. Scholz e Macron hanno più margini di negoziati con Xi rispetto all’americano Joe Biden, che resta in una logica di rivalità aperta con la Cina. E Macron ha lavorato molto con i suoi diplomatici per incassare l’astensione della Cina sulle risoluzioni Onu. Già, ma come districarsi dalla matassa? La Cina può ergersi a vera mediatrice di questo conflitto? Difficile. Non vuole farlo da sola, innanzitutto: per questo ripete sempre la formula «assieme alla comunità internazionale». Non è un attore imparziale: la relazione con Mosca è «solida come una roccia», le «legittime preoccupazioni di sicurezza di tutti i Paesi devono essere prese sul serio» e assicura che il commercio tra le due parti andrà avanti normalmente. Ha esperienza in crisi vicine, ma non in quelle europee. Però quando sente che i propri interessi sono in pericolo (le sanzioni che «colpiranno la finanza globale, l’energia, il trasporto e la stabilità delle catene di approvvigionamento saranno dannose per tutti») non può stare troppo ferma a guardare. Il capolavoro per Xi sarebbe facilitare il dialogo assieme agli europei, premere su Putin senza però sconfessare il patto «senza limiti» siglato alle Olimpiadi. Contorsionismo puro. Magari offrendo al russo una via d’uscita. E pure a sé stesso, preoccupato com’è dalla crisi alimentare ed energetica che questa guerra sta provocando. Pechino ora sta valutando l’acquisto o l’aumento della propria partecipazione in colossi come Gazprom e il produttore di alluminio Rusal, riporta Bloomberg . Dall’inizio della risposta occidentale contro l’aggressione militare russa, il timore nelle cancellerie è che la Cina possa in qualche modo offrire un salvagente sia a livello economico che finanziario. L’effetto sull’economia globale spaventa la Cina e la sua crescita e, pur stando attentissima a non incorrere in sanzioni secondarie, deve mettersi al riparo. Per questioni di sopravvivenza interna: rischiare di collassare per salvare Mosca non è certo un’opzione. La stabilità è ciò di cui ha più bisogno. L’altra ombra che pesa sulla testa di Xi è: sapeva dell’invasione? O si è fatto prendere in giro? Una guerra così non la voleva. Ma non può nemmeno sconfessare apertamente – rischiando di perdere la faccia in questo che è un anno cruciale per la sua rielezione – la partnership strategica con Mosca. Se mediasse e fallisse? Se si trovasse, peggio, invischiato nel conflitto? Scrive Minxin Pei, attento osservatore di cose cinesi: «Nessuno sa per quanto tempo la Cina possa mantenere il suo atteggiamento da funambolo ». Soltanto quando capirà che il vento può tirare a favore, Xi forse alzerà quella cornetta.
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