Ivo Perelman Inviato 23 Aprile 2022 Inviato 23 Aprile 2022 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Quindi Putin sta da tempo preparando il ritorno della grande Russia, Se attacca un paese Nato, cosa potrebbe succedere secondo te?
Ivo Perelman Inviato 23 Aprile 2022 Inviato 23 Aprile 2022 10 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto: Allo stato attuale vedo poche alternative. Aspetta che il generale inverno gli dia una mano come è già stato in passato. Ogni guerra costa cifre enormi perciò ormai si continua cercando di realizzare quello per cui si è sceso in campo, da una parte e dall'altra. Quando la diplomazia non funziona si passa alla guerra. Un esempio recente https://it.wikipedia.org/wiki/Staffan_de_Mistura "Nel luglio 2014 il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha nominato de Mistura inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, incarico da cui si è dimesso nell'ottobre 2018".
maurodg65 Inviato 23 Aprile 2022 Inviato 23 Aprile 2022 https://formiche.net/2022/04/cina-ucraina-russia-debito-investitori-pil-pechino/ Addio alla Cina. La Russia gioca un brutto scherzo a Pechino 19/04/2022 2022, fuga da Pechino. C’è l’onda lunga della guerra in Ucraina dietro l’emorragia di capitali dalla Cina. Non che sia la prima volta dalle parti del Dragone, ma se si mettono insieme i diversi pezzi del mosaico ecco che il quadro d’insieme non è certo roseo. L’inflazione galoppa ai massimi da anni, la crisi immobiliare, legata a doppio filo al debito sovrano è tutt’altro che risolta e la strategia zero-Covid, fallimentare da un punto di vista sanitario, farà male anche all’economia. Ce ne è abbastanza per ipotecare quella crescita che, seppur sopra le stime nel primo trimestre dell’anno, rischia di chiudere a fine anno con il fiatone. Adesso si aggiunge la voglia di non volerne sapere più del Dragone e dei suoi mercati. Il perché è presto spiegato. L’amicizia del presidente cinese Xi Jinping con il leader russo Vladimir Putin e che ha assunto le sembianze di un’alleanza strategica e anche militare, ha reso gli investitori più diffidenti nei confronti della Cina, spingendoli ad abbandonarla. La sensazione che si annida presso fondi e semplici risparmiatori è che la Cina sia disposta a tutto per sostenere l’alleato russo, anche a costo di trascinare a fondo l’economia. Paure in un certo senso giustificate se si considera il lockdown spietato e l’accanimento visto in questi giorni a Shanghai. Alla luce di tutto questo, i deflussi dalle azioni, dalle obbligazioni e dai fondi comuni del Paese hanno accelerato dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Un esempio? Il fondo sovrano norvegese, con in pancia 1.300 miliardi di dollari ha sbattuto la porta in faccia alla richiesta di aiuto e sostegno pervenuta da un colosso dell’abbigliamento sportivo. Ancora, secondo alcune fonti qualificate, i fondi di private equity che operano in dollari statunitensi e che investono in Cina hanno raccolto nel loro complesso solo 1,4 miliardi di dollari nel primo trimestre – la cifra più bassa dal 2018, nel medesimo stesso periodo. Insomma, l’appoggio formale e informale alla Russia e le sanzioni che hanno colpito quest’ultima hanno generato un ripensamento degli atteggiamenti occidentali verso la Cina. Ma non c’è solo la Russia a far fuggire a gambe levate gli investitori. Secondo l’Institute of international finance, i flussi in uscita che “stiamo vedendo sono senza precedenti sulla dimensione e nell’intensità, soprattutto perché non stiamo assistendo a simili deflussi dal resto dei Paesi emergenti. La tempistica dei deflussi in coincidenza con l’invasione dell’Ucraina suggerisce che gli investitori esteri potrebbero guardare alla Cina sotto una nuova luce, anche se è prematuro trarre conclusioni definitive”. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, i dati ufficiali mostrano come gli investitori stranieri hanno ridotto in febbraio i bond del governo cinese in portafoglio. Motivo? Le sanzioni imposte alla Russia hanno congelato le riserve della Banca centrale in euro e dollari, alimentando le speculazioni sulla possibilità che Mosca venda i titoli cinesi in suo possesso per raccogliere fondi.
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 Osservatori dell’OCSE arrestati dai Russi a Donetsk e Luhansk.
appecundria Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 7 ore fa, maurodg65 ha scritto: Questa guerra finirà solo con la rimozione di Putin Questa opzione, nel 50% dei casi, comporta il passaggio dalla padella alla brace. A meno che gli USA non abbiano già pronto un governo fantoccio per la Russia, si corre il rischio di trovarsi al potere Medinsky. Al suo paragone, Putin è un buon padre di famiglia.
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 Il problema Germania oggi nella UE: Gerhard Schroder si attiene alla linea del partito: "Un Paese come la Russia non può essere isolato a lungo termine, né politicamente né economicamente. L'industria tedesca ha bisogno delle materie prime che la Russia ha"
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 2 minuti fa, appecundria ha scritto: Questa opzione, nel 50% dei casi, comporta il passaggio dalla padella alla brace. A meno che gli USA non abbiano già pronto un governo fantoccio per la Russia si corre il rischio di trovarsi al potere Medinsky. Al suo paragone, Putin è un buon padre di famiglia. Vedremo, quel che è certo è che Putin è il motivo per cui questa guerra non si potrà fermare, quindi va rimosso prima che possa allargarsi ad altri paesi.
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 @appecundria bene, non ci siamo fatti mancare niente: https://www.rainews.it/amp/articoli/2022/04/-chi--vladimir-medinsky-capo-mediatore-russo-professore-ad-honorem-per-luniversit-ca-foscari-30d7387f-6997-4a36-8db5-8f7208a97b3f.html Chi è Vladimir Medinsky: capo mediatore russo, plagiatore seriale e teorico del nazionalismo 11 Aprile 2022 Fotografia del negoziatore con l'Ucraina AP photo Nel 2014, Medinsky ha ricevuto dall'Univesità Ca' Foscari il titolo di prof ad honorem. Le vicende legate alla guerra hanno portato alla sospensione dell'onorificenza. L'ennesima onorificenza messa in dubbio dalla comunità scientifica Dissernet Alfonso Iuliano Forse non tutti sanno che Vladimir Medinsky, il capo dei mediatori russi che abbiamo visto nelle scorse settimane sedersi nei vari tavoli di trattative con gli ucraini è da tempo al centro di molte polemiche che coinvolgono sia la Russia che l’Italia. Ex ministro della cultura dal 2012 al 2020, ora consigliere di Putin, Medinsky è infatti diventato anche membro onorario del corpo accademico dell’Università di Venezia Ca’ Foscari nel 2014, anno in cui il rettore era Carlo Carraro. L’onoreficenza non dovette fare neanche la fatica di venire a prendersela a Venezia, ma gli venne direttamente portata a Mosca dalla professoressa Silvia Burini, al tempo capo dello Csar – Centro di Studi sulle Arti della Russia, perché in ateneo docenti e studenti si erano opposti ed era montata la protesta. La professoressa poi si dimise dopo che la protesta culminò con un appello firmato da cento docenti dell'ateneo contro il conferimento Era il 2014 e al tempo la polemica riguardava il fatto che si premiasse un uomo della propaganda del Cremlino nel momento in cui i russi occupavano e inglobavano la Crimea e parte delle regioni del Donbass. Ma la diatriba si è riaccesa nel mese scorso quando, come riportato dal Corriere del Veneto del 7 aprile, a Ca’ Foscari è nata la proposta, discussa nel primo Senato accademico utile, di revocare l’onoreficenza. Alla fine ha prevalso però una decisione intermedia. “E’ stata espressa la volontà di mantenere i rapporti volti alla ricerca, si è ricordata la presenza di studenti cafoscarini ancora in Russia, e l’ateneo “ribadita la condanna all’aggressione militare della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina”, ha concordato una sospensione temporanea della laurea d honorem, auspicando che "il professor Medinskij possa contribuire, nel ruolo politico che attualmente riveste, a far prevalere la ragione e a far tacere le armi”. Vladimir Medinsky con Putin Nel frattempo, noi di Rainews.it siamo entrati in possesso di un documento prodotto da Dissernet, una comunità di volontari che in Russia diversi anni lotta contro i plagi nel mondo accademico (quella che da quelle parti sembra essere una vera e propria piaga) e si occupa di scovare i titoli di studio falsi della nomenclatura russa. Ebbene, in base a questo documento, per altro inviato ormai da molto tempo alla direzione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Vladimir Medinsky sarebbe una sorta di plagiatore seriale, e un uomo di scienze molto dubbio. Il capo dei mediatori russi di titoli in Russia ne ha tre, due in Scienze politiche (dottorato e abilitazione), uno in Scienze storiche (abilitazione). In Russia, la tesi di abilitazione serve per aver accesso al titolo di professore. Delle tre tesi scritte da Medinsky, secondo Dissernet due, di scienze politiche, sono state visibilmente copiate. In una il plagio riguarderebbe ben 90 pagine su 134, refusi compresi, i due terzi della tesi. Questo per stare solo ai “plagi”. Se guardiamo ai contenuti ci sono pure passaggi molto interessanti. Nella tesi in scienze storiche, l’unica che non risulterebbe plagiata, troviamo scritto che: “La prima domanda alla quale la scienza storica deve rispondere onestamente è: ‘fino a che punto un’evento o un’azione corrisponde agli interessi del paese e del popolo?’ Il porre tutto sulla bilancia degli interessi nazionali della Russia equivale allo standard assoluto della veracità e dell’affidabilità di un’opera storica”. Medinsky dice, in sostanza, che la ricerca storica va completamente piegata agli interessi nazionali, nel suo caso della Russia, e lo fa citando alla lettera Oleg Platonov pubblicista antisemita e ultranazionalista. Una tesi ben strana, molto difficile da giustificare dal punto di vista scientifico, e non proprio compatibile con titoli come quello di Professore onorario. Ma non mancano altri passaggi illuminanti. Andando avanti con alcuni esempi, in uno Silvio Piccolomini viene definito “noto umanista tedesco del XV secolo”, e in un altro Medinsky afferma che i russi sono stati attaccati dagli “infedeli” prima degli europei, ignorando la conquista araba della Spagna.
lampo65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 22 minuti fa, appecundria ha scritto: Questa opzione, nel 50% dei casi, comporta il passaggio dalla padella alla brace Non credo, perché? Se crepa domattina d'infarto putin, può essere. Ma in qualunque altro caso, un regime change come dicono quelli bravi in tv, sarebbe perché i russi non vogliono più la guerra...
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 Certo che Melius è proprio avanti, qui questa domanda c’è chi se la è fatta oltre un mese fa, sta a vedere che mi tocca cominciare a studiare il Russo? 😞 😄 1
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 Certo che se Putin non voleva avere realmente la NATO alle porte di casa con l’invasione dell’Ucraina ha rotto il vaso di Pandora, ora l’Alleanza Atlantica è diventata l’oggetto del desiderio di tutti i paesi dell’ex cortina di ferro, anche chi coma la Slovacchia è già un membro effettivo rilancia, mentre chi ancora non lo è agogna di entrarci:
loureediano Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 Posto che Putin mi sta antipatico come pochi, saranno state le frequentazioni con il fraterno amico Berlusconi, ma non lo sopporto proprio. Ma vi pongo un quesito, la Russia cosa poteva fare se non la guerra? Io mi auguro che la perda, ma vogliamo provare ad incontrarci io ed il più tranquillo e rilassato di voi e poi vediamo se dopo numerose provocazioni da parte mia non gli parte l'embolo. Certo oggi senza se e senza ma forza Ucraini e abbasso Russi
Panurge Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 @maurodg65 che parte di Italia? E c'è bisogno di chiederlo?
maurodg65 Inviato 24 Aprile 2022 Inviato 24 Aprile 2022 Diciamo che sarà il caso che in Italia cambiamo registro politico quanto prima, come già in molti hanno scritto anche qui ormai si tratta di una scelta di campo e deve essere chiara e decisa, è finito il tempo degli equilibrismi e dei temporeggiamenti, o l’Occidente o l’Oriente, o la Democrazia e la Libertà o le autocrazia e le dittature. Adesso, Panurge ha scritto: che parte di Italia? E c'è bisogno di chiederlo? Appunto dicevo. 😞
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