criMan Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 44 minuti fa, Cano ha scritto: Ma oggi si deride un Inviato come toni capuozzo e si crede al giletti di turno Che sarebbe come parlare di fisica e deridere Rubbia per dare ragione alla gelmini non mi trovi d'accordo questa volta. Non capisco a quale complessita' cerchi di aggrapparti per non accettare che i russi a Bucha hanno fatto macelleria. Un prof della Sapienza ha confermato al 99% che lo stato di conservazione dei corpi per il numero di giorni X e' fatto possibilissimo grazie alle temperature del luogo. Chi ha ragione capuuoozzzo? ma capuuoozoo che fa' il medico legale? 1 vale 1 ?? carissimo , direi che fino a che non escono dei pareri autorevoli in materia capuozzzo e' solo uno che ha detto la sua. Mentre uno specializzato in materia ha detto il contrario. Arrendiamoci a questa cosa.
LUIGI64 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 Leonid Shulman, Alexander Tyulyakov, Vladislav Avaev e Sergei Protosenya: episodi tanto simili quanto oscuri, perché nessuno crede alle versioni ufficiali degli investigatori russi. Tantomeno alle coincidenze, che infilate una dietro l’altra sono indizi, tracciano una pista: un “messaggio” rivolto ai piccoli e grandi oligarchi, ecco cosa accade a chi tradisce il patto che li lega al “sistema Putin” https://www.google.com/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2022/04/22/guerra-russia-ucraina-la-lunga-striscia-di-suicidi-anomali-tra-i-top-manager-russi-da-shulman-a-protosenya-quattro-morti-in-4-mesi/6567562/amp/
maurodg65 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 https://www.ilfoglio.it/politica/2019/07/16/news/movimento-5-russia-265564/ Movimento 5 Russia 16 lug 2019 I rapporti del M5s con Mosca sono più lontani nel tempo di quelli leghisti e anche meno trasparenti Milano. Se davvero ci sia stato un passaggio di denaro tra il regime di Mosca e la Lega lo dirà la procura di Milano che da mesi indaga sull’ipotesi di una presunta corruzione tra l’esponente leghista Savoini e il regime di Mosca. Quello che appare bizzarro è che l’alleato di governo di Salvini chieda chiarezza sull’intera vicenda. Bizzarro per almeno due motivi. I rapporti del M5s con Mosca sono più lontani nel tempo di quelli leghisti e molto meno trasparenti. Fu la casa madre di Milano – il sistema Casaleggio – a imprimere la più incredibile e mai spiegata giravolta del Movimento proprio su Putin. Fino al marzo 2014 il Movimento ne era fiero avversario. Dopo anni di accuse durissime, Beppe Grillo (leggi G. Casaleggio) in tv ribaltò tutto: Mosca diventava la Mecca. Da allora non si contano gli endorsement, la grancassa social e parlamentare che si abbeverava all’industria delle fake news moscovita. Esilarante la scena della deputata Marta Grande che mostra a Montecitorio le foto di soldati ucraini che banchettavano con carne umana, nel corso della guerra con la Russia. Ma erano tratte da un film, era uno dei tanti spin delle troll factory di Putin che il Movimento e la sua comunicazione, ossia Casaleggio, hanno cavalcato. Poi dal 2016 iniziarono i veri strusci. Prima gli inviti all’ambasciata di Roma, per Grillo e Di Battista (che frequentava anche improbabili, per lui, simposi culturali russi grazie alla fidanzata moldava). Poi gli inviti al congresso del partito putiniano, dove il M5s interviene, unico allora nel panorama europeo. Trump ancora non era assiso nello Studio ovale a twittare quando l’ambasciata americana a Roma avvertiva lo stato maggiore a cinque stelle su quella strana liaison. Poi fu tutta discesa. Alla conferenza stampa del marzo 2017 che magnificava l’accordo tra Putin e Lega, Sergej Železnjak, l’uomo che gestisce il rapporto con i partiti “fratelli”, propose platealmente un accordo anche al Movimento: “Abbiamo familiarità con i Cinque stelle, ed è in corso un dialogo attivo con i loro rappresentanti. Ma la firma dell’accordo tra noi sarà possibile solo nel momento in cui loro saranno pronti. Noi lo siamo”. Dal partito della trasparenza nemmeno una parola, né di rifiuto né di accettazione. Davide Casaleggio e Sergej Železnjak hanno non poco in comune, carriere che viaggiano in parallelo: entrambi, prima di entrare in politica, si occupano di media e web, il russo con un colosso, News Outdoor Russia. Ma anche amicizie in comune, quella con i brexiters, di casa nel sistema Casaleggio, che stravedono per la propaganda russa e con l’Ukip di Farage, grande fan di Putin e ovviamente di Bannon. Se mai c’è stato – ipotesi che al momento è priva di riscontri – l’incontro fra i due dev’essere stato interessante. L’accordo con la Lega prevedeva la “cooperazione in materie come la sicurezza, la difesa dei valori tradizionali, la futura cooperazione economica tra Italia e Russia, la fine delle sanzioni…”. Pressoché uguale a quello firmato con i lepenisti francesi. Nell’estate del 2017 la storia dei rapporti tra Mosca e il Movimento finì in un lungo report degli apparati di sicurezza italiani. Sotto i riflettori i contatti con il partito di Putin, con l’ambasciata russa di Roma e quella del Venezuela di Maduro, gli incontri con Sergej Železnjak ma anche la liaison con Nigel Farage e una web society italiana che ha legami con Praga – oggi crocevia della cyberguerra tra est e ovest. In realtà la velina realizzata dagli analisti del Dis a Palazzo Chigi ha un carattere fortemente politico e risponde a una cautela assai diplomatica, in un momento in cui montava la polemica sul Russiagate americano e sulle fake news: “Non puntare il dito su nessuno, non sollevare il caso”. Ci sono due versioni che le fonti di intelligence danno dell’inchiesta sulla galassia a cinque stelle. La prima è minimal: “Abbiamo visto dentro la Casaleggio, sono quattro ragazzi con quattro computer sempre accesi”. La seconda è più complessa: “I vertici degli apparati hanno deciso di tacere, di minimizzare. Non vogliono entrare a piedi uniti nel dibattito politico, ci sono molti motivi anche economici per non farlo, non ci possiamo permettere di entrare in rotta di collisione con Mosca. Roma non è Washington e noi non siamo l’Fbi”. Nell’attesa che l’indagine milanese ci dica se quei rubli sono finiti alla Lega, il capo del M5s potrebbe dare un contributo alla trasparenza: rivelare la lista dei suoi clienti, in modo da capire, con onestà, se esiste o no qualcuno che ha la capacità di influenzare il partito che governa l’Italia.
maurodg65 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 23 minuti fa, audio2 ha scritto: si dubita per principio su tutto perchè i politici e i loro servi sono dei comprovati mentitori seriali su ogni argomento possibile. Se dubito per principio sei un cogliote, a prescindere.
maurodg65 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 https://www.ilblogdellestelle.it/2016/06/il_movimento_5_stelle_in_russia.html Il MoVimento 5 Stelle in Russia Postato il 26 Giugno 2016, 10:53 Manlio Di Stefano ( Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri ) di Manlio Di Stefano, portavoce M5S Camera Dopo tre anni di proposte e duro lavoro, il M5S ha, oggi, un peso nazionale e internazionale sempre maggiore.Rispetto alle scelte imposte da amicizie e trattati precostituiti, la nostra politica estera ha segnato un chiaro cambio di passo nella tutela degli interessi strategici nazionali e del popolo che, noi portavoce, dobbiamo rappresentare.La maggiore attenzione verso il nostro lavoro ha portato ad un netto aumento delle richieste di incontri internazionali col nostro gruppo.Per questo ho accolto l’invito di “Russia Unita“. Rappresenterò il M5S nei lavori congressuali del partito di maggioranza governativa in Russia che inizieranno oggi, domenica 26 giugno, e vedranno la presenza del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, del Primo Ministro Russo Dmitriy Medvedev e di oltre 40 delegazioni internazionali. Come capogruppo della Commissione Affari Esteri del M5S, potrò anche rivendicare tre anni di politica estera libera, indipendente e sovrana portata avanti ogni giorno nelle istituzioni.Proverò a trasmettere la nostra voce. Parlerò di tutti i lavori compiuti in questi anni: dal nuovo mondo con i BRICS alla ridiscussione della partecipazione italiana all’interno della NATO; dalla nostra ferma condanna alla militarizzazione dell’est europeo alla nostra proposta di cooperazione con Mosca contro il terrorismo e, infine, dalla nostra ferma condanna al colpo di stato avvenuto in Ucraina nel 2014 alla battaglia contro le sanzioni inflitte alla Russia, costate all’Italia, ricordo, 3.6 miliardi di euro in due anni e il fallimento di decine di nostre aziende.Porterò tutto questo a Mosca. Un’altra politica estera per il nostro Paese è possibile. Una politica che considera la Russia un partner commerciale, economico, culturale e storico imprescindibile per il futuro dell’Europa e delI’Italia così come gli altri attori internazionali atlantici e non.Un interlocutore fondamentale per la risoluzione delle gravi crisi internazionali di Iraq, Siria, Libia e Yemen.Un paese amico per la costruzione di un nuovo mondo multipolare da realizzare attraverso i princìpi del rispetto della sovranità, dell’autodeterminazione dei popoli e di un modello di globalizzazione giusto e bilanciato.
Gaetanoalberto Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 1 ora fa, ferdydurke ha scritto: sarebbe ora che politicamente si guardasse avanti Anche qui potremmo essere d'accordo, ma senza USA non capirei. Con un peso più equilibrato ed una UE forte sicuro... Ma... Bisogna fare il grande passo, l'unione politica federale. Purtroppo si è tuonato contro la UE... è già tanto che ancora ci sia grazie a chi ci ha creduto.
Gaetanoalberto Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 @maurodg65 Eh, adesso tu mi vai a tirare fuori articoli di 6 anni fa... Sospettosone!
maurodg65 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 Il cavallo di battaglia del M5S: https://www.true-news.it/economy/via-della-seta-italia-cina-ecco-chi-nei-partiti-guarda-a-pechino Via della Seta Italia-Cina, che fine ha fatto? Ecco chi nei partiti guarda a Pechino (ma la Cina è più lontana) Con Mario Draghi Cina e Italia sono più lontane e Washington è più vicina. Ma non mancano i politici che guardano con interesse a Pechino Pubblicato il 4 Luglio 2021 - Aggiornato il 22 Luglio 2021 alle 11:07 di Stefano Marrone “Ricordo il fruscio di migliaia e migliaia di bicilette che passavano di piazza Tienanmen. Nel corso di un periodo di tempo molto breve, la Cina ha compiuto uno straordinario salto verso la modernità, che è il grande merito storico del Partito Comunista Cinese: è riuscita a far uscire 800 milioni di persone dalla povertà”. Massimo D’Alema ha recentemente rilasciato un’intervista all’agenzia di stampa ufficiale, Xinhua, destando stupore e mettendo in imbarazzo anche il premier Mario Draghi. Per i cento anni del Partito comunista cinese ha ricordato con commozione la suavisita come rappresentante dei Giovani Comunisti Italiani nel 1978. L’intervento è stata rilanciato su Twitter dalla portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying (funzionaria nota per aver postato un video manipolato in cui per le strade di Roma risuonavano l’inno cinese e dei “Grazie Cina” per gli aiuti inviati da Pechino in pandemia). Un’apertura da tempo condivisa da Romano Prodi che di recente ospite da Lucia Annunziata ha affermato: “La Cina per l’Europa è un’opportunità”. La Via della Seta Italia-Cina? Mario Draghi la mette da parte Gli ex premier non sono gli unici politici italiano che guardano con simpatia a Pechino, un elenco che però negli ultimi mesi è stato ampiamente ridimensionato. La fine della presidenza Trump e l’inizio del governo “all’insegna dell’europeismo e dell’atlantismo” di Mario Draghi, sembrano aver riavvicinato il nostro paese a Washington, facendo cadere nel dimenticatoio gli abboccamenti con il Dragone. Che fine ha fatto la “Via della Seta”? Durante la conferenza stampa al termine del G7 2021 in Cornovaglia, alle domande sul Memorandum d’intesa firmato nel 2019, il neopremier ha risposto che “non è stato mai menzionato, nessun accenno” durante il summit. Salvo poi aggiungere, “per quanto riguarda l’atto specifico, lo esamineremo con attenzione”. Beppe Grillo e Vito Petrocelli, due grillini che guardano a Pechino Dopo essere stato il primo Paese dei Sette grandi ad aderire alla Via della Seta, l’Italia sembra rivedere ampiamente al ribasso le aperture alla Cina. Una retromarcia accolta favorevolmente da tutto l’esecutivo. Con una importante eccezione: nei giorni in cui Draghi era al G7, il “padre-padrone” del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo era ospite dell’ambasciatore cinese Li Junhua. Poche ore dopo il garante ha rilanciato sul suo blog un’invettiva di Andrea Zhokcontro il G7 e la sua “batteria standard della propaganda atlantista, con servizi a salve sui diritti degli Uiguri. Una parata ideologica come non se ne vedevano dalla caduta del muro di Berlino”. Posizione condivisa da Vito Petrocelli, esponente del Movimento 5 stelle e presidente della commissione Esteri della Senato, che ha recentemente twittato il suo sostegno a un rapporto dal titolo “Xinjiang. Capire la complessità, costruire la pace”, documento che vuole ribaltare le accuse di diversi Paesi occidentali al governo cinese di persecuzione della minoranza uigura nello Xinjiang. Task Force Cina, l’arenato progetto gialloverde Nel governo giallo-verde c’era un viceministro al Mise, Michele Geraci,vicinissimo alla Cina. Di area Movimento 5 Stelle, ma scelto con l’approvazione della Lega, il professor Geraci (che aveva insegnato 12 anni a Shanghai) aveva ideato la Task Force Cina: un meccanismo di lavoro con l’obiettivo primario” di “potenziare i rapporti fra Cina e Italia in materia di commercio, finanza, investimenti e R&D e cooperazione in paesi terzi” . La task force non si è più riunita e Geraci è tornato a insegnare in Cina, ma il vero tessitore dietro le quinte dei rapporti con la Cina, secondo Fausto Biloslavo di InsideOver, sarebbe l’ambasciatore Ettore Sequi. Diplomatico di lungo corso con esperienza da prima linea in Afghanistan è stato per quattro anni a Pechino, da maggio è Segretario generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Sarebbe stato il trait d’union fra il colosso cinese CCCC e il porto di Trieste, con tanto di visita dell’ex presidente del Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, figura di spicco del Pd. Italia-Cina, 45 miliardi di scambi commerciali Al netto di un raffreddamento degli entusiasmi degli ultimi due anni, rimangono buone ragioni economiche per un progressivo avvicinamento tra Italia e Cina, la nona destinazione del nostro export, con cui abbiamo un interscambio commerciale di 45 miliardi con una netta sproporzione della bilancia verso Pechino (esportiamo 12,5 e importiamo 32,5 miliardi). Dipendiamo dalla Cina per importare computer, prodotti di elettronica, orologi e apparecchi elettromedicali anche se l’obiettivo della Cina nella produzione industriale è non essere più la fabbrica del mondo. In Cina ci sono poi circa 1.700 aziende italiane, con oltre 170 mila addetti e un giro d’affari vicino ai 30 miliardi. Nel 2019 il Copasir stimava presenti in Italia 405 gruppi cinesi che hanno partecipate in quasi 800 imprese italiane con 44mila occupati e un giro d’affari di oltre 25 miliardi. Per il momento la Cina sembra allontanarsi, ma rimane comunque molto vicina.
maurodg65 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 7 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Eh, adesso tu mi vai a tirare fuori articoli di 6 anni fa... Sospettosone! Per onestà intellettuale va benissimo “fustigare” la Lega, ma non dimentichiamoci di chi ha governato con i leghisti e quali fossero le posizioni politiche del partito di Grillo relativamente alla Russia ed all’energia, se si sono ritrovati insieme al Governo un motivo ci sarà pure stato oppure no?
Cano Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 59 minuti fa, maurodg65 ha scritto: dubbio non può essere applicato per principio a tutto Io dubito solo della messinscena in quella circostanza
Gaetanoalberto Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 @maurodg65 Ma sei sicuro non fosse un'operazione false flag della Nato?
Cano Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 56 minuti fa, Superfuzz ha scritto: Tra l’altro Capuozzo non mette(va) tanto in dubbio il massacro in se, quanto il posizionamento dei cadaveri in Che è esattamente quello che sostengo io
Cano Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 57 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Capuozzo a Bucha non c’è stato, non è uscito neppure dall’Italia, era a casa, Esatto Così come il patologo intervistato da giletti
LUIGI64 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 Poi, magari il massacro fosse circoscritto a Bucha...
Cano Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 32 minuti fa, criMan ha scritto: Non capisco a quale complessita' cerchi di aggrapparti per non accettare che i russi a Bucha hanno fatto macelleria. Non ho mai detto che non lo abbiano fatto ma quella mi sembra una messinscena 33 minuti fa, criMan ha scritto: Un prof della Sapienza ha confermato al 99% che lo stato di conservazione dei corpi per il numero di giorni X e' fatto possibilissimo grazie alle temperature del luogo. All'aria aperta sotto sole e pioggia??? Quando avrai messo il gatto morto in frigo per 3 settimane, e li non c'è sole o pioggia, e avrai verificato che il gatto non si è minimamente decomposto e non puzza di marcio..allora crederò al grande esperto di giletti
maurodg65 Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 5 minuti fa, Cano ha scritto: Esatto Così come il patologo intervistato da giletti Con una differenza sostanziale, il patologo ha solo confermato ciò che per lavoro fa ogni giorno, Capuozzo dubita di una strage dal divano di casa, fai un po’ tu. 1
Cano Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 @criMan prova a farti un'idea tua È possibile che questo legaccio bianco sia stato per 3 settimane sotto sole e pioggia, e stando al patologo, anche ghiaccio
Cano Inviato 28 Aprile 2022 Inviato 28 Aprile 2022 1 minuto fa, maurodg65 ha scritto: Con una differenza sostanziale, il patologo ha solo confermato ciò che per lavoro fa ogni giorno Cioè ogni giorno fa autopsie da fotografie?
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