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Melius Club

I morti per covid, le critiche ai politici e al sistema economico


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Inviato
17 minuti fa, appecundria ha scritto:

I naturali valgono come i vaccinati con una sola dose.

E i bidosati <120gg naturali?
E i tridosati naturali?

Inviato
13 minuti fa, tomminno ha scritto:

E i bidosati <120gg naturali?

Non lo so. Ciò che ho scritto è una evidenza scientificamente accertata per la Delta, altro non so.

Inviato

I non dosati tendono a rimanerci assai più facilmente per cui ogni altra considerazione la trovo superflua.

  • Melius 1
Inviato
14 ore fa, nullo ha scritto:

pretendere ore e ore di fila per ottenere una certificazione

Non hai un telefonino? Ti arriva lì, senza file. Cioè ti arriva un file, sì, ma non è una fila.

Inviato
20 minuti fa, appecundria ha scritto:

Non hai un telefonino? Ti arriva lì, senza file. Cioè ti arriva un file, sì, ma non è una fila.

A me non è servito e spero non serva in futuro, ma se ti devi tamponare per qualche motivo, esclusivamente per telefono non funziona, è necessario mettersi in fila, spesso per ore e ore oggi, per tamponarsi e avere poi la eventuale certificazione sul telefono.

A volte tocca pure reiterare.

Ps 

Non capisco il senso di un simile intervento, le interminabili file le vediamo entrambi.

 

Inviato
53 minuti fa, appecundria ha scritto:

Negli USA 527 milioni di dosi iniettate.

Parlava di UK e comunque devi rapportare alla popolazione.

Siamo arrivati dopo ma dopo è arrivata l'ondata.

Inviato
12 ore fa, liboize ha scritto:

Io però continuo a essere perplesso perché , da luglio 2021 in poi , quando loro hanno tolto tutte le restrizioni , non mi pare che mediamente abbiano avuto dati peggiori dei nostri .

insomma. Fino a prima dell'arrivo di Omicron andavamo pure dannatamente bene. Tanto che si parlava di quarta ondata in arrivo e io dissi che non erano assolutamente i tempi ancora per parlare di quarta ondata.

Vedi i contagi italici e quelli inglesi , mentre noi stavamo a numeri trascurabili loro con qualche restrizione in meno (niente mascherine nemmeno mi pare in metro e luoghi chiusi) viaggiavano con i 30.000 contagi al giorno gia' da meta' Luglio 2021.

 

 

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Inviato

 

All’inizio della pandemia Covid19 si era molto discusso di un passaporto d’immunità da consegnare a chi fosse guarito dall’infezione. Si pensava di alleggerire il lockdown e permettere la ripresa di alcune attività almeno a quelle persone che avessero superato la malattia, in modo sintomatico o asintomatico. La proposta venne bloccata per diversi motivi, primo tra tutti la mancanza di certezza che aver superato l’infezione fosse una garanzia di immunità verso infezioni future. In quel momento, si iniziavano però a sviluppare i test sierologici, destinati a identificare nel sangue gli anticorpi anti-SARS-CoV-2. Come strumento epidemiologico, questi test ci hanno aiutato a capire meglio la reale diffusione del virus nella popolazione. Tuttavia, da subito sono stati proposti anche per suggerire una protezione, seppur temporanea, da infezioni successive. Con l’arrivo dei vaccini, il mercato dei test sierologici è enormemente cresciuto perché molte persone, misurando gli anticorpi contro la proteina Spike, hanno pensato di poter conoscere il loro stato di immunità nei confronti del virus. Perché questo sia vero bisogna però risolvere un problema: identificare quelli che in gergo scientifico sono i correlati di protezione, cioè quei marcatori che ci permettono appunto di determinare quando una persona non si contagerà o ammalerà. Identificare i correlati di protezione di un vaccino è importante perché ci consente di sapere se la vaccinazione è stata efficace, quanto duri l’immunità, quale vaccino sia migliore, e scegliere quindi anche le strategie di richiamo. Inoltre, se si riesce a identificare un valore soglia sopra il quale si è protetti, si può pensare di capire, anche a livello individuale, quale sia il rischio di ammalarsi. Questo è stato possibile, per esempio, nel caso delle vaccinazioni contro il tetano,  la difterite, il morbillo o la rosolia. A che punto siamo nel caso del Covid19? Alcuni ampi studi clinici recentissimi (i lavori sono ancora in revisione) mostrano che il livello di anticorpi neutralizzanti presenti in circolo correla con la protezione e cioè che l’efficacia dei vaccini è misurabile in base alla quantità di anticorpi neutralizzanti (gli anticorpi in grado di bloccare l’ingresso del virus nelle nostre cellule) indotti.  Inoltre, uno studio israeliano sul contagio tra operatori sanitari vaccinati ha mostrato che le persone che si erano infettate avevano un basso titolo anticorpale. Questi nuovi dati, insieme alle evidenze epidemiologiche degli ultimi mesi, ci dicono che la vaccinazione anti-Covid19 ci protegge bene dall’infezione se è in grado di stimolare una buona produzione di anticorpi e che col calare degli anticorpi in circolo aumenta il rischio di infettarsi e ammalarsi. Quello che però ancora ci manca è un valore soglia che possiamo utilizzare per definire un titolo anticorpale protettivo. Anche perché, quando parliamo di protezione, dovremmo specificare se si tratta di infezione asintomatica, malattia lieve o severa. Il test oggi è propriamente consigliato alle persone che hanno un sistema immunitario fragile o compromesso, per verificarne la risposta alla vaccinazione; ma, per il resto della popolazione, siamo ancora lontani dal poterlo utilizzare per decidere, sulla base del suo risultato, se il singolo individuo è immune o suscettibile al contagio. E, nonostante questo sarebbe un obiettivo auspicabile, è possibile che non ci arriveremo mai, vista la propensione del virus a mutare. Se anche fossimo stati in grado di identificare un preciso valore soglia per la variante Delta, cosa potremmo dire oggi su Omicron? Nonostante queste difficoltà e nonostante molti dei test sierologici sul mercato non siano neppure lontanamente adatti a misurare la quantità di anticorpi neutralizzanti, moltissime persone ricorrono ad essi per avere risposte che non possono avere. Da un lato quindi è importante ricordare ai cittadini che, nel loro interesse, non ha senso effettuare un test sierologico per decidere se ricevere il richiamo o usare la mascherina; dall’altro, però, è importante che i governi prendano atto dei risultati che si vanno accumulando e che li sfruttino al meglio per gestire la pandemia nei prossimi mesi e la convivenza col virus negli anni a venire.

(Editoriale pubblicato oggi su La Stampa)
Antonella Viola

 

  • Melius 2
Inviato
2 ore fa, Panurge ha scritto:

sono sociale come un tasso del miele.

Più o meno anch'io

Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

sono uomo di mondo, lui queste cose non le capisce.

Non credo infatti che abbia fatto il militare a Cuneo

Inviato
3 ore fa, nullo ha scritto:

Non capisco il senso di un simile intervento, le interminabili file le vediamo entrambi.

Mah, io non le vedo. Sì, 5 o 6 in fila, la vigilia di Natale anche 10, ma interminabile no. Ma dopo il 10 Gennaio nemmeno quelle.

Sarà un problema locale, chissà. 

Comunque il senso è che tu non fai la supposta fila per avere la certificazione, la fai perché c'è una pandemia. 

Inviato
51 minuti fa, appecundria ha scritto:

Ma dopo il 10 Gennaio nemmeno quelle.

Sarà un problema locale, chissà. 

Comunque il senso è che tu non fai la supposta fila per avere la certificazione, la fai perché c'è una pandemia. 

Qua Bonaccini parla di sperimentare autotesting per una trovata pubblicitaria e in TV non si vedono file nei tg.

E dai.... 

Mi taccio sugli inutili sofismi.

Inviato

qua i sofismi sono che per fine marzo lo stato di emergenza non va rinnovato e quindi entro quella

data bisogna arrivarci togliendo via via tutta la burocrazia e le complicazioni varie che hanno messo in piedi.

ci sono i vaccini e vaccinatevi, se uno sta male va in ospedale. gli altri a lavorare, che non riesco

nemmeno a trovare un idraulico decente.

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

Mah, io non le vedo. Sì, 5 o 6 in fila, la vigilia di Natale anche 10, ma interminabile no. Ma dopo il 10 Gennaio nemmeno quelle.

Io vedo (vedevo) code ovunque alle farmacie. Quando ho fatto il tampone io ho passato 2 ore al freddo, mezz'ora prima di fare il tampone e un'ora e mezza per avere i risultati. C'era il piazzale della farmacia pieno di gente, saremmo stati abbondantemente più di 50, la quasi totalità contagiata.
Prenotazioni impossibili, a mercoledì scorso le prime disponibilità partivano dal 24 Gennaio. L'unica è presentarsi in quelle poche farmacie nell'orario in cui fanno tamponi liberi, ma questa è una informazione non disponibile su internet.
Che poi l'avviso quando si prenota il tampone è: "Non si eseguono i tamponi in soggetti sintomatici o in quarantena per avvenuto contatto stretto con un positivo o per positività al covid." e uno per farsi il tampone deve andare in ospedale?

extermination
Inviato

Un vaccinato si faccia il tampone se ha i sintomi! Un non vaccinato, si vaccini.

  • Melius 1
extermination
Inviato

D'altronde un positivo che non rispetta la quarantena rischia l'arresto! POSITIVI - L’articolo 260 del testo unico della legge sanitaria 265 disciplina la materia e prevede che “chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo è punito con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5.000”


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