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Melius Club

Il genio della finanza


Membro_0023

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Inviato
6 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Anche la famosa Metro, non mi sembra messa benissimo. 

A Venezia non hanno praticamente alcun articolo che la GDO non proponga ivato a scaffale a minor prezzo e senza limiti minimi di q.tà.

La qualità dei prodotti a marchio lasciava a desiderare, persino al banco bar rischiavi che il cliente ti tirasse sul  muso le bustine di zucchero "columbus" che proponevano.  

Qualche affarone l'abbiamo fatto sulle attrezzature, ma erano sporadici e casuali.

Anni fa hanno ridotto grandemente l'offerta, specie in area non-food, e questo ha esacerbato l'effetto-ucraina dal pdv del visual-marketing del magazzino. 

 

 

  • Melius 1
Inviato
8 minuti fa, audio2 ha scritto:

l' evasione l' evasione. bau bau arf arf.

 Sarebbe evasione se el-paron ti allungasse 7 euro al giorno per il panino.

Se lo fa tramite un mezzano che riceve soldi buoni e li paga con moneta fallata, allora è "virtuoso". Abbiamo eliminato una pericolosa sacca di evasione con buona pace della politica e dei cindacazzi.

 

Inviato
1 minuto fa, audio2 ha scritto:

cercavo di stimolare il riflesso pavloviano.

Anche i cani di Pavlov alla fine avevano imparato a sbavare solo dopo aver piantato i denti nella ciccia...  😁

Inviato
19 ore fa, Martin ha scritto:

layer sotto, quello delle "cucine". 

Qui "vino e cucina", col mitico menù unico: spaghetti al sugo di pizzaiola e carne alla pizzaiola, stop. Il venerdì, baccalà d'inverno e alici d'estate. Qualcuna esiste ancora, ci vanno avvocati e notai, è scicchissimo.

Inviato
3 ore fa, extermination ha scritto:

tutti clienti e nessun ristoratore

@Oste onesto 🙂

Inviato
Il 19/1/2022 at 13:33, ClasseA ha scritto:

Piuttosto possiamo notare che lo smart working, non più giustificato, danneggia i ristoratori della pausa pranzo

Prima mangiavo con 7/8€ adesso ci vogliono 10/11€ per un pranzo (per mangiare quasi sempre schifezze). A stare a casa una settimana sono 50€ risparmiati (oltre alla benzina e al tempo).

È da prima di Natale che non vado in ufficio e con questi numeri di contagi nessuno ci va più. Difficile sostenere che adesso il lavoro da casa (work from home in inglese, basta usare questi falsi inglesismi, lavorare da casa non ha niente di smart) sia ingiustificato. 

 

Inviato
2 ore fa, Martin ha scritto:

Nell' ottavo secolo Avanti Cristo hanno inventato il denaro anche per queste incombenze. 

Si certo, praticamente? 
Ogni zona ha locali differenti e prezzi differenti, i € 5/7 anche in diverse aree di una stessa provincia potevano bastare come no, ma soprattutto sarebbe venuta meno la pressione sulla rete di ristoratori per “abbassare” i prezzi uniformandoli, con tutto quello che questo si porta dietro, senza considerare che poi qualcuno della stessa azienda avrebbe mangiato a € 10 o € 15 e qualcuno a € 7 o € 9 con relativa invidia e protesta di chi spendeva meno, senza alcun controllo reale delle possibilità di spesa, rimborsando una cifra analoga di sarebbe penalizzato qualcuno a dispetto di altri, poi i sindacati che avrebbero detto? 😄 Tu già ci ricordavo che non si potrebbero porre limiti temporali per consumare il pasto, (quando dovrebbe mangiare un operaio che dovrebbe lavorare otto ore? Alle 15:00 o alle 16:00? 

Inviato
2 ore fa, Martin ha scritto:

Insomma: Queste zecche emettitrici di ticket esattamente che fanno ? 

Ti garantiscono di trovare dei locali nella zona d’interesse dell’azienda, dove ci sia la possibilità di pranzare ai prezzi concordati con l’azienda e corrispondenti all’indennità prevista, solitamente senza integrazioni del dipendente ma non sempre, o pensi che senza sarebbe facile trovare l’offerta necessaria? 

Inviato
2 ore fa, Velvet ha scritto:

Nulla. Emettono pezzi di carta in cambio della detraibilità decisa dallo stato,

L’azienda detrarrebbe l’indennità pasto come costo anche se fosse inserita in busta paga, è il dipendente che ci guadagna e non l’azienda, tantomeno lo Stato che incassa meno imposte, almeno per una volta la responsabilità (teorica) addossiamola a chi realmente ne trae beneficio, il dipendente appunto.

Inviato
1 ora fa, appecundria ha scritto:

Qualcuna esiste ancora, ci vanno avvocati e notai, è scicchissimo

Le "cucine" propriamente dette qui sono praticamente scomparse, almeno quelle che operano legalmente. Sono state uccise anche dalle norme haccp e regionali, oltre allo snobismo da overdose di masterchef dei clienti che contestano la legatura dell'intingolo anche sui bigoli in salsa e pretendono il calice Riedel col merlot antigelo della casa, del quale eccepiscono anche la non-ottimale temperatura di servizio. 

Le dimensioni piccole delle città venete non permettono il proliferare di una classe di bonvivant che si atteggiano a proletari durante la pausa pranzo, al limite qualcuno arriva ad addentare un folpo street-food al banchetto del folparo a Padova, ma non abbastanza da giustificare i costi fissi di una "cucina". 

In mezz'ora di suv raggiungono una trattoria campagnola col tovaglione a quadretti e le mosche ronzanti, che offre maggior realismo scenografico, a patto che il parcheggio non sia invaso da cassonati a cabina lunga e la sala da clienti col giubbotto ad alta visibilità e scarpe grosse, il che inibisce il bonvivant medio. 😁

Inviato
3 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

è il dipendente che ci guadagna e non l’azienda, tantomeno lo Stato che incassa meno imposte, almeno per una volta la responsabilità (teorica) addossiamola a chi realmente ne trae beneficio, il dipendente appunto.

E' evidente che parli di cose che conosci solo superficialmente. 

Se ammettiamo che il dipendente abbia diritto all'indennità sostitutiva del servizio mensa, i ticket erogati con le modalità vigenti rappresentano un guadagno solo ed esclusivamente per il soggetto emittente, che scambia moneta universale con moneta parziale senza dar nulla in cambio. Nemmeno l'iva. 
 

(Detto tra noi, la mia impressione è che in realtà  tu non ritenga giusto il primo punto: Il diritto al sostitutivo economico del servizio mensa per il dipendente )

Inviato
16 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Si certo, praticamente? 

Si ammetta un indennità mensa esentasse in busta pari a 7euro massimi per giorno lavorativo di 4 o più ore. Punto. 

Datore di lavoro responsabile della corretta applicazione, come è già per orario, contributi e tassazione.

E gli stampaticket a zappare la terra in tempo-zero. 

Risultato: Costi invariati, importi riversati direttamente sull'economia vera (quella che scambia cose che possiedono massa o ne cambia la forma e/o posizione), piena applicazione dell'iva al consumo. 

Inviato
3 minuti fa, Martin ha scritto:

Se ammettiamo che il dipendente abbia diritto all'indennità sostitutiva del servizio mensa,

Questa è una supercazzola sindacale, il dipendente ha diritto di mangiare, ma non sempre il costo del suo pranzo è sostenuti dall’azienda, l’amico di cui sopra ad esempio per contratto non ne avrebbe diritto ma l’azienda ha negoziato con i sindacati di corrispondere i ticket, se gli elimini l’azienda non è tenuta a corrispondere niente, il pasto diventa a carico del dipendente, il tuo caso sarà diverso ma poco conta, io da autonomo il pasto me lo pago solo, tu dovrai adeguarti al volere di chi ti paga, poco male, resta il fatto che il ticket è un’opportunità per permettere a molti di mangiare che altrimenti non ci sarebbe a quelle cifre.

Commutare il costo del pranzo in denaro necessità di tassazione per quell’importo, piaccia o meno, se non

viene tassato il vantaggio è tutto del dipendente.

2 minuti fa, Martin ha scritto:

Si ammetta un indennità mensa esentasse in busta pari a 7euro massimi per giorno lavorativo di 4 o più ore. Punto. 

Perché esentasse? Se mangi e c’è una ricevuta bene altrimenti è reddito e le imposte vanno pagate.

Inviato
2 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Perché esentasse? Se mangi e c’è una ricevuta bene altrimenti è reddito e le imposte vanno pagate.

Per la stessa ragione i privati dovrebbero pagare l'iva e le imposte dirette per ogni milligrammo di uso non professionale di automezzi, vestiario beni strumentali e materiali di consumo "scaricati e/o ammortati". 

Sono d'accordo al 100%.

Inviato
26 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Ti garantiscono di trovare dei locali nella zona d’interesse dell’azienda, dove ci sia la possibilità di pranzare ai prezzi concordati con l’azienda e corrispondenti all’indennità prevista, solitamente senza integrazioni del dipendente ma non sempre, o pensi che senza sarebbe facile trovare l’offerta necessaria? 

Non garantiscono proprio niente. Sono un obbligo di legge (alternativo alle mense) per far proliferare aziende inutili. D'altra parte i buoni pasto vengono detassati, quelli elettronici ancora di più (si perchè quelli cartacei non venivano incassati ma rigirati ad altri tipo grande distribuzione). Basterebbe detassare un valore equivalente in busta paga e tutti sarebbero più felici, tranne appunto le aziende che emettono i buoni pasto.
Nei ristoranti l'extra buono pasto è sempre a nero. Io ho buoni pasto da 9€, prima mai dovuto aggiungere niente, anzi mi facevano quasi ovunque lo scontrino di resto, adesso 1-2 Euro in più sono la norma.

Inviato
7 minuti fa, maurodg65 ha scritto:

Questa è una supercazzola sindacale

E' vero.

Ma in uno Stato che all'art.1 della Costituzione si definisce "Repubblica fondata sul lavoro"  che vogliamo fare ? Eliminare i cindacati ?  Sarebbe un programma ampio (cit.) 

Inviato

Il buono pasto non garantisce un pasto buono

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