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Alternanza scuola lavoro


ferrocsm

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Inviato

Cosa ne pensate, cosa cambiereste, cosa eliminereste, cosa incrementereste, o la abolireste del tutto? 

Inviato

Argomento molto tecnico al quale sul quale possono dire la loro solo imprenditori o chi ha vissuto l'esperienza di un figlio...

Nella vostra azienda avete avuto ragazzi inquadrati in questo modo?

Inviato

Io ogni tanto ne prendo qualcuno perché la preside è mia cognata e non ho vie di fuga.

Le aziende scansano l'alternanza scuola lavoro perché per loro c'è tutto da perdere e niente da guadagnare. Chi pensa che le aziende li cerchino per sfruttarli vive in un trip lisergico.

Inviato
30 minuti fa, Guru ha scritto:

Argomento molto tecnico

E molto spinoso Francesco anche alla luce di quel che è successo a quel povero ragazzo di 18 anni al suo ultimo giorno di stage, io penso che investire nelle competenze, nell'istruzione, nell'apprendimento e questo lo si può fare, perché no, anche sul luogo di lavoro sia cosa buona e giusta, quello che non è giusto è l'approfittarsene per far lavorare giovani a gratis e in qualche caso magari anche in condizioni di sicurezza precaria e a tal proposito la prima cosa da fare sarebbe un bel corso di sicurezza approfondito che non si limitasse sola a poche parole  prima di intraprendere qualsiasi attività, più di qualcuno lo abbiamo avuto anche noi in azienda e io come responsabile della progettazione dei prototipi e poi dei parametri elettrici che vengono testati in sala prova posso dire che da parte dei giovani ho trovato parecchia disponibilità e voglia di imparare, a parte un solo caso di un ragazzino che si era preso addormentato mentre stavamo testando una apparecchiatura e in questo caso è solo stata una perdita di tempo mia e sua. Con la scuola e con chi la governa andrebbe intrapreso un percorso serio per evitare appunto manodopera gratis e perdite di tempo vicendevoli.  

Inviato

In Germania esiste da sempre, è vero lavoro ed è uno degli elementi indispensabili per la piena occupazione.

Qui si è voluto copiare col risultato di trapiantare maldestramente una zampa di destriero ad un ippopotamo che ora ha cinque zampe con una che gli dà solo fastidio.

Inviato
1 ora fa, Guru ha scritto:

Argomento molto tecnico al quale sul quale possono dire la loro solo imprenditori o chi ha vissuto l'esperienza di un figlio...

Nella vostra azienda avete avuto ragazzi inquadrati in questo modo?

Si.

Quoto @appecundria, purtroppo.

Una cosa gestita in modo immondo: le scuole intorno a dicembre/gennaio si svegliano improvvisamente e iniziano a bombardarti di mail e telefonate affinché tu "ospiti" un ragazzo per le 3 settimane di alternanza S/L.

In genere manco si presenta qualcuno di persona (insegnanti, presidi, coordinatori), si limitano a comunicare con mail frettolose di  poche righe.

NB: mai visto nessuno delle scuole venire in azienda durante le 3 settimane per vedere come procedeva lo stage.

Poi, quando va bene il ragazzo/la ragazza si presenta prima accompagnato da un genitore per conoscere il luogo e noi, quando va male si presenta direttamente il giorno X senza mai essersi palesato prima.

E qua iniziano i dolori: non hai idea di che formazione abbiano questi ragazzi perchè la scuola non fornisce nè un programma raggiunto nè un percorso formativo nè i risultati conseguiti fino a quel momento.

E, cosa più importante e grave, a questi ragazzi non viene nemmeno data un' infarinatura superficiale in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro: si presentano lì totalmente ignari.

Quindi io non so se posso farmi affiancare nel mio lavoro oppure se è meglio limitarmi a fargli sistemare l'archivio. Questo sta a me scoprirlo.

Quanto alle responsabilità stanno praticamente tutte in capo all'azienda ospitante, che in poche parole di fronte alla legge è come avesse un altro lavoratore "obtorto collo" in sede (vi lascio immaginare i salti di gioia che fa il responsabile sicurezza) con tutte le aggravanti in termini di gestione.

Quindi oltre all'onere formativo, e vi assicuro che stare dietro con fini costruttivi in un luogo di lavoro ad un ragazzetto di 16/17 anni paracadutato da Marte che nel migliore dei casi pensa ad altro (giustamente), porta via un sacco di tempo ed energie -non riconosciute- perchè tocca stare attenti che non inciampi nei cavi, che non si rovesci addosso uno scaffale o che non si martelli un dito.

Concludo anch'io dicendo che così come è messo in piedi in Italia questo sistema è oltre che inutile, anche potenzialmente dannoso per entrambe le parti. Da terminare subito.

E chi pensa che le aziende sfruttino questi ragazzi non ha proprio idea di cosa stia dicendo. Ma neanche lontanamente.

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

PS scusate la prolissità ma è un argomento che mi sta "qua", anche alla luce della recente tragedia che era solo questione di tempo avvenisse.

 

Lo scorso anno, in piena pandemia, con l'azienda chiusa 2 mesi siamo stati ugualmente bombardati di richieste dalle scuole perchè dovevano trovare posto per i pupilli.

All'ultima telefonata ho risposto: scusi, ma lei ha mica letto da qualche parte che c'è una pandemia e noi non possiamo nemmeno far entrare in azienda i clienti, figuriamoci un perfetto estraneo?

E dallo scorso anno ho deciso che basta, con me l'alternanza scuola lavoro ha chiuso. Mi spiace per i ragazzi che in alcuni casi meritavano di essere seguiti e fatti crescere, ma non posso certo farmi carico di un sistema folle.

  • Melius 2
Inviato
1 ora fa, ferrocsm ha scritto:

la abolireste del tutto? 

Così com'è va abolita.

 

Potrebbe funzionare con molte modifiche:

 

-Perchè abbia senso deve durare mesi, non 3 inutili settimane.

-I ragazzi devono ricevere adeguata formazione preventiva in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro con personale specializzato.

-Le aziende devono ricevere in anticipo informazioni esaurienti sulle inclinazioni del ragazzo, sul percorso formativo e il programma raggiunto.

-La responsabilità del ragazzo non può e non deve essere in capo all'azienda tranne in casi di ambiente di lavoro o procedure non a norma.

-La scuola deve preventivamente visitare le aziende, spiegare il tutto e assicurarsi che ci sia corrispondenza fra il percorso di studi e il lavoro svolto.

- Durante lo stage la scuola deve essere presente e informarsi costantemente sul comportamento del ragazzo (capitano anche quelli che non si presentano per una settimana con le scuse più fantasiose) e sull'andamento generale dello stage o magari dare all'azienda suggerimenti per indirizzare al meglio la cosa.

-Alla fine dello stage, il responsabile scolastico deve venire in azienda, raccogliere le informazioni sul lavoro svolto, trarre le conclusioni e magari anche dire un semplice grazie una volta ogni tanto (mai successo)

 

 

Siccome allo stato delle cose attuale tutto ciò non mi è mai capitato, ribadisco che l'istituto va abolito.

Inviato
26 minuti fa, appecundria ha scritto:

In Germania esiste da sempre, è vero lavoro ed è uno degli elementi indispensabili per la piena occupazione.

Qui si è voluto copiare col risultato di trapiantare maldestramente una zampa di destriero ad un ippopotamo che ora ha cinque zampe con una che gli dà solo fastidio.

esatto. Andate a vedere anche in svizzera come funziona il percorso pluriennale lavoro-scuola che porta alla completa formazione.

Niente a che vedere con il raffazzonare solito che si è immancabilmente e pervicacemente in grado di mettere in piedi in Italia

L’unica pecca che rilevo nel sistema tedesco e svizzero è la scarsa intensità della formazione alla persona attraverso lo studio di materie umanistiche... cosa riservata ai soli licei... ma forse è meglio perché si creano meno parolai filosofeggianti che non è un area per tutti. 

——

Un pensiero mesto e commosso a quel povero ragazzo ed alla sua famiglia, ho un figlio della stessa età e mi si è gelato il sangue alla notizia. Non c’è disgrazia più grande di perdere un figlio. 🌹

Inviato
52 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

E molto spinoso Francesco anche alla luce di quel che è successo a quel povero ragazzo di 18 anni al suo ultimo giorno di stage

Avevo capito che stessi riflettendo sull'argomento in seguito a quella disgrazia, e hai fatto benissimo.

Inviato

Secondo me sarebbe una cosa molto valida se gestita bene , io non ho esperienza di questo tipo , la mia si limita allo stage universitario  che gli studenti devono o possono fare  in alternativa ad esami o altri progetti ...

 i miei due figli sono stati assunti grazie allo stage universitario  ( uno di 750 ore e l'altro di 250 )...

se viene svolto bene è un'ottima opportunità per i giovani di farsi conoscere al di là del curriculum .

  • Melius 1
Inviato
27 minuti fa, Velvet ha scritto:

Mi spiace per i ragazzi che in alcuni casi meritavano di essere seguiti e fatti crescere, ma non posso certo farmi carico di un sistema folle.

Giusto! @Velvet difficile darti torto, come scritto in precedenza la mia esperienza con i giovani la reputo positiva, tieni anche conto che io scrivo dalla provincia dove forse e sottolineo forse i giovani sono più malleabili rispetto ai coetanei delle grandi città, abbiamo e stiamo ancora collaborando anche con quelli più avanti con gli anni e che hanno intrapreso gli studi universitari sia in Emilia, sia in Veneto e in qualche caso erano collaborazioni richieste da noi, ma anche più di qualche volta erano specifiche richieste di supporto per alcuni loro specifici studi e progetti da affinare sul banco prova, qui ho davvero trovato tanta professionalità sia per quanto riguarda gli studenti, sia per il personale docente che ha davvero una marcia in più rispetto ai colleghi degli istituti tecnici. Tu da che zona dell'Italia scrivi se non sono indiscreto?   

  • Melius 1
Inviato
14 minuti fa, ferrocsm ha scritto:

Tu da che zona dell'Italia scrivi se non sono indiscreto?   

Confine FVG/Veneto.

Guarda, la mia esperienza con i ragazzi è stata per lo più positiva. 

Purtroppo però il mio settore fa sì che mi debba interfacciare con specialità scolastiche un po' "sui generis", per la maggior parte si tratta di liceo artistico.

E qui sono dolori, perchè nelle diverse esperienze ho percepito la totale assenza di interfaccia fra noi e la scuola.

E' un argomento che mi appassiona perchè lavorare con i ragazzi è bello, arricchisce sia te che loro. Purtroppo però ho constatato che nel nostro caso non può funzionare, l'elenco di modifiche che proporrei l'ho scritto più su. Ma quello che servirebbe sarebbe un cambio di mentalità, perchè io ho percepito negli anni questa cosa come un obbligo cui le scuole sottostanno malvolentieri e all'ultimo momento cercano un posto qualsiasi dove scaricare i ragazzi per ottemperare alle tre settimane.

E questo non va bene.

Sarebbe bello poter costruire negli anni un percorso che vada oltre, che stabilizzi un rapporto con determinati istituti e che consenta ai ragazzi di considerare l'azienda una sorta di luogo "aperto" dove poter iniziare magari un loro percorso.

So che in alcuni casi, magari con ragazzi più grandi, la cosa funziona. Ma con ragazzi di terza o max quarta superiore mollati lì allo sbaraglio per così poco tempo no, non può funzionare.

Inviato
27 minuti fa, Guru ha scritto:

disgrazia

Ne ho letto solo il titolo, è un genere di notizia che forse inconsciamente cerco di evitare. Osservo solo che generalmente le aziende non gradiscono partecipare all'alternanza scuola lavoro e che questo è un demerito grave della scuola. 

Inviato
20 minuti fa, luimas ha scritto:

la mia si limita allo stage universitario  che gli studenti devono o possono fare  in alternativa ad esami o altri progetti ...

E' un altro mondo, credimi.

Lavorare su un sedicenne piuttosto che su un ventiquattrenne è cosa molto, molto diversa.

Gli stage sono una cosa fondamentale e straordinariamente utile sia per i ragazzi che per le aziende. Ma vanno fatti con criterio.

Inviato
2 minuti fa, Velvet ha scritto:

Sarebbe bello poter costruire negli anni un percorso che vada oltre, che costruisca un rapporto

Il modello tedesco.

Inviato

L'argomento è interessante e sarebbe prezioso il contributo di chi lavora nel mondo della scuola

@wow

@Savgal

 

 

Inviato

@appecundria Esatto. Il luogo di lavoro come estensione dell'istituzione scolastica.

In Italia esiste una barriera impermeabile fra scuola  superiore e mondo reale/lavoro che per essere abbattuta richiederebbe una rivoluzione completa.

Nelle università invece il discorso è molto diverso. Qui ad esempio i poli di ricerca universitari lavorano tantissimo sul territorio con le aziende.


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