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Back in time… col Monopoli


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Inviato
2 ore fa, qzndq3 ha scritto:

in prima su 27 fummo promossi in 5 a Giugno [cut]

Pare la storia del mio corso di ingegneria.

Più di 300 iscritti allegri cazzeggianti e felici al pensiero di diventare ingegnere (oooooohh, le magnifiche sorti e progressive...), la cosa interessante era che qualcuno sembrava scemo fin dal primo giorno e ciò nonostante marciava allegro alla testa delle truppe cammellate (o matricolate che dir si voglia) delle future genti di successo.

Poi il "suc" si è perso per strada ed è rimasto il cesso.

Al primo appello di analisi 1 ben UNO scritto sufficiente e una decina di promossi in tutto, qualcuno proveniente pure dall'anno precedente.

150 iscritti al secondo anno.

Neanche 100 iscritti al terzo.

Mi risulta che ci siamo laureati in meno di 60 dei 300 e passa che eravamo partiti baldanzosi, e dopo esserci fatti un coolo di esami scritti e orali che ci passava un treno della metropolitana.

Gli altri... via, a casa. Colpa dell'università ? No, io non credo.

 

 

Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

In gamba ce ne sono e ce ne saranno sempre

Il mio ha concluso il liceo multimediale con 98 e i complimenti della commissione, i suoi insegnanti delle materie di indirizzo per 5 anni ai colloqui mi sbrigavano in 2 minuti con "ah lei è il padre di... non c'è molto da dire, è il migliore del corso" [e queste sono soddisfazioni, maremma sul ciuco !!!!]

Adesso frequenta un corso biennale di specializzazione in regia e direzione della fotografia, supera i vari test come se fossero passeggiate.

Ha fatto l'arbitro di calcio per 5 anni, corre coi kart, sta lavorando da 2 anni con altri tre svitati come lui a un progetto che comunque vada sarà un buon "banco di prova" per un futuro lavoro, e se dovesse andare bene potrebbe essere una occasione di prim'ordine.

La sorella sta facendo in contemporanea il servizio civile e la magistrale di psicologia del lavoro. Anche lei - pur meno eclettica e più "seria" - se la cava decisamente bene. Ah dimenticavo: ha fatto il classico 😁

Entrambi hanno la testa sulle spalle e non combinano guai. Anzi spesso rattoppano quelli fatti dagli amici.

Non potevo chiedere di meglio, giuro !

 

Inviato
1 ora fa, audio2 ha scritto:

con un qualche pezzo

di carta lo fai lavorare.

Un pezzo di carta senza le competenze che sono presupposto al rilascio del medesimo produce solo un incompetente, incapace a svolgere il proprio lavoro ma capacissimo a rubarlo a qualcun altro che magari le competenze le ha davvero.

Come credi che abbia giustificato a suo tempo i 9 bocciati alla maturità elettrotecnica ? Alla collega pietosa che cercava di convincermi ad essere più "buono" replicai: "Se gli diamo diploma autorizziamo l'asino a fare l'elettricista. Non sa neppure le nozioni più elementari; sicura che lo vorresti a fare un lavoro in casa tua ?"

Tacque.

 

Inviato
25 minuti fa, lufranz ha scritto:

incapace a svolgere il proprio lavoro ma capacissimo a rubarlo a qualcun altro che magari le competenze le ha davvero.

E ma non è accozzato, non dimenticare che in Italia conta di più l'appoggio, la meritocrazia in Italia viene per ultima.

Inviato
1 ora fa, Velvet ha scritto:

Dice cosa ne facciamo degli asini: qui è pieno di aziende che non trovano operai, di cantieri che se non stai attento ti assumono quando passi sul marciapiedi, di trasportatori che pietiscono qualcuno con la patente C ecc ecc ecc

Eh, ma tocca lavorare...  si suda, si puzza, si rovinano le unghie ricostruite, e alla sera si arriva già "cotti" in palestra... 🤭

Inviato
1 ora fa, lufranz ha scritto:

Non potevo chiedere di meglio, giuro !

 

Astemi? E' ereditario? Chiedo per un amico.

  • Haha 1
Inviato

Qualche drink o una birretta ogni tanto la bevono. No vino.

Inviato
4 ore fa, audio2 ha scritto:

dalla prima va portato fino in quinta

Se ha voglia di studiare, e comunque in base alle capacità.

 

4 ore fa, audio2 ha scritto:

e il come lo trovi il sistema,

Ad esempio?

4 ore fa, audio2 ha scritto:

a parte che si parlava di scuola e che delle aziende qui ed ora mi importa anche il giusto

Il fine della scuola è quello di insegnare ad imparare e a lavorare. Quindi le aziende c'entrano eccome.

 

Inviato

ad esempio fai come con le coppe nel calcio, che se uno non procede con la champions gli fai fare

la uefa, o come si chiama ora perchè non seguo più.

oppure invece che cicli fissi fai un percorso modulare come in uk, dove uno si può anche scegliere la

propria strada, dove per forza di cose un paio di materie gli riusciranno anche a sufficienza.

il fine della scuola è quello di insegnare, a lavorare si impara dopo, è che le aziende vorrebbero gente già  fatta e finita per non dover perdere nemmeno un minuto, questo è.

ed è anche che i  nostri ragazzi a scuola ci stanno troppi anni, i cicli vanno accorciati, c'è poco da fare, essendo il fine ultimo quello di avere gente pronta a ballare verso i 20 con un its e verso i 23 con l' università.

Fabio Cottatellucci
Inviato
6 minuti fa, qzndq3 ha scritto:

Il fine della scuola è quello di insegnare ad imparare e a lavorare.

Per i licei questo è meno vero.
Al liceo si impara soprattutto ad essere gente metodica e con la crapa aperta; la specializzazione professionale si acquisisce viene dall'Università

Inviato
3 ore fa, Velvet ha scritto:

Inutile cullarsi nell'illusione che ogni ciuccio debba diventare dirigente

Ho un esempio calzante. Era il '94-95 ho rastrellato persone capaci ovunque in azienda per concludere un progetto piuttosto importante. Tra le varie "risorse" mi venne suggerito un ragazzotto laureato due anni prima (110 con lode e dignità di stampa), aveva un contratto di formazione in scadenza dopo qualche mese. Arrivava da un ufficio del NordEst, il che significava costi aggiuntivi per le spese di trasferta, ma mi servivano persone, quindi accettai di inserirlo nel team.

In quattro mesi non scrisse una riga di codice che fosse una, non una pagina di documentazione, passava il tempo a lamentarsi che da laureato gli sarebbe spettato un ruolo almeno da capoprogetto e che avrebbe dovuto avere uno stipendio da potersi permettere almeno una piccola bmw (io avevo una Uno 45SL).

Il contratto di formazione non venne converti in contratto di assunzione a tempo indeterminato e  se ne tornò a casa. Non so che fine abbia fatto.

 

E' questa la scuola che ci serve?

Inviato
Adesso, qzndq3 ha scritto:

Non so che fine abbia fatto.

Probabilmente forte del pezzo di carta è andato ad intasare qualche ufficio pubblico in un ruolo apicale.

Inviato
8 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Per i licei questo è meno vero.

Il concetto di base è lo stesso, ti insegnano ad imparare

Inviato

Il sistema scolastico attuale è il risultato di una serie di equivoci:

A) è concepita e indirizzata da gente che non ci ha mai messo piede e, probabilmente, neanche in età scolare. Si propugnano le più disparate e inutili teorie pedagogiche, in genere, inapplicabili in una situazione reale. 

B) per i vari ministri, quello dell'istruzione è un ministero vetrina/passerella. Facilissimo dimostrare la bellezza e la bontà del presepe. 

C)è giusto che la scuola svolga l'importante ruolo di "educazione alla cittadinanza" e che sia ben chiara la differenza tra formazione e istruzione, ma la scuola dovrebbe soprattutto fornire agli studenti strumenti critici per capire la realtà in termini di conoscenze e competenze. Attualmente la scuola, per cause esposte ai punti A e B è diventata un luogo autoreferenziale zeppo di retorica, correttezza politica, belle idee e quant'altro. Sperando di non essere equivocato, mi pare che i nostri studenti vengano sottoposti, in modo passivo, ad una massiccia quantità di informazioni destinata alla formazione di una coscienza sociale, salutista, ambientale e alla legalità ma che non vengano forniti loro gli indispensabili strumenti critico - logico -  cognitivi per fare invece autonomamente questo percorso.

Fatto sta che, a maggior degli studenti conclude il percorso scolastico senza saper formulare un discorso corretto grammaticalmente, di senso compiuto e senza saper risolvere una proporzione o una equazione di primo grado. Quando mancano conoscenze e competenze quanto prima cade il precario castello retorico di "educazione alla cittadinanza". 

D)la scuola sembra una grande fabbrica sovietica. Ciminiere fumanti, grande via vai di uomini, mezzi e materiali, ma 80% di prodotto scadente. Non posso assolutamente dire che la classe insegnante non lavori (entro limiti fisiologici). Semplicemente la qualità del "prodotto" non è all'altezza della quantità di risorse umane e di energia impiegata. La maggior di risorse ed energie dei docenti viene dispersa in inutili adempimenti, nella paranoica esigenza di avere tutte le "carte a posto" in previsione di eventuali ricorsi da parte dell'utenza (i genitori sono l'autentica controparte/variabile impazzita) e nella sempre maggiore difficoltà di apprendimento degli studenti. 

E) per quanto esposto ai primi punti la scuola vive nel mai chiarito equivoco "democratico" che tutti possono fare tutto.

Non è vero. Giusto che almeno la scuola dia le stesse chance a tutti, ma io non avrei mai potuto danza classica.

È saltato o quanto meno funziona male l'orientamento in entrata alle scuole superiori. 

F) l'istruzione elementare e media inferiore è un buco nero, in cui non ho mai capito cosa si faccia. 

G) la consapevolezza del ruolo sociale prima che prettamente formativo che la scuola riveste, ha fatto si sia rinunciato alla selezione e alla meritocrazia. 

H) il corpo docente è fortemente squilibrato in termini di genere. Un matriarcato, nel bene e nel male. 

  • Melius 1
Inviato
4 ore fa, lufranz ha scritto:

Al primo appello di analisi 1 ben UNO scritto sufficiente e una decina di promossi in tutto

Da noi era andata più o meno nello stesso modo, ad analisi 2 passammo in tre

Inviato
3 ore fa, corrado ha scritto:

E ma non è accozzato, non dimenticare che in Italia conta di più l'appoggio, la meritocrazia in Italia viene per ultima.

Dipende. Nelle aziende private chi è lì solo per l'appoggio si ferma al primo gradino oltre le proprie competenze. Nel pubblico non saprei.

Inviato
11 minuti fa, wow ha scritto:

E) per quanto esposto ai primi punti la scuola vive nel mai chiarito equivoco "democratico" che tutti possono fare tutto.

Non è vero. Giusto che almeno la scuola dia le stesse chance a tutti, ma io non avrei mai potuto danza classica.

È saltato o quanto meno funziona male l'orientamento in entrata alle scuole superiori. 

Infatti!

Inviato
9 ore fa, mozarteum ha scritto:

I sessanta/sessantesimi

nella mia classe uno solo

c'era un altro sessantentabile ma venne punito con un beffardo 59 per manifesta spocchia e arroganza nei confronti della commissaria di matematica. 

indovina chi era ?  😇

 

 

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