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Melius Club

La fusione senza effetti collaterali


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Inviato

Chissà come mai il tiggi uno ha aperto con questa come prima notizia e subito dopo come seconda ha continuato con le rampogne degli industriali sul caro energia fossile… 

——

ancora serve più energia per produrre di quanta energia ai produce. E ancora non si è dissipato il dubbio che non sarà mai possibile contenere la reaZione usando meno energia di quanta se ne ricava. 
Questo non lo hanno detto però al tiggì

Inviato

Quelli dell'European Fusion Experiment JET dovrebbero farsi una birretta qui, ogni tanto.

Inviato

Comunque senza tecnuologhiya di grande unione sovietica questi stavano ancuora a apjcciarie fuoco struofinando lenjetty...😁

Inviato

Chi si ricorda della centrale francese della Rance, quella che sfrutta i movimenti delle maree? È rimasta unica al mondo eppure pareva che lo sfruttamento delle maree fosse una risorsa importantissima. Anche lei, per funzionare, assorbe buona parte dell’energia prodotta e per giunta accumula quantità enormi di scarti che inquinano tutta la zona. 
Non vorrei che anche questa energia nucleare prodotta con la fusione, riproponesse e generasse problemi e imprevisti al momento sottovalutati. Intanto, dopo 50 anni, la Francia si ritrova a chiedere soldi all’Europa per ripulirsi!
https://www.lesechos.fr/industrie-services/energie-environnement/leurope-appelee-au-secours-de-lusine-maremotrice-de-la-rance-1006345

  • Melius 1
Inviato

E intanto le navi per il trasporto di carbone sono ricercatissime, la transizione non sarà semplice. 

Inviato
6 ore fa, mom ha scritto:

Rance

Si tratta di una installazione molto primitiva di centrale energetica marina, oggi quei problemi sono superati (sulla carta).

 

Inviato
1 minuto fa, appecundria ha scritto:

Si tratta di una installazione molto primitiva

Ne abbiamo parlato a scuola. Non ricordo se alle medie o alle superiori.

Ciò a conferma che è davvero primitiva, ahimè!

Inviato

L’usine  maremotrice de la Rance l’avevo sul libro di francese di civilization delle medie nei primi ‘70s ... mi colpí molto il nome che allora trovavo buffo ed il fatto che era considerata una grande realizzazione tecnologica francese. Tre anni fa me la sono trovata davanti durante un tour di Normandia e Bretagna... son rimasto un po’ male perché non è che lasciasse sbigottiti l’nstallazione.

Inviato
10 minuti fa, Jack ha scritto:

mi colpí molto il nome

Idem. E infatti me lo ricordo ancora. E adesso che mi ci fai pensare, me lo ricordo in francese, quindi era alle superiori, perché alle medie ho fatto inglese.

Inviato

 

"Non c’è la minima possibilità di sviluppare energia atomica".

(Albert Einstein nel 1932)

 

Inviato

mi son sempre occupato di questioni energetiche da quando ce ne parlò il prof di Macchine che era a sua volta un patito e fuoriuscito per protesta dall’istituto Donegani di Novara. 

Da allora è uno dei miei sogni vedere la fusione nucleare controllata sulla terra, il salto più grande dell’umanità dal tempo del controllo del fuoco imho.

Mi spiace molto il pensiero che dovró essere molto fortunato per vederlo raggiunto. 

Inviato

@Panurge appunto... il piano iniziale che ha portato alla costruzione prevedeva il successo, sempre se possibile, nel 2050.. già se accorciassero al 2040 avrei difficoltà... 😢

Ormai la fase è quella “day bay day basta che stiamo Ok”

Inviato

La centrale mareomotrice francese, al di la delle caratteristiche innovative e dell'ardimento realizzativo che caratterizza in generale quel Paese, fornisce in media meno di 500GWh anno a fronte di una potenza installata di 240MWh. Sono circa 2000 "ore equivalenti a pieno carico" annue, al prezzo dello sconvolgimento ecologico di un estuario di numerosi kmq. e comunque in  condizioni di dinamica mareale media di quasi 8 metri che hanno pochi eguali al mondo, nessuno nel mediterraneo.  

Inviato
1 ora fa, Jack ha scritto:

Tre anni fa me la sono trovata davanti durante un tour

Oggi è più un museo a pagamento che altro! E non sempre aperta.

Inviato

Ad ogni modo l'energia migliore per gli ascolti è quella prodotta dalle centrali idroelettriche, conferisce liquidità agli acuti e fluidità al messaggio sonoro.  L'energia eolica restituisce invece ascolti troppo ariosi, eterei ed impalpabili. 

Relegherei il biogas al solo ascolto di rapper autotunati e subwooferati, quantomeno per attinenza della materia prima.


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