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Ma quant'è sociale la destra italiana


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Inviato

La mia opinione è che vi siano dei mercati "strategici" che vanno tutelati e controllati.

briandinazareth
Inviato
1 minuto fa, Paperinik2021 ha scritto:

La mia opinione è che vi siano dei mercati "strategici" che vanno tutelati e controllati.

 

qui si tratta di dare, senza alcun controllo, per 99 anni un bene pubblico a delle persone solo perché molti anni prima, magari i loro genitori, avevano due ombrelloni in spiaggia. 

non vedo alcuna tutela, solo rendite di posizione.

briandinazareth
Inviato

@Paperinik2021

 

le posizioni sono chiare, a me non piace il diritto ereditario sulle cose pubbliche. punto. 

  • Melius 2
briandinazareth
Inviato

 

Tutte le misure della bozza - le "clausole sociali"

Tra i criteri per i bandi di gara, indicati nella bozza, viene indicato di "prevedere clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato nell'attività del concessionario uscente". Una sorta di continuità occupazionale che verrebbe conservata anche con un diverso titolare della concessione. 

Entro 6 mesi i decreti legislativi

Il governo - una volta approvate le norme all'interno del ddl sulla concorrenza - avrà "sei mesi per adottare i decreti delegati con le nuove regole per le gare". Decreti che renderanno effettive (dopo pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) l'applicazione della nuova normativa.

Lo spirito dei provvedimenti in discussione

L'impianto principale previsto dalla bozza sul tavolo a Palazzo Chigi è di allinearsi con la normativa europea ed "al fine di assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo, favorirne la pubblica fruizione". E poi, promuovere un "maggior dinamismo concorrenziale, nel settore dei servizi e delle attività economiche connessi allo sfruttamento delle concessioni per finalità turistico-ricreative".

"Garantire varchi liberi per l'accesso alle spiagge"

Tra quanto circola sulla bozza in discussione nel Consiglio dei ministri in corso, "varchi sempre liberi per accedere in spiaggia, con la previsione - in caso di ostacoli da parte della titolare della concessione al libero e gratuito accesso e transito alla battigia - delle conseguenze delle relative violazioni. Il governo inoltre, si impegna a stabilire "criteri omogenei per l'individuazione delle aree suscettibili di affidamento in concessione, assicurando l'adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate".

Favorire la partecipazione delle imprese

Altro principio cardine dei provvedimenti, quello di favorire la massima partecipazione delle imprese: "Definizione dei presupposti per l'eventuale frazionamento in piccoli lotti delle aree demaniali da affidare in concessione - così nella bozza in consiglio dei ministri - al fine di favorire la massima partecipazione delle micro e piccole imprese".

"La definizione di una disciplina uniforme delle procedure selettive di affidamento delle concessioni sulla base dei seguenti criteri: l'individuazione di requisiti di ammissione che favoriscano la massima partecipazione di imprese, anche di piccole dimensioni, e di enti del terzo settore. Previsione di termini per la ricezione delle domande di partecipazione non inferiori a trenta giorni; l'adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, della qualità e delle condizioni del servizio offerto agli utenti, alla luce del programma di interventi indicati dall'offerente per migliorare l'accessibilità e la fruibilità del demanio, anche da parte dei soggetti con disabilità, e della idoneità di tali interventi ad assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull'ambiente e sull'ecosistema, con preferenza del programma di interventi che preveda attrezzature non fisse e completamente amovibili". 

Tener conto delle concessioni degli ultimi 5 anni

Al fine probabilmente di salvaguardare chi ha già investito in stabilimenti balneari e della professionalità che è conseguita da una titolarità nel tempo sugli impianti, nella bozza si prevede di "tenere conto dell'esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione all'attività oggetto di concessione - o ad analoghe attività' di gestione di beni pubblici - secondo criteri di proporzionalità e di adeguatezza in maniera tale da non precludere l'accesso al settore di nuovi operatori. E della posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l'avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato la concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, nei limiti definiti anche tenendo conto della titolarità, alla data di avvio della procedura selettiva, in via diretta o indiretta, di altra concessione o di altre di attività d'impresa o di tipo professionale". 

"No durata temporale alle concessioni"

La durata delle concessioni balneari, una volta messe a gara, "dovrà coprire un periodo non superiore a quanto necessario, per garantire al concessionario l'ammortamento e l'equa remunerazione degli investimenti autorizzati dall'ente concedente in sede di assegnazione della concessione, e comunque da determinarsi in ragione dell'entità e della rilevanza economica delle opere da realizzare con divieto espresso di proroghe e rinnovi anche automatici". 

Un "indennizzo" per chi lascia lo stabilimento

Prevista inoltre una sorta di compensazione per il concessionario che lascia la titolarità dell'impresa: "un indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio, ed autorizzati dall'ente concedente e della perdita dell'avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico".

Considerazione del "pregio delle coste"

I criteri - continua sempre la bozza - saranno individuati in modo uniforme, tenendo conto anche del "pregio naturale e dell'effettiva redditività delle aree demaniali da affidare in concessione", dunque non tutte le coste saranno considerate allo stesso modo dal punto di vista del valore, nel decreto in discussione anche la considerazione della vocazione a ricoprire una funzione valoriale legata alle tradizioni locali: "nonché dell'utilizzo di tali aree per attività sportive, ricreative e legate alle tradizioni locali: svolte in forma singola o associata senza scopo di lucro o per finalità di interesse pubblico". 

Una quota del canone per migliorare le coste

Non solo. Toccherà al governo procedere con la "definizione di una quota del canone annuo concessorio da riservare all'ente concedente e da destinare a interventi di difesa delle coste e di miglioramento della fruibilità delle aree demaniali libere".

 

Inviato
7 ore fa, Paperinik2021 ha scritto:

Perché a leggervi, sembrerebbe che con 1.000 euro al mese di concessione siano a posto.

Giusto per portare un esempio: il Twiga al Forte paga 17000€ all'anno di concessione. Dividilo per dodici e guarda quanto viene: un qualsiasi bar di merd@ in una città della provincia italiana paga un affitto mensile infinitamente maggiore.

  • Melius 1
Inviato
3 ore fa, stefanino ha scritto:

poi vai a vedere e scopri , per ovvi motivi legati ai rischi d'impresa, sono srl di famiglia,

il reddito e' diviso su piu soci  

Se dichiarano reddito zero, come dai dati riportati da @briandinazareth, zero diviso n-soci è sempre zero.

Se ci sono gli utili vuol dire che vi è  stato un reddito.

Se sono dipendenti il compenso per gli amministratori è un costo, non reddito prodotto dalla srl.

Inviato
8 ore fa, Paperinik2021 ha scritto:

adegui il canone e saranno gli operatori a decidere se prendere o lasciare. 

Mi pare un ragionamento sensato. Lo si adegui e in più si torni a concessioni di durata ragionevole e sottoposte a vaglio.

PS se io avessi un'attività a reddito zero come questi famosi stabilimenti balneari me ne fuggirei a gambe levate per fare altro nella vita.

Invece mi pare che i bagnini siano attaccati come cozze al loro scoglio perciò immagino che tanto zero il reddito, quando si apre il cassetto la sera,  in realtà non sia 

  • Melius 1
Inviato

@Velvet Vedo che anche tu sei un poco mattiniero,a proposito del cassetto,non hanno nemmeno problemi,si riscote subito,li non ci sono i famosi 30/60/90

  • Melius 1
Inviato
9 ore fa, viale249 ha scritto:

un qualsiasi bar 

Ma che paragone è?

Come fai a mettere sullo stesso piano della bilancia un locale che bisogna acquistare immobilizzando un capitale, mantenere e pagarci un sacco di tasse, con un pezzo di terreno coperto di sabbia, che allo Stato non costa nulla?

Inviato

Ho letto quanto postato da Brian. A parte la diversa definizione dei canoni di concessione, non vedo differenze così grandi rispetto alle norme attuali, salvo attendere gli immancabili decreti che renderanno concrete le solite dichiarazioni d'intento. 

In ogni caso, sono curioso di vedere che fine faranno le manutenzioni di spiagge e cabine nei prossimi 2 anni. 

Previsione di un ignorante: investimenti zero. 

Soprattutto quest'anno, che la stagione arriverà prima dei famigerati decreti. 

Inviato

pare palese che nell' incertezza nessuno investa più niente

cioè qua invece che a pensare a come far creare ricchezza e come tassarla il giusto si pensa sempre a come rompere i cogliote a chi lavora.

  • Melius 1
Inviato

Sto diventando vecchio, mi piacciono le tradizioni, che segnano lo scorrere del mio tempo.

Tra le cose che mi fanno sentire bene ci sono i weekend al mare in primavera, quando i gestori dei bagni testimoniano l'arrivo della bella stagione coi pennelli in mano per verniciare le cabine e i giochi per i bambini, le carriole di terra per sistemare i fazzoletti di verde davanti al bagno...

Adesso avremo 2 anni di gente che tira avanti in attesa di conoscere il proprio destino (magari aumentando i prezzi, per portarsi avanti). E tutto per cosa? Per un centinaio di milioni in più che spariranno nel buco nero di uno Stato insaziabile, e la soddisfazione di qualche frustrato che gode nel vedere le disgrazie altrui?

Altro che destra o sinistra... 'fanculo... 

 

  • Melius 1
Inviato

@audio2 Cosa vuoi investire che è un mercato blindato? Chi ha le concessioni se le tiene, e chi non le ha si attacca al tram. A parte il fatto che non è vero, perché almeno in Riviera Romagnola ci sono parecchi stabilimenti balneari che negli ultimi anni si sono notevolmente ammodernati. In ogni caso è il classico settore dove è più facile far cartello piuttosto che mettersi in concorrenza.

Inviato

Il problema è proprio questo, essere vecchi. In buona parte questo è un forum di vecchi (manco io son giovane eh) ma forse bisognerebbe uscire dalla propria forma mentale per cui sarebbe normale che il 70% delle coste balneabili italiane sia sclerotizzato in mano agli stessi soggetti da almeno due o tre generazioni che in cambio non pagano un razzo di niente. 

Il demanio è cosa pubblica, chi verrà dopo di noi ha il diritto di poterne usufruire come chi è arrivato prima o magari anche di radere tutto al suolo e ripristinare le pinete se lo riterrà giusto.

Oppure gestire a sua volta con regolari gare periodiche  e canoni congrui ai guadagni che non sono certo zero.

  • Melius 1
Inviato
9 minuti fa, Guru ha scritto:

A parte il fatto che non è vero, perché almeno in Riviera Romagnola ci sono parecchi stabilimenti balneari che negli ultimi anni si sono notevolmente ammodernati

Vedi che ci arrivi anche tu?

Se senti una cosa come tua, ci lavori per renderla migliore, se invece sai che tra 3/5 anni rischi che vada ad un altro, non ci pensi neanche e fai il minimo indispensabile per non far scappare i clienti

Inviato
13 minuti fa, Velvet ha scritto:

il 70% delle coste balneabili italiane sia sclerotizzato in mano agli stessi soggetti da almeno due o tre generazioni

A parte il fatto che non è vero, e che sui cambi di gestione c'è un certo movimento (non tutti sono bravi o hanno voglia di continuare a fare quel lavoro), io non capisco perché si debba modificare una cosa che funziona da svariati decenni.

L'Italia vive di turismo ed il turismo è fatto anche da chi (io non sono tra quelli, cambio spesso) torna allo stesso bagno da generazioni perché si sente in famiglia. Anzi, direi che in Romagna è fatto soprattutto da gente che torna per sentirsi in famiglia. A partire dal turismo locale, quello dell'entroterra emiliano-romagnolo, sul quale i bagni contano moltissimo per tutta la stagione.

Non è che le cose si debbano cambiare per forza, eh. Quelle che funzionano non vanno cambiate.

Sarebbe bastato adeguare gradualmente i canoni di concessione, pur tra mille proteste, senza minacciare di fare piazza pulita.

Aggiungo che Spagna e Portogallo, dove pure di turismo se ne intendono, permettono concessioni balneari fino a 75 anni. Chissà come mai.

Inviato
29 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Sarebbe bastato adeguare gradualmente i canoni di concessione, pur tra mille proteste, senza minacciare di fare piazza pulita.

E su questo mi trovi d'accordo. Ma mi pare nessuno minacci piazze pulite. Si tratta solo di tirare una linea, fotografare la situazione e ripartire con regole certe e chiare per tutti.

Perché oggi regole di fatto non ce ne sono, c'è gente che campa alla grande su pseudodiritti acquisiti 70 anni fa in base ad occupazioni.

Come se io venissi ad abitare a casa tua per i prossimi anni e in cambio ti versassi un generoso affitto di 5 euro al mese .

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