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Melius Club

Il servizio militare abolito. Fu scelta saggia?


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Inviato
6 minuti fa, Velvet ha scritto:

Uno stato moderno invece dovrebbe pensare ad un servizio civile di 6 mesi obbligatorio per tutti, maschi e femmine, al compimento del 18. anno di età.

Mia figlia (24 e triennale in psicologia) lo sta facendo in questo periodo, ai servizi sociali del comune.

 

Inviato

Il servizio di leva più che per dare una preparazione militare serviva ai giovani per staccarsi dalla famiglia raggiunta la maggiore età, la preparazione militare era di fatto inesistente, a me è rimasta la patente C per altro mai sfruttata, tutto il resto finiva per andare nel dimenticatoio nel giro di un paio d’anni, oggi a 56 anni suonati non mi ci vedo a fare campi e montare tende, cose che peraltro non feci neppure nell’anno di leva.

Inviato

@lufranz Ottima scelta davvero. Complimenti alla ragazza.

Per quanto mi riguarda il servizio civile a suo tempo (era ancora un intrico di carte bollate poterlo ottenere in vece della naia) è stata una scelta top: oltre a conoscere persone spettacolari che ancora sono nella mia vita ho potuto lavorare per un anno (lavorare davvero non scaldare sedie, marciare nel piazzale della caserma, lucidare fucili o fare fotocopie) in ambiti diversi e con diverse responsabilità anche di un certo livello.

Tornassi indietro lo rifarei 100 volte.

Gli amici che contemporaneamente facevano il servizio di leva all'epoca mi raccontavano vicende lunari delle quali nessun sano di mente potrebbe avere nostalgia oggi.

 

 

Inviato
17 minuti fa, Velvet ha scritto:

Uno stato moderno invece dovrebbe pensare ad un servizio civile di 6 mesi obbligatorio per tutti, maschi e femmine, al compimento del 18. anno di età.

Concordo.

Inviato

Il servizio di leva serviva ad insegnare  una cosa sola, ai giovani: che non esistono solo diritti ma anche doveri! 
L’abolizione ha creato generazioni, dove pensano che gli sia tutto dovuto.

Per il resto, era un’inutile costo e spreco. 


 

  • Melius 1
Muddy the Waters
Inviato

Per me fu un anno divertente all'insegna del fancazzismo assoluto....recentemente sono stato all'ospedale militare di baggio per il vaccino, soldatesse ovunque e alcune molto carine, fosse stato così ai miei tempi sarebbe stata l'apoteosi. 

Inviato
7 minuti fa, Velvet ha scritto:

Per quanto mi riguarda il servizio civile a suo tempo (era ancora un intrico di carte bollate poterlo ottenere in vece della naia) è stata una scelta top:

In  che periodo lo hai fatto ?

Io a cavallo tra 1992 e 1993, ma le pratiche non erano particolarmente complicate in quanto era già stato riconosciuto come un diritto. Prima le cose erano parecchio più complicate, c'è stata gente che è finita in galera per diserzione.

In teoria era ancora previsto il colloquio con lo psicologo militare per valutare l'effettiva motivazione, in pratica era diventato una formalità: potevano negarti il servizio civile solo se c'erano oggettivi impedimenti come possesso del porto d'armi, condanne penali per atti violenti, etc.. 

Quando andai al colloquio mi trovai davanti un tizio tranquillo e ben disposto, quando mi chiese perchè avevo richiesto il servizio civile decisi di essere sincero e gli risposi che ritenevo inutile il servizio militare di leva organizzato in quel modo mentre ero favorevole a un esercito di professionisti, e pensavo che dovendo "dare un anno alla patria" avrei potuto essere più utile nell'ente che mi avrebbe accolto (come accennato sopra, un istituto per disabili). Apprezzò il punto di vista e dopo qualche mese arrivò la "chiamata".

 

Inviato

Il militare l’ho fatto sul serio, 6 mesi in zona di guerra con compiti di pace keeping. Che vuol dire essere in guerra di fatto. Beirut 1982-83 ... ma l’ho già scritto. 

La leva fa benissimo come educazione alla sofferenza e capacità di badare a se stessi in stato di forte stress psico-fisico. Anche nelle caserme sul suolo patrio. Non necessariamente in zone di guerra vera.  Nella mia esperienza non vi è nulla che tempri come lo stato di difficoltà in cui ti mette la leva. ANche quando si trattava di cavarsela nei rapporti con superiori e reclute anziane.

Nella vita mi è servito molto. Son partito bamboccio e son tornato adulto.

Ma questo non ha granché a vedere con l’efficacia di truppe di leva in un contesto in cui la preparazione di un soldato somiglia molto più a quella di un tecnico specializzato.

Per cui sono senz’altro contrario ad un esercito di leva assolutamente inutile su un ipotetico campo di battaglia.

Il ruolo di duro formatore lo può fare benissimo il genitore sebben siamo davvero in pochi - a mia conoscenza - a curarci della preparazione alla vita dei ragazzi, il che non ha a che fare con l’avere lauree e splendidi voti. Qua ad ogni piè sospinto si legge di cosa regalare al pargolo per la laurea ... che soldato della vita  vuoi farne? 😆

  • Melius 2
Inviato

Cernaia Torino. Scuola allievi e poi comando compagnia alla Stazione di Cassano d'Adda. Anno formativo e a tratti divertente. Le migliori barzellette le ho sentite in caserma. Non è stato un anno buttato via. Ho imparato ad avere la massima attenzione con le armi (infatti, non ne ho più possedute). Ho compreso lo spirito di servizio di tanti militari e, purtroppo, ho visto anche le peggiori mele marce. Oggi verrebbe visto come un costo insostenibile ma farebbe molto bene a tanti ragazzi nati, come me, con il "cūlus nel burro".

Muddy the Waters
Inviato
3 minuti fa, Jack ha scritto:

La leva fa benissimo come educazione alla sofferenza e capacità di badare a se stessi in stato di forte stress psico-fisico.

Mah....ho fatto il militare in una polveriera in Friuli, sembrava un'enclave hippies

  • Haha 1
Inviato
2 ore fa, mozarteum ha scritto:

affrontare il nemico?

Per come la vedo armamenti ed eserciti servono come deterrente politico e manifestazione di potenza autonoma.

Una potenza autonoma possiede: moneta, autosufficienza energetica, deterrente atomico. 
In Italia non abbiamo nulla di tutto ciò (3 - 0) ma realisticamente non abbiamo niente da difendere: ricchezze naturali zero, territorio piccolo e povero.

Forse le spese per una leva obbligatoria seria, propedeutica ad una vera potenza non sarebbe giustificata.

L’invasione è voluta in quanto crea business per la politica ed i suoi sodali: non c’è nulla di cui vogliono difendersi.

Che i giovani cittadini italici rimangano dei debosciati è propedeutico a questa impostazione.

Si sono messi sotto la fibbia degli USA prima ed al guinzaglio di UE poi e stanno bene così.

 

Inviato
13 minuti fa, lufranz ha scritto:

Io a cavallo tra 1992 e 1993, ma le pratiche non erano particolarmente complicate in quanto era già stato riconosciuto come un diritto.

1997, c'era comunque da presentare il domandone in carta bollata con rinuncia perpetua al porto d'armi e ad incarichi di lavoro nei settori collegati ecc ecc.

Niente di insuperabile ma comunque l'assenso qui, regione di caserme affamate di militi freschi, non era affatto scontato (io fui "appoggiato" presso il distretto dall'ente che poi mi ebbe in carico)

Inviato

Sono per il militare obbligatorio fatto bene. In marina, dopo il primo addestramento, un corso sull'isola La Maddalena di 2 mesi, è stata dura ma penso che a qualcosa mi è servito per il proseguo della vita lavorativa e non solo. 

Per come è strutturata adesso, penso a quel detto "pochi ma buoni". 

Inviato
12 minuti fa, mariovalvola ha scritto:

Ho imparato ad avere la massima attenzione con le armi (infatti, non ne ho più possedute).

 

Tra le prerogative a noi concesse ci sta anche la scelta di non possedere armi, che è la regola visto che tutto il resto è una "concessione eccezionale" che fa lo Stato  a chi ne ha i requisiti. Avrai avuto pessimi istruttori, ammesso che si possa parlare di formazione all'uso della armi nella leva obbligatoria; per chi ha fatto periodi di ferma lunghi, o in particolari corpi, il discorso è diverso, in quanto non credo possano mandare in zone a rischio chi non conosce alla perfezione le norme di sicurezza sul maneggio, ancor più importanti che sapere sparare (Jack credo capisca di cosa sto parlando). Anche perché chi si è trovato davvero in un conflitto a fuoco (militare o non) sa bene quanto sia diverso che tirare a una sagoma di cartone o a un ferro. Discorso lungo, mi fermo qui.

Inviato
1 minuto fa, martin logan ha scritto:

Anche perché chi si è trovato davvero in un conflitto a fuoco (militare o non) sa bene quanto sia diverso che tirare a una sagoma di cartone o a un ferro

Verissimo, un po’ come fare arti marziali e trovarsi di notte in cattive situazioni o come fare un corso di guida in pista e trovare la fila ferma in un curvone cieco sul Bagnato. 
Non bastano le tecniche ma serve l’attitudine mentale alla lotta, al combattimento.

Inviato

Hanno cercato di arrestarmi per renitenza, a capodanno, 1983, 😂

Inviato

Infatti. Basterebbe dire al laureato: hai fatto il tuo dovere e se sarai capace e fortunato il regalo te lo fara’ la vita.

Durante il servizio militare sono stato punito un paio di volte, una volta per aver detto al capitano: mi dica anziche’ comandi (volevo fargli lo psicologo), un’altra perche’ mi ritirai all’una di notte che c’avevo da fare.

 


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