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Maria Ovsyannikova, questa Donna, per il suo grandissimo coraggio, merita un’ovazione generale!


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Inviato

E' strano pure che in un paese dove la mordacchia informativa è strettissima, un TG che fa tra i 60 e i 70 milioni di ascolto sia mandato in diretta. 

Mi vien da pensare ad esempio a quel paese, non ricordo quale -  probabilmente una satrapia mediorientale, che nel 2004 mandò un concerto in differita di 3 minuti (un concerto!) per paura che a qualche artista scappasse detto dal palco che al capo del governo puzzavano i piedi...

Inviato

“Marina Ovsjannikova, la giornalista russa che alcuni giorni fa ha fatto irruzione durante il tg della sera di Pervyj Kanal (Primo Canale) con un cartello contro la guerra in Ucraina e la propaganda di Putin, ha annunciato che lascerà il suo lavoro, ma non la Russia. Ovsjannikova, infatti, ha rifiutato l’offerta di asilo offertagli dalla Francia e ha deciso di rimanere nel suo Paese, definendosi una “patriota”.  … 

Il giorno dopo ha raccontato di essere stata interrogata per 14 ore dalle autorità russe, senza la possibilità di farsi assistere da un avvocato o contattare la sua famiglia.

La giornalista è stata condannata a pagare una multa da 30mila rubli, circa 255 euro, per “organizzazione di un evento pubblico non autorizzato”. Ma il suo caso non è ancora chiuso perché questa sentenza riguarda solo il video pubblicato prima della protesta. “Non sono ancora stata sanzionata per l'irruzione durante il telegiornale. Questo procedimento penale è del tutto irreale. Rischio di finire 15 anni in carcere”, ha detto riferendosi alla nuova legge contro le “fake news” sull’esercito russo approvata da Mosca.“

https://www.repubblica.it/esteri/2022/03/18/news/giornalista_russa_cartello_tg-341864053/?ref=RHTP-BH-I341183651-P3-S5-T1

.

Mi sa che le cose andranno ancora per le lunghe.  

 

Inviato

@mom

I figli saranno già stati presi in ostaggio.

Inviato

@vizegraf Chissà! Certo le sue dimissioni spontanee e il suo desiderio di restare in patria non convincono molto.  Credo si possa essere più utili e “patrioti” fuori  che dentro, impossibilitati a esprimersi sinceramente. Idem credo che, se potesse, almeno i figli li metterebbe in salvo…

Inviato

Non mi convince...da quello che ho capito io, nessuna trasmissione va in diretta...1+1 fa sempre 2...perché scrivere "no war" in inglese?

Inviato

Ora dice di vivere nascosta e di non essere supportata dalla famiglia. 

Riguardo alla sua condizione penale dice:
 «Ho sentito che rappresentanti di alto rango della leadership hanno chiesto l’avvio di un procedimento penale contro di me» ha detto Ovsyannikova aggiungendo che, oltre alla multa, non le hanno imposto i canonici 15 giorni di reclusione solo perché ha figli minori: «Altrimenti sarei seduta in una cella come tante altre». Marina ha due figli di 11 e 17 anni che sono al sicuro a Mosca. Suo marito (o ex marito, ma lei non ne fa mai parola), è il direttore del network televisivo R

https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_18/marina-ovsyannikova-giornalista-dissidente-tv-russa-mio-figlio-adolescente-mi-accusa-aver-rovinato-vita-tutti-354684c4-a6ab-11ec-b959-f4f83b4867c0.shtml

.

Credo che il ruolo ricoperto dal marito possa aver agevolato la sua incursione.

 

  • 3 settimane dopo...
Inviato
Il 15/3/2022 at 14:18, mom ha scritto:
Il 15/3/2022 at 09:28, wow ha scritto:

La donna con il pigiama a pois è morta.

No, per fortuna , questa giovane blogger ucraina, Marianna Podgurskaya , fotografata con il pigiama a pois mentre scendeva le scale tra le macerie, è viva e ha partorito, la sera del 10 marzo, dando alla luce una bambina, Veronika.

Auguri di cuore a entrambe perché il loro futuro non sarà facile.

💝

Riprendo questo thread perché, sembra proprio che i giorni a seguire di questa donna non siano affatto tranquilli,  qui riporto il testo dell'articolo per intero perché tutti e non solo gli abbonati a Repubblica lo possano leggere:

.

"LEOPOLI - Vi ricordate Marianna, la ragazza incinta fotografata stravolta a Mariupol, erano proprio i primi giorni di guerra. Scappava dall'ospedale appena bombardato dai russi, nessuno potrà dimenticare il suo sguardo. Una vittima, anche della grande recita che è la propaganda, lei ci è rimasta impigliata come in una ragnatela. Subito dopo quella foto famosa si era scoperto che era una influencer, una modella e blogger.

Un'attrice quindi, dichiararono i russi. Capace di recitare la parte della vittima, vestita e truccata da vittima, in un luogo che non era affatto stato bombardato, infatti le altre erano tutte comparse. Arrivarono poi nuove foto, lei con in braccio la neonata, in un letto di un altro ospedale ucraino e quindi molto spartano, sempre scarmigliata e sofferente. Ma viva, e neomamma. Poi è scomparsa dalla scena, poi è ricomparsa, ieri, in un video lanciato su Twitter dalla missione russa a Ginevra, il cui testo comincia così: "Vi ricordate Marianna?".

Ed ecco quindi la terza Marianna. I russi forniscono il riassunto della sua intervista: "Sono stati i soldati ucraini a occupare l'ospedale pediatrico. Non ci hanno dato nessun aiuto. Anzi, ci hanno portato via il cibo. E non c'è stato nessun attacco aereo. Inoltre, sul posto c'era un cameraman, quel 9 marzo". Un teatro, quindi, una volgare messinscena, e lo dice persino lei. Perciò questa versione sta vorticosamente girando su molti social italiani, complottisti e filoputiniani.

Ieri Bellingcat, il sito indipendente di inchieste, ha cominciato a lavorarci su, rilanciando così la denuncia dell'attivista olandese Thomas van Linge e scoprendo che la ragazza si trova attualmente nella Repubblica popolare del Donetsk filorussa (secondo altre fonti potrebbe essere più in là, in territorio russo), e quindi non libera. Van Linge sostiene che con il suo trasferimento sono stati violati gli accordi per l'evacuazione, che prevedono il trasferimento dei civili in territorio controllato dall'Ucraina. Il suo caso non è il solo, visto che migliaia di ucraini sono già stati portati a forza verso la Russia, e qualche giorno fa sono state diffuse delle foto che mostravano la distribuzione del pane: soldati russi che porgevano enormi pagnotte bianche a una fila di disgraziati ucraini (di cui bastava osservare lo sguardo, per capire molte cose). Conviene quindi guardare il video. "Mi chiamo Marianna Vishegirskaya, prima della guerra vivevo nel Donetsk, a Makeevka, e sono sposata. Prima della quarantena mi sono trasferita a Mariupol", e qualche giorno prima del parto, eccola cercare un ospedale per far nascere la figlia, "i mariti di noi donne incinte vivevano nel seminterrato dell'ospedale, e avevano organizzato delle cucine da campo per strada", visto che l'ospedale non aveva più elettricità e nemmeno acqua. In queste condizioni precarie, cucinavano quello che potevano, "e i soldati ucraini non ci hanno mai aiutato, in niente. Una volta sono venuti a chiedere cibo, e alla risposta "il cibo serve alle donne", dissero che loro non mangiavano da 5 giorni. Quindi, che gli uomini cucinassero qualcos'altro".

Marianna non appare affatto tranquilla mentre racconta, anzi addirittura affannata fin dall'inizio, in una intervista che presenta evidenti tagli da regista. "Quando ci fu l'esplosione, tutto era calmo. Noi donne stavamo parlando del programma sociale di maternità. Poi ci fu la seconda esplosione. D'istinto mi misi un piumino sulle spalle, i vetri rotti mi ricoprirono, avevo un piccolo taglio sul naso e altre ferite sulla fronte. Andammo nel sotterraneo, e la domanda di tutti era: è stato un attacco aereo? No, perché non avevamo sentito arrivare nessun aereo". Poi Marianna guarda fuori da una finestra e vede "un soldato con l'elmetto, e una telecamera in mano. Gli dissi di smettere di filmare, perché non era il momento giusto, e lui disse ok". Lo rivede qualche minuto più tardi, di nuovo sta filmando, altre persone gli dicono di smettere. Il marito rivede quell'uomo il giorno dopo, e "lo riconosce come reporter dell'Associated Press". Ce ne sono altri, e "erano lì fin dall'inizio". "Hanno detto che ero io la donna sdraiata sulla barella, sotto lo stesso piumino ma con vestiti diversi. Ma non ero io. Era quella donna che poi è morta", e qui Marianna piange.

Il giornale ucraino online Obozrevatel sostiene che la ragazza è stata rapita dai russi, e che i parenti avevano chiesto che venisse portata nel territorio controllato dagli ucraini proprio per evitare quello che sembra essere successo. Trasformata in attrice della propaganda, obbligata a fornire una versione che ai russi fa comodo: c'erano gli ucraini, nell'ospedale, non i russi. E c'erano dei fotografi americani, era tutto preparato. Dimenticando di aver, i russi, già confermato quel bombardamento, e di averlo giustificato con la presenza in loco del battaglione Azov. Per poi smentirsi, "sono stati gli ucraini". Ma se qualcuno ha dei dubbi, ecco Marianna, seduta su quel divano beige in chissà quale casa, sicuramente non una casa ucraina.https://www.repubblica.it/esteri/2022/04/02/news/mariupol_rapita_russi_ospedale_ucraina-343851330/?ref=RHTP-BH-I342629561-P4-S1-T1

🍀

 

 


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