31canzoni Inviato 17 Marzo 2022 Inviato 17 Marzo 2022 In questi giorni di morti sui campi e nelle città in guerra, in questi giorni di pensiero unico dell'informazione, di dibattito buttato alle ortiche mi sono ricordato di De Andrè e mi è venuta in mente la domenica delle salme, forse la più cupa e pasoliniana delle sue composizioni. Tentò la fuga in tram Verso le sei del mattino Dalla bottiglia di orzata Dove galleggia Milano Non fu difficile seguirlo Il poeta della Baggina La sua anima accesa Mandava luce di lampadina Gli incendiarono il letto Sulla strada di Trento Riuscì a salvarsi dalla sua barba Un pettirosso da combattimento I Polacchi non morirono subito E inginocchiati agli ultimi semafori Rifacevano il trucco alle troie di regime Lanciate verso il mare I trafficanti di saponette Mettevano pancia verso est Chi si convertiva nel novanta Ne era dispensato nel novantuno La scimmia del quarto Reich Ballava la polka sopra il muro E mentre si arrampicava Le abbiamo visto tutti il cūlus La piramide di Cheope Volle essere ricostruita in quel giorno di festa Masso per masso Schiavo per schiavo Comunista per comunista La domenica delle salme Non si udirono fucilate Il gas esilarante Presidiava le strade La domenica delle salme Si portò via tutti i pensieri E le regine del tua culpa Affollarono i parrucchieri Nell'assolata galera patria Il secondo secondino Disse a "Baffi di Sego" che era il primo Si può fare domani sul far del mattino E furono inviati messi Fanti, cavalli, cani ed un somaro Ad annunciare l'amputazione della gamba Di Renato Curcio Il carbonaro Il ministro dei temporali In un tripudio di tromboni Auspicava democrazia Con la tovaglia sulle mani e le mani sui cogliote Voglio vivere in una città Dove all'ora dell'aperitivo Non ci siano spargimenti di sangue O di detersivo A tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade Eravamo gli ultimi cittadini liberi Di questa famosa città civile Perché avevamo un cannone nel cortile Un cannone nel cortile La domenica delle salme Nessuno si fece male Tutti a seguire il feretro Del defunto ideale La domenica delle salme Si sentiva cantare Quant'è bella giovinezza Non vogliamo più invecchiare Gli ultimi viandanti Si ritirarono nelle catacombe Accesero la televisione e ci guardarono cantare Per una mezz'oretta Poi ci mandarono a cagare Voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio Coi pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio Voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti Per l'Amazzonia e per la pecunia Nei palastilisti E dai padri Maristi Voi avevate voci potenti Lingue allenate a battere il tamburo Voi avevate voci potenti Adatte per il vaffanculo La domenica delle salme Gli addetti alla nostalgia Accompagnarono tra i flauti Il cadavere di Utopia La domenica delle salme Fu una domenica come tante Il giorno dopo c'erano i segni Di una pace terrificante Mentre il cuore d'Italia Da Palermo ad Aosta Si gonfiava in un coro Di vibrante protesta 1
Questo è un messaggio popolare. peng Inviato 18 Marzo 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 18 Marzo 2022 12 ore fa, 31canzoni ha scritto: in questi giorni di pensiero unico dell'informazione, di dibattito buttato alle ortiche ti capisco, vivere in russia di questi tempi non è facile 5
Messaggi raccomandati