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La zuppa ucraina e la zuppa del nonno.


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Inviato

Quando mi sono imbattuto in questo vademecum del MIUR, ho pensato... ci siamo: gli hacker russi hanno bucato le nostre difese e si son divertiti a prenderci in giro facendo una caricatura della vacuità della retorica nazionale assecondando gli stereotipi sugli italiani; poi ho pensato che, per quanto diabolici gli hacker russi, non sono campioni di satira, e allora ho pensato che il ministro Bianchi avesse assunto Crozza per regalare un po' di buonumore, ma anche un Crozza ispirato non raggiunge questi livelli di comicità involontaria, infine ho dovuto accettare che non si trattava nè di un fake nè dell'opera di un comico, ma semplicemente era farina del sacco del MIUR. (qui il vademecum completo).

Qui un estratto:

Ricchi di doni, non mendicanti
"Nell'accoglienza, per sovrappiù, per eccesso di attenzione, può accadere di “dare”, senza chiedere nulla. Sono situazioni da evitare, perché chi arriva deve sentirsi a sua volta portatore di doni, ricco di cose da dare agli altri. Non mendicante alle nostre porte. Occorre che ciascun esule venga messo in condizione di donare agli altri qualcosa di sé. La questione è complessa, va cercata la specificità di ciascuno, come singolo e come comunità. Ma è un percorso proficuo. È fondamentale che i bambini e i ragazzi ucraini arrivino in un ambiente che li valorizzi e chieda loro di scambiare qualcosa. Ad esempio, l’Ucraina ha un corpus di canzoni popolari tra i più ricchi al mondo. Con l'aiuto di adulti profughi o residenti potrebbero essere da loro “donati” canti tradizionali. Oppure, questo popolo ha infinite varianti di zuppe (il famoso borsch) che stanno al passo con le tante varianti italiane. Una bella gara di zuppe con le ricette delle nonne potrebbe essere una proficua attività, in collaborazione con il centro anziani del quartiere.
Allo stesso modo, porre attenzione a non mortificare bambini e ragazzi in fuga dalla guerra. Non usare il termine “poverino” o simili, perché è un modo inconsapevole di prendere le distanze. Compatire è soffrire insieme, sentire la sofferenza dell’altro come propria. E non pensiamo di poter capire quello che provano. Noi siamo qui, al caldo, al sicuro (auspicabilmente); soltanto pochi grandi vecchi che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale possono capire davvero quello che questi bambini e ragazzi hanno subito e subiscono."

Inviato

mah, io lo trovo condivisibile; a noi può far sorridere la zuppa o il canto popolare, ma temo che quelle persone non possano portarsi dietro molto di più.

  • Melius 2
Inviato

alcuni se ne stanno già tornando indietro, perchè preferiscono la situazione ucraina alla nostra burocrazia.

  • Haha 1
Inviato

Non c'è proprio niente da ridere, in ciò che ho letto. 

Inviato
17 minuti fa, daniele_g ha scritto:

far sorridere la zuppa o il canto popolare, ma temo che quelle persone non possano portarsi dietro molto di più

se vengono a Napoli gli offriamo in cambio 'O sole mio (composta ad Odessa) e una menesta maritata... 🙂

Inviato
9 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Non c'è proprio niente da ridere, in ciò che ho letto. 

Era meglio ridere. Se presa sul serio è di una banalità, dabbenaggine, opportunismo conformista irricevibili, quindi meglio ridere e dire che è un nulla. Tutta aria fritta, pedagogese e psicologese alla buona, vuoto pneumatico.

Inviato

Meno male che ci sei tu a nobilitare la stirpe umana. 

Inviato

Onestamente non mi pare che ci siano scritte fesserie...

Il concetto alla base è quello di un'accoglienza umana e non di far sentire delle persone dei mendicanti. Poi magari sono io che mi faccio i film..

  • Melius 2
Inviato

E' un caso che il tema del thread abbia una corrispondenza con un articolo del fatto quotidiano?

Inviato

È indirizzato agli insegnanti delle scuole per bambini e ragazzini.
Come credi che debbano spiegare quello che sta capitando ai coetanei dei loro studenti nel loro paese di nascita e che ora si trovano sradicati e catapultati in un mondo diverso, dove magari non conoscono nulla e non hanno niente ? 
Quanto scritto mi sembra solo logico e normale, magari un po’ troppo in politichese (è lo standard burocratico), ma comunque condivisibile soprattutto se NON decontestualizzato, come qualcuno cerca di fare.

Ciao ☮️

Stefano R.

Inviato

Su 9 intervenuti, 8 la pensano allo stesso modo. Un record! 

Inviato
27 minuti fa, minollo63 ha scritto:

Quanto scritto mi sembra solo logico e normale, magari un po’ troppo in politichese (

rispetto alla prosa tecnica tipica del ministero, questa sembra scritta dal Vate

Inviato
1 minuto fa, Paperinik2021 ha scritto:

Su 9 intervenuti, 8 la pensano allo stesso modo. Un record! 

perchè manca ancora il commento della presidenza ANPI 🙂

  • Haha 2
Inviato

Da lettore quotidiano di note del Ministero dell'istruzione, posso affermare che il tono del documento, che va letto per intero, è meno "burocratese" del solito. L'oggetto della nota è difatti "Studenti profughi dall’Ucraina. Contributi alla riflessione pedagogica e didattica delle scuole." 

Il titolo dell'articolo del fatto quotdiano è Ideona del Miur: " Ai profughi gare di zuppe ucraine " = Meno doni, più zuppe: il delirio del Miur

Peraltro il MIUR non esiste più a seguito della separazione fra istruzione ed università.

Inviato
3 minuti fa, Savgal ha scritto:

è meno "burocratese" del solito

potrebbe essere frutto della penna di Versari, un dirigente outsider del Ministero, già cazziato in passato per formulazioni incaute o perlomeno non asettiche.


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