wow Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 Ieri alla marcia della pace di Assisi non c'era neanche una bandiera ucraina.
Bazza Inviato 25 Aprile 2022 Inviato 25 Aprile 2022 @wow Io oggi ho accompagnato delle persone come volontario AUSER ad una commemorazione. Tutti bei discorsi sulla resistenza e sulla difesa della libertà anche ai giorni nostri. Parlando con una persona che ho accompagnato il discorso è caduto inevitabilmente sull'Ucraina. Facendole presente che in fondo loro stanno facendo quello che i Partigiani fecero qui in italia la risposta è stata " è vero, ma l'Ucraina è piena di nazzisti". Ho desistito.
Guru Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 "Il 25 aprile è divisivo solo se sei fascista" Elly Schlein
appecundria Inviato 26 Aprile 2022 Autore Inviato 26 Aprile 2022 Si trova sempre una buona scusa per sottrarsi ad un impegno sgradito: "non vengo al tuo matrimonio perché non mi piace il vestito della zia Amalia".
wow Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 Quei fischi in piazza non sono folklore di Stefano Folli - La Repubblica L’eterno ritorno del sempre uguale, lo definiva Nietzsche: ma esprimeva una filosofia esistenziale complessa. Invece l’eterno ritorno dei fischi nei cortei dell’Anpi, il 25 aprile di ogni anno, rivela con la solita puntualità l’intolleranza para-ideologica di gruppi e gruppetti, centri sociali ed estremisti vari uniti dall’odio verso la democrazia che fingono di voler celebrare. Come ogni anno, erano da mettere nel conto gli insulti al vessillo della Brigata Ebraica, gli slogan contro i “servi della Nato” (Draghi, Letta e il Pd), la pretesa che l’Italia debba uscire dall’alleanza senza indugi: richiesta, quest’ultima, peraltro avanzata con tenacia da qualche ospite dei ricorrenti talk show televisivi. Niente di nuovo, si dirà. Lo spirito del 25 aprile non è certo rappresentato da questi episodi tra lo squallido e il patetico. Sono le parole del presidente della Repubblica a ricordare cosa fu davvero la guerra di Liberazione, combattuta insieme dalle formazioni dei partigiani e dagli alleati, senza il cui sostegno, fatto di tanto sangue versato nell’arco di un anno e mezzo, non avremmo alcun 25 aprile da festeggiare o insolentire. Mattarella ha di nuovo rammentato, in modo solenne, che l’invasione dell’Ucraina ci riporta idealmente alla tragedia del ’44-45, quando gli ucraini eravamo noi e i tedeschi di allora — per quanto sia difficile ammetterlo — erano i russi di oggi. Ma è questo che rende il 25 aprile 2022 diverso dagli altri, benché in tanti rifiutino l’elementare verità, testimoniata anche dalla senatrice Liliana Segre. La giornata di ieri dimostra che qui è il nocciolo della questione. I fischi e le urla contro i simboli della democrazia occidentale — compresa la Nato, sì — non sono più il residuo folkloristico di un passato remoto, ma un segnale inquietante volto a giustificare l’aggressione mossa contro uno Stato sovrano da un autocrate che teorizza con fredda lucidità l’esigenza di superare la liberal-democrazia cogliendola nel suo momento di crisi: economica, sociale o ideale che sia. Allora il rituale dell’intolleranza cessa di essere patetico e pone domande a cui non si può rispondere nel modo burocratico dell’Anpi: “È un errore”. Perché è un errore che si ripete ogni anno e quest’anno, nel pieno del conflitto armato, significa tradire nel profondo lo spirito della Liberazione. È un bene che alcune voci, come quella di Fassina, si siano levate da sinistra per prendere le distanze dalla vergogna ed esprimere solidarietà a Enrico Letta che in piazza c’è andato, ben sapendo cosa lo attendeva. Sarebbero opportune altre condanne, altre parole chiare che non si limitino a ribadire come tutto sommato si sia trattato di “episodi sparuti”, secondo la consueta tendenza a minimizzare. Si tratta invece di fatti gravi proprio perché la comunità occidentale sta forse entrando in una stagione che potrebbe essere lunga e piena di ombre. Una stagione che metterà alla prova la tenuta del patto democratico. Ciò spiega la preoccupazione di Mattarella. È una sfida che chiama in causa la responsabilità di tutti: in particolare, nell’ambito del centrosinistra, interpella il Pd di Letta. Qualcuno pensa che i fischi del 25 aprile abbiano incrinato la prospettiva del “campo largo”. È un’ipotesi intrisa di pessimismo. È vero tuttavia che la guerra all’Est è troppo vicina per non misurarne le conseguenze politiche in casa nostra. Le classi dirigenti nascono o rinascono in frangenti come questi. 1
Martin Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 Trovo deludente, nelle settimane che hanno preceduto il 25 Aprile, anche la precisa scelta editoriale di Radio3 nel dar prevalentemente parola ad una accozzaglia di figli di putina o "diversamente putinisti". L'intellettualismo arzigogolato autoreferenziale e fortemente pippamentalista che da sempre fornisce le voci alla gloriosa emittente, e che è anche piacevole da sentire finché si occupa di cose innocue, oggi gareggia nel bacio indiretto ai piedi del dittatore. L'abilità consiste nell'imbastire la miglior sega dialettica per sostenere che si condanna l' invasione ma-anche qualcos'altro, che Putin sbaglia-ma-però, che certo-certo-mabisognaanchetenerpresenteche... Tutta gente, è bene evidenziarlo, che fino al fatidico giorno dell'invasione puntava l'indice - e continua a farlo - con sdegno contro quelli che definiva "fanatici dell' "uomo forte" , siano essi tra gli avversari politici, presunti tali, o tra generiche masse elettorali di "popolino ignorante"...
appecundria Inviato 26 Aprile 2022 Autore Inviato 26 Aprile 2022 1 ora fa, wow ha scritto: Sono le parole del presidente della Repubblica a ricordare cosa fu davvero la guerra di Liberazione Appunto, libertà impone che ciascuno dica la sua, e va bene. Ma poi il Paese si riconosce nel PdR.
wow Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 56 minuti fa, appecundria ha scritto: libertà infatti non si tenta di sbattere nessuno fuori dal corteo, né la brigata ebraica, né Letta, né la bandiera della Nato ... 1
appecundria Inviato 26 Aprile 2022 Autore Inviato 26 Aprile 2022 @wow come dite voi matematici, la proprietà inversa? Ammesso che si dica così, la proprietà inversa della libertà è che ogni fesso tiene diritto di parola. Cosa vogliamo farci? Prima o poi si stancheranno.
maurodg65 Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 1 ora fa, appecundria ha scritto: come dite voi matematici, la proprietà inversa? Ammesso che si dica così, la proprietà inversa della libertà è che ogni fesso tiene diritto di parola. Cosa vogliamo farci? Prima o poi si stancheranno. Certo, però che proprio nella manifestazione in cui si commemora la Liberazione, con la riconquista della libertà ed il ritorno della democrazia, si finisca per far trionfare la violenza e l’intolleranza non è un buon segno, ovviamente sono dei casi e non la norma, almeno me lo auguro, altrimenti altro che divisiva.
appecundria Inviato 26 Aprile 2022 Autore Inviato 26 Aprile 2022 57 minuti fa, maurodg65 ha scritto: trionfare la violenza e l’intolleranza Trionfare?
maurodg65 Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 10 minuti fa, appecundria ha scritto: Trionfare? Hai ragione termine esagerato…
bungalow bill Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 @gianventu Secondo me devono sventolare solo bandiere italiane e stop.
appecundria Inviato 26 Aprile 2022 Autore Inviato 26 Aprile 2022 Secondo me conta quello che dice il presidente della Repubblica, tutti gli altri hanno diritto di parola ma non c'è l'obbligo di ascolto. 1 1
Schelefetris Inviato 26 Aprile 2022 Inviato 26 Aprile 2022 conveniamo sul fatto che ognuno è libero di sparare minkiate ma c'è chi se ne approfitta in modo esagerato
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