Jack Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 40 minuti fa, criMan ha scritto: il piu' grande ostacolo ad una unificazione sul modello federato anche i comportamenti nazionali sia reali che quelli fasulli che vanno nel gruppo dei luoghi comuni e dei pregiudizi. È per questo serve un federalismo con i livelli delle competenze, dei diritti e dei doveri molto ben definiti. Non certo il regionalismo con lo stato centrale impiccione - per forza di cose - sul modello francese o spagnolo. Gli aggregati federali si formano bene se sono gli stati che si federano a mettere in comune quello che in comune conviene avere. Il resto deve rimanere nelle competenze nazionali per difendere la specificità dei territori. Deve essere un processo bottom up ... ma tanto son tutte cazzate perchè non succederà: non sono solo gli euroscettici, i patrioti, son pure quelli che avrebbere il potere, qui ed oggi, di accelerare il processo di federazione che se la fanno sotto nel perseguirlo. Sicché... va'da' via i ciapp...
wow Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 1 ora fa, 31canzoni ha scritto: Draghi va in visita negli USA, e nemmeno la conferenza stampa congiunta, di questo ci dovremmo preoccupare: irrilevanti verso il principale alleato, irrilevanti in Europa, dove sono Macron e Scholz ad avere almeno coscienza della situazione. Questa è una impressione che hai tu. Ho ascoltato la rassegna stampa e ho dato una scorsa a qualche quotidiano e non ho assolutamente la tua stessa impressione. La prima cosa che ha detto Draghi già in fase di convenevoli, secondo molti osservatori, per niente intimidito, è stato "fermiamo questa macelleria, lasciamo decidere agli Ucraini i termini e i tempi della pace". Ai "betta a cuntrariusa" (cit.), dico di tenerci ben caro Draghi, perché tra poco lo rimpiangeremo amaramente. 1
Roberto M Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 52 minuti fa, appecundria ha scritto: Vorrei capire in cosa si distingue questo thread da quello principale della guerra. Se il post medio è che Putin è un cornutone e bisogna combatterlo fino all'ultimo civile ucraino vivo, è stato già tutto scritto dall'altra parte. Non occorre venire a inquinare qui, questa è prepotenza. Infatti qui non si dovrebbe discutere di "Putin Cornutone" ma del pacifismo integralista da una parte e dei finti pacifisti dall'altra, ovvero di coloro che, con la scusa del pacifismo, vorrebbero disarmare gli Ucraini e lasciare il campo libero a Putin per "finire il lavoro" ovverosia completare la distruzione totale dell'ucraina. 1
maurodg65 Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 2 ore fa, 31canzoni ha scritto: Mi preoccuperei dell'irrilevanza italiana non percepita. Draghi va in visita negli USA, e nemmeno la conferenza stampa congiunta, di questo ci dovremmo preoccupare: irrilevanti verso il principale alleato, irrilevanti in Europa, dove sono Macron e Scholz ad avere almeno coscienza della situazione. Si è irrilevanti quando non si prendono decisioni e non sceglie una posizione precisa cercando di destreggiarsi per non scontentare nessuno, quello che per anni abbiamo con Putin e con la Russia ben sapendo cosa bolliva in pentola, in questo scenario è anche legittimo che non ci si fidi di noi perché al governo abbiamo quelle forze politiche che con la Russia hanno collaborato attivamente e forse continuano a farlo, quindi al di là di rapporti “normali” di base non è che noi si possa pretendere più di tanto.
Roberto M Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 Marco Valbruzzi (Università Federico II di Napoli) che da tempo si occupa dell’archivio di Giovanni Sartori (1924-2017) e ha elaborato gli estratti di due articoli del politologo usciti sul Corriere della Sera («Il mondo irreale dei “ciecopacisti”», 18 ottobre 2002, e «Il presidente guerriero», 29 gennaio 2010) Chi vuole la guerra è un demente che vuole una cosa orribile. E dopo gli spaventosi bagni di sangue delle ultime guerre mondiali, in Europa la guerra non la vuole più nessuno. L’Occidente (salvo eccezioni balcaniche) lo ha capito e ne è profondamente convinto. Ma non è sempre evitabile. Per questa ragione, chi oggi distingue tra pacifisti e guerrafondai disegna una distinzione fuorviante. La distinzione che ci divide è tra pacifisti incoscienti — che dirò «ciecopacisti» — e pacifisti pensanti. Il ciecopacista non sente ragioni, è tutto cuore e niente cervello. Gino Strada, che è stato il guru dei pacifisti laici, scriveva così: «Può darsi che il movimento per la pace non sia in grado di far cadere un dittatore, ma una cosa è assolutamente certa, che... non ne ha mai creati né aiutati a imporsi». Purtroppo no. Purtroppo Strada era assolutamente certo di cose assolutamente false. I pacifisti degli anni ’30 hanno aiutato Hitler a imporsi, così come i pacifisti della guerra fredda — gridando better red than dead, meglio rossi che morti — invitavano l’Unione Sovietica a invadere una Europa che non si sarebbe difesa. Il Paternostro recita: «Non indurci in tentazione». Lo recitano ancora, il Paternostro, i nostri pacifisti chiesastici? E se lo recitano, perché non si chiedono se il loro pacifismo assoluto — che è in sostanza un pacifismo di resa — non induca in tentazione i malintenzionati non ancora convertiti in agnelli? Quanto ai nostri ciecopacisti laici, a loro ricordo il detto che è l’occasione che fa l’uomo ladro. Non ci credono? Provino a lasciare spalancate le porte delle loro case. Saranno svaligiate anche e proprio da ladri creati dall’occasione. Ciò premesso, qual è il senso, oggi, della classica distinzione tra guerra giusta e guerra ingiusta? Mi dispiace per i ciecopacisti — accecati dalla loro ossessione — ma un Paese che si difende dall’attacco di un altro Paese combatte una guerra giusta. Però la nozione di guerra giusta non include soltanto la guerra difensiva. Per esempio una guerra che si propone di abbattere un tiranno e di instaurare la democrazia è una guerra giusta? Questa è sempre stata l’ideologia missionaria degli Stati Uniti invocata da ultimo dal presidente Bush jr per giustificare, in mancanza di meglio, l’assalto all’Iraq. Ma è una dottrina che non ci possiamo più permettere; senza contare che in moltissimi casi è destinata a fallire. Nel caso dell’Iraq il successo è stato di abbattere un tiranno sanguinario e pericoloso per tutti; ma il «successo democratico» di quella guerra è molto dubbio. E in Afghanistan? Anche lì guerra giusta per imporre democrazia? Per carità, scordiamocene. Lì si trattava di pura e semplice guerra necessaria resa obbligatoria ai fini della salvezza di tutto l’Occidente. Per decenni abbiamo temuto l’annientamento nucleare. Ma il pericolo delle armi atomiche è fronteggiabile. E comunque il pericolo maggiore è diventato quello delle armi chimiche e batteriologiche «tascabili». Qui la cattiva notizia è che mezzo chilo di tossina botulinica potrebbe uccidere un miliardo di persone. E l’Afghanistan conquistato (riconquistato) dai talebani, e al servizio di Al Qaeda, pone questo problema. Pertanto scappare non è stata una buona soluzione. Ma è anche vero che la guerra com’è stata combattuta in Afghanistan, la guerra di occupazione e controllo del territorio contro un nemico invisibile, non può essere vinta. Fortuna vuole che ai pacifisti incoscienti si contrappongano i pacifisti pensanti che rifiutano la guerra offensiva ma approvano la guerra difensiva, che distinguono tra guerra ingiusta e guerra giusta e che fanno sapere che si difenderanno se attaccati. Il mondo libero deve la sua libertà a questo pacifista con la testa sul collo. Ma anche lui si trova a disagio al cospetto della nuova idea della guerra preventiva. 1
criMan Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 1 ora fa, wow ha scritto: Questa è una impressione che hai tu. Ho ascoltato la rassegna stampa e ho dato una scorsa a qualche quotidiano e non ho assolutamente la tua stessa impressione Siamo al punto che non si riesce a capire nemmeno i contenuti di una conferenza stampa. Oppure si trovano argomenti per squalificarla. Misterioso.
audio2 Inviato 12 Maggio 2022 Inviato 12 Maggio 2022 tanto quello che si son detti in privato mica viene a spiattellarlo fuori.
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