appecundria Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 28 minuti fa, Roberto M ha scritto: QUALE E’ LA CAUSA della scarsa produttivita’ del lavoro in Italia ? Lo chiedo anche ad @appecundria Meloni e Salvini che buttano giù la media. 2
damiano Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 Cerco di rispondere ad un po' di cose scritte: il moto perpetuo che si creerebbe surrettiziamente nel giro PA ==> Privato: a parte che ci sono tante economie che usano un metodo simile, non mi parrebbe scandaloso. È uno dei principi keynesiani ed è un altro tipo di whatever It takes. La PA è un fornitore di servizi che per essere creati, manutenuti ed ulteriormente sviluppati si avvale di altri servizi prodotti dai privati. L'aspetto da superare, in questo giro, è un altro: le gare al massimo ribasso (ed iniziamo a parlare di retribuzioni basse); con gare al massimo ribasso le aziende (private) "devono" tenere basso il costo del lavoro. Perché la retribuzioni in Italia sono basse? Un po' di risposte sono state date: fondamentalmente è dovuto al nanismo (anche cerebrale) del sistema produttivo italiano che è nano e vuol continuare a produrre cose a basso valore. Come pretendi di crescere se continui a produrre cose che "dall'altra parte" producono ad un decimo del costo? In Italia ci sono moltissime aziende che fanno cose top ed i cui dipendenti beneficiano (in tutti i sensi) dell'illuminazione del management. Infine il RDC, in linea di principio è sacrosanto. Peccato che è mancato quanto servisse a rendere la misura efficace, il supporto a cercare il lavoro. Non è uscito, nel dibattito, il dato più importante: nei centri per l'impiego italiani lavorano circa 4000 persone, nel servizio analogo in Germania (dove esiste un supporto alla disoccupazione analogo ad RDC) lavorano in 40000. Quindi così come è (RDC) non può funzionare. Va eliminato? Non penso sia una buona idea, con la contingenza corrente piuttosto andrebbero investiti un po' di sghei per renderlo più efficace e per avviare veramente le persone al lavoro. Per le misure draconiane da proporre in caso di rifiuto del lavoro proposto, scegliete liberamente....🙂 Ciao D. 2
Roberto M Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 28 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Nanismo delle aziende Troppe aziende padronali e familiari E’ sconnesso con il dato, nel 1995 la produttivita’ del lavoro era allineato al resto d’europa, ed e’ successo l’esatto contrario, le aziende piccole sono diminuite drasticamente in favore di grandi distribuzioni, grandi marchi in franchising, multinazionali. Cioe’ e’ l’esatto contrario. 29 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Poca concorrenza e situazioni di rendita Concorrenza sleale dovuta all'evasione e al lavoro nero Sei fuori tema, non c’entra un tubo con la produttivita’ del lavoro, le rendite per definizione non sono lavoro, sono variabili indipendenti. Lo stesso vale per la concorrenza sleale, che peraltro in un mercato globalizzato riguarda in prima battuta la Cina, dove i diritti dei lavoratori neanche esistono. 37 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Disonestà diffusa che limita gli investimenti stranieri Sicuro che gli investimenti stranieri non siano limitati dalla burocrazia e dalla magistratura, che magari si diletta in sequestri ogni tre per due (vedi Ilva di Taranto). Le multinazionali investono senza problemi in feroci dittature e paesi dove la corruzione e 100 volte superiore all’italia, per loro conta solo guadagnare. E poi questo non c’entra con la produttivita’ del lavoro in se. 40 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Bassa scolarizzazione generale Età media molto elevata e poco ricambio generazionale Non mi pare proprio che gli altri paesi europei siano messi meglio, eppure hanno incrementato la produttivita’. Ad esempio tutti i paesi dell’est, ma anche la spagna e la francia. Non vedo tutti questi giovani scienziati. 42 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Burocrazia e corruzione Poca formazione dei lavoratori Difficoltà nella cooperazione e associazione fra aziende Sono d’accordo.
briandinazareth Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 1 minuto fa, Roberto M ha scritto: nel 1995 la produttivita’ del lavoro era allineato al resto d’europa, Il 95 era un'altro mondo, guarda i dati relativi al nanismo delle aziende e alla percentuale di investimenti in ricerca delle stesse. Il nanismo è molto più deleterio oggi, occorre molta più ricerca. 3 minuti fa, Roberto M ha scritto: non c’entra un tubo con la produttivita’ del lavoro, le rendite per definizione non sono lavoro, sono variabili indipendenti. Se favorisci le posizioni di rendita è immediata la conseguenza sulla produttività, così come l'evasione fiscale, che rende più competitivo chi più bara, lo stesso vale per il lavoro nero. E chi più evade più è cialtrone, quindi c'è una selezione al contrario. 7 minuti fa, Roberto M ha scritto: Non mi pare proprio che gli altri paesi europei siano messi meglio Ti sbagli, guarda come è cresciuta la scolarizzazione nei vari paesi e quanto viene investito nella formazione dei lavoratori.
maurodg65 Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 @briandinazareth ha ragione in parte @Roberto M hai fatto un calderone mettendoci dentro tutto quello che non ti piace, ma non tutto è attinente all’argomento del thread, il nanismo imprenditoriale ad esempio lo è, altri punti come evidenziati da Roberto non lo sono, di certo la burocrazia eccessiva penalizza la produttività, mentre il funzionamento della giustizia è certamente un disincentivo agli investimenti stranieri nel nostro paese insieme alla legislazione sul lavoro.
mom Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 Forse di questo se n'è già parlato, nel caso mi scuso. Anni fa, al mare, ho conosciuto un piccolo imprenditore tedesco, mi pare di Darmstadt. Aveva un' azienda che produceva componenti auto. Questo signore diceva di percepire una somma mensile per ogni ragazzo che, dopo aver effettuato un determinato periodo di effettivo apprendistato, raggiungeva la qualifica di operaio, operaio specializzato o impiegato. Per insegnare il mestiere a questi ragazzi lui percepiva la stessa somma che, sempre lo Stato, corrispondeva agli allievi. Io non so se fosse proprio così ma, nel caso, la trovavo una cosa furba e soddisfacente per entrambe le parti. Se dipendesse da me, proporrei una soluzione analoga invece di tanti redditi di cittadinanza vergognosi di cui molti approfittano. Gli esperti in materia che dicono? Sono già stati fatti esperimenti simili in Italia? Con quali risultati? Grazie. 😀
mariovalvola Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 49 minuti fa, Roberto M ha scritto: QUALE E’ LA CAUSA della scarsa produttivita’ del lavoro in Italia Sicuramente non perché si lavora poco. Nel pubblico mia sorella, da anni, come medico è vessata da turni a dir poco massacranti. Questo vale per tantissimi medici che conosco. La produttività esagerata dei medici viene spesso erosa da dirigenti di nomina politica assolutamente impreparati e orientati a visioni miopi ma apparentemente ineccepibili dal punto di vista contabile. Nel privato, moltissimi lavoratori non stanno con le mani in mano. Anzi. Grandi sforzi sono stati fatti per tenere continuamente sotto pressione i lavoratori. Gli esempi sono dappertutto. La produttività del lavoro, a mio parere, è castrata da scelte imprenditoriali errate, da problemi enormi delle infrastrutture telematiche e fisiche. Dove ci sono imprenditori illuminati, lontani da visioni ringhiose di stampo confindustriale, dove non si svaluta il lavoro per marginare e si investe in sicurezza, formazione, sistemi informativi avanzati e processi innovativi, la produttività del lavoro sale. Nel mondo dei servizi finanziari, le differenze enormi dei sistemi informativi impatta drammaticamente sulla produttività dei dipendenti così come la formazione. Sono tutte scelte della proprietà. Il lavoratore non può decidere nulla. In altri contesti industriali, tradizionali ma anche avanzatissimi, la differenza la fa sempre la proprietà. Conosco imprenditori realmente illuminati, seri, sobri, che vanno al lavoro alle 6.30 del mattino e tornano a casa alle 20 che investono in azienda tempo, soldi, energie e altri molto diversi. Per me, sono questi gli aspetti che impattano sulla produttività del fattore lavoro, sulla continuità aziendale e sulla capacità delle imprese di sopportare le situazioni più critiche. 1
solitario Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 Per esperienza personale, la produttività, viene ridotta dall'incapacità dei dirigenti, messi lì a calci nel c..o dai padri, lavoro in una ditta di 300 operai, e 300 , circa, di impiegati, con una cinquantina di "ingegneri o dottori", l'unica cosa, ricorrente, che riescono a fare, creare il problema, ed aspettare che qualcheduno ( operaio o capo) lo risolva, ad un certo punto le persone si stancano di essere pagati da operaio e pensare da ingegnere, ergo, tu mi dici cosa devo fare ed io , lo faccio, il problema , è che nella maggior parte delle volte, non lo sanno risolvere loro che l'hanno provocato. Poi, sicuramente, ci saranno persone capaci e operai che fanno il minimo indispensabile, al mondo esiste di tutto, ma nel mio microcosmo, vedo , che i pochi vecchi che sanno risolvere i problemi, pian piano vengono esautorati dalle proprie funzioni .
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 5 Giugno 2022 Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Giugno 2022 Il nanismo delle imprese e la scarsa produttività sono in parte eredità del patto sociale perverso creato alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, in cui la pletora di autonomi e microimprese (nei fatti ignorate dal fisco) era funzionale a produrre un bacino di consenso per la Democrazia cristiana. Ricordo le lamentele degli imprenditori con dipendenti nei confronti degli autonomi che svolgevano lo stesso lavoro o con dipendenti in nero. I primi rappresentavano il fatto che agli occhi del cliente il chiedere per un lavoro o una fornitura un prezzo all'interno del quale era calcolato il costo orario effettivo del dipendente li faceva apparire come esosi, se non addirittura come dei ladri. Gli autonomi o con personale in nero facevano loro concorrenza sleale poiché non pagavano tasse e contributi. Altre conseguenze di questa concorrenza sleale era che i piccoli che intendevano crescere non avevano margini di profitto adeguato per fare investimenti e la tendenza di non pochi a ritornare al piccolissimo. Altra conseguenza era la bassa produttività in ragione della grande prevalenza del lavoro sul capitale, della manualità sul lavoro assistito dalle macchine. Infine una valutazione personale, di tipo economico e politico. I partiti di destra hanno fatto proprie le istanze del "popolo delle partite IVA" come se il futuro del nostro paese dipendesse da queste e non da imprese strutturate e capitalizzate. Hanno accolto e fatte proprie istanze che in molti casi erano antieconomiche ed antistoriche. Il recente caso delle concessioni balneari ne è una recente dimostrazione. Il riferimento è la difesa della status quo, ovvero di quel patto parasociale che sarebbe dovuto terminare con il crollo dell'Unione Sovietica nel 1989. Non è un caso che le liberalizzazioni non le ha fatte Berlusconi, bensì Bersani. 3
criMan Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 2 ore fa, briandinazareth ha scritto: Alcuni dei motivi: Nanismo delle aziende Bassissimi investimenti privati e pubblici n ricerca e innovazione Poca concorrenza e situazioni di rendita Troppe aziende padronali e familiari Ne manca uno importante. Investimenti in tecnologia. La tecnologia , in tutti gli ambiti, crea nuovi settori di produzione e incrementa la produttivita' di quelli esistenti. Un settore dove noi siamo forti in questo e' la produzione di tessuti speciali per gli abiti oppure manifattura di alto pregio. 1
criMan Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 3 minuti fa, Savgal ha scritto: Il nanismo delle imprese e la scarsa produttività sono in parte eredità del patto sociale perverso creato alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, in cui la pletora di autonomi e microimprese in parte questo e in parte e' un fatto culturale nostro. Le grandi imprese del nord est sono partite e strutturate come imprese "di famiglia". Purtroppo quando il gioco e' diventato globalizzato si sono dimostrate molto spesso in difficolta'. Ma non e' tanto quello il problema secondo me , il problema e' che non abbiamo nel sud italia il nord est. Magari ad avere Sicilia e Calabria con il tessuto industriale del nord est...
senek65 Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 2 ore fa, Roberto M ha scritto: QUALE E’ LA CAUSA della scarsa produttivita’ del lavoro in Italia ? Scarso senso del bene comune. Illegalità diffusa, da una sponda e dall'altra. Tutele superiori ai doveri. 2
audio2 Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 qua continuano col nanismo delle imprese come se avessimo le superfici agricole dello iowa, la popolazione della cina, le manine giapponesi e l' industria tedesca. già abbiamo fatto molto oltre il pensabile. 2
maurodg65 Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 19 minuti fa, criMan ha scritto: Ne manca uno importante. Investimenti in tecnologia. È vero, ma sono fattibili in une realtà struttura ed adeguatamente capitalizzata e che abbia i necessari margini commerciali ed incentivi a reinvestire, è stato fatto con il Governo Renzi ed Industria 4.0.
Savgal Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 @criMan Nelle imprese familiari il problema cruciale è il passaggio generazionale. Vi sono casi in cui figli capaci e buoni lavoratori hanno consentito all'impresa di crescere, altri in cui incapaci e senza alcuna voglia di lavorare le hanno affossate. Nei grandi numeri i casi dovrebbero bilanciarsi. 2
maurodg65 Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 14 minuti fa, audio2 ha scritto: qua continuano col nanismo delle imprese come se avessimo le superfici agricole dello iowa, la popolazione della cina, le manine giapponesi e l' industria tedesca. già abbiamo fatto molto oltre il pensabile. Non si parla di dimensioni fisiche, non solo quantomeno, anche le strutture commerciali delle multinazionali sono grandi aziende strutturate, il punto c’è se si pensa che l’economia italiana possa reggersi sui piccoli artigiani, le partite iva ed i piccoli commercianti.
audio2 Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 già intanto se tutta l' italia fosse come il vituperato nordest avremmo quasi il pil della cina ( facciamo che aggiungiamo anche la lombardia ) 1
criMan Inviato 5 Giugno 2022 Inviato 5 Giugno 2022 16 minuti fa, senek65 ha scritto: Illegalità diffusa Aumento numero carceri. Aumento forza lavoro nella struttura giudiziaria dove serva. Durata processi in 3 appelli (altrimenti con 2 appelli i garantisti saltano dalla sedia) che si deve chiudere in 3 anni. In 3 anni c'e' certezza della pena e chi froda lo Stato va in prigione. Per chi ha una pena superiore ai 5 anni puo' essere reimpiegato come risorsa lavorativa mentre sconta la pena a salario ridotto.
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