Renato Bovello Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 7 minuti fa, mozarteum ha scritto: La bellezza e il prestigio della libera professione sta nella liberta’. Dico sempre che piu' che un libero professionista ,io mi sento un professionista libero e ,credimi, c'e' una grossa differenza. Il mio "problema" e' che ho impiegato 18 anni a capire come dovevo fare il mio mestiere che ,ad oggi,ancora mi piace molto. L'unica cosa che un poco mi spiace e' l'immagine fortemente negativa che si associa ad un mestiere come il mio che ,se fatto con onesta'e attenzione implica una valenza sociale non secondaria . Immagine negativa ,comunque, in gran parte motivata 1
mozarteum Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 Si non e’ semplice perche’ si e’ “industrializzata” la professione e la si e’ orientata verso il fatturato. In compenso non da piu’ alcun vantaggio tranne rari casi avere lo studio di famiglia. i maggiori avvocati di oggi sono “uomini nuovi” anche se generalmente con buone famiglie alle spalle. Per quanto riguarda me, ho sempre anteposto al lavoro -che peraltro svolgo con scrupolo e al massimo delle mie capacita’- un generale equilibrio di vita. a 60 anni pensando alle cose che ho potuto fare lavorando il giusto credo d’aver azzeccato la formula adatta al mio carattere
mozarteum Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 La liberta’ nel lavoro e’ una condizione mentale piu’ che un “habeas corpus”. la cosa mi fu chiara al servizio militare quando dovevo prendere ordini dai superiori (io laureato con passione per la classica da dozzinali ufficiali di complemento). Capii che avrei accettato una sottoposizione solo da una persona autorevole in se’ e non per la posizione. Avendo una buona autostima (peraltro solo parzialmente fondata) alla fine ho risolto che la cosa migliore era non dipendere da nessuno. E’ vero che il libero professionista dipende in un certo senso dai clienti, ma se se ne hanno in numero sufficiente nessuno di essi e’ condizionante ed in ogni caso se um giorno splende il sole….l’avvocato e’ fuori per una riunione. c’e’ un diktat che pero’ il lavoratore autonomo deve perseguire: l’autonomia finanziaria. bisogna insomma che a partire da una certa eta’ si raggiunga quella serenita’ di base che consenta di far fronte al necessario e anche al superfluo di prima fascia senza ambasce considerando anche la prospettiva di sempre possibili imcognite, crescenti con l’eta’. Cio’ richiede capacita’ di risparmio nel tempo e soprattutto morigeratezza intelligente (ma non savonarolesca) di consumi. Tutto rigorosamente imho 2
Renato Bovello Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 8 minuti fa, mozarteum ha scritto: a 60 anni pensando alle cose che ho potuto fare lavorando il giusto credo d’aver azzeccato la formula adatta al mio carattere Io,invece,ho forse peccato nel non aver mai avuto una particolare ambizione. Ho sempre preferito la qualita' della vita ad altre situazioni ma ,per carita',a me va benissimo cosi'. Ho passato una marea di tempo con il mio unico figlio e ne sono felice anche se ho dovuto rinunciare,giocoforza,ad un maggiore agio
mozarteum Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 A 30 anni ricordo avevo una certa ambizione, nel senso che mi ponevo alcuni traguardi materiali e professionali. Poi piano piano sono stati raggiunti ad un livello che reputo soddisfacente e devo dire che si sono annacquate le pile. il carattere e’ quello che e’, indolente, contemplativo, centripeto, non inseguo il “mondo”, non mi piace la sfida e la competizione (se non quella tecnicamente necessaria alla professione che e’ confronto dialettico), conosco e ho sperimentato la curva del soddisfacimento dei desideri, non desidero altro se non “mantenere”. Mi piace svegliarmi spensierato e senza obblighi di alcun genere neanche familiari, perdere tempo nell’ozio e nelle fantasticherie, godere del bello naturale e artificiale creato dagli uomini. il tempo non e’ infinito e secondo me e’ un errore non tenerne conto. Ma ad ognuno il suo 1
Capotasto Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 38 minuti fa, mozarteum ha scritto: Questo neanche e’ vero Forse non è vero in assoluto, ma quando ci provai io, subito dopo la laurea, mi scontrai con un sistema dove non era prevista alcuna retribuzione, anche a fronte di più ore dell'orologio passate in studio. Io capisco che uno deve imparare, e che dovrebbe pagare lui per il privilegio di essere istruito, però anche tu capisci che se uno è figlio di un operaio e di una donna che va "a servizio" nelle famiglie dei Signori, non ti puoi assolutamente permettere di stare 2/4 anni senza incassare un centesimo. Ma nemmeno 2 mesi, in effetti. Il mondo del notariato, al confronto, è stato molto più corretto e democratico. Mi ha dato una possibilità, retribuendomi intanto anche per il lavoro in cambio svolto. Poi, se hai qualche numero magari ci riesci nonostante le umilissime origini. Non dicono tutti che in Italia l'ascensore sociale non funziona più per niente? Bene, nel mondo del notariato non è affatto vero. 1
mozarteum Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 Hai visto che la Corte di giustizia ha dubitato della legittimita’ del limite di 50 anni previsto per fare il concorso?
Panurge Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 Il tempo è incerto, i doveri certi, è il fardello di chi si moltiplica.
Capotasto Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 36 minuti fa, mozarteum ha scritto: Hai visto che la Corte di giustizia ha dubitato della legittimita’ del limite di 50 anni previsto per fare il concorso? E non ha nemmeno tutti i torti. Perché mai l'età dovrebbe rappresentare un discrimine per svolgere una qualsiasi professione? Semmai il problema è quello della pensione, perché se arrivi tardi e versi pochissimo, come fa la cassa a sostenere il peso del successivo trattamento?
mozarteum Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 No paga solo quello che hai maturato che va a sommarsi ad altra autonoma pensione che si suppone abbia maturato fino ai 50 anni
mozarteum Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 Due titoli pensionistici insomma. E se per la professione notarile e’ previsto un minimo di annualita’ contributive amen niente pensione a meno che l’aspirante non opti per una sorta di cumulo che pero’ gli costerebbe due occhi della testa. P.s. Non credo che un Notaio abbia bisogno della pensione😄 29 minuti fa, Panurge ha scritto: è il fardello di chi si moltiplica. Ma che moltiplica e’ un rapporto di sostituzione 2:2
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 11 Giugno 2022 Moderatori Inviato 11 Giugno 2022 3 ore fa, mozarteum ha scritto: paga solo quello che hai maturato che va a sommarsi ad altra autonoma pensione che si suppone abbia maturato fino ai 50 anni salvo sia un fuori corso iniziando la carriera lavorativa a 50 anni.
Savgal Inviato 11 Giugno 2022 Inviato 11 Giugno 2022 Lavoro da quando avevo 14 anni, mio padre era contitolare di un'impresa di trasporti e durante l'estate erano necessarie due mani in più per facchinaggio e guida di carrello elevatore. Poi patente per mezzi pesanti e in estate, in alcuni periodi anche in inverno, guidavo autocarri, mentre proseguivo gli studi. Laurea in filosofia e poco dopo la leva iniziai a lavorare come impiegato in un'associazione di categoria, lavoro svolto per 10 anni. Nel 1992 avevo superato il concorso ordinario per docente di scuola secondaria superiore e nel 1998 arrivò il mio turno nella graduatoria. Cambiai lavoro in tre giorni. Per qualche anno ho condiviso con degli amici una società che si occupava di formazione. Da sette anni ho nuovamente cambiato lavoro, sempre nella scuola, come preside (dirigente scolastico, titolo più altisonante).
eduardo Inviato 12 Giugno 2022 Inviato 12 Giugno 2022 Il 7/6/2022 at 11:28, Renato Bovello ha scritto: faccio l'assicuratore onesto che e' un lavoro molto diverso dall'assicuratore e basta. Ve lo posso Non sai quanto ti capisco. Io sono un "cauzionista", agente di una Compagnia assicurativa multinazionale che opera nel settore delle fideiussioni. Mi occupo di cauzioni da 35 anni, e purtroppo negli ultimi vent'anni il mercato si è progressivamente "sporcato" a causa di una marea di operatori (le virgolette sarebbero d' obbligo) improvvisati, senza scrupoli, e a dir poco scorretti. È effettivamente diventato molto complicato
Savgal Inviato 12 Giugno 2022 Inviato 12 Giugno 2022 Nel ripercorre il proprio passato ci si rende conto di come la casualità abbia determinato il percorso di vita. "Nessun vincitore crede al caso", scriveva Nietzsche, mentre non poche volte il caso fortunato ha avuto un ruolo fondamentale. Al pari le scelte fortuite hanno cambiato il corso della vita. Nel mio caso ho scelto di non proseguire l'attività paterna. Poi nel colloquio a seguito del quale sarei stato assunto chi mi valutata mi offrì la possibilità di essere assunto in una associazione a Padova, che all'epoca contava oltre 200 dipendenti, ma non accettai perché non volevo lasciare la mia terra e la mia ragazza (che è mia moglie). Il concorso ordinario per l'insegnamento fu vinto con una cospicua dose di fortuna, avendolo preparato in poche settimane, e senza una particolare convinzione. Quando mi giunse la raccomandata in cui ero invitato a sottoscrivere un contratto a tempo indeterminato come insegnante nelle superiori impiegai non poco tempo a rendermi conto della cosa, dopo sei anni avevo dimenticato di aver superato un concorso ordinario. Inoltre se nel lavoro che svolgevo le condizioni non fossero decisamente peggiorate (il ruolo di direttore cui ambivo fu dato al figlio del presidente dell'associazione, uno scansafatiche ed incapace), non avrei cambiato lavoro. Il percorso di vita, visto dalla prospettiva dei 60 anni, risulta condizionato, quando non determinato, da episodi casuali e fortunati. Se alla fortuna si fosse sostituita la sfortuna, il percorso sarebbe stato molto diverso. 1
eduardo Inviato 12 Giugno 2022 Inviato 12 Giugno 2022 8 minuti fa, Savgal ha scritto: quando non determinato, da episodi casuali e fortunati. Se alla fortuna si fosse sostituita la sfortuna, il percorso sarebbe stato molto diverso. Assolutamente d' accordo. Caso e coincidenze determinano il percorso che mai si potrà stabilire completamente a tavolino. Le sliding doors decidono
Messaggi raccomandati