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Ma i loungisti politici di Melius che impianto hanno? So come la pensano sull'Ucraina, la politica ma...l'Impianto hifi?


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Il punto di partenza - secondo me sbagliato - dell’audiofilo (ma non del musicofilo che sa come quel pezzo di musica acustica risuona dal vivo) e’ il totem della registrazione: L’affermazione tautologica che l’impianto deve riprodurre cio’ che e’ sul disco come se questo fosse possibile in un modo solo (basterebbe evocare il valzer delle testine per smentirlo ad esempio).

Senonche’ il disco non l’ha fatto il padreterno. Tanto vero che nei vari riversamenti che si fanno nel tempo dalle case discografiche, si smanetta, si aggiunge o toglie riverbero, si attenuano frequenze frizzanti se ne esaltano altre ecc.

E’ la stessa cosa che si faceva in giocentu’ a casa coi controlli di tono, col loudness ecc

La musica riprodotta e’ sempre un artefatto. Ecco perche’ il risultato deve essere la verosimiglianza a un suono vero che un giorno abbiamo ascoltato da qualche parte in qualche postazione (ce ne sono molte, prima fila, fondo sala, teatro eccellente, teatro sfigato ecc). Ci sono dunque molti suoni verosimili. 
Cio’ non vuol dire disinteressarsi della registrazione. La registrazione e’ il centro ma non e’ il totem. Se il nostro ambiente, senza esagerare, da un piacevole rinforzo a qualche frequenza e cio’ rendera’ piu’ coinvolgente l’ascolto ben venga.

Ovviamente si parla di fondamentali d’ambiente buoni, non di un salone in marmo vuoto con le casse attaccate al muro. Ma se il suono che esce assomiglia molto a quello che ascoltiamo in cuffia che bisogno c’e’ di piallare ulteriormente con componenti attivi che s’aggiungono al circolo elettrico cosa mai buona?

Il problema e’ solo uno: conoscere la musica😀

il Marietto
15 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Cio’ non vuol dire disinteressarsi della registrazione. La registrazione e’ il centro ma non e’ il totem. Se il nostro ambiente, senza esagerare, da un piacevole rinforzo a qualche frequenza e cio’ rendera’ piu’ coinvolgente l’ascolto ben venga.

Ovviamente si parla di fondamentali d’ambiente buoni,

Hai centrato va a gusti , ma è possibile che @stanzani prediliga un suono  più lineare a misure fatte, non penso che abbia tirato una linea retta... Magari è già in possesso di un buona stanza con un ottimo posizionamento dei diffusori e ed una correzione passiva.

Chi si avvantaggia e di molto del Drc è chi ha posizionamenti obbligati o quasi dei diffusori. 

Dovresti provare nel tua ambiente , basta un Pc ed un microfono con qualcuno che sà cosa fare e vedere se hai svarioni dai 250hz in giù . 

Membro_0015
17 minuti fa, il Marietto ha scritto:

ma è possibile che @stanzani prediliga un suono  più lineare

Si esatto. Se voglio personalizzare uso il dsp e non l'ambiente... Che prediligo non rinforzato e con un Rt60 sotto i 500ms@1khz

Membro_0015
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Le condizioni della sala sono talmente buone che al

mio orecchio e’ sempre risultata preferibile la soluzione senza

correzioni.

Il punto è esattamente questo: PRIMA e ove possibile si interviene passivamente...DOPO se il risultato ottenuto ancora non è soddisfacente si interviene attivamente. Da me aiuta la geometria della stanza ben dentro il diagramma di Bolt e il volume importante. Il resto lo fanno sei akupan di oudimmo appesi ad altezze diverse al soffitto. Il risultato senza drc è in assoluto ragguardevole. Con drc guadagna un po' in velocità e focalizzazione dei solisti (provato in cieco) 

36 minuti fa, Superfuzz ha scritto:

Secondo la classificazione  stanziana sei chiaramente un marxista leninista, però pure un po’ avanguardista.

 

Praticamente un pasticciere trotskista. 

Credo che siamo Ot ma nella recentissima esperienza di trame sonore a Mantova dove la musica da camera e’ eseguita in saloni del palazzo ducale dall’acustica rigogliosa e coinvolgente (un audiofilo avrebbe forse alzato il mignolo sdegnato) il suono in prima fila giunge potentissimo (non vi dico se c’e’ il pianoforte) ed amalgamato sicche’ il discernimento dell’apporto dei singoli strumenti nei momenti complessi e’ veramente difficile.

Quello che si sente nei momenti concitati e’ un muro di suono fisico immanente di grande peso e splendore timbrico con sicuri rinforzi poco audiofili qua e la’.

Trovo che inseguire la chirurgica focalizzazione vada spesso a detrimento della “valanga” sonora e puo’ generare addirittura squilibrio tonale se fatto in impianti che scendono poco in basso

1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Il punto di partenza

Il punto di partenza è che questa è una passione nella quale ci si fa troppe seghe e si cercano troppe sicurezze che dovrebbero essere cercate altrove. Da un decennio sono arrivato alla pace dei sensi. Me ne sbatte un cacio dell'hardware, ascolto come capita, mentre lavoro, sdraiato sul divano, mentre giro per casa, mentre leggo e sempre più raramente con la testa tra le mani e l'aria assorta a pizzicare la sibilante e, anche con e grazie anche a quella bellissima invenzione che sono queste piattaforme di streaming, uso l'impianto per ascoltare musica e non viceversa, faccio dei bellissimi percorsi e ho allargato in modo significativo i miei orizzonti. 

  • Melius 1
briandinazareth
2 ore fa, mozarteum ha scritto:

al

mio orecchio e’ sempre risultata preferibile la soluzione senza

correzioni.

 

non essendo abituati è abbastanza frequente, non si è abituati a sentire i bassi con un minimo di linearità a casa... 

con un minimo di linearità intendo senza valli o picchi da oltre 10db... 

e quando l'orecchio per la musica riprodotta si è costruito con queste enormi variazioni, il suono corretto sembra quasi mancare di frequenze basse e di impatto, invece è solo un'articolazione molto maggiore.

in più c'è l'effetto straniante di avere un ambiente che con la musica suona diversamente dalla sua acustica "naturale".

  • Melius 1
Membro_0015

@mozarteum si perché il drc interviene giustamente poco se c'è poco da intervenire... 

1 ora fa, mozarteum ha scritto:

Non credo proprio il tutto e’ studiato benissimo, se vuole @stanzani interverra’ a spiegare.

Eccomi 😊

il Marietto
13 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

e quando l'orecchio per la musica riprodotta si è costruito con queste enormi variazioni, il suono corretto sembra quasi mancare di frequenze basse e di impatto, invece è solo un'articolazione molto maggiore.

esatto, e quando si correggono le basse come effetto aumenta la trasparenza della gamma media. 


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