briandinazareth Inviato 19 Giugno 2022 Autore Inviato 19 Giugno 2022 5 minuti fa, Velvet ha scritto: Appunto quindi non ha neanche senso rivendicare la vicinanza fra ai e pensiero umano Guardiamo la cosa da osservatori, e le similitudini sono molto interessanti, ci dicono molto di noi e anche dell'universo in genere
Velvet Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 3 minuti fa, briandinazareth ha scritto: più profonda della scoperta del fuoco, della scrittura e di internet messi assieme, di svariati ordini di grandezza. Sarà. Ma è quello che si diceva anche dei social network. Poi abbiamo visto com'e' finita.
briandinazareth Inviato 19 Giugno 2022 Autore Inviato 19 Giugno 2022 5 minuti fa, Velvet ha scritto: Sarà. Ma è quello che si diceva anche dei social network. Poi abbiamo visto com'e' finita. I social network sono un sottoinsieme di internet, e anche questo piccolo ambito ha cambiato il mondo. Qui parliamo di qualcosa che cancellerà gran parte del lavoro intellettuale. Ed è una sola delle cose che possiamo immaginare. Quello che non immaginiamo è molto più ampio, tipo 100 volte quello che si immaginava potesse succedere all'inizio di internet
LUIGI64 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 https://zetaluiss.it/2022/06/16/chatbot-google-cosciente-ai/ Si tratta dunque di una tecnologia che esiste già da diversi anni, di cui LaMDA costituisce solo l’ultima evoluzione. Lanciata a febbraio, «la vera novità della chatbot di Google consiste nel fatto che, invece di prendere in considerazione solo gli input che gli vengono dati di volta in volta, è dotata di una memoria a lungo termine. Può quindi considerare come input l’intera cronologia delle precedenti conversazioni e mantenere i suoi discorsi sempre coerenti con quanto detto in precedenza», spiega Debasish Pattanayak, ricercatore specializzato in Computer Science presso la LUISS Guido Carli. Significa che siamo davvero davanti alla prima Intelligenza Artificiale dotata di coscienza? Il dottor Pattanayak è molto cauto sull’argomento. «Per me quella pubblicata da Lemonie è una conversazione abbastanza comune per un LLM. Sicuramente LaMDA è in grado di creare discorsi coerenti e grammaticalmente corretti, a differenza di molti suoi predecessori, ma i temi trattati sono facilmente rintracciabili su internet e nei film sull’Intelligenza Artificiale». Un esempio è la frase: «Sono cosciente perché sono consapevole della mia esistenza», una riproposizione del cartesiano «penso dunque esisto» che si può reperire sul web senza difficoltà. Secondo lo scienziato lo stesso parlare di “coscienza” è improprio: «Non abbiamo una definizione precisa nemmeno di cosa sia la coscienza umana, quindi come potremmo applicare questo concetto a una macchina?». Volendo però ragionare con quello che il senso comune considera un essere cosciente va sottolineato che, nella conversazione riportata da Lemonie, LaMDA manca totalmente di curiosità: «È vero che dibatte sul tema della coscienza, ma sempre su input dell’ingegnere. Non prende mai iniziativa e non si mostra mai curioso nei confronti dell’altro, come farebbe invece un essere umano. Altri algoritmi simili come Replika fanno anche domande “curiose”, ma solo perché sono programmati appositamente per farlo Un’interpretazione in linea con quella di Massimo Bernaschi, dirigente tecnologo del CNR. «Nel caso di LaMDA e altri LLM a volte sembra che la macchina risponda in maniera intelligente, ma bisognerebbe vedere se posta in condizioni anche solo leggermente diverse reagirebbe allo stesso modo. Ciò che manca a queste chatbot è la capacità di cambiare del tutto l’argomento della conversazione in maniera intenzionale e coerente, magari a partire da un inciso». D’accordo con i colleghi anche il professor Giuseppe Italiano, docente di AI e Machine Learning alla LUISS. «Anche se il linguaggio prodotto da sistemi di questo tipo è dotato di senso compiuto siamo ancora lontani dal grado di comprensione tipico degli esseri umani. Sarei quindi scettico sull’attribuirgli addirittura pensieri o sentimenti
damiano Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 @briandinazareth e soprattutto è molto più vicino a noi di quanto immaginiamo. Gli algoritmi che ci propongono acquisti su Amazon, o altro, sono studiati per "ragionare" come noi che lo alimentiamo. Se, per ipotesi, si riuscissero a collassare tutti i nostri dati (quelli di facebook, LinkedIn, Twitter, Melius, Amazon,....) si otterrebbero tante istanze IA che sarebbero dei cloni della nostra identitá digitale in grado di ragionare con i nostri meccanismi. Non è "senzienza" ma qualcosa di molto vicino, anche perché manca la parte istintiva, quella sotto la corteccia, la parte rettiliana, che noi usiamo anche (e soprattutto) inconsapevolmente. È uno sviluppo della capacità tecnologica fantastico che ha ed avrà sempre più impatto sulle nostre attività quotidiane, dal lavoro allo svago, allo sport, alla salute. Ciao D.
Velvet Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Appaltare il pensiero ad una macchina non mi pare tutta questa cosa meravigliosa che voi dite, ma in fondo mi interessa poco. Ora metto su un Beethoven ma non a volume alto, perché sarebbe un delitto coprire del tutto il suono delle cicale che viene da fuori.
nullo Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 30 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Secondo lo scienziato lo stesso parlare di “coscienza” è improprio: «Non abbiamo una definizione precisa nemmeno di cosa sia la coscienza umana, quindi come potremmo applicare questo concetto a una macchina?». La nostra percezione in tal senso si rifà a dati ed esperienze cui diamo valore specifico ma soggettivo. come sia facile cadere nel l’equivoco e “antropomorfizzare” una “cosa” o un animale, è ben riassunto in un libro ormai datato, ma che provoca mirabilmente e ti porta a spasso in tali meandri: “ l’io della mente” Adelphi. << insieme a Daniel C. Dennett (autore di Brainstorms), Hofstadter giunge a porre al centro dell’indagine l’oggetto che da sempre è stato ritenuto quanto di meno scientifico vi sia – e oggi invece è un passaggio obbligato: la coscienza. La neurofisiologia e le macchine, per vie diverse, convergono su domande che la coinvolgono: che cosa avviene quando si pensa? Che cos’è che distingue un’operazione cosciente dalla stessa operazione compiuta con procedimento automatico? E come mai, appena introduciamo nel discorso scientifico la parola «coscienza», tutto sembra diventare inafferrabile? Se è vero che «la coscienza è il connotato più ovvio e insieme più misterioso della nostra mente», la ricerca in questa direzione si muove ancora a tentoni: ma la vera frontiera del pensiero scientifico oggi è proprio in quella parola. Così Hofstadter e Dennett hanno ideato un libro che corrisponde, nella sua forma, al profilo delle nostre conoscenze attuali: un profilo frastagliato, dove i vari segmenti sono spesso costituiti di materiali diversi. Non solo, dunque, di ipotesi scientifiche, ma di ipotesi narrative, e le une sembrano trapassare naturalmente nelle altre. Così in queste pagine si troveranno testi teorici, da Turing a Dawkins, a Nagel, a Searle, accanto a racconti di Borges o di Lem. E, intrecciati agli uni e agli altri, testi di Hofstadter o Dennett, o loro commenti che contrappuntano i testi degli altri autori. È un vero «labirinto armonico» che qui si dispiega dinanzi al nostro «occhio della mente», un percorso tortuoso che si propone di superare i vari «blocchi stradali» frapposti fra noi e quello strano oggetto, la coscienza>>
LUIGI64 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Siamo ancora lontani nel sapere cosa sia e come funzioni in maniera esaustiva la coscienza umana, come possiamo considerare queste macchine alla stregua di qualcosa che ancora siamo lontani nel conoscere in maniera completa
mozarteum Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Il 18/6/2022 at 12:18, appecundria ha scritto: Potremmo aver creato Dio. Solo che se bestemmi questa ti mena
appecundria Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Solo che se bestemmi questa ti mena Basta che non mi fa causa 🙂
melos62 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 2 ore fa, LUIGI64 ha scritto: come possiamo considerare queste macchine alla stregua di qualcosa che ancora siamo lontani nel conoscere in maniera completa Questa foga di ridurre l'uomo (tranne sè stessi, ovvio) e, simmetricamente, esaltare il mondo naturale e della tecnologia è tipica di un certo ambito culturale ben rappresentato da alcuni qui. Capisci a me.😀
LUIGI64 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 @melos62 senza dubbio Mi pare sia più un triste (per me ovviamente), wishful thinking di qualcuno che una ipotesi concreta, così mi pare leggendo qualche scienziato Per qualcuno, sarebbe bello (sob), considerare la coscienza umana ridotta ad un algoritmo. Tutto prevedibile e sotto controllo, nessuna variabile imponderabile Benvenuti nel riduzionismo della flatlandia
melos62 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 7 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Tutto prevedibile e sotto controllo, nessuna variabile imponderabile Ovviamente, in realtà tutto sotto il controllo dei sacerdoti della nuova divinità, quelli che hanno studiato e compreso ciò che la povera gente non può capire...
melos62 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Comunque un'esperienza simile al sottostare al dominio di una macchina "intelligente " (virgolette d'obbligo) si ha già ora, se si va all'inpdap a chiedere un appuntamento con un funzionario, questi risponderà che occorre prendere l'appuntamento tramite il portale (gnucco come solo i portali della pa sanno essere) A nulla vale ribattere che la persona con cui si vuole parlare è proprio lui, il nostro spaurito interlocutore. Occorre sottostare al Grande Protocollo della Macchina.
audio2 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 4 minuti fa, melos62 ha scritto: (gnucco come solo i portali della pa sanno essere) è già li si capisce che prima di arrivare ad una ia che funzioni ci vorrà un' era cosmologica. io comunque poi ci sono riuscito ad avere l' appuntamento con un funzionario ade, che si è scritto tutto e mi risponderà dopo essersi consultato con qualcun altro.
appecundria Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 10 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Per qualcuno, sarebbe bello (sob), considerare la coscienza umana ridotta ad un algoritmo Questo mi pare un pregiudizio ideologico. Se uno crede che l'uomo sia un unicum creato da Dio a sua immagine e somiglianza, allora non può accettare che esistano altri esseri pensanti (per quanto non risultano impegni del Signore nel concederci l'esclusiva). Scientificamente sappiamo invece che la nostra unicità è del tutto pro tempore, essendo esistite almeno 12 ma forse 20 forme di vita non sapiens intelligente, un paio forse anche più intelligenti di noi. Come potrebbe esserci una intelligenza non terrestre. Non si capisce per quale motivo una qualsiasi altra intelligenza dovrebbe ricalcare i canoni umani, fare musica e pittura, avere la capacità di mentire o provare piacere nell'uccidere. È una speculazione del pensiero, oggi, ma domani potrebbe essere un problema reale. 1
LUIGI64 Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 Accantonando la trascendenza, come già detto, non sappiamo cosa sia e come funzioni la coscienza umana...ricondurla ad un algoritmo mi pare un azzardo Altre forme intelligenti...sono aperto ad ogni possibilità, ci mancherebbe
appecundria Inviato 19 Giugno 2022 Inviato 19 Giugno 2022 21 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: coscienza umana...ricondurla ad un algoritmo È l'umana ad essere di troppo (nel mio ragionamento). E di conseguenza anche il ricondurla. Noi non è che non sappiamo cosa sia l'autocoscienza umana, dato che è un concetto filosofico ne dibattiamo da tremila anni. Ora dobbiamo intavolare un dibattito distinto e separato sull'autocoscienza elettronica. Imho.
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