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Calcio - Serie A 2022-2023


Jackhomo

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Inviato

@Jackhomo il suo gioco (di allegri) è basato sul controllo di palla ed una prevalenza della fase difensiva con molti passaggi orizzontali ed all’indietro . In questo modo ha sclerotizzato il gioco impedendo una manovra  ariosa ed in verticale ed ha impedito che giocatori validi potessero esprimersi al meglio. Il suo gioco è ormai minestrone riscaldato ed i giocatori lo hanno compreso 

Inviato
14 minuti fa, luimas ha scritto:

Ibra è bravissimo a caricare il gruppo ma Pioli fa la sua parte benissimo

Certo! ascolta il discorso di Ibra perchè anche lui è obbligato ad ascoltarlo.

Dopotutto hai visto il MIlan dominare il Napoli, quindi ci sta che credi alle favolette che racconta milantv

Inviato
2 ore fa, Jackhomo ha scritto:

Il quesito che mi porrei...ma il Milan di Capello senza il passaggio di Sacchi ci sarebbe stato?

Ce lo siamo posti in tanti. La mia risposta è “no”, poi vai a sapere…

2 ore fa, Jackhomo ha scritto:

E' sempre stato un buon allenatore con scarse capacità di gestire il gruppo

Non so dire. Al Milan pare gestire bene il gruppo. Forse per l’assenza di prime donne, a parte Ibra che ha un ruolo (non come giocatore) molto particolare ? Non so.

Inviato
2 ore fa, Jackhomo ha scritto:

Il quesito che mi porrei...ma il Milan di Capello senza il passaggio di Sacchi ci sarebbe stato? 🙂

 

 Sacchi voleva vendere van Basten , giudicò la squadra da rifondare , il Berlusconi che di calcio ne capiva lo fece promuovere a CT della nazionale affidando a Capello la squadra che era piena  di campioni  ( perchè erano tali ) bastava gestirli  .

Capello vinse  prima uno scudetto con Van Basten capocannoniere  segnando tantissimo , poi un altro prendendo pochissimi gol e segnando poco   , in 4 anni ha vinto 3 scudetti e giocato 3 finali di Champion vincendone 1 .

Più giusto chiedersi  se ci sarebbe stato Capello se non ci fosse stato Berlusconi  .

Inviato
4 minuti fa, luimas ha scritto:

Berlusconi che di calcio ne capiva

Il berlusca di calcio ne capisce meno di zero...

4 minuti fa, luimas ha scritto:

la squadra che era piena  di campioni

Alcuni sono diventati campioni grazie ad Arrigo Sacchi

4 minuti fa, luimas ha scritto:

in 4 anni ha vinto 3 scudetti e giocato 3 finali di Champion vincendone 1

Grazie al telaio creato da Sacchi e a berlusca che negli anni successivi comprava i migliori calciatori sul mercato, alcuni anche per fare panchina

Inviato
13 minuti fa, Jackhomo ha scritto:

Alcuni sono diventati campioni grazie ad Arrigo Sacchi

Fa un po' di nomi ? così di getto ...

 

14 minuti fa, Jackhomo ha scritto:

Il berlusca di calcio ne capisce meno di zero...

Quando vide il Milan affrontare il Parma di sacchi capì che l'allenatore doveva essere bravo e  lo prese , per un presidente non è poco .

15 minuti fa, Jackhomo ha scritto:

Grazie al telaio creato da Sacchi

La difesa era quella di Liedholm , fra l'altro fu lui a raddrizzare i piedi a Tassotti che nella Lazio era molto grezzo .

Il gioco del Milan di Sacchi era completamente diverso da quello del Milan di Capello .

Inviato

Ti lascio alle tue convinzioni, notte.

Inviato

Sacchi non creò di per se nessun campione, era tutta gente forte o fortissima e per lo più formata.

A 25 anni all'epoca i calciatori erano già maturi. Non c'era una cantera particolare in quel periodo al Milan: Maldini era già in prima quadra da qualche anno, Baresi era già Baresi, certo valorizzò Filippo Galli e i giovani Costacurta e Albertini, ma Tassotti, Evani, Ancelotti (lui al crepuscolo carriera) Donadoni e gli olandesi quelli erano.

Ovviamente riuscì alla grande a coinvolgerli in un progetto tattico (pseudo)visionario, attualizzando i metodi olandesi in auge negli anni 70. In Italia c'erano stati esperimenti in tal senso qualche hanno prima ma non così estremi nell'uso del pressing, nel possesso palla estremo, nella riconquista insistita, nel tenere conseguentemente la squadra in 30m (o anche meno) con una linea del fuorigioco altissima, mai vista prima.

Il grosso di quei giocatori, la componente italica, già con Liedholm  aveva acquisito certi concetti, però nell'ambito di un gioco meno verticale e più lento.

Il gioco era comunque molto dispendioso, a tal punto che alla (neanche tanto) lunga un allenatore ideologizzato, estremo, per nulla flessibile, molto cacacazzi (come lo vediamo tuttora da commentatore) non può che essere puntualmente mandato a cagare dai suoi stessi pupilli, vedi una primadonna tipo Van Basten ma non solo.

Ed essendo così dispendioso, anche il rendimento almeno nei tornei lunghi come un campionato diventava altalenante; malgrado fosse squadra più forte delle altre (Napoli e Inter erano fortissime ma un gradino sotto nel complesso) in effetti vinse solo il primo anno. L'ultimo anno tracollò pure in Europa.

..................

Una caratteristica osservata (più tardi ripresa ed eretta a sistema dalla guida Capello) soprattutto nella stagione 89/90, culminata col mondiale italiano in cui gli olandesi del Milan arrivarono praticamente cadaveri, era come nei periodi di crisi di gioco quel Milan riuscisse spesso a portare a casa la pagnotta attraverso il golletto di Van Basten o altri campioni e una difesa talmente monumentale e impenetrabile da non concedere tiri in porta all'avversario. 

Ma a due mitomani egomaniaci come Sacchi e il Berlusca questo non poteva bastare. Occorreva dominare e radere al suolo l'avversario.

Il primo in particolare, se nei periodi più "champagne" si scatenava in gioiosi profluvi di "umiltè, intensitè,  fraternitè"...   in quelli di vacche magre era sempre musone, poco loquace o al limite polemico col mondo e l'intervistatore, producendosi spesso in frasi astruse e sibilline.

La più memorabile delle quali è a buon diritto una delle più teologiche supercazzole uscite dalla bocca di un allenatore nell'immediato post partita, pronunciata in occasione di un pareggio o vittoria striminzita (non ricordo) contro una provinciale:

"un avversario ostico...ed anche agnostico" (??!?)

.....................

Ma quello fu un periodo di grande fervore dal punto di vista letterario.

Se Giovanni Trappattoni col celeberrimo "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco"  consegnò agli annali del calcio e della lingua italiana la sua versione pane e salame del paradosso di Schrödinger, a un livello più basso (di classifica) anche il mio compianto conterraneo prof. Franco Scoglio diede il suo preclaro e memorabile contributo alla causa.

Il prof era alquanto incazzoso, ve lo ricordate, ed al culmine dell'ennesima baruffa col malcapitato intervistatore di turno proferì parole "definitive" (seconde solo all'agnosticismo sacchiano):

"se si vuole innescare una polveriera, mi si trova fuori dall'acqua santa...e riparto col diavolo..." ecc. ecc.

Al di là del significato più o meno immediato e intuibile (levati dalla minchia, non voglio fare polemica), negli anni a seguire anche dopo la scomparsa del tecnico equipe di logici, linguisti, teologi ecc. si sono riunite per cercare di sbrogliarne un senso più recondito e profondo. Che rimane e rimarrà tuttavia oscuro.

Insomma un'epoca di fervore di idee che al culmine, qualche anno più tardi, sfocerà nella mirabile compiutezza della sfuriata trapattoniana contro quello strunz di Strunz, col quale il Nostro vincerà fior di premi della critica cartacea e televisiva. 

Bei tempi furono. Ora sparano per lo più cazzate e banalità.

Inviato
6 ore fa, beatleman ha scritto:

La Juve che mi è piaciuta di più in questi anni è quella di Conte.

A me quella di Allegri in Champions, con il Borussia in semifinale in Germania, con il Barcellona ai quarti se ricordo bene a Torino e con il Real Madrid a Madrid il ritorno dopo lo 0-3 a Torino, quella dell’arbitro con il bidone di spazzatura al posto del cuore, quella sempre a Torino con l’Atletico Madrid ed in cui ha ribaltato il 2:0 dell’andata al Wanda Metropolitano, tutte partite che con Conte non avremmo neppure giocato perché necessitavano del superamento della fase a gironi della CL.

Sono le prime che mi sono venute in mente e non è un caso che siano avvenute in Europa, in campionato dovrebbe essere più facile perché spesso ti scontri con squadra meno forti e non al tuo livello, almeno sulla carta, nella fase finale della CL giochi contro le migliori squadra d’Europa.

Inviato
6 ore fa, beatleman ha scritto:

Per me non dovevano richiamare Allegri

Con il senno di poi è sempre tutto facile, come fare tredici il lunedì si diceva una volta.

  • Melius 1
Inviato
6 ore fa, Jackhomo ha scritto:

ma non mi pare che all' Inter le stia azzeccando tutte, è sempre più evidente che senza l' apporto di Conte la sua azione è più vulnerabile e meno incisiva.

È verissimo, a Torino senza Conte neanche gli addetti alla pulizia dei bagni riescono a trovare il bandolo della matassa ed i bagni dell’Allianz Stadium sono sempre più dei cessi e sempre meno delle toilette. 

Inviato
4 ore fa, Jackhomo ha scritto:

Alcuni sono diventati campioni grazie ad Arrigo Sacchi

E certo, perché uno diventa campione non perché ne ha le qualità tecniche e la testa ma perché ha l’allenatore giusto, ora ci sta che un allenatore possa valorizzare un calciatore ma un campione solitamente emerge sempre, in genere il buon allenatore riesce a far rendere bene il mediocre, la specialità di Conte è proprio quella, Lukaku ne è un esempio, la vera forza di Conte è il lavoro sulla testa dei giocatori non gli schemi.

Inviato
4 ore fa, Jackhomo ha scritto:

 

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Invece adesso con Klopp si esprime benissimo, hanno già deciso dopo due settimane di metterlo fuori squadra e rispedirlo al mittente, nel frattempo lo stanno facendo giocare con il Liverpool under 23, e questo è una a cui la tecnica non manca ma evidente gli manca altro, manca la testa per poter essere un grande giocatore a quei livelli, al livello dei top club europei.

 

Inviato
5 ore fa, Renato Bovello ha scritto:

Lo penso anch’io. Quest’anno ha acquisito  convinzione e fiducia , conseguenza della vittoria dello scorso anno . Poi , magari , non vincerà nulla ma il gioco c’è e non è cosa di poco conto 

Appunto, il discorso è questo, vincere aiuta a vincere, sei più sicuro, i giocatori hanno autostima è gli riesce tutto meglio, anche quando passano in svantaggio non si demoralizzano e reagiscono con convinzione, si crea gruppo e tutti cercano di dare il massimo ed in genero i contrasti tra giocatori vengono spenti sul nascere da loro stessi, al contrario quando i risultati non vengono arriva la tensione, ci sono tensioni che si scaricano su allenatore e giocatori, si cercano i colpevoli, si rifacciano gli errori, più che privilegiare la squadra ed il gruppo si cercano soluzioni individuali estemporanee nel tentativo di risolvere le partite ma anche di mettersi in evidenza, per quello è importante che l’allenatore abbia carisma e sia rispettato perché in queste fasi è fondamentale nel rimettere insieme i pezzi ed è per questo che un anno e mezzo di polemiche gratuite alimentare da pseudo tifosi contro Allegri, l’hastag #allegriout è partito in pratica dal suo ritorno ed alcune polemiche persino prima del suo primo esonero, alla fine sono diventati deleteri al punto di far esplodere la situazione, adesso l’unica soluzioni percorribile e purtroppo proprio l’esonero, ma quando si esonera l’allenatore si deve avere già in mano il sostituito ideale e di sicuro in questa situazione non è neppure facile trovare l’allenatore tra i top disponibili disposto a venire a rischio di bruciarsi.

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