maurodg65 Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 https://www.linkiesta.it/2023/01/juve-giustizia-sportiva-serie-a/ La giustizia su misura e la fucilazione pubblica della Juventus - Linkiesta.it LaPresse “Fiat iustitia, pereat mundus” è il motto che Ferdinando I d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1556 al 1564, aveva ripreso dalle parole attribuite al cesaricida Gaio Cassio Longino. La divisa dei fanatici di ogni tempo, disposti a sacrificare il mondo intero pur di fare giustizia, potrebbe essere riformulata davanti alla condanna inflitta alla Juventus dalla Corte d’appello della Federcalcio: “fiat iniuria, pereat mundus”. Ovvero: sia fatta l’ingiustizia (ma il latino iniuriasuona più adatto) e perisca pure tutto il mondo. Quello del calcio, ovviamente. Ma forse non solo. In attesa che vengano pubblicate le motivazioni, conosciute le quali sarà possibile un giudizio più ponderato sul merito, è possibile fin d’ora qualche considerazione su una sentenza emessa in capo a un procedimento sommario, che ricorda quelli dei tribunali militari della Prima guerra mondiale conclusi con la fucilazione al fronte. Un esito che lascia sconcertati. Perché al di là delle plusvalenze, che alimentavano una bolla inevitabilmente destinata presto o tardi a scoppiare, al di là di una gestione sportiva che lascia a sua volta sconcertati, ma che non era un segreto per nessuno e di cui tutti i giornali parlavano tranquillamente, restano le domande che tutti i tifosi della Juve, e anche quelli di altre squadre non accecati dal livore, e forse nel loro intimo anche quelli accecati, si sono fatte in questi giorni. C’è la questione (già sollevata su Linkiesta sabato scorso) del ne bis in idem, ossia del “diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato” (articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea): un principio fondamentale anche nell’ordinamento giuridico italiano, evidentemente ignoto a quell’ordinamento parallelo con licenza di arbitrio che è la giustizia sportiva, che lo scorso 15 aprile aveva prosciolto la Juventus e gli altri dieci club coinvolti nel caso plusvalenze. È vero che dagli sviluppi dell’inchiesta Prisma sono nel frattempo emersi nuovi elementi probatori (ancora tutti da valutare in sede processuale), ma è anche vero che questi nuovi elementi sono potuti emergere in seguito alle intercettazioni autorizzate dal Giudice per le indagini preliminari perché la Juventus, a differenza delle altre, è una società quotata in Borsa (il che configura ovviamente una diversa responsabilità, da esaminare in sede penale). E già questa è una sperequazione, o, per restare nell’ambito di cui si tratta, qualcosa di palesemente “antisportivo”. Ma basta l’assenza di elementi nuovi a spiegare il diverso trattamento degli altri dieci club, di cui la Corte d’appello federale ha confermato il proscioglimento? E perché nessuna indagine è stata avviata nei confronti di tutti i club con cui la Juventus ha realizzato le plusvalenze attraverso scambi di calciatori con valutazioni gonfiate? Anche qui c’è una ragione (solertemente spiegata dalla Gazzetta dello Sport): la Juventus avrebbe eretto a “sistema” quella che per gli altri può essere stata una pratica occasionale. Ossia la differenza qualitativa del reato sarebbe determinata dalla sua differenza quantitativa (dalla quantità alla qualità: Aristotele avrebbe da ridire). Ma se io uccidessi una persona non sarei meno assassino che se ne uccidessi diverse: meriterei magari un solo ergastolo anziché diversi ergastoli, e potrei forse sperare in una commutazione della pena, ma non sarei di certo esente dalla colpa. E poi perché non immaginare che analoghi “sistemi” sarebbero potuti emergere a carico di queste altre società se anche i loro telefoni fossero stati sottoposti a intercettazione metodica, non solo cioè in occasione delle interlocuzioni con la Juventus? Certo, i tribunali giudicano in base agli elementi di cui dispongono, ma il fatto che la ricerca di elementi non sia stata approfondita nei confronti degli altri soggetti alimenta la sgradevole impressione di una sospetta disparità di trattamento. Il problema maggiore è però un altro. Nelle motivazioni della sentenza che lo scorso aprile aveva prosciolto le undici società deferite dalla Procura federale si spiegava che non esiste un metodo unico o oggettivo per arrivare a stabilire il reale valore di un giocatore: «tale valore», si leggeva sul sito della Figc, «è dato e nasce in un libero mercato, peraltro caratterizzato dalla necessità della contemporanea concorde volontà delle due società e del calciatore interessato». Constatazioni indiscutibili, perfino ovvie, ma ora contraddette. Che il valore di due giovani mai approdati alla prima squadra non sia quello attribuito loro nello scambio plusvalente era chiaro e sotto gli occhi di tutti, ma è altrettanto chiaro che nessuno può contestarlo: come, in basi a quali criteri? E soprattutto: perché nessuno (leggasi la FIGC) è mai intervenuto per porre un argine normativo a questa pratica insostenibile? Ricordiamo che il meccanismo delle plusvalenze non è una novità, essendo stato praticato fin dai primi anni Duemila, in particolare da Inter e Milan che all’epoca si scambiarono diversi giocatori, tra i quali Seedorf, Guly, Coco, Helveg, Simic. Allora si era agli inizi e si lasciò correre. Ma vent’anni dopo? In assenza di un quadro regolamentare che disciplini la materia e preveda le sanzioni del caso, il ricorso alle plusvalenze si è ampliato (non solo a livello nazionale), nell’ipocrita disinteresse delle istituzioni teoricamente preposte che fanno finta di niente e si coprono entrambi gli occhi salvo aprirne uno solo per calare ogni tanto una punizione esemplare a senso unico. Giustizia su misura, confezionata all’impronta. La Juventus avrebbe violato una regola che non esiste, come opportunamente fanno osservare i suoi avvocati. Lo stesso ministro dello Sport Andrea Abodi (già presidente della Lega di Serie B), che in un primo momento aveva dato l’impressione di volersi tenere fuori della disputa, in una successiva intervista con Repubblica si è augurato che il tutto «non sia definito dal tifo» e, richiamando il «bisogno di trasparenza e credibilità», ha avvertito che «quanto sta succedendo non contribuisce al raggiungimento di questi obiettivi, e quindi è probabile che io debba proporre un intervento che riguardi la razionalizzazione dell’efficacia, dell’efficienza, della trasparenza e della intelligibilità della giustizia sportiva e anche dei modelli di gestione dello sport professionistico». Insomma, se le autorità sportive continueranno a latitare, sarà la politica a dover intervenire. Speriamo. In Italia come in molta parte del mondo il calcio è molto più di un mero fatto sportivo. Come risulta dalla XII edizione (2022) di ReportCalcio, il rapporto annuale curato dal Centro Studi della FIGC, il calcio professionistico è per il nostro Paese un asset strategico, con un impatto indiretto e indotto sul prodotto interno lordo pari a 10,2 miliardi di euro che genera oltre 112.000 posti di lavoro. È innegabile che a questi risultati la Juventus, la squadra con più seguito in Italia (dagli 8 ai 14 milioni, a seconda dei rilevamenti, con una percentuale in ogni caso superiore a un tifoso di calcio su tre), contribuisca in maniera determinante. Ed è evidente come un sia pur temporaneo confinamento della Juventus al di fuori del “grande giro” (anche la Uefa attende la conclusione dei processi penali e sportivi italiani per decidere l’eventuale esclusione dalle coppe) nuoccia al sistema calcio e indirettamente al sistema Paese. Il precedente parla chiaro. Nel 2006, l’anno di Calciopoli, la Serie A non era più “il campionato più bello del mondo” ma se la giocava alla pari con gli altri principali campionati europei: nella finale mondiale di Berlino, tra la Nazionale italiana (vincitrice) e quella francese scesero in campo ben otto giocatori juventini (dieci considerando gli ex Zidane e Henry, più l’ex allenatore Lippi); dopo la frettolosa condanna della Juventus, retrocessa in Serie B e costretta a smantellare la squadra, il calcio italiano è entrato in una fase di declino – di risultati, attrattività, valore economico – da cui non si è più ripreso (nonostante un Europeo vinto, in mezzo a due epocali fallimenti alle qualificazioni mondiali). E adesso migliaia di tifosi juventini (pare soprattutto al Sud, undicimila solo in Puglia), per protesta contro le “inique sanzioni”, non pensano di scatenare una guerra mondiale, ma stanno già disdicendo l’abbonamento alle piattaforme di streaming: meno soldi alle tv vuol dire meno soldi al calcio (e agli altri sport a cui il calcio, attraverso il Coni, contribuisce), e quindi meno risorse per allestire squadre competitive, meno spettacolo, meno risultati, meno pubblico, meno indotto. E meno posti di lavoro. E con ciò siamo ricondotti alla seconda parte della sentenza latina citata all’inizio. Ossia all’eventualità che pereat mundus, come conseguenza del fatto che sia stata fatta (in)giustizia. Ma, come osservava in proposito Amartya Sen (L’idea di giustizia, trad. it. Mondadori 2010), se il mondo finisse ci sarebbe poco da festeggiare.
DiZZo Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 39 minuti fa, maurodg65 ha scritto: il calcio italiano è entrato in una fase di declino – di risultati 2 champions league vinte nel giro di 4 anni...il declino è colpa di tutti, squadre e sistema il resto fa ridere, Maurizio Assalto, giornalista de La Stampa e juventino, autore di libri con la Christillin leggo...
maurodg65 Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 6 minuti fa, DiZZo ha scritto: leggo... Non basta leggere, bisogna anche comprendere ciò che si legge.
DiZZo Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 51 minuti fa, maurodg65 ha scritto: bisogna anche comprendere Non ti abbattere vedrai che prima o poi ce la farai 1
EnzoNapoli Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 Il Napoli quest'anno vincerà la champions e li smentira'
appecundria Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: Ma se io uccidessi una persona non sarei meno assassino che se ne uccidessi diverse: meriterei magari un solo ergastolo anziché diversi ergastoli Ecco un altro che non ha capito la differenza tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva. O sono straordinari somari o più semplicemente vanno a caccia di clic.
appecundria Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 3 minuti fa, appecundria ha scritto: magari un solo ergastolo anziché diversi ergastoli Se 42 plusvalenze fittizie accertate fanno 15 ergastoli, quanti ergastoli fa 1 plusvalenza da dimostrare?
daniele_g Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 torniamo al calcio non giocato, ma almeno calcio. leggo che Brozovic, oltre che dallo staff medico dell'Inter, si fa seguire da un medico di fiducia, tale Milutinovic definito "santone dei muscoli", il "Messi dei muscoli", eccetera, un luminare mondiale nel proprio campo. solo che poi leggo che questo Milutinovic sarebbe il preparatore del Milan. ora, Marcelo, te lo dico in tutta sincerità e contro il mio interesse di milanista: ma sei proprio sicuro sicuro di avere scelto bene ? il Milan ha una media di 1 infortunio muscolare ogni 32', e non sono robe da 1 settimana o 2, per quello son buoni tutti; al Milan siamo al top: si esce di scena e per mesi nessuno è in grado di fare previsioni sul rientro (vedi alla voce: Maignan, Ibra, ma anche vari altri). non so, Marcelo, secondo me i medici dell'Inter non sono poi così male, poi vedi tu. non dire poi che non ti avevo avvisato. stammi bene.
DiZZo Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 2 minuti fa, Rimini ha scritto: I cugini come l'hanno presa? domanda sibillina
daniele_g Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 scherzi a parte, sono accordi abbastanza comuni: capita spesso che un giocatore voglia farsi seguire anche da un proprio medico di fiducia, e questo Milutinovic sarebbe al Milan solo da qualche mese (sarebbe perchè non compare negli organigrammi ufficiali, vai a capire). è solo che mi faceva ridere affidarsi al preparatore di una squadra che credo abbia un record di infortuni muscolari difficilmente battibile per numero e gravità.
mchiorri Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 @daniele_g detto da te, dopo quello che hai scritto qualche post sopra, verrebbe il dubbio.... Certo che per come scrivi, penserei che tu abbia avuto un esperienza formativa al "male" negli anni '70.... ti ricordi l'imitazione della prima pagina di Repubblica con la finale mondiale in Argentina, annullata? E la storia tra Rossi e Cabrini? complimenti
eccheqqua Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 La storia si ripete, Pioli ha spesso avuto dei cicli positivi ma ad un certo punto si spegne la luce e non riesce piú a raddrizzare la baracca. Da qui i numerosi esoneri del passato, spero per il Milan che stavolta vada diversamente.
floyder Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 Ma su dai, diciamola tutta, siamo il Milan degli ultimi 2/3 anni, alti e bassi, eccetto il finale di campionato che ci ha dato lo scudetto, con quella bella serie di partite vinte e …. un plauso al Bologna.
Jack Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 10 minuti fa, floyder ha scritto: Ma su dai, diciamola tutta, siamo il Milan degli ultimi 2/3 anni, alti e bassi, eccetto il finale di campionato che ci ha dato lo scudetto, con quella bella serie di partite vinte e …. un plauso al Bologna. mi sa che @floyder ha centrato l'analisi senza tante balle... bravo
Rimini Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 1 ora fa, DiZZo ha scritto: domanda sibillina Ho preferito usare il 'femminile'
maurodg65 Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 4 ore fa, appecundria ha scritto: Se 42 plusvalenze fittizie accertate fanno 15 ergastoli, quanti ergastoli fa 1 plusvalenza da dimostrare? Le plusvalenze fittizie non esistono, come come il sarchiapone. P.S. Se poi l’accusa ha contestato 60 milioni di plusvalenze alla Juventus come fanno ad essere 42? Sono da un milione e mezzo l’una? Oramai i numeri li dai gettando i dadi. https://www.rainews.it/amp/articoli/2023/01/juve-caso-plusvalenze-la-procura-chiede-9-punti-di-penalizzazione-b3932355-489a-43ab-89e8-cabecfdbce18.html Il capo della procura federale ha sottolineato che secondo la sua accusa quelle contestate servivano a coprire le perdite; i difensori del club bianconero hanno ribattuto che le plusvalenze in oggetto, per 60 milioni, rappresentano solo il 3,6% dei ricavi. In particolare, hanno sottolineato, negli anni ai quali la procura fa riferimento la società ha chiamato 700 milioni di aumenti di capitale, su tre anni ha avuto ricavi di 1675 milioni e su un totale di 323 milioni di plusvalenze i 60 contestati da Chinè sono il 18% del totale e, appunto, il 3,6% dei ricavi.
maurodg65 Inviato 27 Gennaio 2023 Inviato 27 Gennaio 2023 4 ore fa, appecundria ha scritto: Ecco un altro che non ha capito la differenza tra giustizia ordinaria e giustizia sportiva. La giustizia sportiva resta subordinata alla giustizia civile, essere autonomi non significa arbitrarietà nelle decisioni, si condannano i reati o le infrazioni a norme esistenti, le plusvalenze fittizie come reato non esistono e neppure come infrazione ed infatti non le hanno usate per penalizzare la Juventus ma si sono “inventati” il reato come fecero con Calciopoli e con il processo sul doping, il “sistema”.
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