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Calcio - Serie A 2022-2023


Jackhomo

Messaggi raccomandati

17 ore fa, appecundria ha scritto:

È stato ritenuto indispensabile per puntare alla vittoria della Champions. 

CL no, ma occhio al NA per il campionato... sta facendo un ottimo mercato, l'ossatura della squadra già c'era, i meccanismi di Spalletti sono già ben metabolizzati... al momento mi sembra la meglio attrezzata dopo l'Inter (e la Juve, ma quegli infortuni rischiano di avere conseguenze pesanti).

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@JohnLee La Roma lo ha trattato, mi pare due anni fa, gli ha fatto fare le visite nella clinica di fiducia dei Friedkin in Svizzera…..finì al Marsiglia. Peccato per  gli infortuni era fortissimo, magari tornerà ai suoi livelli…chissà.

https://www.transfermarkt.it/arkadiusz-milik/verletzungen/spieler/191891

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1 ora fa, claravox ha scritto:

La Roma lo ha trattato, mi pare due anni fa, gli ha fatto fare le visite nella clinica di fiducia dei Friedkin in Svizzera…..finì al Marsiglia. Peccato per  gli infortuni era fortissimo, magari tornerà ai suoi livelli…chissà.

https://www.transfermarkt.it/arkadiusz-milik/verletzungen/spieler/191891

 

ah, ma se è rotto lo prende sicuro la juve.

Il piano segreto degli Agnelli/Elkann è quello di creare una struttura leader nella sanità privata in vista delle prossime rivoluzioni sociali...

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14 ore fa, JohnLee ha scritto:

ma Milik qualche anno fa al Napoli non era forte?

Si, ma adesso che interessa alla Juventus, peraltro coma vice Vlahovic,  ovviamente fa cagare. Il dramma che oramai i maggiori denigratori della Juventus sono in buona parte gli stessi tifosi bianconeri che forse coma vice del servo vorrebbero tenersi Kean.

 

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https://www.gazzetta.it/fitness/allenamento/01-04-2021/serie-infortuni-troppe-ore-palestra-muscoli-si-rompono-piu-4001968342184_amp.shtml

 

 

I CALCOLI

—  

Noisefeed.com, la più accurata piattaforma mondiale sull’argomento, ha calcolato per Gazzetta gli infortuni ai calciatori di Serie A e a quelli di Premier e Bundesliga in questo campionato e in quello scorso, separando gli stop muscolari da quelli traumatici. Alla data del 24 marzo, la A ha fatto registrare 757 infortuni su un totale di 557 giocatori impiegati, a fronte dei 652 in Premier (515 giocatori scesi in campo) e dei 596 in Bundesliga (523 giocatori). Gli incidenti muscolari sono stati 372 in Italia, il 49% del totale; 273 in Inghilterra, il 41,8%; 232 in Germania, quasi il 39%. Nella stagione 2019-20 ci sono stati 936 infortuni in Italia (391 muscolari, il 41,7%), 774 in Inghilterra (305 muscolari, pari al 39,4%) e ben 1.029 in Germania, ma solo 287 muscolari, quasi il 28%.

 

 

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All’obiezione che il Covid possa aver inciso – troppe partite ravvicinate alla ripresa dell’attività – risponde Laura Bertelè, fisiatra e specialista in rieducazione motoria: "Uno: in Italia la tendenza agli infortuni muscolari era evidente anche in passato. Due: si gioca a raffica pure all’estero, dove ci si fa male di meno". Sull’allenamento Bertelè ha scritto un libro, Basta saper vedere, che prende il titolo dalle parole che lei stessa pronunciò a proposito del primo infortunio al ginocchio del Fenomeno Ronaldo. Perché quello del potenziamento muscolare di un certo tipo è un problema non di oggi. "Massimo Moratti mi chiamò dopo che il brasiliano si era rotto il tendine rotuleo. La muscolatura dei flessori del ginocchio era stata eccessivamente sviluppata, col risultato che i tendini delle rotule erano troppo tirati. Dissi a Moratti: attenti che si rompe di nuovo. Successe contro la Lazio, sei mesi dopo il primo incidente. Ronaldo era un ballerino, una meraviglia da vedere. Gli atleti hanno un corpo eccezionale, sono delle fuoriserie a cui non puoi pensare di cambiare telaio e motore. Bisogna esaltare le caratteristiche che ha dato loro madre natura, non stravolgerle come è stato fatto con Pato, per esempio. Il milanista aveva fibre bianche eccezionali, un velocista nato. La massa muscolare che ha messo su lo hanno teso come una corda di violino: correva rigido, con gli adduttori tirati al massimo. E iniziò a strapparsi una volta dopo l’altra".


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IL POTENZIAMENTO INDISCRIMINATO

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Bertelè segue giocatori di A di cui non fa i nomi per ovvii motivi privacy, ma ha lavorato e lavora anche con sciatori (Deborah Compagnoni per esempio), tennisti e pallavoliste. "La tendenza a un potenziamento muscolare indiscriminato e disequilibrato non riguarda solo il calcio. In Italia è passata l’idea che l’atleta debba essere costruito in palestra: è un’idea malata. Sto seguendo un undicenne che fa calcio in un club di A: è stato fermo un anno per pubalgia. Alla sua età è una cosa assurda. L’atleta deve essere forte nei muscoli che servono nella sua disciplina, ma non grosso in maniera indiscriminata, altrimenti diventa buono per la pubblicità delle mutande".

 

CORSA, PALLA, CAMBI DI VELOCITÀ

—  

Come bisognerebbe allenarsi? "Lavorando sui muscoli agonisti e non su quelli antagonisti. Per esempio nella coscia sul quadricipite, che in un calciatore deve contrarsi molto velocemente, e non sui flessori, che, se troppo potenti, si strappano, insieme al quadricipite stesso. Così i flessori plantari, necessari alla corsa e allo stacco: puoi potenziarli, ma devi anche allungarli, per evitare una postura scorretta che alla lunga causa tendiniti e distorsioni. Poi bisogna allenarsi con la palla, privilegiando la corsa, gli stacchi, i cambi di velocità e direzione. Infine, il potenziamento deve essere accompagnato dal riequilibrio, perché anche il potenziamento migliore accorcia i muscoli, rendendoli meno elastici e dunque più facili alla rottura".

I PREPARATORI

—  

Stefano Fiorini è l’ex presidente dell’associazione preparatori, oggi confluita in quella degli allenatori. "In Italia siamo in ritardo rispetto alla distinzione tra allenamento vero e proprio e benessere del calciatore. Sono due cose completamente diverse e non possono più essere gestite con un lavoro di gruppo. Il benessere – prevenzione, allenamento nelle diverse espressioni di forza o sulla resistenza – non può essere curato all’interno dell’ora-ora e mezza di allenamento, che deve essere destinata al lavoro tecnico e tattico: è lavoro individuale. E va fatto bene. Il problema è che i preparatori pensano troppo da allenatori: lavorano sulla squadra e non sul singolo. I club hanno uno staff di più preparatori: sarebbe possibile dividere il lavoro atletico per piccoli gruppi di giocatori o addirittura per singoli. Perché ogni atleta è diverso dall’altro".

 

SQUADRE FRENATE

—  

E perché in Europa si corre di più? "Il nostro calcio è troppo tattico e la tattica inibisce, non promuove. Le nostre squadre sono frenate. Si studia l’avversario e si provano i movimenti per neutralizzarlo, tutto a velocità ridotta perché è un continuo fermarsi, correggere, ripartire. Se non fai abbastanza fatica, è logico che non hai il ritmo partita. Troppa palestra e troppi lavori sulla forza? Su questo punto si fa confusione: al massimo, nelle nostre squadre si attivano determinati distretti muscolari con carichi leggeri. L’allenamento sulla forza è un’altra cosa. E ha bisogno di tempo. Per sviluppare sul serio la forza e l’esplosività muscolare, un preparatore dovrebbe prevedere due blocchi da 10-12 sedute l’una, tre a settimana, che prendono due mesi di tempo e richiedono altri periodi di rigenerazione e supercompensazione, perché questi lavori tolgono dinamicità: impossibile stilare un programma del genere nel calcio di oggi. Noi facciamo poco di tutto, ma le mezze misure non servono; al contrario, sono dannose. A questo punto, meglio allenarsi di più con la palla. La prevenzione vera la fai giocando, allenando i muscoli alle sollecitazioni cui saranno sottoposti in partita. In caso contrario reagiranno in maniera imprevista. E saranno soggetti a infortuni".

 

 

 

 

 

 

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